• E’ una questione di massa

  • Maroni ha mandato i suoi uomini

    Un ministro della Repubblica scopre di avere cimici nell’ufficio, per cui chiama il Ministro dell’Interno, sempre della nostra Repubblica, che poi “ha mandato i suoi uomini”.

    Non i Carabinieri, la Polizia, la Digos o il SISMI. “I suoi uomini”.

    Altro che

    “Non volevo far casino, tanto un’inchiesta non trova niente. Io non volevo entrare nel casino. Sono uno che tende a minimizzare”.

    Cos’è, anche stavolta i leghisti avevano paura di far scoprire cosa era successo (e magari chi le aveva messe)?

  • Cos’è l’Insubria

    Alle elementari non ce l’hanno spiegato quelle comuniste delle nostre maestre. Per fortuna c’è Daniele Sensi che ce lo spiega, e ci spiega la lotta intestina e separatista dentro la Lega…

    In Padania è Notte dei lunghi coltelli

    Il consiglio federale della Lega Nord (ovvero Umberto Bossi) ha dunque scomunicato Terra Insubre, l’associazione culturale varesina che 1) declina il presidio identitario in chiave “piccolo padana” (la supposta “Insubria” comprenderebbe la Lombardia occidentale, il Piemonte orientale e la Svizzera italiana); 2) condivide il proprio logo con le nuove estreme destre europee; 3) ogni anno organizza un festival dagli sponsor eccellenti; 4) annovera tra i propri iscritti il ministro Maroni.

  • Si pensa quindi che il suicidio sia legato solo a problemi psichici.

    Il corpo di F.A., 27 anni, è stato ripescato ieri sera dal fiume Brembo a Ponte San Pietro. Il fratello, con regolare permesso, ha raccontato che la ragazza era disperata.
    Bergamo, immigrata marocchina si suicida “Era disperata. Non riusciva a regolarizzarsi”

    BERGAMO – Si è uccisa perché era clandestina e non riusciva a regolarizzarsi, e per questo era caduta in depressione. Il corpo senza vita di F.A., 27 anni, marocchina, è stato ripescato ieri sera dal fiume Brembo a Ponte San Pietro. La donna, notata da alcuni passanti, era sotto il ponte del centro storico, è stato riportato a riva alle 21 circa.

    E’ stato il fratello Mohamed stamattina a presentarsi ai carabinieri per denunciare la scomparsa della sorella, uscita di casa ieri alle 14. L’uomo, che invece è regolare (come anche i genitori) e vive proprio a Ponte San Pietro, ha raccontato che F. era disperata: era irregolare in Italia, aveva tentato in tutti i modi di regolarizzare la sua posizione ed era terrorizzata dalla scadenza di domani, giorno in cui la clandestinità diventa reato. E questo l’avrebbe portata a uccidersi.

    Ma gli inquirenti del posto sono scettici: la ragazza, infatti, era in Italia da cinque anni e viveva presso la famiglia. Si pensa quindi che il suicidio sia legato solo a problemi psichici.

    (Repubblica, 7 agosto 2009)

    Gli inquirenti potranno pure essere scettici. In effetti non rischiano di finire in carcere per il solo fatto di non possedere un permesso di soggiorno ed essere cacciati dal paese in cui vive la loro famiglia. F.A. sì, e forse è la prima vittima del pacchetto sicurezza del nostro sinistro governo.

  • Come i pirati

    somali_pirates“È l’ordine più infame che abbia mai eseguito. Non ci ho dormito, al solo pensiero di quei disgraziati. Dopo aver capito di essere stati riportati in Libia ci urlavano: “Fratelli aiutateci”. Ma non potevamo fare nulla, gli ordini erano quelli di accompagnarli in Libia e l’abbiamo fatto. Non racconterò ai miei figli quello che ho fatto, me ne vergogno”

    Così uno dei militari che ha partecipato alla missione di “respingimento” in acque internazionali dei 200 immigrati, commenta su Repubblica il “successo” dell’azione voluta fortmente dal ministro Maroni.

    Addirittura l’Osservatore Romano e la Cei da un po’ di tempo a questa parte si stanno accorgendo (salvo smentire o rifugiarsi in un “è un’opinione personale”) che il nostro sinistro governo ha intrapreso una strada che non sappiamo bene dove ci porterà. O meglio vorremmo non saperlo.

