
Perdite nella rete dell’acquedotto di Ferrara a gestione Hera
Oggetto: perdite nella rete dell’acquedotto di Ferrara.
Il sottoscritto consigliere comunale
PREMESSO
che il rapporto “Ecosistema Urbano 2016” reso pubblico da Legambiente in questi giorni ha rilevato, fra le molte positività della situazione ambientale della città anche alcune criticità;
che una di queste è la percentuale di perdite dell’acquedotto di Ferrara che viene riportata nel 38,9%[1].
CONSIDERATO
che questo, a memoria dell’interpellante, è il valore di dispersione più alto di questo secolo.
TENUTO CONTO
che ai tempi della fusione per incorporazione di Agea e del ramo di gestione acqua di Acosea Spa con Hera uno dei motivi che veniva addotto da chi sosteneva il passaggio del servizio al colosso multiservizi bolognese era la capacità di investimento sulla rete e sugli impianti al fine di migliorare anche il dato della dispersione;
RILEVATO
- che prendendo per veritiero il dato pubblicato da Legambiente ci sarebbe stato un aumento del 21,56% delle perdite nella rete idrica del Comune di Ferrara dal 32% del 2004, anno del passaggio alla gestione di Hera Spa[2];
- che da una analisi dei Bilanci di Hera si evince che nel periodo 2010-2014, pur rimanendo stabili in termini assoluti gli investimenti, il rapporto fra questi ed i ricavi del servizio idrico integrato è diminuito del 25%[3];
- che tale evidenza, se confermata, parrebbe una dichiarazione di fallimento, dopo 12 anni, della gestione di Hera, almeno per ciò che riguarda la riduzione delle dispersioni.
CHIEDE
all’amministrazione comunale di Ferrara:
- quale sia la serie storica del dato della dispersione idrica e degli investimenti previsti ed effettivamente realizzati da Hera Spa sulle reti per limitare la dispersione;
- se sia mai stata fatta dall’Amministrazione o dall’Agenzia d’ambito una valutazione sull’efficacia di tali investimenti;
- quali siano gli intendimenti dell’Amministrazione rispetto ad iniziative volte a incidere positivamente su questo preoccupante dato.
Cordiali saluti.
Ferrara, 18 novembre 2016
Il Presidente del Gruppo Consiliare
Leonardo Fiorentini
[1] Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano [Comuni, dati 2015] Elaborazione: Ambiente Italia
[2] Fonte: Bilancio ambientale del Comune di Ferrara – Consuntivo 2011-2013
[3] Fonte: elaborazione Forum Nazionale Acqua Bene Comune su dati Hera (novembre 2015)
Quanto conta realmente il Comune di Ferrara in Hera? Vediamo le carte!
Ho presentato oggi un’interrogazione sull’avvio delle procedura di chiusura del Laboratorio Analisi Acqua di Pontelagoscuro ed il trasferimento delle funzioni di controllo dell’acqua potabile presso il Centro Hera di Sasso Marconi annunciata da Hera in queste settimane.
Nel documento ricordo come “l’Amministrazione comunale di Ferrara ha aderito da molti anni al Manifesto dell’Acqua, una delle iniziative del Comitato Internazionale per un contratto mondiale per l’acqua” e che più volte la precedente amministrazione, in sede di Consiglio e Giunta si era espressa fermamente contraria al trasferimento delle funzioni di controllo dell’acqua potabile cittadina a Sasso Marconi; anzi, solo pochi mesi fa, il “Consiglio comunale aveva auspicato che la comunità locale in futuro potesse riprendere la gestione diretta del ciclo idrico integrato, una scelta compiuta di recente, ad esempio, dal Comune di Parigi”.
La scelta di Hera “pare unicamente volta a garantire un risparmio di costi interni all’azienda e non a garantire la sicurezza del servizio idrico affidatole dal Comune di Ferrara” e nello stesso tempo “pone interrogativi rispetto alla reale tutela del diritto dei cittadini ferraresi di avere controlli certi sulla qualità dell’acqua che prelevata dal Po e resa potabile, arriva nelle loro case e pone dubbi sulla capacità reale di interventi rapidi in caso di emergenza”. Per questo chiedo di essere informato su “quali siano nel dettaglio le procedure e i tempi di controllo e verifica della potabilità dell’acqua dopo la chiusura del laboratorio”.
Ma c’è un altro aspetto molto importante da chiarire. A fronte di pronunciamenti univoci e ripetuti degli organi elettivi e rappresentativi della comunità locale (Sindaco, Giunta, Consiglio), la concessionaria del servizio idrico partecipata dal Comune stesso ha continuato nella sua riorganizzazione interna come se nulla fosse accaduto. Vorrei quindi conoscere “quali siano stati gli atti formali e informali dei rappresentanti del Comune di Ferrara in seno a Consiglio di amministrazione di Hera, Assemblea dei Soci, Consiglio di Hera Sot seguite ai diversi pronunciamenti del Consiglio Comunale al fine di scongiurare la chiusura del laboratorio di Pontelagoscuro”.
Ho richiesto copia dei documenti prodotti in questi mesi all’interno di Hera dai rappresentanti del Comune: solo così si potrà finalmente avere percezione di quanto conti effettivamente il Comune – con il suo 2,4% di azioni – in Hera, e di quanto chi rappresenta i cittadini, direttamente o indirettamente, possa incidere sulle scelte operative della Società Multiservizi. Questo è un argomento molto dibattuto in città in queste settimane: certamente visti i risultati, la proposta dei Verdi, avanzata in tempi non sospetti (e con ben più elevati valori azionari), di uscire da Hera e reinvestire il ricavato per riprendersi il servizio idrico e diminuire il debito sembra sempre più un’occasione sprecata.
Allegati: il testo dell’interrogazione (pdf)
Via da Hera
Se entri in un’azienda, le conferisci i gioielli di famiglia e questa finisce per farti causa perchè poni limiti alle emissioni di un inceneritore a maggior tutela della popolazione, perchè non uscirne? E’ quello che propongono i Verdi di Ferrara, che manco volevano entrarci in Hera, all’amministrazione comunale ed alla città.