• Energia e PDL, una coerenza disarmante

    La coerenza del PDL in materia energetica è disarmante: prima vogliono tornare al nucleare a qualsiasi costo, poi sgambettano quando possono le agevolazioni per l’efficienza energetica (55%), quindi azzoppano a più riprese le fonti rinnovabili e alla fine, alla loro festa nazionale, annunciano fieri nei manifesti: “STAND CLIMATIZZATI”.

     

     

  • Fra rinnovabili e Nucleare: quello che Balboni dimentica di dire.

    Il Senatore Balboni si è recentemente fatto forte di alcune dichiarazioni del Ministro all’Agricoltura Galan per sostenere che così il governo “ha chiarito in modo inequivocabile che gli incentivi a favore del Fotovoltaico non sono in discussione” e che non poteva essere altrimenti “perché non si possono fare leggi retroattive che violerebbero il patto tra Stato e cittadini”.

    Ora, che non si debbano fare leggi retroattive – se non a favore dei rei – sappiamo essere cosa ben conosciuta al Governo Berlusconi, ma forse uscendo dal campo penale qualcosa nel rapporto tra Stato e cittadini tende a scricchiolare. Che le norme del decreto legislativo fossero retroattive – pensate un po’ – lo ha capito anche il Ministro Romani che (cfr agenzie del 10 marzo) “ha assicurato, entro 15 giorni, l’emanazione di un nuovo decreto attuativo per il periodo transitorio, correttivo della retroattivita’ del decreto legislativo sul fotovoltaico”. E non è la prima volta che il Governo del Nucleare tenta di affossare retroattivamente le alternative all’atomo, siano esse fonti energetiche rinnovabili che interventi di efficienza energetica, come nel 2008 quando Tremonti tentò l’abolizione tout court del 55%.

    Non si comprende perchè le famiglie e le imprese che in questi mesi hanno deciso di investire per risparmiare o creare ricchezza, comunque per diminuire l’impatto dell’uomo su questo pianeta, debbano essere lasciate in balia delle miopi e probabilmente interessate decisioni del nostro Governo. Perchè, con buona pace di Ministri e Senatori per installare un impianto, anche piccolo, ci vogliono sicuramente mesi, a volte anche un anno, sempre che poi non si chieda anche un finanziamento in banca.

    Le tariffe incentivanti erano già state diminuite l’anno scorso, il tetto non ha senso di esistere, l’alibi del costo in bolletta non regge andando a vedere quanto sono nelle stesse bollette i costi relativi incentivi alle fonti cosiddette assimilate come i termovalorizzatori (il famigerato CIP6) o alla dismissione delle vecchie centrali nucleari, ben più alti. E tanto per chiarire definitivamente la questione, anche in termini economici, negli Stati Uniti già oggi il costo per kwh prodotto con energia solare è inferiore a quello prodotto con il nucleare (cfr. Solar and Nuclear Costs – The Historic Crossover di John O. Blackburn Sam Cunningham – NC WARN – luglio 2010).

    L’ulteriore incertezza posta dal decreto governativo quindi non solo mette a repentaglio gli obiettivi di diminuzione delle emissioni in atmosfera – facendoci rischiare non solo i polmoni ma anche le multe – ma soprattutto mette in difficoltà gli oltre 100.000 occupati di un settore in grande sviluppo ma ancora troppo fragile per essere sacrificato sull’altare dell’ideologia pro-atomo.

    Perchè, è ormai chiaro in queste drammatiche ore, l’assurdo obiettivo di questo governo è garantire al nostro paese l’uscita dalla dipendenza dai combustibili fossili grazie a centrali nucleari che fra 20 anni forse produrranno energia da combustibili fossili, non risultando al momento alla comunità scientifica che l’uranio cresca sugli alberi. Un non senso che ci costerà ben 30 miliardi di euro. Investendo la stessa cifra nelle energie rinnovabili, ad esempio nel sole, avremmo in pochi anni più o meno la potenza delle centrali berlusconiane, con la sola differenza che un pannello fotovoltaico, in caso di terremoto, al massimo cade a terra (e solo perchè cade il tetto su cui è montato), magari continuando pure a funzionare, e non produce quelle scorie radioattive che poi non sappiamo dove mettere.

    E con la differenza, probabilmente decisiva, che le aziende interessate dallo sviluppo delle rinnovabili sono piccole e medie imprese, spesso artigiani, e non colossi del cemento e dell’acciaio in cerca di grandi appalti statali. Visti i precedenti, e la tragedia di queste ore, speriamo che almeno il cemento sia di quello buono.

    Leonardo Fiorentini
    Consigliere ecologista, Circoscrizione 1

  • Il Governo cadrà per il 55%?

    C’è da giurarci allora che proprio la proroga del 55%, fortemente voluta dalle opposizioni ma che non dispiace affatto ai finiani, diventi a questo punto il vero ago della bilancia sulla possibilità o meno che il governo cali in Aula la carta della fiducia per incassare l’approvazione della legge di stabilità.

    Così scrive il Sole 24 ore ieri, dando conto della situazione dell’emendamento per la proroga del 55%, rinviato all’aula. Temo che la “ragion di stato”, la cosiddetta “responsabilità”, porterà l’attuale maggioranza a evitare di scannarsi prima dell’approvazione della finanziaria.

    Ma, pensateci bene, quale “casus belli” migliore della prororoga di un incentivo che abbassa le tasse, favorisce le imprese e l’ambiente poteva cadere in mano di Fini e compagnia? Che bello sarebbe far cadere Berlusconi perchè fa pagare più tasse ai cittadini, mette in crisi le imprese e distrugge l’ambiente….

    Mentre sognate a occhi aperti, firmate a occhi chiusi il nostro appello on line su cinquantacinquepercento.it che vola verso quota 2500 adesioni!

  • Dimissioni, subito

    Tra le misure che invece non entreranno nel maxiemendamento del Governo alla finanziaria, secondo quanto riferito da Giuseppe Vargas, non trovano posto il bonus energia del 55% per le ristrutturazioni edilizie.

