• Perdite acqua

    Perdite nella rete dell’acquedotto di Ferrara a gestione Hera

    Oggetto: perdite nella rete dell’acquedotto di Ferrara.

    Il sottoscritto consigliere comunale

    PREMESSO

    che il rapporto “Ecosistema Urbano 2016” reso pubblico da Legambiente in questi giorni ha rilevato, fra le molte positività della situazione ambientale della città anche alcune criticità;

    che una di queste è la percentuale di perdite dell’acquedotto di Ferrara che viene riportata nel 38,9%[1].

    CONSIDERATO

    che questo, a memoria dell’interpellante, è il valore di dispersione più alto di questo secolo.

    TENUTO CONTO

    che ai tempi della fusione per incorporazione di Agea e del ramo di gestione acqua di Acosea Spa con Hera uno dei motivi che veniva addotto da chi sosteneva il passaggio del servizio al colosso multiservizi bolognese era la capacità di investimento sulla rete e sugli impianti al fine di migliorare anche il dato della dispersione;

    RILEVATO

    • che prendendo per veritiero il dato pubblicato da Legambiente ci sarebbe stato un aumento del 21,56% delle perdite nella rete idrica del Comune di Ferrara dal 32% del 2004, anno del passaggio alla gestione di Hera Spa[2];
    • che da una analisi dei Bilanci di Hera si evince che nel periodo 2010-2014, pur rimanendo stabili in termini assoluti gli investimenti, il rapporto fra questi ed i ricavi del servizio idrico integrato è diminuito del 25%[3];
    • che tale evidenza, se confermata, parrebbe una dichiarazione di fallimento, dopo 12 anni, della gestione di Hera, almeno per ciò che riguarda la riduzione delle dispersioni.

    CHIEDE

    all’amministrazione comunale di Ferrara:

    • quale sia la serie storica del dato della dispersione idrica e degli investimenti previsti ed effettivamente realizzati da Hera Spa sulle reti per limitare la dispersione;
    • se sia mai stata fatta dall’Amministrazione o dall’Agenzia d’ambito una valutazione sull’efficacia di tali investimenti;
    • quali siano gli intendimenti dell’Amministrazione rispetto ad iniziative volte a incidere positivamente su questo preoccupante dato.

    Cordiali saluti.

    Ferrara, 18 novembre 2016

    Il Presidente del Gruppo Consiliare

    Leonardo Fiorentini

    [1] Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano [Comuni, dati 2015] Elaborazione: Ambiente Italia

    [2] Fonte: Bilancio ambientale del Comune di Ferrara – Consuntivo 2011-2013

    [3] Fonte: elaborazione Forum Nazionale Acqua Bene Comune su dati Hera (novembre 2015)

  • Laboratorio Pontelagoscuro

    Che cosa succede alla centrale di potabilizzazione di Pontelagoscuro?

    Fiorentini (SEL) ha presentato una interpellanza in Consiglio comunale su quella che “appare una progressiva smobilitazione” del presidio alla Centrale di potabilizzazione di Pontelagoscuro.

    E’ stata protocollata ieri in Comune a Ferrara una interpellanza presentata da Leonardo Fiorentini, consigliere comunale eletto come indipendente nella lista di SEL, sulla situazione del personale addetto alla centrale di potabilizzazione di Pontelagoscuro.

    A maggio infatti, secondo le informazioni venute in possesso del consigliere di cui si chiede conferma nell’interpellanza, si ridurranno ulteriormente i turni di presenza del personale che presidia la “Fabbrica dell’acqua” di Ferrara arrivando ad un turno spezzato per soli 5 giorni alla settimana.

    Per Fiorentini “pare evidente la progressiva smobilitazione attuata da Hera rispetto all’impianto di potabilizzazione ferrarese. Dopo la chiusura del Laboratorio analisi  avvenuta nel corso del 2009 – continua il consigliere ecologista – si è pian piano passati da una presenza 24/24 ore 7/7 giorni ad una presenza su un solo turno spezzato 7 giorni su sette. Secondo quanto sono venuto a sapere da maggio l’orario di presenza sarà ulteriormente ridotto, lasciando scoperti tuttu i week end.”

    “Se da un lato desta una certa preoccupazione – sottolinea ancora Fiorentini – l’ipotesi che per più di 48 ore non vi siano tecnici presenti all’interno dell’impianto che rende bevibile l’acqua del Po per i cittadini ferraresi, dall’altro questa progressiva smobilitazione sembrerebbe essere in contrasto con gli impegni presi dall’Azienda quando nel corso del dibattito sulla chiusura del laboratorio di analisi acqua, si garantiva una valorizzazione delle professionalità con la non tanta velata intenzione di fare diventare l’impianto ferrarese un polo di sperimentazione all’avanguardia.”

