• La pena e lo spazio

    Società della Ragione
    Antigone
    Fondazione Michelucci
    Forum Droghe

    Architettura versus Edilizia
    QUALI SPAZI PER LA PENA SECONDO LA COSTITUZIONE?

    “Il carcere, magari nuove carceri, che eufemisticamente verranno chiamate in altro modo, si delinea come risposta prevalente ai problemi della nostra società. Non so se il carcere faccia più paura come oggetto o come concetto. Io li rifiuto in tutte e due le forme, come risposta sbagliata persino ai ‘terrori’ dell’opinione pubblica più sprovveduta che chiede ordine e tranquillità. Non ci potrà essere né ordine né tranquillità nei nuovi contenitori, magari rivestiti in marmo, che cominciano a farsi notare nelle nostre periferie, come non ci sarà mai sicurezza sufficiente per chi ha perduto qualsiasi rapporto con il proprio territorio”
    Giovanni Michelucci

    Roma, 2 e 3 dicembre 2010
    Senato della Repubblica – Sala ex Hotel Bologna

    Il Seminario intende concentrarsi sul senso della pena e i principi della Costituzione attraverso una analisi della corrispondenza tra forma e funzione.
    La struttura architettonica, la qualità edilizia e la collocazione urbanistica del penitenziario hanno una stretta relazione col modo di interpretare la pena privativa della libertà in diversi contesti culturali sociali ed economici. Chi si propone di riformare la pena non può rinunciare a ripensare la forma penitenziaria, almeno fino a quando il carcere resterà dominante nelle nostre culture e nelle nostre pratiche punitive. La tendenza dominante è “più carceri” rispetto all’ipotesi “meno carcere”. Così la rinnovata emergenza del sovraffollamento penitenziario ha spinto il Governo ad assumere la questione edilizia come strumento principe per farvi fronte, attraverso la predisposizione di un “Piano Carceri” finalizzato all’ampliamento della capacità ricettiva. La Società della Ragione che ha già organizzato l’anno scorso un incontro su
    questi temi, propone invece la necessità di una grande riforma del carcere, proprio a partire dalla situazione di crisi individuando nuovi modelli di struttura, di vita e di inserimento sociale.
    Troppo spesso il carcere si trasforma in un deposito di corpi con un conseguente trattamento inumano e degradante che sfiora la tortura: occorre far rivivere i principi della Riforma del 1975 e attuare il Regolamento del 2000.

    Partecipano
    Stefano Anastasia
    Garante dei detenuti di Antigone e Ricercatore Università di Perugia
    Sebastiano Ardita
    Direttore generale Ufficio detenuti e trattamento DAP
    Vittorio Borraccetti
    già Procuratore della Repubblica di Venezia, membro del CSM
    Cesare Burdese
    Architetto
    Guido Calvi
    Avvocato, membro del Consiglio Superiore della Magistratura
    Lucia Castellano
    Direttore della Casa Circondariale di Milano Bollate
    Franco Corleone
    Presidente Società della Ragione, Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze
    Anna Finocchiaro
    Presidente del Gruppo parlamentare del Partito Democratico al Senato
    Patrizio Gonnella
    Presidente dell’Associazione Antigone
    Corrado Marcetti
    Architetto, Direttore della Fondazione Michelucci
    Sandro Margara
    Presidente della Fondazione Michelucci
    Francesco Maisto
    Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna
    Mauro Palma
    Presidente del Comitato Prevenzione Tortura del Consiglio d’Europa
    Sonia Paone
    Sociologa urbana, Università di Pisa
    Eligio Resta
    Professore di Filosofia e Diritto Università Roma 3
    Leonardo Scarcella
    Architetto, Responsabile Tecnico del Ministero della Giustizia
    Adriano Sofri
    Scrittore
    Maria Stagnitta
    Associazione Insieme, Vice Presidente di Forum Droghe
    Luca Zevi
    Architetto
    Grazia Zuffa
    Psicologa, direttrice di Fuoriluogo

    Scarica l’invito in formato pdf dal sito de La Società della Ragione, via fuoriluogo.it.