    Questo governo deve smettere di danneggiare questo paese e andare a casa. Subito.

    Aderite alla campagna per il rinnovo delle detrazioni del 55% qui.

  • Detrazioni del 55%: anche la Circoscrizione 1 ne chiede la proroga

    E’ stato approvato nella seduta di mercoledì 27 ottobre del Consiglio della Circoscrizione 1 di Ferrara un documento, presentato dall’ecologista Leonardo Fiorentini e sottoscritto da Roberta Russo (IDV), Giuseppe Furlati (Io Amo Ferrara) e Vito Guzzinati, Massimo Marmiroli, Stefano Menegatti, Fabio Monaldi, Mauro Vignolo, Corrado Faustini, Bianca Maria Vitelletti (PD) che chiede a Governo e Parlamento la proroga delle detrazioni irpef del 55% per gli interventi volti all’efficienza energetica degli edifici.

    Nel documento si valutano positivamente “i risultati di questi anni di applicazione della detrazione, che ha permesso la realizzazione di oltre 600.000 interventi di qualificazione energetica di edifici privati per un investimento complessivo di 11.100 Milioni di euro, un risparmio di oltre 4500GWh sulla bolletta energetica italiana, e 3.250 milioni di gettito fiscale aggiuntivo derivante dall’emersione del sommerso. A questi dati – continua il documento – vanno aggiunti il sostegno all’occupazione in questo momento di crisi del settore edile, l’impulso all’innovazione tecnologica ed in particolare il sostegno alle imprese – piccole e medie, artigiani e installatori – più dinamiche della filiera delle industrie delle costruzioni, la riqualificazione del costruito con l’incremento del comfort e della qualità degli immobili oggetto di intervento, nonché la forte riduzione di emissioni di CO2, anche in considerazione degli impegni che il Governo Italiano ha preso in sede Comunitaria.”

    Per questo il Consiglio, all’unanimità (hanno votato a favore i gruppi Verdi, Io Amo Ferrara, PD, PDL e Lega Nord), si è unito alla mobilitazione partita in queste settimane su vari fronti, da quello istituzionale sino alle associazioni di categoria delle imprese interessate, ma anche su internet con un appello al Ministro della Sviluppo Economico promosso da alcuni blogger sul sito cinquantacinquepercento.it. Nel documento si chiede anche al Sindaco un impegno diretto all’interno dell’ANCI per la proroga di un provvedimento che aiuta il contenimento delle emissioni in atmosfera, quindi contribuisce alla salubrità dell’aria nella nostra città.

    Vai al testo presentato in consiglio di Circoscrizione.

    Vai al sito della campagna per la proroga del 55%.

  • Detrazioni del 55%: la Circoscrizione 1 ne chiede la proroga

    E’ stato approvato nella seduta di mercoledì 27 ottobre del Consiglio della Circoscrizione 1 di Ferrara un documento, presentato dall’ecologista Leonardo Fiorentini e sottoscritto da Roberta Russo (IDV), Giuseppe Furlati (Io Amo Ferrara) e Vito Guzzinati, Massimo Marmiroli, Stefano Menegatti, Fabio Monaldi, Mauro Vignolo, Corrado Faustini, Bianca Maria Vitelletti (PD) che chiede a Governo e Parlamento la proroga delle detrazioni irpef del 55% per gli interventi volti all’efficienza energetica degli edifici.

    Nel documento si valutano positivamente “i risultati di questi anni di applicazione della detrazione, che ha permesso la realizzazione di oltre 600.000 interventi di qualificazione energetica di edifici privati per un investimento complessivo di 11.100 Milioni di euro, un risparmio di oltre 4500GWh sulla bolletta energetica italiana, e 3.250 milioni di gettito fiscale aggiuntivo derivante dall’emersione del sommerso. A questi dati – continua il documento – vanno aggiunti il sostegno all’occupazione in questo momento di crisi del settore edile, l’impulso all’innovazione tecnologica ed in particolare il sostegno alle imprese – piccole e medie, artigiani e installatori – più dinamiche della filiera delle industrie delle costruzioni, la riqualificazione del costruito con l’incremento del comfort e della qualità degli immobili oggetto di intervento, nonché la forte riduzione di emissioni di CO2, anche in considerazione degli impegni che il Governo Italiano ha preso in sede Comunitaria.”

    Per questo il Consiglio, all’unanimità (hanno votato a favore i gruppi Verdi, Io Amo Ferrara, PD, PDL e Lega Nord), si è unito alla mobilitazione partita in queste settimane su vari fronti, da quello istituzionale sino alle associazioni di categoria delle imprese interessate, ma anche su internet con un appello al Ministro della Sviluppo Economico promosso da alcuni blogger sul sito cinquantacinquepercento.it. Nel documento si chiede anche al Sindaco un impegno diretto all’interno dell’ANCI per la proroga di un provvedimento che aiuta il contenimento delle emissioni in atmosfera, quindi contribuisce alla salubrità dell’aria nella nostra città.

    Vai al testo presentato in consiglio di Circoscrizione.

    Vai al sito della campagna per la proroga del 55%.

  • 55%, in arrivo la proroga?

    Ci si è mossi in tanti, e pare che qualcuno si sia accorto che era il caso di dare continuità al processo di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici avviato con l’introduzione delle detrazioni del 55%. Almeno questo è quanto riporta il Sole 24 ore di oggi:

    la proroga dovrebbe essere inserita nel decreto di fine anno, l’ex milleproroghe. Del resto l’agevolazione è in vigore dal 2007, ha prodotto investimenti per 11 miliardi e un mancato gettito per 6 miliardi, contro un un incremento delle entrate di 3,2 miliardi e un risparmio in bolletta di 3 miliardi. In sostanza, si andrebbe in pari, senza contare che se non certifichiamo questi risparmi in bolletta l’Unione europea ci multa.