    Ha ragione Bobo Maroni, l’episodio è una svolta “che afferma un nuovo modello di respingimento in mare”: in fondo le nostre motovedette – intercettando in acque internazionali i barconi – non fanno cose molto diverse dai pirati somali. Chissà, già i prossimi “respinti” non potrebbero prenderla molto bene.

    Il solo Fassino, evidentemente impaurito di non essersi ancora accreditato con chi sa chi, è riuscito a dire:

    «Il re­spingimento alle frontiere è un un’azione legittima di con­trasto all’immigrazione clan­destina prevista da tutti i do­cumenti Ue e dagli accordi in­ternazionali e praticata anche durante il governo di centro sinistra»

    Alla faccia del Diritto di Asilo.

  • come si evitano gli stupri (citazioni 2)

    Ha ragione Roberto Maroni: le ronde faranno diminuire gli stupri. Centinaia di mariti fuori a fare le ronde, significa centinaia di mogli a casa da sole, dunque meno esposte a pestaggi e violenze sessuali.

    Da Alessandro Robecchi.

  • la patria?

    Ecco, molto semplicemente, io oggi mi vergogno di essere italiano.

    Con 154 sì, 135 no e un astenuto approvato l’articolo 39: carcere fino a 4 anni per immigrati espulsi. Il testo fissa da 80 a 200 euro la tassa per il permesso di soggiorno. Sì al registro dei clochard

    Clandestini denunciati dai medici. Sì del Senato all’emendamento

    ROMA – I medici potranno denunciare all’autorità giudiziarie gli immigrati clandestini. Il Senato ha approvato l’emendamento della Lega che cancella la norma per cui il medico non deve denunciare lo straniero che si rivolge a strutture sanitarie pubbliche. L’emendamento a prima firma Federico Bricolo, capogruppo del Carroccio, è passato con 156 sì, 132 no, un astenuto.

    Il testo approvato dal Senato oltre a dare la possibilità ai medici di denunciare i clandestini che si rivolgono per cure alle strutture sanitarie pubbliche, prevede inoltre il carcere fino a quattro anni per i clandestini che rimangono sul territorio nazionale nonostante l’espulsione e fissa da 80 a 200 euro la tassa per il permesso di soggiorno.

    I clochard che vivono in Italia dovranno essere iscritti in un registro che verrà istituito presso il ministero dell’Interno. L’Aula di palazzo Madama ha approvato l’articolo 44 del ddl sicurezza che prevede la schedatura dei senza fissa dimora da avviare entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge.

    L’emendamento della Lega all’articolo 39 del ddl sicurezza stabilisce che sia soppresso il comma 5 dell’articolo 35 del decreto legislativo 25 luglio 1998 n. 286 che recita: “L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.

    Prima che il Senato desse il via libera alla possibilità del medico di denunciare i clandestini, l’opposizione si è appellata al “buonsenso” per non introdurre una norma che “riduce il medico a fare il delatore”, costringendo i clandestini a “non farsi curare per paura”. Venendo così contro ai più elementari diritti umani che vengono prima di quelli della cittadinanza.

    In particolare, il senatore Daniele Bosone, ha detto che questa norma “straccia il codice deontologico dei medici” e si corre “il concreto rischio di incentivare una medicina parallela che gli illegali utilizzeranno per non trovarsi a essere denunciati se vanno in ospedale o da un medico”. Secondo Bosone, peraltro, il rischio che “clandestini con malattie che portano dal loro paese non si faranno curare” con conseguenze per la stessa sanità pubblica.

  • vivi o morti, quantomeno feriti

    “Per contrastare l’immigrazione clandestina non bisogna essere buonisti ma cattivi, determinati, per affermare il rigore della legge”

    “ho capito una cosa: questi vengono perchè è facile arrivare e nessuno li caccia. Ma proprio per questo abbiamo deciso di cambiare musica”.

    “Braccia aperte sì ma a chi a diritto a stare. A chi viene per spacciare droga, trafficare in esseri umani o peggio, le porte saranno chiuse”

    Bobo Maroni oggi all’attacco dei clandestini.

    Il nostro sinistro Ministro dell’Interno sceglie il momento giusto per attaccare i migranti clandestini, evidentemente il vero, unico grande problema di questo paese. Ha solo dimenticato di dire “vivi o morti, quantomeno feriti”: così poi vanno all’ospedale e vengono denunciati.

    A tal proposito di qualche giorno fa la lettera e l’appello, di oggi la manifestazione a Roma: Medici Senza Frontiere e l’obbligo di denuncia dei clandestini che hanno bisogno di cure mediche.

