• Il 14 settembre Marco Boschini a Ferrara

    VERSO IL NUOVO SOGGETTO ECOLOGISTA E CIVICO
    UN CIRCOLO TERRITORIALE ANCHE A FERRARA?

    INCONTRO CON
    MARCO BOSCHINI
    e BARBARA DIOLAITI

    (MEMBRI DEL COORDINAMENTO NAZIONALE PROVVISORIO PER IL NUOVO SOGGETTO ECOLOGISTA)

    MERCOLEDI’ 14 SETTEMBRE A FERRARA

    CENTRO SOCIALE “LA RESISTENZA”
    VIA DELLA RESISTENZA, 27

    DALLE ORE 18 (CON APERITIVO)

    il progetto, la carta degli intenti e il regolamento per la costituzione dei circoli territoriali: www.ecologistiecivici.it

    (via Verdi di Ferrara)

  • Bluffare, osare e sbancare

    diolaiti_bonelliQuando il bluff non riesce di solito l’avversario sbanca. E’ quel che è successo a Fiuggi dove la sedicente maggioranza ha raccolto ben 247 firme sulla candidatura di Loredana De Petris per blindarne l’elezione e, nei fatti, lo scioglimento dei Verdi in Sinistra e Libertà. Ma appunto a volte i bluff non riescono e chi ha saputo osare, cercando la vittoria attraverso la strada più difficile, ovvero la messa in discussione di tutto ed il rilancio dell’ecologismo politico, alla fine ha sbancato. Solo 231 voti per la De Petris (sostenuta da Cento, Lo Melo, Di Palma e Roggiolani), e ben 245 per Bonelli che sulla carta poteva contare su circa 200 delegati. E alla fine anche la maggioranza per l’opzione della costituente ecologista anche nell’esecutivo con l’elezione di Barbara Diolaiti nei 7 che affiancheranno Bonelli.

    I risultati dal sito dei Verdi di Ferrara, mentre qui sotto la prima intervista ad Angelo Bonelli:

  • Il coraggio di osare…

  • Essere o non essere, questo è il problema…

    Da leonardo

    Da leonardo

    Essere o non essere, questo è il problema. È forse più nobile soffrire, nell’intimo del proprio spirito, le pietre e i dardi scagliati dall’oltraggiosa fortuna, o imbracciar l’armi, invece, contro il mare delle afflizioni, e, combattendo contro di esse metter loro una fine? Morire, dormire. Nient’altro. E con quel sonno poter calmare i dolorosi battiti del cuore, e le mille offese naturali di cui è erede la carne! Quest’è una conclusione da desiderarsi devotamente. Morire, dormire

    (William Shakespeare – Amleto – atto III, scena I)

    Quale partito vuol essere il PD? Si chiede Marcello Saponaro, all’interno di un dibattito molto vario sui blog d’Italia.

    Io ho la sensazione che il PD (almeno i suoi vertici) non voglia essere un partito. Quelle vecchie formule (magari anche stantie, ma democratiche) che prevedono assemblee, congressi, organi eletti. Il modello Forza Italia è troppo attraente e facile, ma allo stesso tempo è di difficile applicazione a strutture che mantengono qualche anticorpo della vecchia forma partito. Da qui l’incapacità di schierarsi, ovvero l’infinita paura di perder pezzi.

    L’immagine è da leonardo (omonimo) via lele. Mentre Alessandro Robecchi ci va giù duro, sul Manifesto di oggi:

    E’ giusto staccare spina? E’ giusto interrompere l’alimentazione forzata a un organismo in coma vegetativo che non riesce a prendere nessuna decisione autonoma? Bisogna porsi seriamente queste domande per affrontare il tristissimo caso di Walter Veltroni.
    Se mancava un tassello alla comprensione del fenomeno da parte dei suoi pur numerosi elettori, l’astensione del Pd sul conflitto di attribuzione e, in ultima analisi, sul caso di Eluana Englaro lo ha fornito. Così chiaro e così limpido che dai giornali amici ai blog lo sconcerto degli elettori è palpabile, a tratti feroce. E’ vero che il segretario del Pd non ha lasciato un testamento biologico, ma molti testamenti spirituali sì. I Kennedy (wow!). Obama (yes!). La passione per le battaglie civili, si può fare, I care, tutte cose che ripetute ossessivamente, sospese tra la retorica un po’ beat dell’altra America e la speranza fantascientifica di un’altra Italia. La leadership veltroniana nasceva sull’onda di un discreto fascino decisionista. Via la sinistra e i comunisti cattivi, via Mastella, via Dini (c’era pure la canzoncina), finalmente le mani libere! Doveva essere il valore aggiunto del Pd: noi da soli, senza forze esterne che ci condizionino, senza gente che ci tira di qui e di là. Ora, passati cento giorni, il caso Englaro permette di tirare un po’ di somme: finalmente c’è una battaglia civile sul tavolo, un argomento denso per spessore, vivo e urgente, tanto “civile” da toccare potenzialmente la vita di tutti noi. E cosa fa il partito che ha corso da solo per non farsi influenzare da nessuno? Scappa e si astiene. Essendo in netta contrapposizione la componente laica e quella cattolica all’interno del partito, si è deciso di non decidere. Le mani libere servono sì, ma solo per alzarle in segno di resa. In assenza dei comunisti cattivi, le mani libere le legano la Binetti, Rutelli, i teo-dem. Ora, il dibattito è ancora più attuale e gli elettori del Pd se lo chiedono: staccare la spina? Interrompere l’alimentazione forzata? Porre fine all’agonia? Che dite, si può fare?

    Trovate commenti anche di: Luca De Biase, Piovono Rane, Aioros, Alessandra Mantellini, Polvere e tanti altri.

    PS: perchè non paia io un po’ troppo strabico dirò che anche i Verdi fanno fatica a darsi regole democratiche dopo la disastrosa Costituente di Chianciano del 2000 e relativa deriva pecorariana. La neoportavoce (già Presidente) non comprende la differenza fra il suo ruolo oggi e quello di 8 anni fa. Allora era l’inconstrastata Presidente sostenuta dalle tessere di Pecoraro Scanio, oggi è la Portavoce di un partito che vorrebbe togliersi dal groppone quell’ingombrante e fallimentare esperienza. Almeno a parole. Ma evidentemente manca la volontà. Anche a parole…

  • Repertorio del maschio italiano

    Stasera, alle 21.15 altra presentazione di un libro di un’autrice ferrarese, Marzia Marchi. Il libro è “”Repertorio del Maschio Italiano” (Tufani editrice collana: gorgoni, 3 –  pagine: 85 prezzo: € 12 (i.i.) ISBN: 978-88-86780-68-1), le letture saranno di Barbara Diolaiti.

    Presentazione
    Una guida personale all’approccio con alcune tipologie di uomo per evitare spiacevoli inconvenienti. Un repertorio perché: gli uomini sono catalogabili, le donne, per definizione (degli uomini), sono imprevedibili.

    Non un manuale, non uno sfogo, non un saggio, nemmeno una tirata post femminista sulla differenza di genere. Piuttosto un ironico prontuario, stilato in base ad un criterio del tutto personale. Le tipologie sono redatte secondo un profilo che si riferisce alla professione o allo stile di vita, del resto per gli uomini queste sono storicamente due cose piuttosto inscindibili. C’è chi è intrinsecamente bancario e chi è genericamente metodico. Quasi ogni ritratto contiene in sé più di una persona, pochissimi sono ritagliati su un singolo punto. Al contrario di ciò che sarebbe eticamente corretto, ogni riferimento a fatti o persone reali non è affatto casuale!

    L’autrice
    Marzia Marchi, di origini romagnole, è insegnante, giornalista, presidente di Legambiente Ferrara, più un infinità di altre cose…

  • Il concetto di limite (Eletti chi?!?)

    L’ufficio politico però non cambia mai: Bonelli, Cento, De Petris…
    «Sono stati eletti democraticamente. Ma c’è una novità: nell’esecutivo ci sono 8 donne e 7 uomini».

    (da un’intervista di Alfonso Pecoraro Scanio al Corriere della Sera)

    Che i dirigenti dei Verdi fossero senza vergogna alcuna era chiaro da tempo. Che il concetto di limite, tanto invocato a parole, non gli appartenga è altrettanto chiaro. Non c’è limite alle menzogne, al trasformismo politico (da Marcello), all’incapacità di prendersi le proprie responsabilità.