    Chissà, forse è solo per non incappare anche nelle multe per il mancato rispetto degli impegni di risparmio energetico, ma almeno, anche grazie alle quasi 2000 firme raccolte dalla campagna cinquantacinquepercento.it, qualcosa si muove.

    (anche su ilKuda)

  • Catena di blogger per le detrazioni Irpef

    Catena di blogger per le detrazioni Irpef

    Fra le adesioni ferraresi oltre a Leonardo Fiorentini – uno dei promotori- anche Zappaterra, Corridoni e i Verdi

    Se un generatore eolico potesse catturare la forza del vento che soffia a favore del risparmio energetico avrebbe le pale al massimo. Dieci giorni fa un drappello ridotto ma ben agguerrito di blogger ha dato vita al sito cinquantacinquepercento.it per raccogliere adesioni intorno ad un appello rivolto al neo-ministro dello Sviluppo Economico Romani. Al centro della richiesta ci sono proprio le detrazioni introdotte da un altro ministro dello Sviluppo Economico, Bersani, che permettono di “scontarsi” più della metà delle spese sostenute dai cittadini per i lavori volti a migliorare l’efficienza energetica delle proprie case. Il provvedimento ha saputo, negli anni, dare uno stimolo all’economia del settore, ha portato all’emersione di molto lavoro nero e, soprattutto, ha permesso al nostro paese di fare un piccolo passo verso la strada del risparmio energetico che vuol dire meno petrolio bruciato, meno atomo scisso, meno dighe in montagna.

    Tutto ciò potrebbe finire tirato dalla finestra come i piatti vecchi allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2010.

    55 blogger ed oltre 350 cittadini (tra cui i ferraresi Leonardo Fiorentini – uno dei promotori-, Marcella Zappaterra, Elisa Corridoni e i Verdi) si sono però proposti di fare da stimolo all’azione di governo chiedendo al ministro competente di agire in tempi brevi per il prolungamento dell’iniziativa.

    Per partecipare all’iniziativa basta andare su www.cinquantacinquepercento.it firmare la lettera ed unire in catena il proprio blog o sito.

    Ecco il testo dell’appello:

    Al Ministro per le Attività Produttive

    Paolo Romani

    e pc Al Presidente del Consiglio dei Ministri

    Silvio Berlusconi

    La detrazione fiscale del 55% per gli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici italiani è in scadenza il prossimo 31 dicembre.

    Da più parti, e da diverso tempo, si sono susseguiti appelli e inviti al Governo per una proroga di questa agevolazione fiscale: prima le associazioni di categoria del settore, poi i sindaci e le Regioni, infine le commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. Anche su internet i si è avviata da tempo una mobilitazione per la conferma del 55%. Più recentemente lo stesso Governo, per bocca del sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Luigi Casero, ha riconosciuto la bontà di questa misura di incentivazione che peraltro – secondo i dati diffusi dalla Federazione Industrie, Prodotti, Impianti e Servizi per le Costruzioni – in 4 anni ha permesso un ritorno complessivo per il Sistema Paese di quasi 4 miliardi di euro superiore alla cifra non incamerata dallo Stato.

    Si tratta di un provvedimento che ha reso possibile ai cittadini italiani di far eseguire interventi, spesso molto onerosi, di riqualificazione energetica delle proprie case contribuendo così non solo a evitare tonnellate su tonnellate di emissioni nocive in atmosfera, ma anche a diminuire la loro bolletta e far risparmiare al nostro Paese complessivamente circa 4500GW di energia. Gli incentivi hanno favorito lo sviluppo in questi anni del settore dell’efficienza energetica: gli interventi su finestre, caldaie, pannelli solari, ma anche soluzioni di isolamento termico delle pareti e dei tetti hanno reso possibile alle aziende più innovative e dinamiche del settore dell’edilizia di continuare a lavorare e crescere anche in questo momento di crisi. Senza la conferma del 55% il prossimo anno, il solo comparto dei serramenti si ridimensionerebbe di circa 1 miliardo di euro (dati UNCSAAL).

    Non solo: le modalità di trasparenza nei pagamenti, e di rendicontazione all’ENEA hanno garantito da un lato l’emersione di migliaia di rapporti economici, in un settore ancora caratterizzato dalla presenza di ampie zone “grigie”, dall’altro la contabilizzazione degli interventi in vista dell’obbiettivo di risparmio energetico fissato dal Piano d’Azione nazionale (42.000gw entro il 2016). Gli obiettivi europei di sostenibilità saranno molto difficilmente raggiungibili senza la conferma e la rimodulazione della detrazione del 55%.

    Per queste ragioni chiediamo che uno dei suoi primi atti da Ministro alle Attività produttive sia la proroga delle agevolazioni del 55%.

    Primi firmatari: Giuseppe Civati, Roberto Codazzi, Eugenio Comincini, Leonardo Fiorentini, Marco Lamperti, Letizia Palmisano, Marcello Saponaro.

    Da estense.com

  • In 55 per le detrazioni del 55%

    Se un generatore eolico potesse catturare la forza del vento che soffia a favore del risparmio energetico avrebbe le pale al massimo. Solo venerdì scorso un drappello ridotto ma ben agguerrito di blogger hanno dato vita al sito cinquantacinquepercento.it per raccogliere adesioni intorno ad un appello rivolto al neo-ministro dello Sviluppo Economico Romani. Al centro della richiesta ci sono proprio le detrazioni introdotte da un altro ministro dello Sviluppo Economico, Bersani, che permettono di “scontarsi” più della metà delle spese sostenute dai cittadini per i lavori volti a migliorare l’efficienza energetica delle proprie case. Il provvedimento ha saputo, negli anni, dare uno stimolo all’economia del settore, ha portato all’emersione di molto lavoro nero e, soprattutto, ha permesso al nostro paese di fare un piccolo passo verso la strada del risparmio energetico che vuol dire meno petrolio bruciato, meno atomo scisso, meno dighe in montagna.

