• Sognando (solo) la California

    sappiamo di aver ottenuto una enorme vittoria morale, e che ci sono milioni di persone nel paese che sono pronti a finire il lavoro che abbiamo iniziato oggi

    Così Richard Lee, uno dei promotori della Proposition 19, ha commentato i risultati del referendum per la legalizzazione e tassazione della Marijuana in California, che a poco più di metà scrutinio vede i no prevalere.

    Leggi il post per fuoriluogo.it.

  • Stop the Insanity

  • Proposition 19 allo sprint finale

    Gli ultimi due sondaggi pubblicati martedì mettono ancora in luce le difficoltà per il fronte antiproibizionista a pochi giorni dal voto per la Proposition 19, il referendum per la tassazione e legalizzazione della Marijuana in California. Anche se secondo i promotori – che hanno raffrontato i risultato di sondaggi con interviste robotizzate e non – il declino dei favorevoli nei sondaggi è anche dovuto allo stigma sociale legato al consumo di canapa, tema peraltro entato fortemente in campo con la pesante campagna proibizionista delle ultime settimane.

    L’ultimo sondaggio (PPP) vede in vantaggio i no, con il 48%, mentre i favorevoli si fermerebbero al 45%. Un altro sondaggio (Suffolk University poll) darebbe invece il referendum perdente di larga misura (55% a 40%).

    Il cospicuo finanziamento alla campagna da parte di George Soros però potrebbe aiutare negli ultimi giorni di campagna, mentre si segnala la presa di posizione anche di alcuni ex capi di polizia, come J. MacManara protagonista di uno degli ultimi spot a sostegno della Proposition 19:

    (post per il blog di fl.it)

  • dichiarazione di voto dal listone

    Ho riflettuto molto se pubblicare sul web la mia preferenza per le elezioni presidenziali USA, peraltro credo abbastanza scontata.

    Il mio candidato ideale, anche solo per il look, sarebbe stato Lucky Lasagna: purtroppo non viviamo nel migliore dei mondi possibili. Così ho votato  anche per Barack Obama alle recenti elezioni in California.

    Oggi poi mi son imbattuto in questo post di Luca Sofri che mi ha fatto scattare qualcosa:

    Obama è andato a MTV, dove lo aspettavano col consueto pacco di domande da parte degli spettatori. Un Eric gli ha chiesto un parere sulle leggi locali che censurano alcuni costumi delle culture giovanili: tatuaggi, piercing, cose così (l’intervistatore Sway ha fatto una battuta sui suoi dreadlocks). E Obama ha detto di essere molto tollerante ma ha preso una posizione netta e definitiva sulle braghe calate e le mutande che sbucano dai calzoni: “vietare le braghe calate sarebbe una sciocchezza, abbiamo cose più importanti di cui occuparci, ha risposto Obama. “Detto questo, ragazzi: tiratevi su i calzoni. State camminando al fianco di vostra madre, di vostra nonna, e vi si vedono le mutande. Voi dite, che c’è di male? Dai, per favore. Ci sono questioni che non si regolano per legge, ma c’è anche una questione di rispetto per quelli che non vogliono vedere le vostre mutande. E io sono uno di quelli”.

    Scherzando sulla mia recente predisposizione al ragionamento da anziano pensionato sul listone, potrei dire che basta questo per farmi sperare in una vittoria di Obama. Ma oltre al buon senso, in politica, vale anche la speranza.

    Obama, con tutti i suoi difetti, rappresenta per gli Stati Uniti e per tutto il mondo la speranza in un mondo un poco migliore. Forse. Ma io preferisco una futura delusione alla certezza di altri 4 anni con gli Stati Uniti a guida repubblicana. A rinvagare velocemente gli errori del passato mi sovviene che ho pure fatto (ahinoi) campagna elettorale per Rutelli Premier italiano, per cui posso permettermi di sbilanciarmi anche questa volta.

    Insomma, fossi cittadino americano, voterei per la speranza.

    PS: se potessi busserei anche alla porta di Marcello, portandomi ovviamente il cibo da casa 😉

  • Stranieri al governo…

    In un suo monologo Benigni (dal primo TuttoBenigni, pieni anni ’80) auspicava l’apertura al mercato straniero per le nostre formazioni politiche… La California (repubblicana) ha scelto Schwarzenegger (ok è un naturalizzato) che in una geniale intervista è riuscito a dire della Marijuana: “non si tratta di droga, ma solo di una foglia” come riporta la stampa. Ma vista la cultura dell’accoglienza che ci ritroviamo ci terremo i nostri forse più bravi come genitori e annunciatori che come ministri…

    Qui sotto lo spezzone di intervista, da YouTube.