    Chiariamo una cosa: Bonelli, Cento, Balducci, Guerra NON SONO STATI MAI ELETTI. Perchè impresentabili responsabili della distruzione del partito. Così sono rientrati dalla finestra non avendo la faccia tosta della Francescato per candidarsi. Gli eletti al coordinamento nazionale sono questi, fra i quali anche Barbara Diolaiti (nella foto) per la mozione Per un nuovo inizio (che ha eletto 4 persone in totale). Qui il comunicato dei Verdi di Ferrara.

    Luca Sofri sintetizza bene il senso della sconfitta di un idea di ecologismo libertario che non ha mai potuto prendere piede in Italia a causa dell’assoluta incapacità di una classe dirigente verde ormai impresentabile:

    Pensare a quante chances di occupare il vuoto di sinistra illuminata avrebbero avuto i verdi e vedere in cosa sono stati trasformati da un manipolo di trafficoni, mette tristezza

    Scrivono anche del futuro (?) dei Verdi: Maurizio Baruffi, Linea d’ombra, Gennaro Carotenuto, Vincenzo Iurillo, Verdi di Treviglio. E’ utile leggere anche l’intervista di Marco Boato alla Stampa.

  • Per un clima diverso

    Verdi a MilanoLa Marcia per il Clima pare essere andata bene. Anche se il numero partecipanti oscilla tra i 60.000 del titolo dell’Unità (nell’articolo subito scesi a 35.000) e i 7000 della digos.

    Io non c’ero ma c’era lo striscione e c’erano finalmente un po’ di verdi orgogliosi di esserci.

    PS: non c’era neanche Carmen Consoli, che però ha aderito.

  • Verdi a Porte Aperte

    Eh sì. Una volta succedeva che se uno non poteva seguire un appuntamento politico prendeva la radio, sintonizzava radio radicale, e ascoltava la diretta dell’evento. E’ successo anche a me tante volte, anche per il Consiglio Federale dei Verdi.

    Ma allo scorso consiglio i microfoni di Radio Radicale non  sono stati ammessi, così come i giornalisti sono stati tenuti fuori. Non si sa bene chi abbia preso questo decisione. Paura di far ascoltare ad altri un dibattito che prende un indirizzo e un voto che sconfessa il dibattito?

    Qui un’intervista di Radio Radicale a Barbara Diolaiti, sul tema.

    Comunque sia ecco un appello che qui potete firmare che chiede maggiore trasparenza ai verdi, a partire dalla diretta di Radio Radicale.

    PETIZIONE PER LA TRASPARENZA DEI CONSIGLI FEDERALI NAZIONALI DEI VERDI

    Il dibattito in corso all’interno dei Verdi italiani non può avvenire a porte chiuse.
    Tutte le iscritte, gli iscritti, le militanti, i militanti, le cittadine, i cittadini hanno il diritto di conoscere le diverse posizioni politiche, le analisi, le proposte, il percorso di definizione delle scelte, le modalità di votazione.

    Ciascuno ha diritto ad accedere a tutte le informazioni, senza mediazioni, senza censure.
    Gli organi di informazione hanno il diritto di fare il loro mestiere senza trovarsi di fronte porte chiuse. Non sappiamo chi abbia deciso di impedire a Radio Radicale di effettuare la diretta del Consiglio Federale nazionale del 10 e 11 maggio, ma sappiamo che è un atto gravissimo e che danneggia prima di tutto proprio i Verdi.

    Il gruppo dirigente nazionale uscente dei Verdi italiani ha il dovere di garantire l’attivazione di strumenti base di trasparenza:

    1. INSERIRE NEL SITO UFFICIALE DEI VERDI ITALIANI LA REGISTRAZIONE INTEGRALE DELLA SEDUTA DI CONSIGLIO FEDERALE NAZIONALE DEL 10 E 11 MAGGIO 2008 E DI TUTTE QUELLE SUCCESSIVE;

    2. RESTITUIRE A RADIO RADICALE LA POSSIBILITÀ DI EFFETTUARE LA DIRETTA DI TUTTE LE SEDUTE DI CONSIGLIO FEDERALE NAZIONALE DEI VERDI;

    3. INVITARE TUTTI GLI ORGANI D’INFORMAZIONE ALLE SEDUTE DI CONSIGLIO FEDERALE NAZIONALE DEI VERDI ITALIANI.