    Lettera aperta di Raffaella Ravinetto, Presidente di Medici Senza Frontiere Italia

    DIVIETO DI SEGNALAZIONE – Siamo medici e infermieri, non siamo spie

    Medici Senza Frontiere (MSF), Premio Nobel per la Pace 1999, esprime preoccupazione e allarme per le conseguenze della possibile approvazione, il prossimo 3 febbraio, dell’emendamento 39.306 presentato in sede di esame del DDL 733 all’Assemblea del Senato, volto a sopprimere il comma 5 dell’articolo 35 del Decreto Legislativo 286 del 1998 (Testo Unico sull’immigrazione) che sancisce il divieto di “segnalazione alle autorità” per il personale sanitario. Il suddetto comma 5 attualmente prevede che “l’accesso alle strutture sanitarie (sia ospedaliere, sia territoriali n.d.r.) da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.

    L’ambiguità conseguente a tale abrogazione e, di conseguenza, il concreto rischio di segnalazione e/o denuncia contestuale alla prestazione sanitaria creerebbe nell’immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche una reazione di paura e diffidenza in grado di ostacolarne l’accesso alle strutture sanitarie. Tutto ciò potrebbe provocare una pericolosa “marginalizzazione sanitaria” di una fetta della popolazione straniera presente sul territorio, anche aumentando i fattori di rischio per la salute collettiva.

    In quanto organizzazione medica umanitaria, insieme a SIMM, ASGI e OISG, abbiamo lanciato un appello (www.divietodisegnalazione.medicisenzafrontiere.it) per chiedere ai Senatori di non abrogare il suddetto principio, appello al quale hanno aderito la Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, la Federazione degli Infermieri e la Federazione delle Ostetriche, oltre a centinaia di associazioni della società civile.

    Una fiaccolata avrà luogo il 2 febbraio davanti a Montecitorio, alla vigilia del voto, per chiedere ai Senatori di respingere un emendamento che, riducendo l’accesso alle cure per gli immigrati irregolari, mette in pericolo il principio dell’accesso universale alle cure, un diritto umano fondamentale riconosciuto dalla Costituzione Italiana.

    MSF lavora in Italia dal 2003 per fornire accesso alle cure e assistenza medica agli immigrati. In collaborazione con le ASL locali ha gestito 35 ambulatori per stranieri irregolari e ha curato 18mila pazienti.

    FIACCOLATA DAVANTI A MONTECITORIO
    2 FEBBRAIO DALLE 17.30 alle 20.00

    Il 3 febbraio prossimo il Senato voterà un emendamento volto a sopprimere il principio di “non segnalazione” alle autorità per il migrante irregolare che si rivolge ad una struttura sanitaria. Medici Senza Frontiere (MSF), Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM), Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (OISG) hanno lanciato oggi un appello alla società civile per chiedere ai Senatori di non abrogare il suddetto principio.

    MSF, SIMM, ASGI e OISG hanno inoltre annunciato una fiaccolata della società civile il 2 febbraio davanti a Montecitorio (tra Piazza della Colonna Antonina e l’obelisco) dalle 17.30 alle 20.00 al quale sono invitati a partecipare operatori sanitari, organizzazioni non governative, rappresentanti della società civile e cittadini.

    Per aderire all’appello >>

  • Notizie della settimana

    britishjobs_leafletSettimanina intensa questa. Al top delle notizie non puo’ che esserci la protesta dei lavoratori inglesi al suono di “Sporchi immigrati ci rubate lavoro“, ma soprattutto il silenzio assordante dei vari esponenti leghisti. Bossi, Calderoli e Maroni di solito intervengono su tutto, da 2 giorni si occupano rispettivamente di UDC, Fiat, e presunto traffico d’organi. Fenomeni.

    Nel frattempo in Italia continuano gli stupri, continuano le cacce alle streghe, in particolare se straniere. Come purtroppo ci testimonia il cittadino indiano bruciato vivo a Roma. Ci vuole Lori del Santo a ricordarci che la gran parte delle violenze sulle donne avviene, purtroppo, all’interno delle mure domestiche e nel silenzio dei benpensanti. E Gad Lerner.

    Doppio scandalo a sfondo canaposo in america: prima Phelps viene beccato con un bong in mano, poi il fratellastro del Presidente Obama arrestato in Kenya per uno spinello. Che fare, oltre alla solidarietà di circostanza? Forse ribadire quanto detto qui a proposito di Apodaca, e magari invitare Obama a prendere decisioni un po’ più coraggiose della nomina del nuovo Zar antidroga, ad interim (ma poteva andarci peggio).

