
10 dicembre: si parla di Carcere, a Ferrara e non solo
Si terrà domani, martedì 10 dicembre 2019 alle ore 18 presso la Sala Convitto del Consorzio Factory Grisù la presentazione del Primo Rapporto sulle condizioni di detenzione in Emilia Romagna realizzato dalla sede regionale dell’Associazione Antigone.
L’iniziativa, promossa da la Società della Ragione e da Antigone, proprio il 10 dicembre Giornata mondiale dei Diritti dell’Uomo, vuole ricordare che solo con il rispetto di questi è possibile rendere effettivo il dettato costituzionale che vede la pena come mezzo per il reinserimento nella società del reo. L’incontro inizierà con i saluti del Garante delle persone private della libertà della Regione Emilia Romagna, il ferrarese Marcello Marighelli e di Alvise Sbraccia, Coordinatore del comitato scientifico di Antigone. Interverrano la Prof.ssa Stefania Carnevale, Garante dei Diritti dei detenuti del Comune di Ferrara, Giulia Fabini di fra le curatrici del rapporto per Antigone Emilia Romagna e il Prof. Andrea Pugiotto, Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Ferrara. Coordinerà i lavori Leonardo Fiorentini, La Società della Ragione ONLUS.
Da alcuni anni gli osservatori e le osservatrici di Antigone presenti in regione garantiscono che ciascun carcere sia visitato almeno una volta all’anno, assicurando continuità nell’attività di monitoraggio e scambio con gli operatori e le operatrici del settore. Altrettanti\e militanti dell’associazione si occupano di raccogliere informazioni sugli istituti provenienti da altre fonti, cercando, archiviando e analizzando contributi giornalistici, comunicati sindacali, report provenienti da altre associazioni e dagli uffici dei garanti (regionale e comunali) e realizzando talvolta colloqui e interviste con testimoni privilegiati all’esterno del carcere. L’integrazione di questi strumenti ha spinto Antigone a lavorare al primo rapporto regionale sulle condizioni di detenzione con l’intento di comporre un quadro regionale sulla base del confronto dei materiali raccolti con riferimento alle singole strutture: le case circondariali di Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Ravenna, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini; la casa di reclusione di Parma, la casa di lavoro di Castelfranco Emilia. Il rapporto regionale, suddiviso in otto capitoli, traccia un quadro di tutti gli istituti di pena presenti nel territorio regionale procedendo per area tematica, dopo una panoramica di sintesi sui dati statistici disponibili a partire da fonti istituzionali, ma soprattutto dai dati raccolti direttamente dagli osservatori nel corso delle visite e dai e dalle militanti prima e dopo di queste, offre una descrizione delle attività dell’Osservatorio parallelo. Il capitolo 4 è dedicato alla dimensione architettonico-strutturale delle prigioni collocate in regione. I capitoli 5 e 6 affrontano le specificità regionali della detenzione minorile e femminile. Nel capitolo 7 è analizzata la delicatissima questione dell’organizzazione delle modalità di sorveglianza, nel tentativo di tracciare un primo bilancio regionale degli effetti prodotti dalle circolari ministeriali che hanno ridefinito, in particolare, gli assetti normativi e gestionali del lavoro di polizia nelle sezioni detentive (sorveglianza dinamica e regime a celle aperte) nell’ultimo quinquennio. Il capitolo di chiusura è interamente dedicato all’area della sanità penitenziaria. Le osservazioni proposte afferiscono peraltro anche alle dimensioni gestionali, rendendo conto delle differenze di carattere organizzativo che si possono riscontrare in Emilia-Romagna nelle aree sanitarie delle prigioni.
Ecco il programma:
Sala Convitto
Consorzio Factory Grisù
Via Poledrelli 21 – Ferrara
Ore 18.00 – 20.00
Presentazione del
PRIMO RAPPORTO SULLE CONDIZIONI DI DETENZIONE
IN EMILIA ROMAGNA
ANNO 2018
A cura di Antigone Emilia-Romagna
Saluti iniziali
Marcello Marighelli
Garante delle persone private della libertà della Regione Emilia Romagna
Alvise Sbraccia
Coordinatore del comitato scientifico di Antigone
Intervengono
Stefania Carnevale
Garante dei Diritti dei detenuti del Comune di Ferrara
Giulia Fabini
Antigone Emilia Romagna
Andrea Pugiotto
Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Ferrara
Coordina
Leonardo Fiorentini
La Società della Ragione ONLUS

Carcere: più fondi per le attività del Garante
Carcere: più fondi per le attività del Garante
Con l’emendamento dei consiglieri Baraldi (PD) e Fiorentini (Indipendente per Sinistra Italiana) il fondo passerebbe da 500 a 5000 euro.
E’ stato presentato dai consiglieri Ilaria Baraldi (PD) e Leonardo Fiorentini (Indipendente per Sinistra Italiana) un emendamento al bilancio di previsione 2017/19 del Comune di Ferrara volto a reperire nuove risorse per le attività del garante dei detenuti.