    Tutto ciò potrebbe finire tirato dalla finestra come i piatti vecchi allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2010.

    55 prodi blogger ed oltre 350 cittadini si sono però proposti di fare da stimolo all’azione di governo chiedendo al ministro competente di agire in tempi brevi per il prolungamento dell’iniziativa.

    Per partecipare all’iniziativa basta andare su cinquantacinquepercento.it/appello-per-la-proroga-delle-detrazioni-del-55/ firmare la lettera ed unire in catena il proprio blog o sito.

    Il mondo te ne sarà grato!

  • Mobilitazione dei blogger per il 55%

    Articolo che ho scritto per Terra del 10 ottobre 2010

    Ci si è chiesti per molti mesi come si potesse andare avanti senza Ministro per lo Sviluppo Economico. Ora che un Ministro c’è, con alcuni amici blogger si è pensato che forse è meglio cominciare a distoglierlo dagli interessi suoi (Nucleare e TV), e provare mettere in primo piano nell’agenda ministeriale gli interessi di cittadini e imprese.

    Una delle questioni che da tempo abbiamo ritenuto centrali per il futuro del nostro paese è quella della proroga delle agevolazioni fiscali del 55% per gli interventi volti all’efficienza energetica degli edifici.

    La storia del 55% è in fondo la dimostrazione di come non sia necessario cementificare ulteriormente territorio per far crescere il settore edilizio: in questi anni, proprio grazie alle agevolazioni fiscali, le aziende più all’avanguardia e più dinamiche e gli artigiani e installatori più flessibili, hanno saputo costruirsi un intero settore, che ha prodotto, al netto delle agevolazioni, un ritorno al Sistema paese di 4 miliardi di euro.

    Un miracolo se pensiamo alla crisi economica, un doppio miracolo se pensiamo che i circa 600.000 interventi agevolati (dalla sostituzione di finestre, caldaie all’installazione di pannelli solari, ma anche soluzioni di isolamento termico delle pareti e dei tetti) hanno prodotto un risparmio di oltre 4500gw sulla bolletta energetica italiana.

    Significa che moltissimi cittadini italiani, grazie alle agevolazioni, hanno potuto non solo migliorare la qualità edilizia delle proprie case scaricando la spesa sostenuta dalla propria Irpef, ma anche risparmiare sulla bolletta casalinga, evitando tonnellate su tonnellate di emissioni nocive. Ma non solo: le modalità di pagamento previste dalle agevolazioni hanno favorito l’emersione delle transazioni, in un settore spesso tendente, per così dire, al grigio.

    L’obiettivo di risparmio energetico posto dall’Unione Europea e contenuto nel Piano d’Azione nazionale (42.000gw entro il 2016) sarà molto difficilmente raggiungibile senza la conferma della detrazione fiscale. Per questo, dopo i numerosi tentativi di boicottaggio nelle recenti finanziarie, abbiamo promosso un appello al neoministro Romani per chiedere un suo impegno alla proroga del 55%. Un provvedimento più volte sollecitato dal parlamento, richiesto da associazioni di categoria e istituzioni locali. Un provvedimento che è a vantaggio dell’ambiente, delle imprese, dei cittadini contribuenti e del Fisco.

    Come si fa a dire di no?

    Aderite anche voi all’appello su www.cinquantacinquepercento.it

  • Per la proroga del 55%

    Insieme ad alcuni amici abbiamo deciso di continuare la battaglia per la conferma, anche per i prossimi anni, delle detrazioni del 55% per il risparmio enegetico.
    Così è nato cinquantacinquepercento.it, sito che ospita un appello e lancia un’altra catena di blog per ribadire la necessità di mantenere le agevolazioni fiscali che hanno permesso a tanti cittadini italiani di dare il loro contributo a diminuire i gas serra ristrutturando casa e risparmiando sulla bolletta energetica.

    Qui il post dell’appello, a cui potete aderire on line.

    Al Ministro per le Attività Produttive
    Paolo Romani
    e pc Al Presidente del Consiglio dei Ministri
    Silvio Berlusconi

    La detrazione fiscale del 55% per gli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici italiani è in scadenza il prossimo 31 dicembre.

    Da più parti, e da diverso tempo, si sono susseguiti appelli e inviti al Governo per una proroga di questa agevolazione fiscale: prima le associazioni di categoria del settore, poi i sindaci e le Regioni, infine le commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. Anche su internet i si è avviata da tempo una mobilitazione per la conferma del 55%. Più recentemente lo stesso Governo, per bocca del sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Luigi Casero, ha riconosciuto la bontà di questa misura di incentivazione che peraltro – secondo i dati diffusi dalla Federazione Industrie, Prodotti, Impianti e Servizi per le Costruzioni – in 4 anni ha permesso un ritorno complessivo per il Sistema Paese di quasi 4 miliardi di euro superiore alla cifra non incamerata dallo Stato.

    Si tratta di un provvedimento che ha reso possibile ai cittadini italiani di far eseguire interventi, spesso molto onerosi, di riqualificazione energetica delle proprie case contribuendo così non solo a evitare tonnellate su tonnellate di emissioni nocive in atmosfera, ma anche a diminuire la loro bolletta e far risparmiare al nostro Paese complessivamente circa 4500GW di energia. Gli incentivi hanno favorito lo sviluppo in questi anni del settore dell’efficienza energetica: gli interventi su finestre, caldaie, pannelli solari, ma anche soluzioni di isolamento termico delle pareti e dei tetti hanno reso possibile alle aziende più innovative e dinamiche del settore dell’edilizia di continuare a lavorare e crescere anche in questo momento di crisi. Senza la conferma del 55% il prossimo anno, il solo comparto dei serramenti si ridimensionerebbe di circa 1 miliardo di euro (dati UNCSAAL).

