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    Banda larga: qual è la situazione a Ferrara?

    Banda larga: qual è la situazione a Ferrara?
    Nonostante i ritardi dei Governi il Comune dia slancio alla sua Agenda Digitale Locale. Interrogazione di Fiorentini (SEL)

    Con una interrogazione il consigliere comunale Leonardo Fiorentini (SEL) chiede conto all’Amministrazione comunale della situazione delle infrastrutture telematiche al servizio di cittadini, imprese ed istituzioni a Ferrara.

    Fiorentini, eletto come indipendente nella lista di Sinistra Ecologia e Libertà, pone l’accento sull’importanza dei servizi internet in una “società sempre più basata sulla condivisione delle informazioni e sulla rete quale strumento di scambio di culture, pensiero e servizi”. Secondo Fiorentini “in una società che vuole considerarsi moderna l’accesso a internet è un diritto da considerarsi ormai imprescindibile, per questo i ritardi accumulati in questi anni sono gravissimi, e possono anche spiegare la difficoltà del nostro paese di uscire da questa crisi e di essere competitivo sia dal punto di vista economico che culturale”.

    “Nonostante le promesse dei governi che si sono succeduti negli anni nulla è partito realmente per incentivare la realizzazione di infrastrutture telematiche che permettano al nostro paese di stare al passo con il resto del mondo”. Continua Fiorentini: “si vocifera da tempo di miliardi pronti ad essere investiti da parte dello Stato e delle Regioni, alcuni di questi provenienti dall’Unione Europea, ma i decreti attuativi paiono – come spesso succede in questi casi – fantasmi che si aggirano per i corridoi della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

    “In questo quadro – conclude il consigliere – mi piacerebbe almeno sapere qual’è la situazione nella nostra città, alla luce di notizie di stampa rispetto all’investimento in fibra di alcuni operatori ma anche conoscendo situazioni reali di digital divide che sopravvivono nel nostro Comune. Credo poi sarebbe utile, nell’ottica dell’Agenda Digitale Locale, cominciare a ragionare su come l’amministrazione potrà intersecare con i suoi programmi e progetti il Piano nazionale per la Banda Ultra Larga promosso dal Governo.”

    Leggi l’interrogazione.

    Scarica la risposta.

  • banda larga

    Interrogazione su banda larga e ultralarga

    Ferrara, 25 giugno 2015

    Al Sindaco di Ferrara

    Interrogazione su banda larga e ultralarga

    Il sottoscritto consigliere comunale

    Premesso

    che si è avuto notizia della determinazione di alcune aziende del settore telecomunicazioni di investire sul servizio di banda larga sul territorio del Comune di Ferrara.

    Tenuto conto

    che l’accesso a banda larga alla rete, sia per i privati cittadini che per imprese ed istituzioni pubbliche, rappresenta per lo scrivente un diritto imprescindibile per una società sempre più basata sulla condivisione delle informazioni e sulla rete quale strumento di scambio di culture, pensiero e servizi.

    Tenuto conto inoltre

    che il governo ha più volte annunciato l’avvio di un piano per la diffusione della banda cosiddetta “Ultralarga” fornito di un cospicuo finanziamento per gli incentivi agli utenti finali.

    Considerato

    che all’interno del nostro comune esistono ancora realtà in cui non è garantito nemmeno l’accesso al servizio ADSL.

    Chiede

    • quale sia la situazione rispetto all’accesso ai servizi di connessione ad internet sull’intero territorio comunale;
    • quali siano le aree al momento soggette a digital divide per quanto riguarda l’accesso alla rete e quali siano le iniziative dell’amministrazione per porvi rimedio;
    • quali siano, per quanto a conoscenza dell’amministrazione, i piani di sviluppo della banda larga e ultralarga da parte di soggetti privati
    • se via siano in progetto iniziative da parte dell’amministrazione che intersechino il Piano nazionale per la Banda Ultra Larga promosso dal Governo.

    Con osservanza.

    Il Presidente del Gruppo Consiliare

    Leonardo Fiorentini

     

  • C’era una volta la banda larga…

    Vi ricordate la storia degli 800 milioni di euro del piano Romani-Brunetta di investimenti per lo sviluppo della banda larga?
    Sì, quelli proprio quelli lì.
    Beh, se va bene sono diventati 100 (milioni), sempre che le regioni siano in grado, dopo i tagli tremontiani, di co-finanziarne la metà…