“Si tratta – spiega Fiorentini – di un piccolo emendamento che non va ad incidere sull’attuale compenso del Garante, che pure rimane ormai puramente simbolico rispetto all’impegno del ruolo, ma che si prefigge di aumentare le risorse a disposizione del garante per iniziative non solo di sensibilizzazione ma anche di intervento diretto in attività di educazione, socializzazione e formazione professionale all’interno del carcere di Ferrara. Nell’ultima relazione il garante uscente Marighelli aveva illustrato al consiglio come i pochi fondi a sua disposizione (500 euro, che ora vogliamo portare a 5000) aveva acquistato la vernice per far verniciare ai detenuti alcune pareti del luogo in cui vivono e le marche da bollo per i diplomi dei carcerati che avevano seguito corsi di istruzione durante la detenzione. Mi piacerebbee se riuscissimo a rendere possibile ritinteggiare l’intero carcere entro al fine del mandato, e magari permetterci qualche diploma in più…”
Per la consigliera Ilaria Baraldi “il ruolo del garante è determinante per la diffusione della cultura della tutela dei diritti delle persone detenute. In essa rientra appieno l’idea che il tempo passato in carcere debba essere un tempo utile al detenuto, nella logica rieducativa e non solo punitiva, attraverso un percorso di cambiamento che renda efficace il suo reinserimento. I dati confermano che più il detenuto è occupato in attività formative e laboratori che lo aiutino ad acquisire nuove competenze, minori sono le probabilità che torni a delinquere perché maggiori saranno gli strumenti che avrà per affrontare il suo rientro nella comunità.” Per Baraldi infine “l’attività del garante serve, da un lato, a raccontare fuori quello che accade dentro al carcere, dall’altro a portare in carcere idee, attività, persone, volontari per uno scambio continuo che confermi il carcere come una parte della città.”
L’emendamento sarà ora oggetto di vaglio tecnico dell’ufficio Ragioneria e del Collegio dei Revisori per poi approdare al voto del Consiglio nella sessione di bilancio che avrà inizio lunedì 27 febbraio.
L’ufficio Stampa
Ferrara, 22 febbraio 2017
Aggiornamento del 1 marzo 2017
Emendamento approvato con 20 voti a favore (SI, FC e PD) e 5 astensioni (M5S). Contrari Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, GOL.
Recluse a Venezia
Il Granello di senape – Associazione di volontariato penitenziario Venezia
Associazione Amici di Casa Famiglia San Pio X ONLUS
Collabora il Centro di Servizio del Volontariato della Provincia di Venezia
VENERDÌ’ 13 marzo 2015
ore 17.30
Aula Magna Liceo Artistico
“M. Guggenheim”
Dorsoduro 2613, Campo Carmini
VENEZIA
“RECLUSE: LO SGUARDO DELLA DIFFERENZA FEMMINILE SUL CARCERE”
ed. Ediesse
ne discutono con le autrici Susanna RONCONI, Grazia ZUFFA
e con Franco CORLEONE, autore della postfazione,
Franca MARCOMIN e Alessandra DE PERINI
introduce Maria Teresa MENOTTO
Recluse, presentazione a Roma
LA PENA INGIUSTA È LA PENA INSENSATA
«La detenzione crea insicurezza, crea quasi un’incapacità di vivere fuori perché alla fine questa qua non è la vita. Il carcere ti toglie l’autonomia, ti toglie la personalità»
Roma, martedì 24 febbraio, ore 18.00
Libreria Arion, via Cavour 255 (angolo via dei Serpenti)
Presentazione del libro di Susanna Ronconi e Grazia Zuffa
RECLUSE
Lo sguardo della differenza femminile sul carcere
Le autrici ne parlano con
Cecilia D’Elia, Consulente del Presidente della Regione Lazio sulle politiche di genere
Mauro Palma, Presidente del Consiglio Europeo per la cooperazione nell’esecuzione penale
Coordina Stefano Anastasia, presidente de La Società della Ragione
Letture di Maria Grazia Comunale
Le donne intervistate in questo libro chiedono di non patire altra sofferenza oltre
la privazione della libertà, di poter essere protagoniste nell’immaginare e costruire
un futuro dopo la pena, di diventare titolari di diritti
Come vivono le donne in carcere? Com’è vissuta dalle donne la lontananza dalle persone più care e dai figli? Come si sviluppano le relazioni fra donne- fra le detenute e fra le detenute e le operatrici- all’interno del carcere? Le donne sono una percentuale minoritaria dell’intera popolazione detenuta italiana, appena il 4%. Questa loro scarsa presenza, invece di garantire una migliore gestione degli istituti che le ospitano, si traduce spesso in irrilevanza, e porta con sé un’omologazione all’immagine della detenzione maschile che cancella ogni differenza di genere e ogni analisi che la includa. Eppure, la differenza femminile ha profonde influenze sulla percezione di sé e delle proprie scelte, sulla dimensione affettiva, sulle strategie personali che le donne mettono in campo per resistere all’invasività dell’istituzione carceraria. Il libro, nato da una ricerca qualitativa condotta nelle carceri di Sollicciano, Empoli e Pisa, indaga la soggettività delle donne detenute dando ad esse voce, senza assecondare visioni «patologizzanti» del reato al femminile né facili stereotipi sulla loro «debolezza».
