• Squadrismo informativo del terzo millennio

    Più pericolosi della kriptonite, più micidiali delle toghe rosse, più deleteri di un avviso di garanzia. I solerti amici, sodali e dipendenti che corrono alla difesa di Silvio Berlusconi rischiano di rappresentare un vero pericolo per papi: troppo zelo sconfina nel ridicolo. Così, lo spettacolo di un premier che annaspa, costretto ad andare in tivù a dire “non frequento minorenni”, è se possibile reso ancor più grottesco dalle voci di contorno. Per la fantasia, per l’impegno, per la creatività di questi difensori bisognerà presto inventare targhe, coppe, medaglie, tutte in bronzo, come le facce. Nomination sicura per Carlo Rossella, per esempio, l’irresistibile dandy che pur di difendere il suo principale ridisegna il vocabolario: “Non userei la parola minorenne a vanvera… È un termine vecchio. Semmai, direi che la ragazza di cui si sparla aveva meno di 18 anni…”. Magistrale, inarrivabile, genio puro che ci conduce al concetto di “diversamente maggiorenne”. Pregevole anche Mara Carfagna, la signorina che per pura irrisione della carica papi Silvio ha voluto mettere al ministero delle Pari Opportunità. Eccola prendere carta e penna e descrivere il Parlamento popolato da “personaggi condannati per banda armata e concorso in omicidio, facinorosi violenti, condannati per detenzione e fabbricazione di ordigni esplosivi”. E in questo caravanserraglio di delinquenza ve la volete prendere con “…un leader mai prepotente o arrogante, consapevole di una innata capacità seduttiva che ha usato a fini di ricerca del consenso e non per scopi morbosi”? Una buona domanda, da aggiungere forse alle famose dieci. Ma sapete com’è, una domanda tira l’altra. E già che ci siamo con le domande: si può sapere perché il presidente del Consiglio rincorre a suon di carte bollate certe foto di certe feste che non vuole veder finire sui giornali, sempre con il codazzo di avvocati e dipendenti zelanti di complemento? Che c’è in quelle foto che gli italiani non possono vedere? E quale dei solerti dipendenti ce lo spiegherà, domani, facendo l’ennesimo autogol?
    Da Voi Siete Qui, Alessandro Robecchi.

    In attesa delle ronde nelle strade ci pensano i giornalisti dipendenti del nostro sinistro Presidente del Consiglio a darci una bella dimostrazione di squadrismo informativo del terzo millennio.

    Da Alessandro Robecchi, Piovono Rane, Repubblica, L’espresso e Coq Baroque.

  • Colpo di scena…

    Fra tutti i commenti alla sentenza sul Caso Mills-Berlusconi, non posso esimermi dal citare quella di Alessandro Robecchi:

    Colpo di scena! Papi ha corrotto un maggiorenne!

    Colpo di scena dal Tribunale di Milano. S. B., un arzillo pensionato di Arcore, detto Papi, non si limita agli amori giovanili e ha corrotto anche un maggiorenne. Le motivazioni della sentenza del cosìdetto processo Mills – che prima del lodo Alfano si chiamava processo Papi – parlano chiaro. Il legale, condannato per corruzione in atti giudiziari, cioè il signor Mills, agì “da falso testimone” per consentire a S.B. e alla sua azienda, leader nel mondo della disinformazione, “l’impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati”. (Le virgolette le ha messe il tribunale di Milano, a sue spese, noi non ci saremmo mai permessi!). Insomma, S.B. pagò una bella cifra per farla franca davanti alla giustizia. Poi si è fatto una legge apposta per farla franca sempre e adesso fa marameo a tutti, anzi, ha annunciato che farà marameo in Parlamento dove dirà che è tutta colpa dei comunisti e di Veronica. Resta il fatto: dopo tutte le chiacchiere e le illazioni sull’arzillo S.B. corruttore di minorenni, ecco la sentenza che parla chiaro. Minorenni non si sa (non ancora) ma un maggiorenne l’ha corrotto di sicuro, si chiama Mills, fa l’avvocato, è inglese, e si è messo in tasca 600.000 dollari.
    Nella foto, il pensionato S.B., detto papi, prova un modello innovativo di manette invisibili

  • come si evitano gli stupri (citazioni 2)

    Ha ragione Roberto Maroni: le ronde faranno diminuire gli stupri. Centinaia di mariti fuori a fare le ronde, significa centinaia di mogli a casa da sole, dunque meno esposte a pestaggi e violenze sessuali.