    “Immagino che negli anni siano state garantite tutte le procedure di sicurezza per il bene dei cittadini e non dubito che lo saranno ancora. Ma la domanda adesso – conclude il consigliere – è soprattutto un’altra: cosa è rimasto, a Ferrara, del know how acquisito in decenni di lavoro sulle acque del grande fiume?”

    Leggi l’interpellanza.

  • Laboratorio Pontelagoscuro

    Sulla smobilitazione del presidio della centrale di potabilizzazione dell’acqua di Pontelagoscuro

    Ferrara, 28 aprile 2015

    Al Sindaco del Comune di Ferrara

    Oggetto: Interpellanza sul presidio della centrale di potabilizzazione dell’acqua di Pontelagoscuro.

    Premesso

    • che nell’estate del 2006 è iniziata la riorganizzazione dei laboratori di analisi acque potabili di Hera Spa che ha avuto come conseguenza la chiusura del laboratorio di Pontelagoscuro dall’agosto-settembre 2009

    Tenuto conto

    • che il Consiglio comunale, nel corso del Consiglio Comunale Straordinario del 31 Agosto 2009, è intervenuto all’unanimità a difesa del laboratorio, chiedendo la modifica del percorso di ristrutturazione e precise garanzie sulla qualità dell’acqua potabile che arriva nelle case dei cittadini;

    Considerato

    • che il presidio umano nel punto di prelievo 24/24 ore 7/7 giorni appare allo scrivente l’unica reale garanzia di una capacità di intervento immediata sugli impianti in caso di anomalia o emergenza.

    Venuto a conoscenza

    • che negli anni Hera avrebbe via via depotenziato il presidio umano nella centrale di potabilizzazione passando nel 2012 dai 3 turni giornalieri (24/24ore 7/7 giorni) a 2 turni (16/24 ore 7/7 giorni) e quindi da marzo 2014 all’orario spezzato 7/7 giorni
    • che inoltre dal prossimo mese (maggio 2015) il personale addetto passerebbe ad un orario spezzato su 5 giorni alla settimana, lasciando quindi senza presenza umana gli impianti per tutto il week end

    Il sottoscritto consigliere comunale,
    INTERPELLA
    l’amministrazione per conoscere:

    • se sia vero quanto qui sopra riportato rispetto alla turnazione del personale a Pontelagoscuro;
    • se l’amministrazione ritenga adeguato tale presidio, che oltre a evidenziare il progressivo depotenziamento dell’attività della multiutility bolognese sul nostro territorio, pone interrogativi seri sugli impegni presi in sede di dismissione del laboratorio di analisi acqua di Pontelagoscuro;
    • se siano o meno a regime i progetti di implementazione dei controlli a Pontelagoscuro ed i processi “valorizzazione delle professionalità esistenti” per i quali l’azienda e l’allora ATO6 si erano impegnati e che vengono messi quantomeno in dubbio dalla smobilitazione progressiva del personale di cui si è avuta notizia.

    Si richiede risposta scritta.

    Cordiali saluti.

    Il Presidente del Gruppo Consiliare
    Leonardo Fiorentini

  • “Tutelare l’acqua anche uscendo dalle logiche di mercato”

    “Tutelare l’acqua anche uscendo dalle logiche di mercato”
    Incontro in commissione di controllo tra consiglier, assessore al Bilancio e rappresentanti del Cap di Ferrara

    Francesco Altavilla su Estense.com.

    “Tutelare un bene come è l’acqua, se necessario anche uscendo dalle logiche di mercato, è una battaglia di civiltà, per quanto il parere dei cittadini abbia già avuto espressione tramite il referendum del giugno 2011”. Marzia Marchi, del Comitato acqua pubblica di Ferrara ha posto la questione in questi termini.

    L’occasione per tornare a parlare di gestione del servizio idrico in città e nella provincia è stata la riunione congiunta della prima commissione consiliare e della commissione consiliare di controllo, nel pomeriggio di giovedì 2 aprile. Il confronto, a cui ha preso parte l’assessore al Bilancio del Comune di Ferrara Luca Vaccari, è stato serrato ed ha reso possibile il confronto con le istituzioni cittadine che i portavoce del comitato chiedono ormai da tempo.

    Federico Balboni, presidente della seduta congiunta, ha precisato che “ci si è attivati per creare un inter gruppo consiliare pro acqua pubblica, che farà propria la sensibilità del Comitato sul tema”.

    Marcella Ravaglia, portavoce del Comitato ha tracciato un quadro che dalle misure previste del Documento Economia e Finanza (Def) del 2014, passando per il decreto “Sblocca Italia”, per arrivare a quanto stabilito nel testo della legge di Stabilità, “ha consentito il passaggio da una gestione unitaria ad un gestore unico dei beni comuni. Il desiderio di favorire la nascita di grandi multiutility private va contro il parere espresso dai cittadini in sede referendaria”. A questo si aggiunge, precisa la Ravaglia “un modello di gestione da parte di Hera, tutt’altro che virtuoso, con investimenti sempre meno consistenti, bollette più salate e un’indebitamento in aumento”. La dismissione di circa 6 milioni di azioni, corrispondente al passaggio dal 51% al 38% come previsto dal nuovo patto di sindacato di Hera, sarebbe secondo il Comitato acqua pubblica come “svendere il patrimonio di tutti per avere degli utili a breve termine. Siamo qui oggi per domandare ai consiglieri di non rendersi disponibili ad una simile operazione, che preluderebbe all’impossibilità di un ritorno al controllo pubblico dell’acqua” ha concluso Marcella Ravaglia.