Collana Saggi, pagine 320, prezzo 16,00. Prefazione di Stefano Anastasia, Postfazione di Franco Corleone. Con il contributo di Maria Luisa Boccia, Serena Franchi, Tamar Pitch. Il volume è stato realizzato in collaborazione con l’associazione La Società della Ragione che ha come finalità lo studio, la ricerca e la sensibilizzazione culturale sul tema della giustizia, dei diritti e delle pene http://www.societadellaragione.it
Recluse a Udine
Centro culturale e di accoglienza “E. Balducci”
Conferenza Volontariato Giustizia del Friuli Venezia Giulia
Associazione “la Società della ragione ONLUS”
martedì 13 gennaio 2015
Ore 20.30
Centro culturale e di accoglienza “E. Balducci”
Piazza della Chiesa 1, 33050 Zugliano
Presentazione dei libri:
“Recluse Lo sguardo della differenza femminile sul carcere”
di Susanna Ronconi e Grazia Zuffa
“Ponti di parole quindici anni di scrittura dal carcere di Udine”
dell’Associazione “Icaro”
Saluti e introduzione
Pierluigi Di Piazza Responsabile Centro culturale e di accoglienza “E. Balducci”
Presentano i volumi
Maurizio Battistutta Garante dei detenuti di Udine e componente dell’Associazione “Icaro”
Silvana Cremaschi consigliera regionale
Interviene rispondendo agli interrogativi e illustra lo sguardo della
differenza femminile sul carcere
Grazia Zuffa psicologa e psicoterapeuta nel campo delle dipendenze, co-autrice di Recluse.
Conclusioni
Franco Corleone Garante dei diritti dei detenuti della regione Toscana
Dialogo con i partecipanti
Momento conviviale
I libri…
“Recluse Lo sguardo della differenza femminile sul carcere”
Le donne sono una percentuale minoritaria dell’intera popolazione detenuta italiana, appena il 4%. Questa loro scarsa presenza, si traduce spesso in irrilevanza, e porta con sé un’omologazione all’immagine della detenzione maschile che cancella ogni differenza di genere e ogni analisi che la includa. Il libro, nato da una ricerca qualitativa condotta nelle carceri di Sollicciano, Empoli e Pisa, indaga la soggettività delle donne detenute dando ad esse voce, senza assecondare visioni «patologizzanti» del reato al femminile né facili stereotipi sulla loro «debolezza». Emerge un orizzonte di riforma possibile: abbandonare l’idea di pena come “minorazione” della persona e mortificazione delle sue risorse, per riconoscere alle autrici e agli autori di reato soggettività e diritti, su cui misurare le proprie e le altrui responsabilità. “La pena ingiusta è la pena insensata”.
“Ponti di parole quindici anni di scrittura dal carcere di Udine”
Quindici anni che raccontano i vissuti della pena detentiva nella Casa circondariale di Udine. Speranze, dolori, sogni, ingiustizie, aspettative, disincanti, affetti, delusioni, ricerche… in un tempo “ristretto” che non passa mai. Cosa c’è dietro a queste donne e a questi uomini che ci chiedono il senso della pena carceraria? Con racconti, esperienze, riflessioni, poesie e disegni si è tentato di comunicare all’esterno la presenza di donne e uomini reclusi pressoché dimenticati dietro le mura dell’Istituto; persone ricordate solo dai familiari, dai parenti e dai volontari, citate sporadicamente dai media locali esclusivamente per fare “notizia”. Non certo per dare informazioni sulle loro condizioni detentive, sul senso della pena, sulle possibili alternative alla stessa, su una auspicabile giustizia “riparativa” nei confronti delle vittime dei reati o della società nel suo complesso.

Libertà è partecipazione. Senza diritti siamo tutti detenuti.
Libertà è partecipazione.
Senza diritti siamo tutti detenuti.
Diritti privati e doveri sociali sono al centro della riflessione che verrà svolta il 18 Novembre alle 20,30 presso il Ristorante 381.
Sono i poli intorno ai quali si costruisce un nuovo welfare “generativo” dove chi è ai margini può esercitare la propria cittadinanza.
Si darà ampio spazio al tema del ruolo educativo del carcere e la possibilità delle misure alternative come strumenti di partecipazione alla vita sociale.
Modera
Leonardo Fiorentini – Consigliere Comunale SEL
Intervengono:
Daniele Lugli – Difensore Civico Regione Emilia Romagna
Marcello Marighelli – Garante dei Diritti delle persone private della libertà personale
Raffaele Rinaldi – Candidato al Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna nella lista SEL
Magno – Ex detenuto e scrittore
Concluderà con una piacevole sorpresa
Genesio Nardoni (artista)
Il fallimento del carcere 250 anni dopo Beccaria
Regione Toscana – Consiglio Regionale
Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Toscana
Festa della toscana 2014
DELITTI E PENA: 250 ANNI DOPO BECCARIA
Il fallimento del carcere
21-22 NOVEMBRE 2014
SANT’APOLLONIA – VIA SAN GALLO – FIRENZE
DELITTI E PENA: 250 ANNI DOPO BECCARIA
Il Convegno intende riflettere sul senso della pena, sulla funzione dell’istituzione carceraria e su nuove, possibili, prospettive sanzionatorie che riducano il ricorso alla carcerazione.