    Da Alessandro Robecchi.

  • Legalizzate le ronde

    L’abbiamo fatto d’urgenza sull’onda del clamore ma la realtà è che nel 2008 gli stupri in Italia sono diminuiti

    Il nostro sinistro Presidente del Consiglio svela che le ronde le legalizza sull’onda del clamore, ma che in effetti non servirebbero.

    Evidentemente gli fanno gioco, lui che in fondo in fondo, forse forse, punta più alle squadre della morte che alle camicie nere …ops… verdi.

    Vorrei fosse una “battuta”, come quella del nostro dell’altro giorno. Purtroppo temo non lo sia, come del resto non lo era quella

  • alla fondazione Mediolanum insegneranno a fare i cerchi sulla sabbia?

    Il presidente del Consiglio è nervosetto. Gli italiani cominciano a capire la sua “riforma della scuola” e la sua legge 133. Porca miseria! Tanti servi tra giornali e telegiornali gli avevano fatto lievitare i sondaggi, ma licenziare 87.400 maestre, ridurre le ore di didattica, bloccare i precari, fottere la ricerca e privatizzare l’università con le fondazioni (alla fondazione Mediolanum insegneranno a fare i cerchi sulla sabbia? A Legge insegnerà Alfano?) comincia a diventare un po’ difficile. E allora? E allora c’è la polizia, come ai bei tempi della scuola Diaz, quando i tutori dell’ordine del governo Berlusconi spaccarono teste e falsificarono prove, portando nella scuola addirittura alcune molotov per incolpare gli occupanti. Ora Silvio ci riprova: polizia! Polizia! Ragazzi, gratta gratta, sotto c’è sempre il vecchio fascismo italico. Ma con tutti quei botti, che succede se il paese si sveglia?
    Nella foto, un gruppo di poliziotti della celere fa lezione in piazza, a Genova

    La solida lucida lettura di Alessandro Robecchi, sul suo blog.

  • alla scuola di meccanica (esma)

    Dal blog di Alessandro Robecchi una citazione dovuta:

    Va bene, forse sto esagerando. La programmazione è un po’ sbalestrata e l’ora è sempre tarda. Ma il Doc3 di questa sera (RaiTre, ore 23,40) è davvero di quelli da non perdere (come tutti gli altri, del resto). E’ la prima parte (la seconda in onda marted’ 14 ottobre) del film di Saniele Cini sui sequestrati italiani all’ESMA”, quel piccolo lager nazista argentino da cui moltissimi uomini e donne non tornarono più. Facce, testimonianze, racconti e immagini, di una storia che non si può dimenticare, una buona lezione di cosa può fare il fascismo quando si mette d’impegno. Da vedere, anche se probabilmente mi maledirete per l’orario.
    Doc3 è un programma di Flavia Scollica e Lorenzo Hendel, condotto in studio da Alessandro Robecchi, regia di Lorenzo Hendel. Rai Tre, martedì 7 ottobre 2008, ore 23,45

  • Un’estate di privazioni

    Scusate, mi ero perso l’articolo di robecchi di Domenica sul Manifesto. Parla giusto della conversione della Santanchè di cui si diceva la settimana scorsa…