    All’audizione delle due portavoce del comitato ha fatto seguito l’intervento dell’assessore Vaccari che ha sottolineato come “ragionare in termini di investimenti e fatturato in una grande multiutility come Hera è quanto meno riduttivo – ha precisato – la gestione del patrimonio idrico e la proprietà dell’azienda Hera sono due questioni differenti, bisogna infatti distinguere tra la partecipazione del Comune di Ferrara alla società per azioni Hera, ed il contratto di gestione della rete idrica, rete che rimane di proprietà del Comune”. Sulla passaggio dal 51% al 38% per le quote azionarie vincolate Vaccari ha rassicurato i consiglieri presenti rispetto al fatto che la dismissione di quel 20% circa non ridurrà la capacità di controllo del Comune di Ferrara sulle scente locali operate da Hera.

    Tanti gli interventi dei consiglieri comunali, per Anselmi, capogruppo di Forza Italia è necessario “difendere la qualità del servizio idrico a prescindere dal soggetto erogatore sia esso pubblico o privato”. Luigi Vitellio, del Partito Democratico ha invitato i presenti a riflettere sul tema senza “preconcetti riguardanti i termini pubblico o privato, dal momento che allo stato attuale la legge di Stabilità lascia invariato il ruolo degli enti locali nei consigli di amministrazione delle società di gestione dei servizi”.

    Per Leonardo Fiorentini è invece necessaria “maggiore sensibilità sul tema. Chi parla di posizioni non pregiudiziali forse dimentica il valore dell’acqua come bene primario. Senza contare che in una società delle dimensioni di Hera è difficoltoso essere al corrente di quanto viene deciso, aspettarsi di riuscire a controllarne le decisioni è impossibile”.

    Matteo Fornasini (Fi), ha invece invitato i rappresentati del Comitato a servirsi di tutte le vie previste per poter conferire in Consiglio Comunale così che “dalla partecipazione si possano considerare insieme delle alternative percorribili concretamente”.

  • Ci è voluto un anno in più

    Incredibile, sembriamo un paese civile. Sembriamo, perchè in un paese civile un governo non riscriverebbe pari pari le stesse norme abrogate due mesi prima dai cittadini pensando di farla franca.

    Ci è voluto un anno in più e una sentenza della Corte Costituzionale, ma alla fine il risultato del referendum finalmente entra a far parte del nostro impianto legislativo.

    Ora, cari privatizzatori selvaggi, come la mettiamo, volete proprio fare la figura dell’ultimo giapponese sull’isola deserta?

    (ASCA) – Roma, 20 lug – La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimita’ costituzionale dell’articolo 4 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.138 (”Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”) convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, sia nel testo originario che in quello risultante dalle successive modificazioni, che disponeva la possibilita’ di privatizzazione dei servizi pubblici da parte degli enti locali, quindi anche il sistema idrico integrato, su cui pochi mesi prima c’era stato il referendum. Il governo insomma avrebbe cercato di reintrodurre la normativa sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali abrogata dal referendum popolare.

    A fare ricorso erano state sei regioni: Puglia, Lazio, Marche, Emilia-Romagna, Umbria e Sardegna.

    Nella sentenza, la Consulta spiega che ”la disposizione impugnata viola il divieto di ripristino della normativa abrogata dalla volonta’ popolare desumibile dall’art.75 Costituzione, secondo quanto gia’ riconosciuto dalla giurisprudenza costituzionale”.

    L’articolo 4, rileva ancora la Consulta, ”e’ stato adottato con d.l. n. 138 del 13 agosto 2011, dopo che, con decreto del Presidente della Repubblica 18 luglio 2011, n. 113 (Abrogazione, a seguito di referendum popolare, dell’articolo 23-bis del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, e successive modificazioni, nel testo risultante a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 325 del 2010, in materia di modalita’ di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica), era stata dichiarata l’abrogazione, a seguito di referendum popolare, dell’art. 23-bis del d.l. n. 112 del 2008, recante la precedente disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica”.

    Con la richiamata consultazione referendaria ”detta normativa veniva abrogata e si realizzava, pertanto, l’intento referendario di ‘escludere l’applicazione delle norme contenute nell’art. 23-bis che limitano, rispetto al diritto comunitario, le ipotesi di affidamento diretto e, in particolare, quelle di gestione in house di pressoche’ tutti i servizi pubblici locali di rilevanza economica (ivi compreso il servizio idrico)’ (sentenza n. 24 del 2011) e di consentire, conseguentemente, l’applicazione diretta della normativa comunitaria conferente”.