    Non solo: le modalità di trasparenza nei pagamenti, e di rendicontazione all’ENEA hanno garantito da un lato l’emersione di migliaia di rapporti economici, in un settore ancora caratterizzato dalla presenza di ampie zone “grigie”, dall’altro la contabilizzazione degli interventi in vista dell’obbiettivo di risparmio energetico fissato dal Piano d’Azione nazionale (42.000gw entro il 2016). Gli obiettivi europei di sostenibilità saranno molto difficilmente raggiungibili senza la conferma e la rimodulazione della detrazione del 55%.

    Per queste ragioni chiediamo che uno dei suoi primi atti da Ministro alle Attività produttive sia la proroga delle agevolazioni del 55%.

    Primi firmatari: Giuseppe Civati, Roberto Codazzi, Eugenio Comincini, Leonardo Fiorentini, Marco Lamperti, Letizia Palmisano, Marcello Saponaro

  • Mobilitazione dei blogger per il 55%

    Articolo che ho scritto per Terra del 10 ottobre 2010

    Mobilitazione dei blogger per il 55%

    Ci si è chiesti per molti mesi come si potesse andare avanti senza Ministro per lo Sviluppo Economico. Ora che un Ministro c’è, con alcuni amici blogger si è pensato che forse è meglio cominciare a distoglierlo dagli interessi suoi (Nucleare e TV), e provare mettere in primo piano nell’agenda ministeriale gli interessi di cittadini e imprese.

    Una delle questioni che da tempo abbiamo ritenuto centrali per il futuro del nostro paese è quella della proroga delle agevolazioni fiscali del 55% per gli interventi volti all’efficienza energetica degli edifici.

    La storia del 55% è in fondo la dimostrazione di come non sia necessario cementificare ulteriormente territorio per far crescere il settore edilizio: in questi anni, proprio grazie alle agevolazioni fiscali, le aziende più all’avanguardia e più dinamiche e gli artigiani e installatori più flessibili, hanno saputo costruirsi un intero settore, che ha prodotto, al netto delle agevolazioni, un ritorno al Sistema paese di 4 miliardi di euro.

    Un miracolo se pensiamo alla crisi economica, un doppio miracolo se pensiamo che i circa 600.000 interventi agevolati (dalla sostituzione di finestre, caldaie all’installazione di pannelli solari, ma anche soluzioni di isolamento termico delle pareti e dei tetti) hanno prodotto un risparmio di oltre 4500gw sulla bolletta energetica italiana.

    Significa che moltissimi cittadini italiani, grazie alle agevolazioni, hanno potuto non solo migliorare la qualità edilizia delle proprie case scaricando la spesa sostenuta dalla propria Irpef, ma anche risparmiare sulla bolletta casalinga, evitando tonnellate su tonnellate di emissioni nocive. Ma non solo: le modalità di pagamento previste dalle agevolazioni hanno favorito l’emersione delle transazioni, in un settore spesso tendente, per così dire, al grigio.

    L’obiettivo di risparmio energetico posto dall’Unione Europea e contenuto nel Piano d’Azione nazionale (42.000gw entro il 2016) sarà molto difficilmente raggiungibile senza la conferma della detrazione fiscale. Per questo, dopo i numerosi tentativi di boicottaggio nelle recenti finanziarie, abbiamo promosso un appello al neoministro Romani per chiedere un suo impegno alla proroga del 55%. Un provvedimento più volte sollecitato dal parlamento, richiesto da associazioni di categoria e istituzioni locali. Un provvedimento che è a vantaggio dell’ambiente, delle imprese, dei cittadini contribuenti e del Fisco.

    Come si fa a dire di no?

    Aderite anche voi all’appello su www.cinquantacinquepercento.it

  • Detrazione fiscale del 55%: più vicina la proroga per il 2011

    Detrazione fiscale del 55%: più vicina la proroga per il 2011

    Il sottosegretario all’Economia Casero disponibile all’estensione oltre il 2010 del beneficio per la riqualificazione energetica

    05/10/2010 – “È possibile prorogare la detrazione fiscale del 55% per gli interventi di risparmio energetico oltre il 2010”. Lo ha dichiarato sabato scorso il sottosegretario all’Economia e Finanze, Luigi Casero, nel corso dell’Assemblea generale dell’Uncsaal.

    Il sottosegretario ha riconosciuto la bontà della misura di incentivazione – in scadenza il 31 dicembre 2010 -, che è servita al settore dell’edilizia, allo sviluppo complessivo del Paese e al recupero di gettito, più di altri benefici fiscali. Lo strumento – ha affermato Casero – si è dimostrato utile e può essere messo in campo nell’ambito di un progetto complessivo di salvaguardia dei conti pubblici.

    Ma alcuni incentivi (non fiscali), in particolare quelli a pioggia – ha ammonito il sottosegretario -, alcuni incentivi sull’occupazione in alcune parti del Paese e in alcuni settori, si sono rivelati inutili o si sono prestati a truffe. Quindi – ha proseguito Casero – occorre ridurre i contributi dati a fondo perduto a imprese che spesso non crescono, e destinare quelle risorse alle imprese che reinvestono gli utili, alla detrazione del 55% o ad altre manovre per il rilancio delle imprese.

    Ricordiamo che qualche giorno fa, Roberto Moneta, funzionario del Dipartimento Energia del Ministero per lo Sviluppo Economico, ha annunciato che gli uffici tecnici del MSE stanno preparando una proposta tecnica, da sottoporre ai Ministri competenti, per la proroga della detrazione fiscale del 55% e per una ricalibratura della misura che privilegi gli interventi più efficaci in termini di risparmio energetico. Le organizzazioni del settore delle costruzioni (ANCE e FINCO) avevano, ancora una volta, chiesto al Governo di prorogare la detrazione del 55%. (leggi tutto).

