• Su CARIFE serve solo rimboccarsi le maniche

    Sulla Cassa di Risparmio di Ferrara, è vero, non va fatta nessuna polemica sulla pelle dei cittadini, che peraltro la pelle l’hanno già persa da alcuni mesi. Le responsabilità dei vertici della banca prima, di Bankitalia poi e quindi di un governo politicamente incapace di pilotare una soluzione sostenibile per CARIFE sono sotto gli occhi di tutti. C’è poi chi mette la testa dentro il buco, chi sospirando guarda il treno passare e chi si rimbocca le maniche.

    Devo infatti ringraziare Giovanni Paglia, parlamentare di SEL, che nonostante non abbia ricevuto “sollecitazioni dal territorio” si è fatto in quattro in questi mesi per trovare soluzioni alternative per risparmiatori e dipendenti di CARIFE. A volte basta leggere i giornali.

    Senza voler entrar troppo nelle questioni interne al PD, mi pare che il problema, almeno quello principale, sia che i suoi rappresentanti, in Parlamento come negli enti locali, si trovano oggi a dover difendere un provvedimento, il decreto salvabanche, indifendibile perchè fatto in fretta e male, come per stessa ammissione del ministro competente.

    Il problema della città è invece che nel frattempo, per colpa di questo insieme di incapacità imprenditoriale, negligenza di chi doveva controllare e insipienza politica di chi doveva governare la crisi, ci sono andati di mezzo i risparmiatori, ignari e incolpevoli di ciò che stava succedendo alla banca della loro città. E’ ora di passare oltre: vedremo che fine faranno i vari ricorsi in essere, ma nel frattempo i parlamentari che tengono a questa città oggi devono lavorare affinchè le risorse messe a disposizione del cosiddetto fondo dedicato all’arbitrato siano sufficiente a salvaguardare in toto gli interessi dei risparmiatori traditi da CARIFE.

    Non ho il numero di telefono di Bratti, per cui gli manderò un tweet… #chiamabratti

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