    Ma, prosegue la sentenza, ”a distanza di meno di un mese dalla pubblicazione del decreto dichiarativo dell’avvenuta abrogazione dell’art. 23-bis del d.l. n. 112 del 2008, il Governo e’ intervenuto nuovamente sulla materia con l’impugnato art. 4, il quale, nonostante sia intitolato ‘Adeguamento della disciplina dei servizi pubblici locali al referendum popolare e alla normativa dall’Unione europea’, detta una nuova disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, che non solo e’ contraddistinta dalla medesima ratio di quella abrogata, in quanto opera una drastica riduzione delle ipotesi di affidamenti in house, al di la’ di quanto prescritto dalla normativa comunitaria, ma e’ anche letteralmente riproduttiva, in buona parte, di svariate disposizioni dell’abrogato art. 23-bis e di molte disposizioni del regolamento attuativo del medesimo art. 23-bis contenuto nel d.P.R. n. 168 del 2010”.

    Per queste ragioni la Corte ”dichiara l’illegittimita’ costituzionale dell’articolo 4 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, sia nel testo originario che in quello risultante dalle successive modificazioni”.

  • 2 giugno 2012: la Repubblica siamo noi!

    Anche da Ferrara il CAP organizza, in collaborazione con CGIL, la partecipazione alla manifestazione nazionale su acqua e beni comuni: per prenotare il pullman telefona allo 327-1808039 o scrivi a comitatoacquapubblica.ferrara@gmail.com

    Partecipiamo numerosi, perchè si scrive acqua, e si legge rispetto del voto popolare!

    Roma, sabato 2 Giugno 2012
    Ore 15.00 P.zza della Repubblica
    LA REPUBBLICA SIAMO NOI

    Manifestazione nazionale
    per l’attuazione del risultato referendario, per la riappropriazione sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia, per un’alternativa alle politiche d’austerità del Governo e dell’Europa

    Ad un anno dalla straordinaria vittoria referendaria, costruita da una partecipazione sociale senza precedenti, il Governo Monti e i poteri forti si ostinano a non riconoscerne i risultati e preparano nuove normative per consegnare definitivamente la gestione dell’acqua agli interessi dei privati, in particolare costruendo un nuovo sistema tariffario che continua a garantire i profitti ai gestori.

    Non solo. Da una parte BCE, poteri forti finanziari e Governo utilizzano la crisi economico-finanziaria per rendere definitive le politiche liberiste di privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, di smantellamento dei diritti del lavoro, del welfare e dell’istruzione, di precarizzazione dell’intera vita delle persone. Dall’altra le politiche d’austerità ridimensionano il ruolo dell’intervento pubblico per poi alimentare l’idea che la crescita sia possibile solo attraverso investimenti privati, che in realtà si appropriano dei servizi e devastano il territorio.

    E’ in atto il tentativo di imporre definitivamente il dominio delle “esigenze dei mercati” sulla democrazia, ovvero il diritto di tutte e di tutti a decidere collettivamente sul proprio presente e futuro.

    Il 2 giugno è da sempre la festa della Repubblica, ovvero della res publica, di ciò che a tutte e tutti appartiene. Una festa ormai da anni espropriata alle donne e agli uomini di questo Paese e trasformata in parata militare, come se quella fosse l’unica funzione rimasta ad un “pubblico”, che si vuole progressivamente consegnare agli interessi dei grandi gruppi bancari e dei mercati finanziari.

    Ma la Repubblica siamo noi.

    Le donne e gli uomini che nella propria quotidianità ed in ogni territorio lottano per la riappropriazione sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per un welfare universale e servizi pubblici di qualità, per la dignità del lavoro e la fine della precarietà, per il diritto alla salute e all’abitare, per l’istruzione, la formazione e la conoscenza, per la trasformazione ecologica della produzione, a partire dal Forum Alternativo dei Popoli di Rio+20, per politiche di pace e cooperazione.

    Le donne e gli uomini che, come nel resto d’Europa, pensano che i beni comuni siano fondamento di un nuovo modello produttivo e sociale.

    Le donne e gli uomini che dentro la propria esperienza individuale e collettiva rivendicano una nuova democrazia partecipativa, dentro la quale tutte e tutti possano contribuire direttamente a costruire un diverso futuro per la presente e le future generazioni.

    Crediamo sia giunto il momento in cui siano queste donne e questi uomini a riempire la piazza del 2 giugno.
    Con l’allegria e la determinazione di chi vuole invertire la rotta.
    Con la consapevolezza di chi sa che il futuro è solo nelle nostre mani.