  • Gli spazi della pena e l’architettura del Carcere

    Sabato 13 giugno 2009 al “Giardino degli Incontri” del Carcere di Sollicciano – Firenze si è tenuto il seminario organizzto da La Società della Ragione che si è proposto di raccogliere idee  sulla corrispondenza di forma e funzione nella pena. In particolare la riflessione si è incentrata sulla struttura architettonica, la qualità edilizia e la collocazione urbanistica del penitenziario, e di come queste corrispondano alla sua funzione, al modo di interpretare la pena privativa della libertà in diversi contesti culturali, sociali ed economici. Scarica l’invito.

    Ecco alcuni degli interventi, dal sito della Società della Ragione, via Franco Corleone:

  • Gli spazi della pena e l’architettura del Carcere

    immagine-2Sabato 13 giugno 2009 al “Giardino degli Incontri” del Carcere di Sollicciano – Firenze. Il Seminario promosso dalla Società della Ragione in collaborazione con Antigone e Fondazione Michelucci si propone di raccogliere idee e tematizzazioni per un convegno internazionale già in programma per il prossimo autunno. Il punto di partenza è la corrispondenza di forma e funzione nella pena. La struttura architettonica, la qualità edilizia e la collocazione urbanistica del penitenziario corrispondono alla sua funzione, al modo di interpretare la pena privativa della libertà in diversi contesti culturali, sociali ed economici. Chi si propone di riformare la pena, non può rinunciare a ripensare la forma penitenziaria, almeno fino a quando il carcere resterà dominante nelle nostre culture e nelle nostre pratiche punitive. D’altro canto, la rinnovata emergenza del sovraffollamento penitenziario ha spinto il Governo ad assumere la questione edilizia come strumento principe per farvi fronte, attraverso la nomina di un Commissario ad hoc e la predisposizione di un ‘piano carceri’ finalizzato all’ampliamento della capacità ricettiva del sistema penitenziario. Merita dunque confrontarsi sul progetto governativo, per valutarne non solo le scelte di fondo (quale carcere? Per quale pena?), ma anche la fattibilità e i costi (non solo economici) che esso porta con sé.
    Scarica l’invito.

    Da La Società della Ragione, via Fuoriluogo e Franco Corleone.

  • Cos’è il PUM? Lo potete scoprire domani…

    Sempre domani, ma alla sera, consigli pubblici di presentazione del PUM, il nuovo Piano Urbano della Mobilità del Comune di Ferrara, che avvierà in giugno il proprio iter di approvazione.

    L’appuntamento è quindi Mercoledì 14 maggio ore 21.00 presso l’Aula Magna della Facoltà di Architettura – Via Quartieri, 8 con il consiglio congiunto e aperto dei Consigli della Circoscrizione Centro e della Circoscrizione GAD e ai cittadini.

    PUM – PIANO URBANO DELLA MOBILITA’
    Il progetto di comunicazione e consultazione

    COS’E’
    Il Piano Urbano della Mobilità è lo strumento di pianificazione introdotto dalla Legge n° 340 del 21/11/2000 in tema di mobilità e trasporti che si prefigge, in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo (10 anni), di:
    – formulare scenari di previsione;
    – definire misure orientate a migliorare l’efficacia del sistema infrastrutturale e a regolare la domanda di mobilità, attraverso la pianificazione territoriale e urbanistica;
    – sviluppare un “Progetto di sistema” basato su strategie e obiettivi.

    Il Comune di Ferrara, soggetto competente per la redazione e l’approvazione del Piano, ha scelto, in modo volontario, di orientare le scelte di Piano al principio della concertazione, e di seguire le indicazioni della Convenzione di Aarhus, recepita dall’Unione Europea con la direttiva 2003/35/CE, inerenti la “Partecipazione pubblica allo sviluppo di piani, programmi e politiche riguardanti l’ambiente”.

