• Sul trasferimento d’ufficio di pazienti da Cona

    Oggetto: interpellanza sul “dirottamento” di pazienti da Cona alle strutture accreditate.

    Il sottoscritto consigliere comunale

    PREMESSO

    che da notizie di stampa risulterebbe una richiesta dell’ASL all’Azienda Ospedaliera di Cona di “dirottare” per motivi di budget 350 pazienti acuti e lungodegenti dall’Ospedale alle strutture accreditate del territorio, in particolare la Casa di Cura “Quisisana”.

    RILEVATO

    che risulta incomprensibile allo scrivente tale richiesta, oltre che probabilmente quantomeno irrituale, in particolare per le motivazioni addotte che non afferirebbero a cause organizzative o sanitarie, bensì esclusivamente a questioni di budget;

    RILEVATO INOLTRE

    che tale richiesta avrebbe potuto trovare senso e migliori motivazioni – limitando il trasferimento ai pazienti lungodegenti – semmai nell’ipotesi di prevenire momenti di sovraffollamento dell’ospedale, come avvenuto nell’inverno scorso.

    TENUTO CONTO

    che risulta evidente che il diritto alla salute, in particolare per i pazienti in fase acuta, possa essere meglio garantito – laddove i posti letti siano disponibili – in una struttura ospedaliera pubblica di valenza provinciale rispetto ad una clinica privata, pur accreditata.

    CONSIDERATO

    che i cittadini ferraresi hanno il diritto di essere curati nelle migliori condizioni possibili e non considerati degli oggetti trasferibili a seconda delle supposte necessità di bilancio della ASL;

    che senza ulteriori motivazioni, a fronte di posti disponibili nell’Ospedale, il loro trasferimento appare all’interpellante una palese violazione dei diritti individuali, anche alla luce della sentenza della Corte Costituzionale 275/2016[1].

    INTERPELLA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

    al fine di chiedere:

    • quali siano le ragioni di budget addotte, e se si stia parlando del budget dell’Asl, dell’Ospedale di Cona o della Casa di Cura “Quisisana”;
    • se l’amministrazione abbia intenzione di intervenire al fine di garantire la migliore assistenza sanitaria possibile ai cittadini ferraresi.
    • se sia intenzione dell’amministrazione invitare i vertici di ASL e Azienda Ospedaliera a riferire nella competente commissione.

    Ferrara, 23 novembre 2017

    Il consigliere comunale

    Leonardo Fiorentini (SI)

    [1] «è la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione» Fonte: http://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?anno=2016&numero=275

  • Cannabis terapeutica. Problemi di fornitura ai pazienti

    I sottoscritti consiglieri comunali

    PREMESSO

    che in Italia, pur tra mille difficoltà e restrizioni, è possibile prescrivere farmaci a base di cannabinoidi (in particolare THC e CBD) a pazienti con particolari patologie per le quali è ormai scientificamente acclarata l’utilità di tali trattamenti;

    che tuttora, nonostante si sia avviata una produzione sperimentale presso l’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, il soddisfacimento della domanda nazionale di tali preparati farmaceutici è garantito solo grazie alle importazioni di farmaci a base di marijuana terapeutica, in particolare dall’Olanda.

    RILEVATO

    che numerosi pazienti lamentano difficoltà di reperimento di tali preparazioni, regolarmente prescritte, a causa dell’inadeguatezza della produzione nazionale e di ulteriori difficoltà recentemente insorte nell’importazione dall’estero.

    TENUTO CONTO

    che i pazienti hanno denunciato tramite una petizione on line[1] che “attendono per giorni prodotti che non vengono dispensati con tempistiche adeguate, senza supporto alcuno, con la conseguente interruzione della terapia anche per periodi medio-lunghi; una terapia che, invece, ci permette di condurre vite pressoché normali e dignitose e dovrebbe essere fatta con precisa puntualità e continuità”;

    che a questo si aggiunge che molte farmacie – probabilmente a causa del decreto del 23/3/2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nr. 127 il 3/6/2017 – non vendono più le preparazioni a base di cannabinoidi, lasciando così scoperte intere zone e che le differenti legislazioni regionali rendono complicato costruire un percorso terapeutico e burocratico realmente accessibile;

    che tali problemi si assommano all’alto costo dei medicinali – laddove non rimborsato dal SSN – e alle difficoltà a trovare medici aperti a questa opzione di cura ancora poco diffusa tra i medici della sanità pubblica.

    RILEVATO INOLTRE

    che meritoriamente le Farmacie Comunali della nostra città forniscono preparazioni galeniche a base di cannabis terapeutica.

    INTERPELLANO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

    al fine di chiedere:

    • quale sia l’attuale richiesta totale annuale di farmaci a base di cannabis che transita tramite l’ASL di Ferrara, quanta di questa sia soddisfatta tramite importazione dall’estero, e se vi siano al momento difficoltà al soddisfacimento delle richieste;
    • quale sia la quantità annuale di preparazioni galeniche a base di cannabis prodotte da AFM e se via siano o meno attualmente difficoltà al soddisfacimento delle richieste e se – nonostante il recente DM – siano ancora disponibili alla vendita;
    • se sia a conoscenza di ulteriori farmacie nel territorio comunale che forniscano tale tipo di preparazioni, o che ne abbiano cessato la fornitura ai cittadini;
    • infine di interessarsi presso l’ASL del nostro territorio per conoscere se e come i farmaci a base di cannabis siano inseriti nei percorsi di terapia e cura prescritti dai medici del servizio sanitario pubblico.

    Ferrara, 18 luglio 2017

    Il consiglieri comunali

    Ilaria Baraldi (PD)

    Leonardo Fiorentini (SI)

    [1] https://www.change.org/p/ministero-della-salute-cannabis-terapeutica-accessibilit%C3%A0-gratuit%C3%A0-continuit%C3%A0-per-tutti

  • Niente sesso, siamo milanesi

    La Asl vieta ai suoi operatori di fare educazione sessuale agli studenti sotto i sedici anni. Da ora potranno solo istruire mamme e insegnanti, a cui spetterà poi il compito di rispondere alle domande dei giovani. Una circolare, datata 18 giugno, cancella infatti gli incontri fra i ragazzi e gli esperti, chiamati da 30 anni a parlare alle classi senza la presenza dei professori.

    Da Repubblica.