    Apprendo poi da Marcello che a Genova Don Gallo si è ritrova nel camioncino uno zaino pieno di tritolo. Almeno questa è andata bene, per fortuna. E’ andata meno bene a Google che per 40 minuti ha messo in allarme il mondo intero. Io, sinceramente, non mi sono accorto di nulla: ecchediamine manco fosse l’oscuramento del “Grande Fratello” a causa degli innumerevoli problemi dello switch al segnale digitale terrestre in Sardegna.

    Chiudiamo almeno con una cosa divertente. Tipo i 2 (su 2) consiglieri comunali napoletani dell’Italia dei Valori che rispondono picche all’ultimatum del loro Capo di uscire dalle maggioranze campane:

    “Nel momento in cui – spiega Scala – poniamo la questione morale nell’ Idv in Campania, l’ obiettivo da Roma viene spostato sulla sfiducia alla giunta, senza darci alcuna risposta, questo non possiamo accettarlo nè lo capiamo. Se il presidente continua su questa linea significa che ce ne andremo, in fondo ci siamo già auto sospesi dall’Idv e quindi ci comporteremo con coerenza”

  • Cambio di difesa…

    “Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, credo che non ce la faremmo mai…”.

    Il sempre più sinistro Silvio Berlusconi svela il suo vero obbiettivo.

    Finalmente abbiamo capito, altro che esercito del male: un semplice passaggio dalla marcatura a zona a quella a uomo…

    Berlusconi: “30 mila soldati nelle strade un esercito contro l’esercito del male”

    OLBIA – Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi interviene sull’emergenza sicurezza nelle grandi città dopo gli ultimi episodi di violenza a Roma e Guidonia. “C’è una proposta del ministro Maroni condivisa dal ministro La Russa per aumentare di 10 volte il numero dei militari che, invece di essere un esercito che fa la guardia nei confronti del deserto dei Tartari, sarà utilizzato per combattere l’esercito del male cioè la criminalità diffusa”.Parlando ad Arzachena, il premier ha sostenuto che sarà aumentato il numero dei tre mila militari in aiuto alle forze dell’ordine, “una trovata – ricorda – che è del presidente del Consiglio e adesso si svilupperà con ottimi risultati”.
  • della libertà

    A Lampedusa, residenti e migranti alleati in piazza, da repubblica.it….

    Fuga di massa dal centro di prima accoglienza tra gli applausi dei residenti a Lampedusa. Tutti i migranti ospiti del Cpa (Centro di prima accoglienza) poco dopo le 10 hanno forzato i cancelli d’ingresso, sono riusciti ad aggirare i controlli delle forze dell’ordine e sono fuggiti. Oltre mille si sono diretti in corteo verso la piazza del municipio di Lampedusa gridando slogan: “Libertà, aiutateci”. Gli extracomunitari hanno sfilato lungo la strada senza essere bloccati dalla polizia che li ha, invece, affiancati lungo il percorso senza intervenire.

    Gli oltre mille immigrati sono arrivati davanti al municipio accolti dagli applausi dei lampedusani. Gli extracomunitari gridano “Libertà” e “Grazie Lampedusa” e chiedono di poter lasciare il centro, di essere trasferiti nei centri di permanenza temporanea (Cpt) di Brindisi e di poter raggiungere le loro famiglie, molte delle quali sono in Francia, in Germania e nel Nord Italia.

    Sul palco allestito nella piazza, a dare il benvenuto ai migranti c’è l’ex sindaco Totò Martello, leader del comitato che si oppone alla realizzazione di un nuovo centro nell’isola. Nello stesso momento i residenti avevano infatti cominciato una nuova giornata di protesta con presidio davanti al municipio per consegnare le schede elettorali contro la realizzazione di un nuovo centro di identificazione ed espulsione (Cie) degli immigrati progettato dal ministero dell’Interno.

    Anche sul Corriere della sera.

    Bobo Maroni? Non pervenuto…

  • della cittadinanza

    Trovo davvero difficile sentirmi cittadino di uno Stato che si comporta così (o così) con chi viene in questo paese per lavorare o per studiare…

    Tassa immigrazione, Maroni insiste
    Ma i duecento euro spariscono

    ROMA – La Lega insiste. Nonostante lo stop del governo, il ministro dell’Interno Roberto Maroni conferma la tassa sui permessi di soggiorno per gli immigrati. Ma devo mettere nel cassetto i 200 euro che aveva fissato come ammontare. La cifra, infatti, sarà definita con un decreto del Viminale e del ministero dell’Economia.