L’ambizione è quella di costruire una piattaforma capace di guardare lontano e di tracciare una riforma del sistema penale e penitenziario innovativa e credibile. L’attenuazione del sovraffollamento carcerario è certamente un primo, importante, passo, ma non risolve il problema generale ed il Convegno – a due secoli e mezzo dalla pubblicazione dell’opera Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria – vuol richiamare tutti alla responsabilità, in un momento in cui: tardano ad arrivare le nomine del Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e del Garante nazionale; il percorso di superamento degli OPG in Italia appare ancora molto incerto; non è ancora stato introdotto il reato di tortura; molte persone si trovano ancora ristrette dopo la bocciatura della Fini-Giovanardi da parte della Corte costituzionale.
Il Convegno è stato organizzato in collaborazione con:
– DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE DELL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE
– FONDAZIONE GIOVANNI MICHELUCCI
L’iniziativa è realizzata nell’ambito della FESTA DELLA TOSCANA che celebra l’abolizione della pena di morte nel Granducato di Toscana (1786).
La partecipazione al Convegno darà titolo all’acquisizione dei CREDITI FORMATIVI in materia penale, riconosciuti dall’Ordine degli Avvocati di Firenze.
Info crediti: Segreteria del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Toscana.
21 NOVEMBRE 2014
ORE 09.30 PRIMA SESSIONE
SALUTI ISTITUZIONALI
Alberto Monaci Presidente del Consiglio regionale della Toscana
Enrico Rossi Presidente della Giunta regionale della Toscana
Sigfrido Fenyes Vicepresidente Ordine degli avvocati di Firenze
INTRODUZIONE
Franco Corleone Garante delle persone sottoposte a misure
restrittive della libertà personale della Toscana
RELAZIONE GENERALE
No Prison, senza se e senza ma
Massimo Pavarini Professore Ordinario di Diritto penale,
Università di Bologna
CARCERE DEI DIRITTI
INTRODUZIONE
Emilio Santoro Professore Ordinario di Filosofia del diritto,
Università di Firenze
INTERVENTI
Stefano Anastasia Ricercatore Filosofia e sociologia del Diritto,
Università di Perugia
Marcello Bortolato Magistrato di Sorveglianza di Padova
Alberto Di Martino Professore di Diritto penale, Scuola
Superiore Sant’Anna di Pisa
Antonietta Fiorillo Presidente Tribunale di Sorveglianza di Firenze
Glauco Giostra Professore Ordinario di Procedura penale,
Università La Sapienza, Roma
Eriberto Rosso Presidente della Camera Penale di Firenze
QUALE PENA
INTRODUZIONE
Luciano Eusebi Professore Ordinario di Diritto penale, Università
Cattolica di Milano
INTERVENTI
Silvia Cecchi Sostituto Procuratore presso la Procura di Pesaro
Gherardo Colombo ex-Magistrato
Michele Passione Avvocato
Carlo Renoldi Magistrato
ORE 13.30-14.30 BUFFET
ORE 14.30 SECONDA SESSIONE
IL CARCERE, LA DIGNITÀ E GLI SPAZI DELLA PENA
INTRODUZIONE
Mauro Palma Presidente del Consiglio europeo per la cooperazione nell’esecuzione penale
INTERVENTI
Carmelo Cantone Provveditore Regionale dell’Amministrazione penitenziaria della Toscana
Carla Ciavarella Direttore della CC di Nuoro e della CR di Tempio Pausania
Patrizio Gonnella Presidente della Associazione Antigone
Francesco Maisto Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna
Alberto Magnaghi Architetto urbanista, Professore Emerito, Università di Firenze
Corrado Marcetti Direttore della Fondazione Michelucci
Leonardo Scarcella Architetto, Responsabile tecnico del Ministero della Giustizia
Mario Spada Architetto urbanista, coordinatore della Biennale dello spazio pubblico
Maria Stagnitta Presidente di Forum Droghe
Luca Zevi Architetto
Grazia Zuffa Psicologa, componente del Comitato Nazionale di Bioetica
ORE 17.30 SPAZIO DIBATTITO E DISCUSSIONE
22 NOVEMBRE 2014
ORE 09.30 INIZIO LAVORI
INTRODUZIONE
Livio Ferrari Giornalista, scrittore e cantautore, promotore del
Manifesto No Prison
ATTUALITÀ E PROSPETTIVE DELL’ABOLIZIONISMO
SESSIONE INTERNAZIONALE
INTRODUZIONE
Giuseppe Mosconi Professore Ordinario di Sociologia del diritto, Università di Padova
INTERVENTI
Erich Schops Anvp di Parigi
Sebastian Scheerer Professore Emerito di Criminologia, Università di Amburgo
David Scott Senior lecturer in Criminology, Liverpool John Moores University
ORE 11.30 VERSO GLI STATI GENERALI DEL CARCERE
SINTESI DELLE SESSIONI DI LAVORO PRECEDENTI
ORE 12.00 TAVOLA ROTONDA
L’UTOPIA CONCRETA
MODERA
Laura Zanacchi Redattrice di “Fahrenheit” e curatrice di “Dei delitti e delle pene. 250 anni dopo Beccaria”, Rai Radio 3
PARTECIPANO
Guido Calvi Avvocato
Francesco Cascini Magistrato, Vice capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
Donatella Ferranti Presidente Commissione Giustizia Camera dei Deputati
Pier Giorgio Morosini Componente del CSM
Andrea Pugiotto Professore Ordinario di Diritto costituzionale, Università di Ferrara
ORE 13.30 CONCLUSIONI
ORE 14.00 FINE LAVORI E BUFFET
É STATO INVITATO IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ANDREA ORLANDO
DAL MANIFESTO “NO PRISON”
[…] Con l’avvento dell’era moderna, la società occidentale ha ritenuto che la pena privativa della libertà – cioè il carcere – avesse sia la virtù di minimizzare la sofferenza della reazione penale, sia la capacità di intimidire i potenziali violatori dal delinquere, nonché di educare i condannati a non recidivare.