    Un’estate di privazioni

    Cancellare Trozkij dalle foto era una gran rottura di palle, dunque suppongo che sia seccante anche per la Santanché sbiachettare Briatore dalle immagini del Billionaire. Chi si diletta di morte delle ideologie dovrebbe riflettere sulla povera derelitta Aston Martin della signora, chiusa in garage, ora che (parole sue) “è finita l’epoca del lusso da sbattere in faccia”. La signora, insomma, passa dalle cene sugli yacht a una monacale estate di privazioni nel borgo indigente di Cortina d’Ampezzo. La miglior linea politica è un garage con le porte girevoli, sai mai che alla prossima svolta possa tornare buono il macchinone burino, lo yacht da cafone, l’aplomb da velina rifatta con finiture di pregio. Ma non è questo che turba. Piuttosto, è un segnale. Proprio mentre nel paese si discute (da Asor Rosa a Famiglia Cristiana, all’Anm) se ci siano segnali di ritorno al fascismo, emergono più che mai dalla stampa (e propaganda) accenti degni del Minculpop e dell’Agenzia Stefani. Il duce ha passato le vacanze in famiglia, accanto agli affetti più cari (i reportage del settimanale Chi, organo politico della presidenza del consiglio, confermano). Il duce, abbandonati i vulcani artificiali dell’anno scorso ha deciso di tenere un profilo più basso. Come nelle veline di antica memoria, viene da pensare che qualche ufficio si occupi delle direttive alla stampa. Esempio: mettere in risalto che il duce si è recato alla Standa. Oppure: sottolineare con enfasi che il duce ha bevuto un chinotto. O ancora: sostituire nelle cronache sull’estate del duce la frase “attempato puttaniere” con la frase “nonno felice”. Sarebbe già triste così. Più triste ancora è che quelle direttive del Minculpop non ci sono, tivù e giornali fanno da soli: servi, sì, ma ci tengono alla libera scelta. Del resto, arriva un autunno caldo, meno soldi per tutti, crisi, stringere i denti, tirare la cinghia, fare sacrifici. Non è più tempo di Aston Martin e vulcani finti. Povero è bello, il duce dà l’esempio, la libera stampa si adegua. Che dite? Torna il fascio? Che esagerazione! Alalà!

  • operazione incroci puliti

    Il testo ufficiale lo trovate qui, mentre qui ci si da conto anche della rivoluzionaria azione di mediazione sociale (“Gli agenti sono intervenuti nel parco di Villa Vogel chiamati da un gruppo di anziani infastiditi da alcuni ragazzini che stavano giocando a calcio con un pallone di cuoio. Gli agenti, una volta sopraggiunti i genitori dei ragazzini, hanno operato una mediazione tra i diversi soggetti prescrivendo ai piccoli calciatori di andare a giocare in un’area del parco più appartata e lontana dalla zona frequentata dagli anziani.“).

    Il commento lo lascio ad Alessandro Robecchi, dal Manifesto di oggi:

    Vorrei segnalare uno dei migliori testi satirici dell’anno, una delle cose più esilaranti che abbia letto negli ultimi tempi. Si tratta di un comunicato stampa del Comune di Firenze, datato 11 agosto 2008. Il comunicato fa il punto sul primo giorno di attuazione del nuovo regolamento di polizia urbana, una diventente girandola di trovate. Ve ne propongo alcuni stralci. Andiamo con ordine. “Alle 8 è partita l’operazione Incroci puliti: le pattuglie hanno controllato tutti gli incroci della città per verbalizzare e allontanare eventuali lavavetri, mendicanti,distributori di giornali, di volantini o venditori di cerotti e simili. Cinque i venditori di giornali multati”. Non è che l’inizio di una giornata particolare. Continua il comunicato: “Gli agenti hanno multato una residente che aveva esposto dei panni ad asciugare sulla strada”. L’escalation del decoro si fa qui imponente: “Una contravvenzione da 160 euro è stata elevata a un esercente che in via Calzaioli stava pulendo la vetrina del negozio oltre l’orario consentito”. Non un uomo, non un soldo saranno risparmiati per fare di Firenze una grande capitale morale. E nemmeno un cane, se è per questo. Continua il comunicato: “Gli agenti hanno multato un mendicante che, in piazza Dalmazia, utilizzava il proprio cane per l’accattonaggio: il cane è stato sequestrato e ricoverato presso il canile comunale”. A Firenze Umberto D. (Zavattini-De Sica) sarebbe finito dopo il primo tempo. La lotta si fa internazionale: “Gli agenti hanno multato una famiglia francese perché bivaccava in modo indecente occupando il suolo pubblico”. Il tutto senza scordare le arti e la cultura: “E’ stato multato un suonatore abusivo in via del Corso”. Il testo, ingiustamente misconosciuto nonostante sia stato inviato alle redazioni dei giornali, rivela una verve satirica straordinaria e mette di buon umore soprattutto gli elettori di sinistra che avranno così nuovi argomenti per il dibattito cittadino prossimo venturo: perché abbiamo perso a Firenze. Risposta: perché facciamo ridere i polli.

