• canile ferrara

    Che fine farà il canile di Ferrara?

    Che fine farà il canile di Ferrara?
    Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente (Sinistra Italiana)

    “Anche se mancano pochissimi giorni al 31 gennaio, giorno in cui termina la convenzione fra il Comune e l’associazione AVEDEV per la gestione del canile municipale di Ferrara, non vi sono tracce del bando per il rinnovo.

    E’ necessario non solo garantire la continuità del servizio, ma anche recuperare risorse che garantiscano livelli di qualità inalterati e il rispetto dei diritti dei lavoratori, nell’interesse dei cani ospitati e della città. L’associazione gestrice ha già evidenziato le difficoltà, stante l’importo attualmente destinato al servizio, a far fronte ai costi, in particolare per mantenere la regolarità dei rapporti di lavoro con gli attuali operatori impiegati in modo stabile nel canile a cui poi si affiancano i volontari dell’associazione.

    In questo quadro preoccupa che si possano affacciare soggetti interessati più al “profitto” che al benessere dei cani e al rispetto dei diritti dei lavoratori. Abbiamo già avuto una brutta esperienza con il gattile, che non vorremmo veder ripetuta. Per questo ho chiesto all’amministrazione con una interpellanza protocollata oggi quali siano le intenzioni rispetto al futuro del Canile municipale.”

    Ecco l’interpellanza

    Ecco la risposta

    L’ufficio stampa

    Ferrara, 20 gennaio 2017

  • Canile municipale di Ferrara

    Che fine farà il canile di Ferrara?

    Il sottoscritto consigliere comunale

    PREMESSO

    • che la convenzione in essere con AVEDEV per la gestione del canile municipale è in scadenza il 31 gennaio 2017;

    CONSIDERATO

    • che ad oggi non si ha traccia del necessario bando per la nuova assegnazione del servizio.

    TENUTO CONTO

    • che l’anno scorso il servizio è stato allargato ad un comune limitrofo con apposita convenzione;
    • che l’associazione gestrice ha già fatto presente al Comune le enormi e forse insuperabili difficoltà a partecipare all’eventuale nuovo bando ritenendo insufficienti le risorse messe a disposizione a bilancio per un corretta gestione del servizio;

    PREOCCUPATO

    per le prospettive della futura gestione del canile, vista peraltro la precedente esperienza del Gattile comunale di alcuni anni fa, in un quadro che parrebbe tenere conto in primis dell’aspetto economico e non della qualità del servizio e delle garanzie per i lavoratori impiegati, in cui a farne le spese sarebbero innanzitutto gli animali.

    INTERPELLA

    l’amministrazione al fine di conoscere quali siano le intenzioni rispetto al futuro del canile municipale di Ferrara.

    Si richiede risposta scritta.

    Ferrara, 20 gennaio 2017

    Il Presidente del Gruppo Consiliare

    Leonardo Fiorentini

  • Notizia del giorno

    caniDirei che indiscutibilmente questa è la notizia del giorno…

    Tokyo,sparita alla dogana cannabis per esercizio cani antidroga

    TOKYO (Reuters) – Un viaggiatore arrivato all’aeroporto Narita di Tokyo questo fine settimana potrebbe aver preso alla dogana un insolito souvenir: un pacchetto di cannabis.

    Un funzionario doganale aveva nascosto l’involucro nella valigia di un passeggero che arrivava da Hong Kong, come parte di una esercitazione dei cani antidroga – ha riferito una portavoce aeroportuale a Tokyo – perdendo poi sia la valigia che il suo contenuto durante la prova.

    Secondo quanto riportato dai media, le regole doganali precisano che per tale tipo di addestramento devono essere usate apposite valige, ma il funzionario ha detto di aver utilizzato anche in passato bagagli appartenenti a passeggeri per gli stessi propositi.

    “I cani l’avevano sempre trovato”, avrebbe detto la guardia secondo Nhk. “Ero diventato eccessivamente sicuro del fatto che avrebbe funzionato”.

    Chiunque trovasse il pacchetto dovrebbe contattare la dogana di Tokyo il più presto possibile, ha avvertito la portavoce.

    Dalla Reuters, via Fuoriluogo.

  • Quel genio della Brambilla

    brambillaAvevo esplicitato, tempo fa, la mia sorpresa nel tornare dalle vacanze e trovarmi di fronte al nuovo genio della politica berlusconiana, l’unica a poter proseguire l’opera del cavaliere e futura leader del Partito del Popolo delle Libertà. Sui successi politici della delfina mi ha tolto le parole di bocca luca sofri (ben 10 candidati dei “circoli” fra le centinaia del PDL) sulle vicissitudini animaliste della signora Brambilla ci pensa invece Marcello ad aggiornarci: sonori fischi da alcuni manifestanti che a Milano hanno organizzato una iniziativa contro le pellicce, promossa da Oipa, Organizzazione internazionale per la protezione degli animali. Che la vicenda del canile di Lecco abbia influito sugli animalisti?