    Aggiornamento dell’8 ottobre 2010 – Una lettera aperta per chiedere la proroga del 55% è stata rivolta al neo Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani e al Presidente del Consiglio Berlusconi, da amministratori locali ed esponenti dell’opposizione. Tra i primi firmatari dell’appello vi sono Giuseppe Civati, consigliere regionale del PD in Lombardia, Eugenio Comincini, sindaco di Cernusco sul Naviglio (Mi), Leonardo Fiorentini, esponente dei Verdi a Ferrara. È possibile sottoscrivere l’appello al sito: www.cinquantacinquepercento.it

  • Cinquantacinquepercento

    Insieme ad alcuni amici abbiamo deciso di continuare la battaglia per la conferma, anche per i prossimi anni, delle detrazioni del 55% per il risparmio enegetico.
    Così è nato cinquantacinquepercento.it, sito che ospita un appello e lancia un’altra catena di blog per ribadire la necessità di mantenere le agevolazioni fiscali che hanno permesso a tanti cittadini italiani di dare il loro contributo a diminuire i gas serra ristrutturando casa e risparmiando sulla bolletta energetica.

    Qui il testo dell’appello, a cui potete aderire anche se non avete un blog. Se invece il blog l’avete e volete incatenarvi, copiate il post che riporto anch’io qui sotto e pubblicatelo sul vostro sito:

    Firma anche tu per prolungare le detrazioni del 55% per i lavori di efficienza energetica

    Cosa sono le detrazioni del 55%?
    La Finanziaria del 2007 ha introdotto la possibilità di beneficiare di detrazioni d’imposta per chi realizza interventi volti a migliorare l’efficienza energetica della propria residenza. In particolare si può chiedere la restituzione in cinque anni del 55% della spesa sostenuta per riduzione delle dispersioni termiche degli edifici, installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, installazione di caldaie a condensazione e costruzione di nuovi edifici ad altissima efficienza energetica.

    Perchè sono importanti per l’ambiente?

    Perchè ridurre il consumo di energia è il primo passo per ridurre le emissioni di CO2, prima ancora dell’incentivo alle fonti rinnovabili.

    Perchè sono importanti per l’economia?
    Perchè hanno permesso di dare impulso ad un settore per la maggior parte composto da piccoli artigiani, favorendo anche l’emersione del nero che spesso è collegato ai lavori di ristrutturazione ed edilizia. Il mancato introito da parte dello stato dovuto alle detrazioni è ampiamente ripagato dal fatto che molti lavori non sarebbero stati realizzati o non sarebbero stati fatturati.

    Quando scadono?
    Allo stato attuale si può usufruire delle detrazioni solo fino al 31 dicembre 2010. Per prolungarle, e magari farle diventare strutturali è partita una mobilitazione su vari fronti, industriali, associazioni di categoria e anche blogger.

    Firmare adesso!
    Sul sito lettera aperta al neo ministro per lo sviluppo economico in cui si chiede, alla luce dei risultati fin qui raggiunti dalle detrazioni, di prolungarle al più presto. Primi firmatari sono Giuseppe Civati, Roberto Codazzi, Eugenio Comincini, Leonardo Fiorentini, Marco Lamperti, Letizia Palmisano, Marcello Saponaro.

    Incatena il tuo blog
    Sul sito si può firmare, se hai un blog ti chiediamo di rilanciare l’iniziativa, copiando questo post e linkando quanti l’hanno già fatto, e di segnalarlo qui sotto nei commenti. Se vuoi puoi anche inserire i nostri banner, e magari inviare a infoATcinquantacinquepercento.it le tue idee e magari le tue esperienze riguardo al miglioramento dell’efficienza energetica di casa tua.

    Hanno aderito:

    1. Giuseppe Civati: http://civati.splinder.com/post/23421449
    2. Roberto Codazzi: http://blog.libero.it/KudaBlog/9360472.html
    3. Eugenio Comincini: http://www.eugeniocomincini.it/2010/una-firma-per-piu-efficienza-energetica/
    4. Leonardo Fiorentini: http://fiore.iworks.it/blog/2010/10/08/cinquantacinquepercento/
    5. Marco Lamperti: http://marcolamperti.blogspot.com/2010/10/55-lappello.html
    6. Letizia Palmisano
    7. Marcello Saponaro: http://www.marcellosaponaro.it/blog/2010/10/08/meno-tasse-per-lefficienza-energetica-lappello-e-la-catena-blog/
    8. Gianni Da Re Lombardi: http://www.yogasutra.it/firma-anche-tu-per-prolungare-le-detrazioni-del-55-per-i-lavori-di-efficienza-energetica
    9. Cocinelle Rondelette: http://coccinellerondelette.wordpress.com/2010/10/08/firma-anche-tu-per-prolungare-le-detrazioni-del-55-per-i-lavori-di-efficienza-energetica/
    10. Domenico Finiguerra: http://domenicofiniguerra.it/?p=2080
    11. Andrea Sironi: http://www.andreasironi.it/wordpress/55-efficenza-energetica.html
    12. Vivere Cernusco: http://viverecernusco.blogspot.com/2010/10/una-firma-per-il-prolungamento-delle.html
    13. Franco Corleone: http://www.francocorleone.it/blog/2010/10/08/ancora-per-la-proroga-del-55/
    14. Giovanni Gambaro: http://giovannigambaro.ilcannocchiale.it/2010/10/08/55_firma_anche_tu_per_prolunga.html
    15. Loris Giuseppe Navoni: http://appuntievirgole.blogspot.com/2010/10/la-politica-la-fanno-i-piccoli-catena.html
    16. Verdi di Ferrara: http://www.verdi.ferrara.it/sito/2010/10/08/firma-anche-tu-per-prolungare-le-detrazioni-del-55-per-i-lavori-di-efficienza-energetica/

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  • Ecco a cosa servirebbe un Ministro allo Sviluppo Economico

    Gli uffici tecnici del Ministero dello Sviluppo economico proporranno ai Ministri competenti una proroga della detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici – in scadenza il 31 dicembre 2010 – e una ricalibratura della misura che, con l’esperienza di questi anni, promuova maggiormente gli interventi più efficaci in termini di risparmio energetico e riduca l’onere per lo Stato.

