• Il trappolone di Silvio: la zanetta e il Cavallo di Troia

    trappolone_alfanoCi siamo. Oggi Alfano presenta il suo Gruppo Parlamentare. Il nuovo Centro Destra, i cui capi bastione sono lo stesso Alfano, Lupi, Schifani e Cicchitto (ripeto: Alfano, Lupi, Schifani e Cicchitto, se non vi fossero ancora fischiate le orecchie) che si candidano a zanetta ufficiale per sostenere la malandata gamba destra del Governo delle sempre meno larghe intese.

    Venerdì 29, se sarà votata la decadenza del Capo, Forza Italia con molta probabilità uscirà dal Governo per lesa maestà (o attenderà il primo casus belli utile alla bisogna) e i neocentredestristi saranno quindi fondamentali per la vita dell’esecutivo.

    Il piano di Silvio mi pare chiaro: ritirata strategica dal Governo per la nuova Forza Italia, che gli garantisca almeno 6 mesi/1 anno di rendita di posizione antigovernista da spendersi in campagna elettorale (a partire dalle prossime europee), e nello stesso tempo mantenere una testa di ponte nell’esecutivo utile a mantenere nell’immobilismo attuale l’azione del governo. Sotto il ricatto della pattuglia di senatori alfaniani il governo, incapace com’è già oggi di dare una qualsiasi reale svolta riformatice (di qualunque segno sia) sarà sempre più il governo del rinvio, impallinato da destra e da sinistra* (metaforicamente parlando) dalla sua stessa maggioranza.

    Per poi tornare tutti insieme (come del resto in pochi hanno cercato di nascondere) nella coalizione Nuovo Centro Destra-Forza Italia-F.lli D’Italia-Lega Nord alle prossime elezioni politiche.

    Più che una zanetta a questo punto il Nuovo Centrodestra sembra proprio un bel Cavallo di Troia.

  • E se lo dice lui… (3)

    “Le prigioni sono piene di stranieri liberiamocene senza altri indulti”

    Dice il Ministro Alfano in una intervista su Repubblica.it. Non senza generare polemiche dai suoi colleghi, con il buon La Russa che non sapendo più che farne di tante caserme (riutilizzarle per aiutare a risolvere i tanti problemi urbanistici delle città che le ospitano no, vero?), cerca di piazzarle a chiunque passi di lì, prima come CPT, ora come prigioni wireless per detenuti con braccialetto…

    Detto, d’accordo con Corleone, che quella del Braccialetto elettronico è una misura inutile e costosa (da Repubblica.it), la domanda successiva è quella che pone D’Avanzo:

    Domanda: il ministro di Giustizia, Angelino Alfano, e il suo scudiero Franco Ionta, direttore dell’amministrazione penitenziaria, sono due ingenui dilettanti allo sbaraglio o due ambiziosi furbacchioni che credono di poter raggirare tutti in tutte le occasioni?
    Se invento nuovi reati e nuove aggravanti; se inasprisco le pene; se faccio di ogni erba un fascio e cancello ogni ragionevole confine tra inciviltà, micro-devianza e criminalità (e anche tra i diversi tipi di criminalità).
    Se non punisco più il fatto, ma castigo l’identità, l’appartenenza ad alcune categorie di “umani” che giudico, di per se stesse, pericolose; se – in soldoni – penso di risolvere ogni problema sociale (dalla tossicodipendenza a quello – epocale – dell’immigrazione) con il diritto penale e la galera, non posso poi stupirmi se le carceri scoppiano.

    Meditate, gente, meditate…