  • I poveri cani della Brambilla

    crudeliaSon tornato dalla ferie che tutti parlavano di ‘sta Brambilla. Colpa mia che non guardo Porta a Porta, ma sinceramente non ne avevo mai sentito parlare. Ne’ sentita parlare. Per fortuna non ho ancora avuto occasione di ascoltare un suo illuminante intervento. In compenso è più divertente (per noi e non certo per i cani ospiti della struttura) sentire dal Saponaro come è nata la sua filantropica passione per gli animali. Da Repubblica di oggi.Appalto dorato e ora le denunce la Brambilla inciampa sul canile
    PAOLO BERIZZI
    LECCO – Michela Vittoria Brambilla vive nella natia Calolziocorte in una villa che è una specie di zoo: 25 gatti, 14 cani, quattro cavalli, due asini, tre caprette, duecento piccioni. Un manifesto-spot della sua passione per gli animali. Soprattutto, i cani. Pochi lo sanno, ma oltre a essere imprenditrice «votata all´iniziativa di successo» (vedi curriculum vitae) – ramo importazione e vendita prodotti ittici, e alimenti per cani e gatti – la signora dei Circoli della Libertà gestisce anche il canile di Lecco. Da sette anni. Per questo incarico, nel 2002, Brambilla, con la sua Lega italiana per la difesa degli animali, ha ricevuto dal Comune l´affidamento diretto per nove anni. Il che vuol dire 540 mila euro. Il che vuol dire che i 307 cani ospitati in questo capannone in zona Pescarenico dovrebbero per lo meno passarsela discretamente. E invece pare che questo non sia. I volontari che ci lavorano hanno presentato una denuncia al Comune e all´Asl per raccontare lo stato di abbandono e incuria in cui versa il canile. Da un mese loro non possono più entrare. Lo ha deciso Michela Brambilla, interrompendo qualsiasi collaborazione. In effetti il posto non è proprio accogliente. Nella denuncia si parla di sovraffollamento (Fido vive in gabbie con simili non idonei), di morti a causa di sbranamento, di box fatiscenti, umidi e bagnati, e gravi problemi fognari. E ancora: «cibo di scarsa qualità», con conseguenti problemi intestinali, e presenza di topi. «Una realtà drammatica – dice Susanna Chiesa, una volontaria – . Non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta dal Comune, e la sospensione improvvisa della nostra attività non è ancora stata revocata». Ma c´è anche un aspetto burocratico: di affidamento e gestione del canile. Marcello Saponaro, consigliere regionale dei Verdi, ha acquisito le delibere con cui il Comune ha dato in mano a Michela Brambilla quello che, di fatto, è stato un buon affare. La prima convenzione è datata 2001. Brambilla all´epoca è presidente della sezione lecchese della Lega per la difesa del cane. La parte più interessante però arriva nel 2002. Il consiglio comunale delibera l´affidamento diretto (per urgenza e senza consultare altri soggetti esterni) della gestione del canile municipale alla Lida (ora si chiama Leida). La Onlus risultava assegnataria da parte dell´Asl dei servizi di canile sanitario e di accalappiamento. Fino al 31-12-2003. L´amministrazione invece concede la gestione per un periodo molto più lungo (9 anni rinnovabili, importo 542 mila euro, di molto superiore al limite di 200 mila euro fissato per gli appalti di pubblici servizi). Siamo al 2 dicembre 2002. Con una lettera al Comune la Lega nazionale per la difesa del cane rinuncia «a malincuore» a gestire il canile. Ma, attenzione, lo stesso giorno la stessa presidente Brambilla, questa volta a nome della neonata Lega italiana per la difesa degli animali, da lei fondata, si dichiara pronta a sottoscrivere un nuovo contratto, e a riprendersi il canile. Due lettere nello stesso giorno, e un bel po´ di soldi che ballano. Con un particolare: quando diventa assegnataria, la Lida non è ancora iscritta al registro regionale delle associazioni di volontariato, «condizione necessaria per accedere ai contributi pubblici». Finisce tutto quanto in un´interrogazione regionale urgente (ne seguirà una parlamentare) presentata da Saponaro. «Vogliamo solo sapere con che titoli Brambilla ha iniziato a gestire il canile e in quali condizioni mantiene i cani – dice – . Se saranno confermate tutte le denunce e irregolarità, avrebbe poca credibilità per presentarsi ancora come l´amante degli animali».