[…] I dati di questo fallimento sono davanti agli occhi di tutti coloro che intendono il vero senza pregiudizi ideologici: il carcere non solo tradisce la sua mission preventiva, cioè non produce sicurezza dei cittadini nei confronti della criminalità, ma nel suo operare viola sistematicamente i diritti fondamentali.[…]
La prigione, sempre ed ovunque, viola i diritti fondamentali e compromette gravemente la dignità umana dei condannati. Certo: non tutte le carceri sono uguali sotto il profilo del rispetto dei diritti dei detenuti. […] Ma non esiste esempio storico di un carcere capace di limitare la sofferenza del condannato a quella sola che consegue alla privazione della libertà personale.[…]
Il riformismo penitenziario può oggi giustificarsi solo in una strategia di riduzione del danno. Si può, se lo si vuole, limitare quantitativamente le pene detentive; si può, se lo si vuole, contenere la sofferenza del carcere. […] Ma così operando non si converte il fallimento carcerario in successo. Anche il carcere migliore è nella sostanza inaccettabile. […]
Liberarsi dalla necessità del carcere perché pena inutile e crudele non comporta affatto rinunciare a tutelare il bene pubblico della sicurezza dalla criminalità. Anzi: per il solo fatto di rinunciare al carcere si produce più sicurezza dal pericolo criminale, stante che il carcere è fattore criminogeno esso stesso. Una società senza prigioni è più sicura, come più sicura è una società senza pena di morte. […]
La risposta al delitto non può che essere un intervento volto ad educare ad una libertà consapevole attraverso la pratica della libertà. Questa deve essere la regola. […] Nei limitati casi in cui questo non sia immediatamente possibile, solo eccezionalmente, si possono prevedere risposte di tipo custodiale nei confronti della criminalità più pericolosa, ma in quanto extrema ratio a precise condizioni. […]
Per superare la cultura della pena e del carcere e riportare le persone che hanno violato la legge alla legalità ed al rispetto delle regole è assolutamente necessario che anche le regole siano rispettose delle persone! Dalle persone non possiamo pretendere cose anche giuste ma in modo ingiusto!
Per informazioni:
UFFICIO DEL GARANTE DELLE PERSONE SOTTOPOSTE A MISURE RESTRITTIVE
DELLA LIBERTÀ PERSONALE DELLA TOSCANA
Via de’ Pucci, n°4 – 50122 Firenze
Segreteria organizzativa:
EMANUELAMASOLINi – telefono: 055.2387806
email: e.masolini@consiglio.regione.toscana.it
KATIA PONETI – telefono: 055.2387814
email: k.poneti@consiglio.regione.toscana.it
FABIO PRATESi – telefono: 055.2387802
email: f.pratesi@consiglio.regione.toscana.it

Il fallimento del carcere 250 anni dopo Beccaria
Regione Toscana – Consiglio Regionale
Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Toscana
Festa della toscana 2014
DELITTI E PENA: 250 ANNI DOPO BECCARIA
Il fallimento del carcere
21-22 NOVEMBRE 2014
SANT’APOLLONIA – VIA SAN GALLO – FIRENZE
DELITTI E PENA: 250 ANNI DOPO BECCARIA
Il Convegno intende riflettere sul senso della pena, sulla funzione dell’istituzione carceraria e su nuove, possibili, prospettive sanzionatorie che riducano il ricorso alla carcerazione.
L’ambizione è quella di costruire una piattaforma capace di guardare lontano e di tracciare una riforma del sistema penale e penitenziario innovativa e credibile. L’attenuazione del sovraffollamento carcerario è certamente un primo, importante, passo, ma non risolve il problema generale ed il Convegno – a due secoli e mezzo dalla pubblicazione dell’opera Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria – vuol richiamare tutti alla responsabilità, in un momento in cui: tardano ad arrivare le nomine del Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e del Garante nazionale; il percorso di superamento degli OPG in Italia appare ancora molto incerto; non è ancora stato introdotto il reato di tortura; molte persone si trovano ancora ristrette dopo la bocciatura della Fini-Giovanardi da parte della Corte costituzionale.
Il Convegno è stato organizzato in collaborazione con:
– DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE DELL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE
– FONDAZIONE GIOVANNI MICHELUCCI
L’iniziativa è realizzata nell’ambito della FESTA DELLA TOSCANA che celebra l’abolizione della pena di morte nel Granducato di Toscana (1786).