    Promuovono: Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
    Per adesioni scrivere a segreteria@acquabenecomune.org

  • 2 giugno 2012: la Repubblica siamo noi!

    Anche da Ferrara il CAP organizza, in collaborazione con CGIL, la partecipazione alla manifestazione nazionale su acqua e beni comuni: per prenotare il pullman telefona allo 327-1808039 o scrivi a comitatoacquapubblica.ferrara@gmail.com

    Partecipiamo numerosi, perchè si scrive acqua, e si legge rispetto del voto popolare!

    Roma, sabato 2 Giugno 2012
    Ore 15.00 P.zza della Repubblica
    LA REPUBBLICA SIAMO NOI

    Manifestazione nazionale
    per l’attuazione del risultato referendario, per la riappropriazione sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia, per un’alternativa alle politiche d’austerità del Governo e dell’Europa

    Ad un anno dalla straordinaria vittoria referendaria, costruita da una partecipazione sociale senza precedenti, il Governo Monti e i poteri forti si ostinano a non riconoscerne i risultati e preparano nuove normative per consegnare definitivamente la gestione dell’acqua agli interessi dei privati, in particolare costruendo un nuovo sistema tariffario che continua a garantire i profitti ai gestori.

    Non solo. Da una parte BCE, poteri forti finanziari e Governo utilizzano la crisi economico-finanziaria per rendere definitive le politiche liberiste di privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, di smantellamento dei diritti del lavoro, del welfare e dell’istruzione, di precarizzazione dell’intera vita delle persone. Dall’altra le politiche d’austerità ridimensionano il ruolo dell’intervento pubblico per poi alimentare l’idea che la crescita sia possibile solo attraverso investimenti privati, che in realtà si appropriano dei servizi e devastano il territorio.

    E’ in atto il tentativo di imporre definitivamente il dominio delle “esigenze dei mercati” sulla democrazia, ovvero il diritto di tutte e di tutti a decidere collettivamente sul proprio presente e futuro.

    Il 2 giugno è da sempre la festa della Repubblica, ovvero della res publica, di ciò che a tutte e tutti appartiene. Una festa ormai da anni espropriata alle donne e agli uomini di questo Paese e trasformata in parata militare, come se quella fosse l’unica funzione rimasta ad un “pubblico”, che si vuole progressivamente consegnare agli interessi dei grandi gruppi bancari e dei mercati finanziari.

    Ma la Repubblica siamo noi.

    Le donne e gli uomini che nella propria quotidianità ed in ogni territorio lottano per la riappropriazione sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per un welfare universale e servizi pubblici di qualità, per la dignità del lavoro e la fine della precarietà, per il diritto alla salute e all’abitare, per l’istruzione, la formazione e la conoscenza, per la trasformazione ecologica della produzione, a partire dal Forum Alternativo dei Popoli di Rio+20, per politiche di pace e cooperazione.

    Le donne e gli uomini che, come nel resto d’Europa, pensano che i beni comuni siano fondamento di un nuovo modello produttivo e sociale.

    Le donne e gli uomini che dentro la propria esperienza individuale e collettiva rivendicano una nuova democrazia partecipativa, dentro la quale tutte e tutti possano contribuire direttamente a costruire un diverso futuro per la presente e le future generazioni.

    Crediamo sia giunto il momento in cui siano queste donne e questi uomini a riempire la piazza del 2 giugno.
    Con l’allegria e la determinazione di chi vuole invertire la rotta.
    Con la consapevolezza di chi sa che il futuro è solo nelle nostre mani.

    Promuovono: Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
    Per adesioni scrivere a segreteria@acquabenecomune.org

  • Togliamo il bavaglio ai referendum

    Contro il tentativo del governo di affossare l’informazione e la partecipazione ai referendum del 12-13 giugno è indetta per mercoledì’ 18 alle ore 18,00 una manifestazione di protesta sotto la Prefettura di Ferrara.

    La protesta è rivolta contro il Governo Italiano che ha fatto e sta facendo di tutto per sabotare l’appuntamento referendario, attentando ai diritti civili, costituzionali e politici dei cittadini. Se infatti da un lato vengono approvate moratorie-truffa per indebolire e svuotare questo strumento di partecipazione democratica , dall’altro si opera in modo che non vi sia alcuna campagna elettorale e relativa, efficacissima , comunicazione radiotelevisiva.

    Tutto questo è reso possibile grazie ad un regolamento approvato dalla Commissione di Vigilanza RAI quasi all’unanimità che di fatto consentirà ai comitati di informare i cittadini solo negli ultimissimi giorni.

    Il risultato è che molti cittadini pensano che non si andrà a votare su nucleare, acqua e legittimo impedimento, ma quello che è vero è esattamente l’opposto: i referendum si faranno e saranno pienamente efficaci!