  • Le notizie di una settimana drogata

    papaveriAlla fine siamo arrivati alla fine della settimana in cui si celebra la giornata mondiale antidroga. E ne abbiamo sentite di tutti i colori, a dimostrazione che le sostanze stupefacenti circolano, eccome, anche a Fini-Giovanardi in vigore.

    In ordine sparso le notizie di questa settimana drogata.

    Tranquilli, c’è Giovanardi.
    Giovanardi ha detto che la situazione in Italia è grave ma non drammatica (giuro). Sì quello che fino a ieri si scagliava contro quest’Italia drogata. Insomma, adesso c’è lui e siamo in una botte di ferro, pure in parlamento.

    La terza guerra mondiale
    Antonio Costa, che è un altro che non si risparmia di certo, ha detto prima che l’onu non ha mai parlato di un mondo senza droghe in 10 anni (10 anni fa), e poi che è ora di iniziare la Terza Guerra Mondiale: quella alle droghe. Insomma prima era solo furbescamente smemorato, adesso diventa pure pericoloso.

    Il consorte della Regina delle Birre governerà il mondo?
    Intanto in America McCain, quello che vorrebbe prendere in mano il cerino della War on Drugs dalla famiglia Bush, non si lascia mancare nulla neanche lui: l’azienda della moglie, distributrice della Budweiser (sì quella che ha “fregato” il marchio alla budweiser ceca) si oppone addirittura all’iniziativa rivoluzionaria delle «Madri Contro la Guida in Stato di Ubriachezza»  che vorrebbe imporre per legge di indicare anche su bottiglie e lattine di birra e vino il contenuto alcolico. Giuro (fonte Corriere della Sera). Pare che il tema sia così delicato “che John McCain da anni si astiene dal votare o intervenire su qualsiasi cosa che riguardi l’alcol.” Ma se fosse eletto alla Casa Bianca? “Nessuno si aspetta che dallo Studio Ovale, McCain conceda favori speciali alle aziende che producono o distribuiscono alcolici. Ma il conflitto di interessi potrebbe frenarlo dall’agire energicamente su temi come l’alcolismo giovanile. La sua campagna dice che «nessuna decisione sarà presa» fino a dopo le elezioni.” Complimentoni.

    Non ne bastava una?
    Forse anche il caldo ha influito sull’iniziativa di alcuni parlamentari del PDL, non sazi della scorpacciata di ipocrisia del 26 giugno, che chiedono con una proposta di legge l’istituzione di una giornata nazionale di lotta alla droga. Sì un’altra. L’ennesimo prova che il concetto del limite è purtroppo patrimonio di pochi.

    L’ho visto su youtube!
    Chicca finale il video che farà scandalo e che chiude in bellezza questa settimana. Alcuni ragazzini si rollano (male) una canna in classe e mandano il filmato su youtube. Sul blog di fuoriluogo.it si accetto scommesse su chi sarà il primo ad intervenire sulla grave crisi del sistema morale e scolastico del nostro paese.

  • Cocaina lancia l’allarme: in Parlamento gira Giovanardi

    Drammatica denuncia ieri alla commissione sulle tossicodipendenze della camera dei deputati. Giovanna Cocaina, intervenendo ai lavori, ha lanciato l’allarme: in Parlamento gira troppo Giovanardi. Lo si può incontrare alla toilette, alla buvette, nel Transatlantico e il governo ne fa uso anche sui banchi della Camera e addirittura nelle votazioni. Assumere Giovanardi, come si sa, pèrovoca danni irreparabili alla salute, dà dipendenza e uccide migliaia di neuroni. Purtroppo, a quanto pare, chi comincia ad assumere Carlo Giovanardi non riesce a smettere tano facilmente, ed è per questo che il governo gli fa fare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, per avere sempre un po’ di Giovanardi sotto mano. La questione è grave e viene seguita con attenzione da tutti i gruppi politici. L’altro giorno, per esempio, si era diffusa la voce che, affettando un ananasso alla buvette, Giovarandi si fosse tagliato. “Se è tagliato?  – tuonavano dai banchi della destra – non lo vogliamo più”. Ma un comunicato arrivava quasi subito a tranquillizzare tutti: “Tranquilli, Giovanardi è purissimo”.