La partecipazione al Convegno darà titolo all’acquisizione dei CREDITI FORMATIVI in materia penale, riconosciuti dall’Ordine degli Avvocati di Firenze.
Info crediti: Segreteria del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Toscana.
21 NOVEMBRE 2014
ORE 09.30 PRIMA SESSIONE
SALUTI ISTITUZIONALI
Alberto Monaci Presidente del Consiglio regionale della Toscana
Enrico Rossi Presidente della Giunta regionale della Toscana
Sigfrido Fenyes Vicepresidente Ordine degli avvocati di Firenze
INTRODUZIONE
Franco Corleone Garante delle persone sottoposte a misure
restrittive della libertà personale della Toscana
RELAZIONE GENERALE
No Prison, senza se e senza ma
Massimo Pavarini Professore Ordinario di Diritto penale,
Università di Bologna
CARCERE DEI DIRITTI
INTRODUZIONE
Emilio Santoro Professore Ordinario di Filosofia del diritto,
Università di Firenze
INTERVENTI
Stefano Anastasia Ricercatore Filosofia e sociologia del Diritto,
Università di Perugia
Marcello Bortolato Magistrato di Sorveglianza di Padova
Alberto Di Martino Professore di Diritto penale, Scuola
Superiore Sant’Anna di Pisa
Antonietta Fiorillo Presidente Tribunale di Sorveglianza di Firenze
Glauco Giostra Professore Ordinario di Procedura penale,
Università La Sapienza, Roma
Eriberto Rosso Presidente della Camera Penale di Firenze
QUALE PENA
INTRODUZIONE
Luciano Eusebi Professore Ordinario di Diritto penale, Università
Cattolica di Milano
INTERVENTI
Silvia Cecchi Sostituto Procuratore presso la Procura di Pesaro
Gherardo Colombo ex-Magistrato
Michele Passione Avvocato
Carlo Renoldi Magistrato
ORE 13.30-14.30 BUFFET
ORE 14.30 SECONDA SESSIONE
IL CARCERE, LA DIGNITÀ E GLI SPAZI DELLA PENA
INTRODUZIONE
Mauro Palma Presidente del Consiglio europeo per la cooperazione nell’esecuzione penale
INTERVENTI
Carmelo Cantone Provveditore Regionale dell’Amministrazione penitenziaria della Toscana
Carla Ciavarella Direttore della CC di Nuoro e della CR di Tempio Pausania
Patrizio Gonnella Presidente della Associazione Antigone
Francesco Maisto Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna
Alberto Magnaghi Architetto urbanista, Professore Emerito, Università di Firenze
Corrado Marcetti Direttore della Fondazione Michelucci
Leonardo Scarcella Architetto, Responsabile tecnico del Ministero della Giustizia
Mario Spada Architetto urbanista, coordinatore della Biennale dello spazio pubblico
Maria Stagnitta Presidente di Forum Droghe
Luca Zevi Architetto
Grazia Zuffa Psicologa, componente del Comitato Nazionale di Bioetica
ORE 17.30 SPAZIO DIBATTITO E DISCUSSIONE
22 NOVEMBRE 2014
ORE 09.30 INIZIO LAVORI
INTRODUZIONE
Livio Ferrari Giornalista, scrittore e cantautore, promotore del
Manifesto No Prison
ATTUALITÀ E PROSPETTIVE DELL’ABOLIZIONISMO
SESSIONE INTERNAZIONALE
INTRODUZIONE
Giuseppe Mosconi Professore Ordinario di Sociologia del diritto, Università di Padova
INTERVENTI
Erich Schops Anvp di Parigi
Sebastian Scheerer Professore Emerito di Criminologia, Università di Amburgo
David Scott Senior lecturer in Criminology, Liverpool John Moores University
ORE 11.30 VERSO GLI STATI GENERALI DEL CARCERE
SINTESI DELLE SESSIONI DI LAVORO PRECEDENTI
ORE 12.00 TAVOLA ROTONDA
L’UTOPIA CONCRETA
MODERA
Laura Zanacchi Redattrice di “Fahrenheit” e curatrice di “Dei delitti e delle pene. 250 anni dopo Beccaria”, Rai Radio 3
PARTECIPANO
Guido Calvi Avvocato
Francesco Cascini Magistrato, Vice capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
Donatella Ferranti Presidente Commissione Giustizia Camera dei Deputati
Pier Giorgio Morosini Componente del CSM
Andrea Pugiotto Professore Ordinario di Diritto costituzionale, Università di Ferrara
ORE 13.30 CONCLUSIONI
ORE 14.00 FINE LAVORI E BUFFET
É STATO INVITATO IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ANDREA ORLANDO
DAL MANIFESTO “NO PRISON”
[…] Con l’avvento dell’era moderna, la società occidentale ha ritenuto che la pena privativa della libertà – cioè il carcere – avesse sia la virtù di minimizzare la sofferenza della reazione penale, sia la capacità di intimidire i potenziali violatori dal delinquere, nonché di educare i condannati a non recidivare.