    “L’emendamento – spiega Maroni – c’è, solo che al posto dei 200 euro per il rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno si prevede un contributo da definire con decreto del Ministero dell’interno e di quello dell’economia. Ma il principio viene affermato così come previsto e votato”.

    E sempre in tema di sicurezza, lo stop ai flussi migratori previsto
    da un emendamento della Lega diventerà un ordine del giorno. Nella sostanza, spiega Maroni, “si raccomanda al governo di fare una verifica sulla necessità di nuovi ingressi di stranieri”.

  • lucida memoria

    «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì»

    Fra le tante ci ando’ di mezzo Giorgiana Masi.

    Cossiga su oggi su Giorno/Carlino/Nazione, via Wittgenstein.

  • E se lo dice lui… (3)

    “Le prigioni sono piene di stranieri liberiamocene senza altri indulti”

    Dice il Ministro Alfano in una intervista su Repubblica.it. Non senza generare polemiche dai suoi colleghi, con il buon La Russa che non sapendo più che farne di tante caserme (riutilizzarle per aiutare a risolvere i tanti problemi urbanistici delle città che le ospitano no, vero?), cerca di piazzarle a chiunque passi di lì, prima come CPT, ora come prigioni wireless per detenuti con braccialetto…

    Detto, d’accordo con Corleone, che quella del Braccialetto elettronico è una misura inutile e costosa (da Repubblica.it), la domanda successiva è quella che pone D’Avanzo:

    Domanda: il ministro di Giustizia, Angelino Alfano, e il suo scudiero Franco Ionta, direttore dell’amministrazione penitenziaria, sono due ingenui dilettanti allo sbaraglio o due ambiziosi furbacchioni che credono di poter raggirare tutti in tutte le occasioni?
    Se invento nuovi reati e nuove aggravanti; se inasprisco le pene; se faccio di ogni erba un fascio e cancello ogni ragionevole confine tra inciviltà, micro-devianza e criminalità (e anche tra i diversi tipi di criminalità).
    Se non punisco più il fatto, ma castigo l’identità, l’appartenenza ad alcune categorie di “umani” che giudico, di per se stesse, pericolose; se – in soldoni – penso di risolvere ogni problema sociale (dalla tossicodipendenza a quello – epocale – dell’immigrazione) con il diritto penale e la galera, non posso poi stupirmi se le carceri scoppiano.

    Meditate, gente, meditate…

  • Scelte drastiche

    Maroni: servono scelte drastiche. Tra le ipotesi anche la sospensione di tutte le trasferte per due settimane

    Minchia dopo i fatti del terno Napoli-Roma, addirittura due (2, lo riscrivo non si sa mai) settimane di stop alle trasferte delle tifoserie calcistiche.

    Per fortuna che c’è il Comitato di analisi istituito da Bobo Maroni che si affianca all’Osservatorio sulle manifestazioni sportive istituito da Amato (o da Pisanu, non ricordo), sennò come avremmo mai fatto?

    Da Repubblica.it.

  • le ordinanze della settimana

    Non essendo un gran frequentatore delle spiagge non sapevo dell’ultima tendenza, i massaggiatori ambulanti. Detto che per rispetto alla mia sciatica mai mi farei fare un massaggio da persona non conosciuta, figuriamoci poi in spiaggia sotto al sole, mi pare però che l’interpretazione data da forma mentis all’ordinanza del Governo di divieto del “massaggio ambulante” insinui giustamente nel lettore una questione:

    Se vuoi fare un’ordinanza contro gli stranieri, falla bene, abbi il coraggio di essere razzista a viso aperto e non attaccarti alle stronzate, così invece ti mimetizzi e passi pure per una persona normale. (faccio notare che siamo il paese in cui non si può fare allarmismo sul nucleare ma poi si vietano i massaggi cinesi in spiaggia).

    Questo è solo l’ultimo dei provvedimenti bizzarri della settimana. Dopo il lancio dei Sindaci Sceriffi di Bobo Maroni, che ha messo in allarme pure la polizia, vediamo come hanno interpretato i loro nuovi poteri alcuni sindaci nostrani.