    Per il nucleare è stato approvato un provvedimento legislativo al Senato e che a breve verrà presentato alla Camera, che interviene solo sui decreti attuativi ,non eliminandoli semplicemente sospendendendoli. Il quesito referendario poi interviene anche sulla legge quadro con cui il governo ha fatto la scelta nucleare, dunque in base alle norme Costituzionali, la Cassazione non potrà annullarlo. I due quesiti referendari sull’acqua sono ancor più solidi: il governo pensa ad un’autority di controllo, ma questo non risolve il problema posto dai comitati ossia abrogare le norme sulla privatizzazione dell’acqua e sui profitti che i privati realizzano su un bene comune di vitale importanza.

    Aspettiamo tutta la cittadinanza sensibile e responsabile il 18 maggio davanti alla Prefettura per difendere diritti fondamentali ancora una volta calpestati.

    I Comitati Referendari di Ferrara

  • Vota Sì per l’acqua bene comune

    Non mi fa impazzire, ma è bene che circoli il più possibile!

  • Cena per l’acqua pubblica il 29 aprile

    Grazie alla collaborazione di Emmaus Ferrara,
    il Comitato Acqua Pubblica di Ferrara
    vi invita alla
    Cena per l’acqua pubblica
    cena di autofinanziamento del Comitato Referendario 2 SI per l’Acqua Bene Comune di Ferrara

    Venerdì 29 aprile, ore 20.30
    presso la Scuolina di Montesanto (via Gramsci 12)

    Attenzione, l’acqua è per tutti, ma il cibo è solo su prenotazione: chiama il 327-0170698 o scrivi a comitatoacquapubblica.ferrara@gmail.com
    Menù vegetariano o di carne a 20€

    PS: da ieri chi va al Centro Commerciale Il Castello puo’ visitare la mostra sull’acqua promossa dal CAP. Qui maggiori info.

  • Lega Sprecona/2

    Il Ministro Maroni, da sempre attento a tagliare gli sprechi del suo Ministero a partire dalle scorte a quelli che gli stanno antipatici, oggi ha annunciato che sprecheremo un po’ di soldi non aggregando i quesiti referendari al turno amministrativo che si terrà il 15 e 16 maggio.

    Privatizzazione dell’Acqua e Nucleare evidentemente sono temi troppo importanti per questo scellerato governo, tanti da sprecare qualche milione di euro.

    Vi segnalo la petizione del Comitato per i 2 sì ai referendum sull’acqua, e quella di Greenpeace che oggi sono davanti a Montecitorio per rivendicare il diritto ad un voto sensato.

  • Sete di moratoria

    Anch’io ho sottoscritto l’appello per una moratoria che blocchi subito il decreto Ronchi affinchè siano i cittadini con il referendum a decidere sulla sorte del servizio idrico integrato.

    Leggi l’appello per la moratoria e aderisci on line.

    E ricordatevi che il 4 dicembre l’appuntamento è a Bologna con concentramento alle 15 davanti alla sede di Hera in Viale Berti Pichat.

  • Flow

    Giovedì prossimo il CAP insieme ad altre realtà cittadine organizza la proiezione di Flow, ecco il programma del “kino-blitz”:

    In collaborazione con il Progetto ScARTI,
    Ferrara Città di Transizione e Comitato Acqua Pubblica Ferrara

    vi invitano al kino-blitz

    H2O
    Ho 2 Opportunità

    proiezione del film FLOW (per amore dell’acqua)

    giovedì 23 settembre 2010

    ritrovo su due ruote ore 19 al bar Giori (p.zza Savonarola)?
    per una birra e un panino insieme
    in caso di pioggia ritrovo ore 20.30 direttamente ai Magazzini Generali (Via Darsena 57)?

    FLOW film sull’acqua, o meglio, sul nostro pianeta: grande corpo filtrante che da
    milioni di anni ha preservato, utilizzato, riciclato, purificato acqua.

    www.flowthefilm.com
    ferraraintransizione.wordpress.com

    www.forum.ferrara.it/acqua

    per info 327-0170698 (Marcella) 335-7117030 (Pierre)?

    ENTRATA (e uscita) LIBERA

  • 1.401.492

    Sono le firme raccolte dal Comitato promotore per i referendum per l’acqua pubblica che saranno consegnate oggi presso la Corte di Cassazione al termine della Manifestazione che si ritroverà fra poco in Piazza Navona.

    7000 quelle certificate a Ferrara.

    Questo blog partecipa virtualmente alla manifestazione, alla quale parteciparanno in piazza gli artisti per l’acqua e i rappresentanti delle associazioni e dei comitati territoriali.

    Ma soprattutto ci sarà il popolo dell’acqua, quello che ha raccolto le firme in questi tre mesi di campagna referendaria.

    Qui il programma della mattinata.

    Qui la diretta Radio dalle ore 10: http://www.radioarticolo1.it/static/radio.cfm

  • Stasera l’acqua è in festa

    Mentre il Comitato promotore dei Referendum per l’acqua pubblica scrive a tutti i Sindaci italiani per smascherare le falsità di Andrea Ronchi, stasera vi segnalo l’appuntamento con l’Acqua in Festa organizzata dal Comitato Aqua Pubblica di Ferrara.