[…] I dati di questo fallimento sono davanti agli occhi di tutti coloro che intendono il vero senza pregiudizi ideologici: il carcere non solo tradisce la sua mission preventiva, cioè non produce sicurezza dei cittadini nei confronti della criminalità, ma nel suo operare viola sistematicamente i diritti fondamentali.[…]
La prigione, sempre ed ovunque, viola i diritti fondamentali e compromette gravemente la dignità umana dei condannati. Certo: non tutte le carceri sono uguali sotto il profilo del rispetto dei diritti dei detenuti. […] Ma non esiste esempio storico di un carcere capace di limitare la sofferenza del condannato a quella sola che consegue alla privazione della libertà personale.[…]
Il riformismo penitenziario può oggi giustificarsi solo in una strategia di riduzione del danno. Si può, se lo si vuole, limitare quantitativamente le pene detentive; si può, se lo si vuole, contenere la sofferenza del carcere. […] Ma così operando non si converte il fallimento carcerario in successo. Anche il carcere migliore è nella sostanza inaccettabile. […]
Liberarsi dalla necessità del carcere perché pena inutile e crudele non comporta affatto rinunciare a tutelare il bene pubblico della sicurezza dalla criminalità. Anzi: per il solo fatto di rinunciare al carcere si produce più sicurezza dal pericolo criminale, stante che il carcere è fattore criminogeno esso stesso. Una società senza prigioni è più sicura, come più sicura è una società senza pena di morte. […]
La risposta al delitto non può che essere un intervento volto ad educare ad una libertà consapevole attraverso la pratica della libertà. Questa deve essere la regola. […] Nei limitati casi in cui questo non sia immediatamente possibile, solo eccezionalmente, si possono prevedere risposte di tipo custodiale nei confronti della criminalità più pericolosa, ma in quanto extrema ratio a precise condizioni. […]
Per superare la cultura della pena e del carcere e riportare le persone che hanno violato la legge alla legalità ed al rispetto delle regole è assolutamente necessario che anche le regole siano rispettose delle persone! Dalle persone non possiamo pretendere cose anche giuste ma in modo ingiusto!
Per informazioni:
UFFICIO DEL GARANTE DELLE PERSONE SOTTOPOSTE A MISURE RESTRITTIVE
DELLA LIBERTÀ PERSONALE DELLA TOSCANA
Via de’ Pucci, n°4 – 50122 Firenze
Segreteria organizzativa:
EMANUELAMASOLINi – telefono: 055.2387806
email: e.masolini@consiglio.regione.toscana.it
KATIA PONETI – telefono: 055.2387814
email: k.poneti@consiglio.regione.toscana.it
FABIO PRATESi – telefono: 055.2387802
email: f.pratesi@consiglio.regione.toscana.it

Droghe e Carcere: libro bianco e pene illegittime
Conferenza stampa di presentazione alla stampa del V° Libro Bianco sugli effetti della legge Fini Giovanardi sulle droghe e di lancio anche a Ferrara della campagna contro le sentenze rese illegittime dalla Corte Costituzionale con la pronuncia del febbraio scorso, come recentemente confermato dalla Corte di Cassazione.
Saranno presenti all’incontro Franco Corleone, Garante dei Detenuti della Regione Toscana, Marcello Marighelli, Garante dei Detenuti di Ferrara, Andrea Pugiotto, prof. di Diritto Costituzionale dell’Università di Ferrara, Irene Costantino, Camera Penale ferrarese e Ilaria Baraldi, consigliera comunale.
Coordina Leonardo Fiorentini, Direttore di Fuoriluogo e consigliere comunale.

Fiorentini (Sel): “Garantire diritto di voto ai detenuti”
Fiorentini (Sel): “Garantire diritto di voto ai detenuti”
Appello del candidato alla direzione del carcere e al Garante dei diritti dei detenuti
“La direzione dell’istituto ferrarese deve farsi parte attiva per favorire la partecipazione dei detenuti alle prossime elezioni”. Così Leonardo Fiorentini, candidato indipendente di Sel alle prossime elezioni amministrative, lancia un appello alla direzione del Carcere di Ferrara e al Garante dei diritti dei detenuti per garantire il diritto di voto ai detenuti del carcere di via Arginone.
“Il tema del voto è strettamente legato a quello della risocializzazione – continua Fiorentini – perché una persona può tornare ad una vita all’interno della società solo se al di fuori del carcere trova luoghi dove vivere, lavorare ed esprimersi. E questo processo deve necessariamente cominciare in carcere mentre si sconta la pena: il lavoro in primis, ma l’espressione delle proprie capacità in generale e quindi anche delle idee sono passaggi fondamentali nella costruzione di una vita al di fuori che allontani dalla possibile recidiva”.
“In Toscana una circolare del Dap ha chiesto di andare oltre la mera informativa ai detenuti, credo che vada seguito l’esempio e chiedo quindi alla Direzione, che si è dimostrata molto sensibile in passato rispetto al tema della partecipazione, di promuovere interventi anche “porta a porta” per informare e garantire il voto dei carcerati che ne hanno diritto. Perché la partecipazione deve cominciare dagli ultimi.”
“Sarebbe bello – conclude Fiorentini – che si potessero organizzare anche confronti fra i candidati all’interno del carcere. Ma probabilmente è tardi e lo pongo come auspicio per le prossime elezioni”.