    Novara. Dall’ansa ci raccontano gli effetti dell’ordinanza del Sindaco leghista Massimo Giordano, che ha vietato gli “assembramenti” nelle aree verdi, disposta il giorno prima di partire per le ferie:

    Parchi deserti, sabato notte, a Novara: a una settimana dall’ordinanza con la quale il Comune vieta assembramenti (tre o piu’ persone) in alcune aree verdi della citta’ dalle 23.30 alle 6, la situazione resta quella di prima: non c’e’ praticamente nessuno…

    …Davanti all’oratorio di San Martino, ieri sera c’era un gruppetto di ragazzi che scherzava: ”Ci troviamo qui quasi tutte le sere – hanno detto – l’ordinanza? Abbiamo letto qualcosa sui giornali, ma non ci interessa, noi ci troviamo qui da sempre, ne’ abbiamo mai notato nulla di strano”. Molti in citta’ dicono che sono stati vietati solo i parchi delle zone ”bene” di Novara, dove i residenti si lamentano se i ragazzi fanno chiasso, non invece quelli in centro citta’, per esempio in piazza Martiri, e in periferia, come a Sant’Agabio, dove, forse, qualche assembramento c’e’, ma anche qui si tratterrebbe di ragazzi appena usciti dai locali con in mano l’ultima birra.

    A Voghera invece, l’ordinanza creativa suggerita dall’Assessore alla Polizia Locale, Vincenzo Giugliano (AN) colpisce tutte le panchine pubbliche: di fatto, ne vieta l’utilizzo, a partire dalle 23, a gruppi composti da piu’ di tre persone. Ecco il saggio commento del Centro Anziani di via Gramsci:

    Ma lo sanno in Comune che, per noi vecchi, e’ una tradizione fare quattro chiacchiere sulle panchine di piazza Meardi? Sarebbe molto meglio se la Polizia controllasse davvero chi disturba”

    Abbiamo già parlato del divieto di rovistare nei cassonetti (Roma), dal Divano su cortile scopro anche il divieto di trasportare borsoni ingombranti in strada (Alassio), il divieto ai graffitari (Massa).

  • dell’ipocrisia al governo (tre)

    Se qualcuno ancora aveva dei dubbi che il provvedimento che prevede superpoteri ai sindaci sia una inutile (pericolosa) operazione di facciata, credo li abbia risolti leggendosi la prima ordinanza pensata dal sindaco Alemanno per dare un colpo di grazia alla criminalità nella capitale: “Vietato rovistare nei cassonetti“.

    Commenti anche su Ciwati, Ideateatro, Antonio Vergara.

  • Dell’ipocrisia al governo (uno)

    Militari a Roma incontrano il Sindaco

    Militari a Roma incontrano il Sindaco

    L’esercito nelle strade è il penultimo dei provvedimenti di un governo ipocrita, sino al midollo.

    A me, vedere un militare con il mitra in spalla fa solo paura. Non so a voi.

    Dell’esercito sulle strade hanno già detto tutto i sindacati delle forze dell’ordine, mi tocca addirittura una citazione contronatura, del SAP da Repubblica.it:

    “Pericolosa la presenza dei militari”. “Abbiamo fondato timore che possa accadere qualcosa a causa dell’inesperienza dei militari”. A lanciare l’allarme è il Sap, il sindacato autonomo di polizia, secondo il quale l’utilizzo dei soldati nelle città non solo costituisce “una pure e semplice operazione di facciata”, ma rappresenta anche “un pericolo”.

    Segnalo, in più, questo editoriale di Peace Reporter, che trae spunto dai dati del rapporto Censis.

    La Repubblica fondata sui morti sul lavoro
    Ministro La Russa, perché non manda i militari nei cantieri?
    E’ attenta ai sondaggi, la nostra casta politica, ma è distratta quando si tratta di guardare alla vita reale del Paese. A Roma, dicono le statistiche, si è più sicuri che ad Amsterdam e a Londra. Ma sul lavoro no. In Italia ci sono 3.750 ispettori del lavoro: molti di loro non riescono a metter piede fuori dagli uffici, per mancanza di fondi e burocrazia. A fronte di centinaia di migliaia di luoghi di lavoro e innumerevoli cantieri aperti. Eppure, giornalisti e politici alimentano un inesistente allarme sicurezza… (segue su peacereporter)

    Sulla “percezione” indotta scrivono anche su Diary, paferrobyday. Addirittura citazioni d’oltreoceano. Qualche tempo fa anche sul blog di fuoriluogo.it. L’indice della discussione da blogbabel.