    Ecco il comunicato degli organizzatori:

    Per festeggiare il positivo andamento della raccolta firme sui refendum antiprivatizzazione dell’acqua, ma soprattutto per ribadire l’importanza di tutelare l’acqua come bene comune e privo di rilevanza economica, Andrea “Sax Machine” Poltronieri, showman ferrarese, ci mette la propria faccia e il proprio impegno artistico, mercoledì 16 giugno alle 21.00 presso il Chiostro di Santa Maria della Consolazione, (via Mortara 94, Ferrara). La band di apertura, i Marchesi Scamorza, sarà anch’essa tutta ferrarese e con un programma di cover d’annata.
    La serata di puro divertimento -offerta libera- sarà dedicata all’autofinanziamento del Comitato promotore dei referendum e organizzatore della giornata; il concerto è anticipato da una parte “seria” alle 18.00 presso il Cafè de la Paix, con la presentazione del libro di Marco Bersani, “Acqua in Movimento.

    Nel libro -che sarà presentato da Sergio Golinelli- l’autore affronta la crisi idrica planetaria e le politiche di privatizzazione portate avanti dalle corporations del settore e sostenute dalle grandi istituzioni internazionali (Fmi, Banca Mondiale, Wto), la storia della privatizzazione in Italia, le lotte e le mobilitazioni sociali che attraversano i continenti del sud del mondo. Per arrivare poi ad analizzare i percorsi di lotta nelle realtà territoriali del nostro paese, fino alla costituzione del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e alla campagna nazionale per una legge di iniziativa popolare per la pubblicizzazione dell’acqua. Di particolare rilevanza l’analisi teorica sull’alternatività strutturale e non mediabile fra gestione privata e gestione pubblica dei servizi idrici, così come le proposte per una gestione pubblica fondata sulla partecipazione diretta delle comunità locali. Già attivista di Attac Italia, Bersani è nella segreteria del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

  • L’acqua è di tutti, ma per cenare bisogna prenotare!

    Cena di autofinanziamento del
    Comitato Acqua Pubblica Ferrara

    QUANDO? martedì 8 GIUGNO alle ore 20 (è richiesta la massima puntualità!)

    DOVE? “La Scuolina”, spazio gestito da Emmaus Ferrara, che si trova in via Gramsci 12 a Montesanto (Fe).

    CHI CUCINA? la comunità Emmaus di Ferrara (che fa parte del Comitato referendario)

    QUANTO COSTA E COSA SI MANGIA? il costo è 20 euro a persona, si può scegliere fra menù di carne o menù vegetariano (e bisogna specificarlo al momento della prenotazione). Il ricavato della serata andrà interamente al Comitato promotore dei referendum.

    SI DEVE PRENOTARE? Assolutamente sì! lo spazio contiene massimo 45 persone, quindi… affrettatevi!

    COME PRENOTARE? telefonando al 347 1340481 o inviando una mail (e aspettando conferma!) a comitatoacquapubblica.ferraraATgmail.com

    ENTRO QUANDO PRENOTARE?
    Assolutamente entro mercoledì 2 giugno

    COME ARRIVARE?
    In auto: da Ferrara percorrere via Ravenna fino al km 93 uscità S.Nicolò-Voghiera. Al cavalcavia seguire Montesanto.
    Dall’autostrada: uscire a Ferrara sud, proseguire e prendere l’uscita s.s.16 adriatica, uscire al km 93 e vedi sopra.

    Dal sito del CAP di Ferrara.

  • Liberiamo l’acqua

    Il fine settimana del 24 e 25 aprile inizia in tutta Italia la raccolta firme per i referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua. In centiania di piazze italiane saranno allestiti i banchetti. Qui trovate la mappa costantemente aggiornata. L’anniversario della Liberazione dal nazifascismo è occasione per liberare anche l’acqua dal mercaro e dal profitto. Diventa anche tu una staffetta del bene comune, firma e fai firmare.

    A Ferrara banchetti alla Fiera di San Giorgio e (domattina) in Piazza Trento e Trieste.

    Dal sito ufficiale del Comitato Promotore.

  • L’acqua pubblica piace anche sul Listone

    Il Comitato contro la privatizzazione ha manifestato alla fontanella di piazza: va cambiato anche lo Statuto municipale. Volantini a ruba e tante domande in vista del referendum. Mercoledì match comunale.

