• Servizio d’ordine e black block

    La discussione sull’utilità o meno del servizio d’ordine contro i Black Block approda dal Movimento alla Camera dei Deputati

    Foto di Roberto Giachetti via Repubblica.it

  • Sia messo agli atti..

    …che mentre governi di destra e di sinistra tagliano il decentramento comunale (colpendo quei fannulloni dei consiglieri e presidenti circoscrizionali) o diminuiscono le “favolose” indennità degli amministratori locali (quelli che lavorano per la collettività dal lunedì al venerdì e molto spesso anche il sabato e la domenica, a differenza di chi vorrebbe passare dalla settimana corta alla settimana di vacanza) il Senato continua ad aumentare i suoi costi e i parlamentari continuano a non toccarsi l’indennità come non la toccano ai consiglieri regionali…

    Questa è la risposta della politica ai costi della politica: indebolire la rappresentanza del territorio, colpire le istituzioni più vicine al cittadino, salvaguardare i privilegi di chi può legiferare sugli altri.

    Eh, come sarebbe divertente se fossero le Circoscrizioni a definire l’indennità parlamentare…

  • Candidati

    La Sinistra Arcobaleno candida Soffritti capolista alla Camera e Rita Borsellino al Senato (in Emilia Romagna). Sarà ma i quattro leader hanno avuto per lo meno fantasia, un colpo al ferro ed uno alla botte. Il vero problema è se poi dalla botte esce aceto.

    Non sarà quindi un caso che la tendenza al voto “utile” stia favorendo il PD, che ora si attribuirà anche la vittoria di Zapatero, dopo che il PD i Socialisti li ha trattati a pesci in faccia (nonostante fassino), e la sconfitta di Sarkozy (dal quale WV si è molto ispirato ultimamente). E poi candidano questo!

    Ma non disperatevi anche di là no si scherza: si candidano Ciarrapico, quel genio fisico della Carlucci, la vicerè di Nassyria Contini,  quell’amante del pesce fresco di Speciale, l’attore reietto Barbareschi e, dulcis in fundo, Reanto “betulla” Farina. Sì proprio lui.

  • A garanzia delle mani libere

    schedaLa proposta Bianco di nuova legge elettorale fa un po’ cagare. Scusate il termine forte, ma scrivendone da un bagno ne apprezzo almeno le capacità stimolanti. Tempo fa si diceva che non si possono fare leggi elettorali pensando al proprio tornaconto. Ma sappiamo che la coerenza in politica è cosa rara. Vorrei capire, se lo chiedono anche altri, perchè una formazione che prende il 6%, superando ampiamente uno sbarramento che non è una bazzeccola nel nostro paese, dovrebbe poi essere penalizzata nella distribuzione dei seggi. Poi è poco comprensibile come lo sbarramento del 7% sia a livello circoscrizionale e non di singolo collegio uninominale, come mi pare che sia in Germania. Le leggi elettorali dovrebbero tenere conto della tradizione politica di un paese (e l’Italia è frammentata non solo in politica) e garantire due cose: la rappresentanza e la governabilità. La prima subisce una prima mazzata dallo sbarramento (ma sono sempre stato favorevole al modello tedesco per cui lo accetto), una seconda da un riparto che favorisce in modo tecnicistico (e non trasparente) le formazioni più forti. Eppoi, quando stanno tutti a gridare della necessità di un maggior legame fra candidato e elettore e di una maggior possibilità di scelta di quest’ultimo, il 50% dei seggi è assegnato in collegi uninominali (con il nome già stampato sulla scheda) e l’altro 50% su liste bloccate: ma fatemi il piacere! La garanzia di governabilità è invece inesistente: nessun vincolo di coalizione, nessuna indicazione del premier. L’unica garanzia e quella delle mani libere. Del PD e di Berlusconi.

    Ne scrive anche Alessandro Ronchi, del quale condivido l’analisi tecnica e le considerazioni politiche. Anche l’apprezzamento per il sistema usato per le elezioni comunali, con qualche nota pero’: non è un caso che ci si dica spesso che il nuovo TUEL e la nuova legge elettorale abbiano svuotato di significato il consiglio comunale, e temo un po’ se penso allo stesso ordinamento portato sul parlamento nazionale… Ma è importante parlarne.

  • Caro amico ti scrivo…

    G8: DI PIETRO A TRAVAGLIO, AVEVI RAGIONE, HO SBAGLIATO
    Il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, ammette dalle colonne dell’Unita’ di avere sbagliato nella vicenda della Commissione d’inchiesta sul G8 di Genova. In una lettera inviata a Marco Travaglio, Di Pietro ringrazia il giornalista di avergli “aperto gli occhi”: “io e il mio partito ci siamo di fatto allineati sulle stesse posizioni del partito di Berlusconi e di quello di Mastella”.

    Solo io ci vedo un lato tragicomico in questo scambio epistolare un poco autoreferenziale (pero’ non ho letto l’articolo di travaglio nè la lettera di Di Pietro)? Ed il problema è allinearsi a Mastella e Berlusconi o mettersi le bende agli occhi (a proposito) rispetto a quello che è successo a Genova in quei giorni di luglio del 2001?

    PS: se volete approfondire interessante dibattito sul blog di Alessandro Ronchi.

    PS2: Ma guarda caso: G8: COSSIGA, NO ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE “Se il Governo o un vertice della maggioranza decideranno di far mettere all’ordine del giorno dell’Assemblea di Montecitorio, con l’intento e l’impegno di farla approvare, la proposta di istituzione di una commissione monocamerale su i fatti del G8 di Genova, io al Senato votero’ contro il Governo alla prossima occasione propizia a farlo cadere”. E’ l’avvertimento all’esecutivo e all’Unione che lancia l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga. “E mi auguro – aggiunge – che Giuliano Amato e Arturo Parisi si dimetteranno. Padoa Schioppa non conta: e’ solo un ministro tecnico con sole responsabilita’ tecniche e non si intende ne’ si occupa di politica!”.