    L’ITER PER L’APPROVAZIONE DEL PIANO
    Il Servizio Mobilità e Traffico del Comune di Ferrara ha elaborato una bozza del PUM sulla base delle Linee Guida ministeriali e delle indicazioni contenute nel Piano Generale dei Trasporti (2005).
    I contenuti del documento saranno presentati pubblicamente a partire dal 7 MAGGIO 2008 alle principali istituzioni cittadine, agli stakeholder e ai cittadini nel corso di un ciclo di incontri.
    Le osservazioni e le riflessioni di tutti gli interessati potranno pervenire fino al 6 GIUGNO 2008.
    Il PUM sarà redatto nella sua veste definitiva e successivamente sottoposto per approvazione agli 8 Consigli di Circoscrizione, alle Commissioni Consiliari e al Consiglio comunale.
    Al termine di questo iter, il PUM verrà adottato.

    COME PARTECIPARE
    L’obiettivo del Comune di Ferrara è di diffondere nel modo più capillare e corretto possibile l’informazione sui contenuti del piano, in coerenza con le previsioni vigenti in tema di “accesso all’informazione ambientale e di partecipazione del pubblico”.
    Saranno previsti, per questa ragione, 12 incontri pubblici: di cui 6 a livello di Circoscrizione, e altri 6 rivolti alle organizzazioni /associazioni del territorio.

    Come inviare proposte, riflessioni e richieste
    Proposte, riflessioni e richieste potranno pervenire via e-mail, via fax oppure di persona, compilando l’apposito modulo sotto riportato oppure scrivendo una email all’indirizzo: traffico@comune.fe.it.
    Modulo in formato .doc: pum_modulo_proposte.doc
    Modulo in formato .pdf: pum_modulo_proposte.pdf

  • Gita a Ferrara

    ciliegioCi sono tanti motivi per fare una gita a Ferrara.

    In queste settimane ce ne è qualcuno in più.

    Intanto il clima, che ad aprile e maggio permette di scoprire una città molto diversa da quella grigia – ma bellissima – che rimane avvolta per settimane dalla nebbia invernale.

    miroE poi due Mostre ed un Festival.

    La prima mostra l’ho vista: è quella dedicata a Joan Mirò che sarà a Palazzo Diamanti sino al 25 maggio prossimo. Merita una visita, come quasi tutte le mostre che animano le stanze dello splendido palazzo rinascimentale (che accoglie anche la Pinacoteca Nazionale, per chi avesse tempo e voglia).

    L’altra, che non ho ancora visto, è quella dedicata ai capolavori di Benedetto Tisi Da Garofalo, pittore della Ferrara rinascimentale, che inaugura nel nuovo percorso museale del Castello Estense la presenza a Ferrara della Fondazione Ermitage Italia.

    garofaloOltre alle tele provenienti da tutto il mondo (con un bel contributo dall’importante Museo russo), volevo segnalare ai più curiosi la presenza di altre testimonianze della presenza ferrarese del Garofalo: fra i più importanti il soffitto affrescato della Sala del Tesoro di Palazzo Costabili (detto di Ludovico il Moro) ora sede del Museo Archeologico Nazionale (che fra l’altro ospita una delle più importanti collezzioni di vasi attici del mondo). E’ stata recentemente restaurata, ed anche qui non ho ancora avuto il piacere di visitarla. Ma vi assicuro che meritava già quando era coperta dai ponteggi ed il restauro definitivo ancora lontano (ed io ero un obiettore di coscienza in servizio al Museo). Qui a fianco un dettaglio.

    festivalE chi non fosse già contento di queste opportunità, ma fosse magari interessato all’urbanistica e all’architetturo ecco che dal 17 al 20 aprile Ferrara “prima città moderna d’Europa” sarà sede della prima edizione del Festival Cittàterritorio, del quale qui trovate il programma completo.

    Se vi state chiedendo se questo post è uno spot, beh lo è. Questa splendida città lo merita.