    Scarica l’articolo de La Nuova Ferrara: nuova_15032010.pdf (in formato pdf)

  • Girotondo per l’acqua pubblica

    Girotondo per l’acqua pubblica
    A Ferrara 1500 famiglie non riescono più a pagare le bollette

    Articolo di Marco Zavagli da Estense.com

    Tutti per mano per un “abbraccio difensivo” attorno alla fontanella di piazza Trento Trieste, assunta per una mattina a simbolo dell’acqua pubblica. Una cinquantina di persone del Comitato per l’acqua pubblica di Ferrara ha scelto di manifestare così per sensibilizzare l’opinione pubblica e lanciare la manifestazione dei movimenti per l’acqua, che vedrà i vari comitati riunirsi nella capitale per un forum nazionale in piazza della Repubblica (a partire dalle 14).

    In attesa di sabato prossimo gli slogan riecheggiano già di fianco al Duomo. A partire da quelli mutuati dal padre comboniano Alex Zanotelli, tra i protagonisti a livello nazionale dei movimenti per l’acqua. Sono le sue parole che cita al megafono Marzia Marchi di Legambiente: “non avrei mai immaginato che il paese di Francesco d’ Assisi (patrono d’Italia) che ha cantato nelle sue laudi la bellezza di “sorella acqua” diventasse la prima nazione in Europa a privatizzare l’acqua”.

    Padre Zanotelli si riferiva al Consiglio dei Ministri che aveva approvato il 9/09/2009 delle “Modifiche” all’articolo 23 bis della Legge 133/2008 . “Una prima parte di queste modifiche – spiega Marchi – riguardano gli affidamenti dei servizi pubblici locali, come gas, trasporti pubblici e rifiuti. La via ordinaria di gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica è l’affidamento degli stessi, attraverso gara, a società miste, il cui socio privato deve essere scelto attraverso gara, deve possedere non meno del 40% ed essere socio “industriale”. In poche parole questo vuol dire la fine delle gestioni attraverso spa in house e della partecipazione maggioritaria degli enti locali nelle spa quotate in borsa. E’ la vittoria del mercato, della merce, del profitto”.

    Una scelta politica “gravissima – accusa l’attivista di Legambiente – che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli. Basti pensare che solo a Ferrara ci sono 1500 famiglie che non hanno più accesso all’acqua, perché non riescono a pagare le bollette. Chiediamo che siano garantiti almeno 50 litri di acqua al giorno per tutti”.

    Viene poi il problema dei profitti delle spa, spesso distanti dai costi da sostenere per garantire la qualità del prodotto. “Con l’onda nera dei giorni scorsi – aggiunge Marchi – ci siamo accorti di quanto sia a rischio questo bene primario. Presto attorno a questa fontanella troveremo i poveri che non si potranno più permettere l’acqua in casa”.

    Una fontanella quasi simbolica quella di piazza Trento Trieste. “Un impianto che appena 3 o 4 anni fa – ricorda Leonardo Fiorentini, allora presidente della Circoscrizione Centro – sprecava un milione e 200mila litri all’anno; abbiamo sostituito quella vecchia con sette nuove con rubinetto sparse per la città e in grado di consumare tutte insieme moltissimi litri in meno. Fu un buon esempio di gestione efficiente dell’acqua pubblica”.

    Un esempio dal quale dovrebbe prendere spunto anche l’amministrazione comunale, secondo Davide Scaglianti, portavoce del comitato provinciale, che torna a chiedere la modifica dello statuto comunale nella direzione “di un riconoscimento dell’acqua come bene primario scevro da interessi economici. E su questo fronte è chiaro come la chiusura del laboratorio Hera di Pontelagoscuro abbia portato a una carenza notevole di possibilità di controllo; l’emergenza Po è finita ma le incertezze permangono nel lungo periodo”.

    “Tutti gli scienziati che abbiamo interpellato – gli fa eco Marchi – sono concordi nel dire che lo sversamento di idrocarburi ha compromesso l’ecosistema del fiume. Non dimentichiamolo e manteniamo alta l’attenzione”.

    Per prenotare il pullman è possibile telefonare ai numeri 0532/783154-783275.

  • Andiamo a prendere l’acqua pubblica prima che sia troppo tardi….

    PER DOMENICA PROSSIMA…
    Andiamo a prendere l’acqua pubblica prima che sia troppo tardi….
    Così un gruppo di cittadini e cittadine si autorganizza per contrastare la sottrazione dell’acqua, bene comune e fondamentale alla vita, messa in atto dalla legge di privatizzazione dei servizi pubblici. A Ferrara Hera, società alla quale è affidato il servizio idrico integrato, perderà l’attuale carattere di società mista a maggioranza pubblica e potrà imporre le proprie condizioni di erogazione, qualità e prezzo dell’acqua.

    APPUNTAMENTO
    DOMENICA 14 FEBBRAIO ALLE ORE 11.00
    PRESSO LA FONTANELLA DI PORTA MARE
    VICINO AL TORRIONE DI SAN GIOVANNI
    MUNITI DI TANICHE E OGNI ALTRO GENERE DI CONTENITORE PER L’ACQUA.

    Partecipa anche tu e passa parola!
    Comitato Acqua pubblica Ferrara