    Alessandro Robecchi sul suo blog.

  • Voi siete qui – Direttive per il corteo d’autunno

    A tutti i compagni della sinistra. Direttive per il grande corteo d’autunno di lotta e protesta indetto dal Partito Democratico contro il governo Berlusconi. Attenersi alle disposizioni. Per dubbi e domande, rivolgersi al funzionario di zona. Non cedere alle provocazioni. Ingoiare questo articolo subito dopo la lettura.
    Compagni del nord-est. Comporsi ordinatamente in corteo alle spalle della delegazione regionale capeggiata dal compagno Calearo. Evitare atteggiamenti minoritari e slogan improvvisati, evitare abbigliamento troppo casual o trasandato: è possibile che il corteo venga invitato a un’assemblea di Confindustria. Non facciamo figuracce.
    Precari. Le forze produttive sottopagate o ricattate dal capitale si comporranno ordinatamente dietro lo striscione della componente Giavazzi. Visto che hanno molto tempo libero tra un contrattino e l’altro, si consiglia attenta lettura dei fondi del Corriere da cui ricavare gli slogan di riferimento (licenziare meno/licenziare tutti). Lo striscione con l’enorme scritta “Il liberismo è di sinistra” si collocherà immediatamente dopo lo striscione di apertura del corteo.
    Metalmeccanici. Tutti dietro lo striscione della componente Colaninno. Evitare inutili slogan sul contratto che risulterebbero controproducenti, sottolineare il ruolo degli imprenditori illuminati.
    Anziani e pensionati. Non dimenticare l’acqua minerale. Esibendo la social card del governo, i panini verranno scontati del dieci per cento.
    Caduti sul lavoro. Questa componente del corteo sarà numerosa ma, per forza di cose, immobile. Sarà aperta dal grande striscione “Industrie Marcegaglia”, a sottolineare la sensibilità della classe imprenditoriale e il suo attivo contributo agli incidenti sul lavoro.
    Comizio finale. Sul palco interverranno i maggiori esponenti del partito, a sottolineare la vivace democrazia interna. Aprirà Veltroni, poi interverrà Walter, e concluderà il comizio il compagno Walter Veltroni. Al termine, defluire ordinatamente.

    Alessandro Robecchi da il Manifesto di oggi.

  • Ridateci il cantante

    O almeno toglieteci il guru.

    Giovanni Lindo Ferretti, da un po’ di tempo, ha strane frequentazioni. CL, Compagnia delle Opere ed ora Ferrara, la sua lista antiabortista e la fede Ratzingeriana. Insomma, anche per chi non era un fan sfegatato dei CCCP/CSI come alcuni amici, ma comunque ne apprezzava sonorità e testi, una mezza tragedia.

    Alessandro Robecchi promuove un appello, eccolo:

    Signore misericordioso, per piacere, ridacci Giovanni Lindo Ferretti. Ferrara te lo puoi pure tenere, tieniti i redattori del Foglio e tutti quei divertenti fessacchiotti in malafede, chissenefrega, ma il vecchio Giovanni Lindo ridaccelo com’era. Con lui ci siamo divertiti, abbiamo pogato, abbiamo pianto e riso, abbiamo cantato, siamo stati tutti per qualche minuto hooligani dangereux. Per noi – persino per noi miscredenti – è una prova troppo dura vederlo trasformato in una caricatura punk-gregoriana, segno zodiacale integralista, ascendente Ratzinger.
    Signore, ridacci Giovanni Lindo Ferretti com’era e noi promettiamo di non ridere quando Ferrara prenderà lo 0, 00002 per cento alle elezioni.
    Aderisci alla moratoria per Giovanni Lindo Ferretti, lascia la tua firma, clicca qui

    Aderite e fate aderire…