    Lo ha confermato alla redazione di Edilportale, Roberto Moneta, funzionario del Dipartimento Energia del Ministero per lo Sviluppo Economico, dopo averlo annunciato ad un workshop sulla “sfida energetica”, organizzato la scorsa settimana dall’Ance. Per il momento – ha precisato Moneta alla nostra redazione – si tratta una proposta tecnica da porre all’attenzione dei decisori pubblici.

    Se poi quei “decisori pubblici” sono ad interim e da sempre pensano solo ai propri guai personali, alla proprietà delle case di amici ed ex amici e a raccontare barzellette (e quelli che dovrebbero incalzarli pensano solo a commentare i guai personali, abitativi e le barzellette dei primi) beh, è dietro l’angolo il rischio di mancare clamorosamente l’obiettivo di risparmio energetico fissato dal Piano d’Azione nazionale (42.000 gw al 2016) e nello stesso tempo di mettere in ginocchio un intero settore (un miliardo d’euro il ridimensionamento previsto).

    Ecco a cosa servirebbe un Ministro allo Sviluppo Economico.

  • Energia: il disastro degli incentivi governativi

    Com’è andata? Così così. All’incirca 176 milioni di euro sono andati via come il pane, e in particolare si sono velocemente esauriti i soldi a favore delle macchine agricole, della nautica (1.300 tra motori fuoribordo e stampi per scafi), dei motorini (quasi 25 mila venduti con questa formula) e della banda larga. Il mercato ha risposto bene anche all’acquisto di cucine componibili (è stato utilizzato l’83% dei fondi disponibili, a beneficio di 71 mila acquirenti) e di altri elettrodomestici (il 62% dei fondi stanziati, e qui in particolare si segnalano 150 mila lavastoviglie vendute con lo sconto fiscale). Però alcune voci, a distanza di tanti mesi, segnalano una quota di utilizzo davvero bassa. Per esempio le gru a torre, ferme al 14% del potenziale, probabilmente perché se l’edilizia ristagna non può bastare uno sconto fiscale a stimolare l’acquisto delle gru; e davvero trascurabile è risultato l’utilizzo dei fondi per stimolare l’efficienza energetica industriale.

    Su su, perchè non c’è il dato degli incentivi per l’acquisto di case in classe A?

    Che è, va peggio delle gru o dei fondi per l’efficienza energetica industriale?

    Così adesso, mentre il 55% va in scadenza a fine anno, quei soldi serviranno per i motorini.

    Vergognatevi

  • Un passo in avanti verso la proroga del 55%

    Ora che c’è l’ok della commissione paesaggio per i nuovi bungalow di Villa Certosa realizzati con il piano casa – quello che doveva servire a costruire la stanza in più, ndr – aumentano sensibilimente le possibilità di una proroga delle agevolazioni del 55%.

    Sempre che Silvio voglia le finestre con i doppivetri…

  • Il Governo dei balzelli e dei sabotaggi

    Sta facendo molto parlare l’aumento del pedaggio autostradale al casello di Ferrara Sud. E giustamente.

    Ma non c’è solo quello in questa finanziaria. C’è purtroppo tanto altro, a partire dai tagli insostenibili agli enti locali. E c’è anche la norma cervellotica sui bonifici per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche di cui abbiamo già parlato qui insieme a Marcello, Letizia e Roberto.

    Ecco la posizione mia e dei Verdi di Ferrara:

    Il Governo dei balzelli e dei sabotaggi
    I Verdi si schierano contro i balzelli per cittadini e imprese e per la conferma del 55%
    Oggi entrano in vigore alcune delle norme contenute nel decreto Tremonti recante le misure della manovra economica del Governo Berlusconi. Oltre al balzello del rincaro, ingiustificato e arbitrario del pedaggio al casello autostradale di Ferrara Sud – che peraltro rischia di convogliare ulteriore traffico di attraversamento nel Centro della città – di cui si è già molto parlato, da oggi un ulteriore balzello è dovuto dalle imprese allo Stato italiano.
    Ma non da tutte. Infatti è prevista l’introduzione di una ritenuta d’acconto del 10% – prelevata direttamente da banche e poste – a carico delle ditte beneficiarie di bonifici a saldo di interventi sul patrimonio edilizio i cui importi risultano detraibili dall’Irpef con l’aliquota del 36% o del 55%. Si tratta, evidentemente, oltre che di un provvedimento molto gravoso per le imprese, come recentemente fatto rilevare dalle associazioni del settore, dell’ennesimo sabotaggio nei confronti di quegli interventi, in particolare quelli del 55%, volti alla riqualificazione anche energetica del nostro patrimonio edilizio, da sempre vista come un sassolino nella scarpa dal Governo del Nucleare.
    Inoltre si stratta di un provvedimento fiscalmente stupido, che rischia di sottrarre all’economia legale tutta una serie di transazioni che, visti gli obblighi di bonifico e di comunicazione dei dati all’Agenzia delle Entrate, risultano oggi più trasparenti che mai.

    Un Governo che quindi come al solito predica bene e razzola male, impone balzelli ai cittadini e favorisce la reimmersione rapida delle imprese nell’economia fantasma.

    Anche per questo i Verdi nella Circoscrizione 1 hanno presentato nelle settimane scorse un’interpellanza al Sindaco per chiedere un impegno diretto nell’Anci, ripartendo dal documento “I Sindaci contro le polveri sottili” per la conferma delle detrazioni del 55%, a favore dei cittadini ma anche per sostenere un settore che è cresciuto in questi anni soprattutto grazie alla forte innovazione nel campo dell’efficienza energetica.

    L’Ufficio stampa

  • Il Governo dei balzelli e dei sabotaggi

    Comunicato stampa
    Il Governo dei balzelli e dei sabotaggi
    I Verdi si schierano contro i balzelli per cittadini e imprese e per la conferma del 55%

    Oggi entrano in vigore alcune delle norme contenute nel decreto Tremonti recante le misure della manovra economica del Governo Berlusconi. Oltre al balzello del rincaro, ingiustificato e arbitrario del pedaggio al casello autostradale di Ferrara Sud – che peraltro rischia di convogliare ulteriore traffico di attraversamento nel Centro della città – di cui si è già molto parlato, da oggi un ulteriore balzello è dovuto dalle imprese allo Stato italiano.
    Ma non da tutte. Infatti è prevista l’introduzione di una ritenuta d’acconto del 10% – prelevata direttamente da banche e poste – a carico delle ditte beneficiarie di bonifici a saldo di interventi sul patrimonio edilizio i cui importi risultano detraibili dall’Irpef con l’aliquota del 36% o del 55%. Si tratta, evidentemente, oltre che di un provvedimento molto gravoso per le imprese, come recentemente fatto rilevare dalle associazioni diel settore, dell’ennesimo sabotaggio nei confronti di quegli interventi, in particolare quelli del 55%, volti alla riqualificazione anche energetica del nostro patrimonio edilizio, da sempre vista come un sassolino nella scarpa dal Governo del Nucleare.
    Inoltre si stratta di un provvedimento fiscalmente stupido, che rischia di sottrarre all’economia legale tutta una serie di transazioni che, visti gli obblighi di bonifico e di comunicazione dei dati all’Agenzia delle Entrate, risultano oggi più trasparenti che mai.

    Un Governo che quindi come al solito predica bene e razzola male, impone balzelli ai cittadini e favorisce la reimmersione rapida delle imprese nell’economia fantasma.

    Anche per questo i Verdi nella Circoscrizione 1 hanno presentato nelle settimane scorse un’interpellanza al Sindaco per chiedere un impegno diretto nell’Anci, ripartendo dal documento “I Sindaci contro le polveri sottili” per la conferma delle detrazioni del 55%, a favore dei cittadini ma anche per sostenere un settore che è cresciuto in questi anni soprattutto grazie alla forte innovazione nel campo dell’efficienza energetica.

    L’Ufficio stampa

  • Mettono le mani in tasca alle imprese!

    Nella manovra economica del governo è inserita una norma che chiamare stupida è dir poco. Si prevede infatti che all’accredito dei bonifici per operazioni rientranti nelle tipologie previste per la detrazione del 36 e 55& (ristrutturazioni e qualificazione energetica) banche e poste operino una ritenuta d’acconto nei confronti delle imprese beneficiarie del 10%.

    Ma allora ditelo che oltre a sabotare per l’ennesima volta il processo di qualificazione energetica del costruito nel nostro paese, volete favorire l’evasione fiscale.

    Perchè è proprio grazie alle detrazioni l’emersione del lavoro in edilizia è interesse anche del committente, che si vede ritornare parte della spesa a rate negli anni come sconto irpef, ed è proprio grazie alle modalità di pagamento (bonifico, con dati comunicati all’agenzia delle entrate dalle banche) che la tracciabilità delle operazioni è garantita.

    Ora, mettendo le mani nelle tasche delle imprese con un balzello che è in grado di mettere in difficoltà le aziende del settore (come si evince dalla lettera dell’uncsaal qui sotto), si mette in discussione questo meccanismo, favorendo così il ritorno al nero dell’intero settore edile.

    Complimenti!

    La manovra correttiva 2010-2012 presentata dal Governo e attualmente all’esame del Senato, al Titolo II – Contrasto all’evasione fiscale e contributiva, contiene un articolo, il 25 che al comma 1 recita:

    Art. 25 (Contrasto di interessi)

    “1. A decorrere dal 1° luglio 2010 le banche e le Poste Italiane SPA operano una ritenuta del 10 per cento a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dai beneficiari, con obbligo di rivalsa, all’atto dell’accredito dei pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione d’imposta. Le ritenute sono versate con le modalità di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 2007, n. 241. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate sono individuate le tipologie di pagamenti nonché le modalità di esecuzione degli adempimenti relativi alla certificazione e alla dichiarazione delle ritenute operate.”

    In pratica, dal 1° luglio 2010, si prevede l’obbligo di assoggettamento a ritenuta d’acconto (10%) dei compensi corrisposti, mediante bonifici bancari o postali, quale modalità obbligatoria di pagamento per beneficiare di oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione d’imposta (ad esempio al fine di fruire delle detrazioni del 36% o del 55%).

    La ritenuta d’acconto dovrà essere operata dalla banca del beneficiario del bonifico all’atto di accreditamento delle somme a favore dello stesso. Un apposito provvedimento individuerà gli aspetti attuativi.

    Considerando che il reddito operativo delle aziende serramentistiche oscilla tra il 5% e il 6% del fatturato (prima degli interessi passivi e delle tasse) un prelievo del 10% del fatturato significherebbe il congelamento dell’intera redditività operativa.

    In quest’ottica le migliori aziende del comparto, associate all’Uncsaal, farebbero fatica a sostenere i costi di eventuali finanziamenti (come mutui o fidi), potrebbero essere costretti a ridurre gli investimenti e questo farebbe rallentare il processo di innovazione tecnologica che si è innescato dal 2008.

    Il rischio, insomma, è che l’art. 25 metta in seria discussione l’intero impianto del 55%, depotenziandone i benefici, sia per le imprese, sia per l’Erario e, in netto contrasto con le intenzioni del Legislatore rischi di favorire un tessuto di imprese che operano sul mercato eludendo la legalità e gli adempimenti tributari dovuti.

    Va infine detto che il 1° luglio 2010 come data di inizio di introduzione della ritenuta sarà molto difficilmente rispettata in quanto l’approvazione definitiva dello stesso è prevista per le settimane successive.

    Uncsaal si è immediatamente attivata presso i propri riferimenti istituzionali per affrontare la questione e vi terrà costantemente aggiornati su www.uncsaal.it