Garantire il diritto di voto ai detenuti. Appello di Fiorentini (SEL)
Comunicato Stampa
Garantire il diritto di voto ai detenuti. Appello di Fiorentini (SEL)
La Partecipazione deve cominciare dagli ultimi: prendere esempio da Toscana e contattare uno per uno i detenuti che hanno diritto di voto
“La direzione dell’istituto ferrarese deve farsi parte attiva per favorire la partecipazione dei detenuti alle prossime elezioni”. Così Leonardo Fiorentini, candidato indipendente di SEL alle prossime elezioni amministrative, lancia un appello alla direzione del Carcere di Ferrara e al Garante dei Diritti dei Detenuti per garantire il diritto di voto ai detenuti del carcere di Via Arginone.
“Il tema del voto è strettamente legato a quello della risocializzazione – continua Fiorentini – perché una persona può tornare ad una vita all’interno della società solo se al di fuori del carcere trova luoghi dove vivere, lavorare ed esprimersi. E questo processo deve necessariamente cominciare in carcere mentre si sconta la pena: il lavoro in primis, ma l’espressione delle proprie capacità in generale e quindi anche delle idee sono passaggi fondamentali nella costruzione di una vita al di fuori che allontani dalla possibile recidiva”.
“In Toscana una circolare del DAP ha chiesto di andare oltre la mera informativa ai detenuti, credo che vada seguito l’esempio e chiedo quindi alla Direzione, che si è dimostrata molto sensibile in passato rispetto al tema della partecipazione, di promuovere interventi anche “porta a porta” per informare e garantire il voto dei carcerati che ne hanno diritto. Perché la Partecipazione deve cominciare dagli ultimi.”
“Sarebbe bello – conclude Fiorentini – che si potessero organizzare anche confronti fra i candidati all’interno del carcere. Ma probabilmente è tardi e lo pongo come auspicio per le prossime elezioni”.
L’ufficio stampa
Volti e maschere della pena a Bologna
Presentazione del libro a cura di Franco Corleone e Andrea Pugiotto
VOLTI E MASCHERE DELLA PENA
Opg e carcere duro, muri della pena e giustizia ripartiva
Bologna, venerdì 9 maggio, ore 14.30
Fondazione Forense Bolognese, Sala di Via del Cane, 10/a
GLI AUTORI NE PARLANO CON
Avv. Desi Bruno, Garante Regionale Emilia Romagna delle persone private della libertà personale
Prof. Avv. Nicola Mazzacuva, Università di Bologna, Presidente della Camera Penale di Bologna
Prof. Avv. Massimo Pavarini, Università di Bologna
PRESIEDE
Avv. Alessandro Valenti, Vicepresidente Camera penale di Bologna
La posta in gioco, in termini di civiltà giuridica, è enorme. La crisi della giustizia e lo stato delle carceri richiedono riforme strutturali non più procrastinabili. È tempo di rifiutare la logica dell’emergenza
e di imboccare la strada della ragione. Così una legge di amnistia e di indulto costituirebbe un efficace volano per superare la situazione di prepotente urgenza. Bisogna riprogettare lo spazio e il senso della pena, chiudere definitivamente gli ospedali psichiatrici giudiziari, modificare il regime del 41-bis, formulare pene alternative. E abolire l’ergastolo.
Un’iniziativa promossa dalla Fondazione Forense Bolognese con la collaborazione della Scuola Territoriale Camera Penale di Bologna “Franco Bricola”, della Scuola Superiore di Studi Giuridici di Bologna, della Cattedra di Diritto penitenziario, della Cattedra di Diritto costituzionale e Diritti fondamentali e, infine, della Facoltà di Giurisprudenza nell’Università di Bologna.
Vai alla scheda del libro
http://ediesseonline.it/
Il sovraffollamento carcerario è strutturale e sistemico e tale resterà anche dopo il decreto legge voluto dalla Guardasigilli Cancellieri, in larga misura svuotato dalle Camere in sede di conversione: si è perduta l’occasione per fare ciò che andava fatto, ad esempio intervenire sulla legge Fini-Giovanardi. Il rischio è che questa prepotente urgenza releghi in un cono d’ombra altri momenti critici della pena e della sua esecuzione. Come un riflettore, il volume illumina a giorno alcune di queste zone buie: la pena nascosta negli ospedali psichiatrici giudiziari, con l’internamento del “reo folle”; la “tortura democratica” che si realizza con la pena estrema del carcere duro ex art. 41-bis; la pena insensata se la sua esecuzione è solo inumana retribuzione e non l’occasione per una giustizia riparativa; la pena “murata” dentro istituti penitenziari progettati non per integrare ma per escludere dal tessuto urbano e sociale. Per la Costituzione la pena è solo perdita di libertà personale, non anche di dignità e di speranza. La politica penitenziaria in Italia è stata capace solo di pensare all’edificazione di nuove carceri o all’ampliamento di quelle esistenti. E il Parlamento tace, nonostante la Corte di Strasburgo, con la sentenza Torreggiani, ci abbia perentoriamente chiamato a dare una risoluzione rapida ed effettiva al problema. Contributi di: Stefano Anastasia, Sebastiano Ardita, Roberto Bin, Desi Bruno, Stefano Caracciolo, Nils Christie, Gherardo Colombo, Franco Corleone, Maria Antonietta Farina Coscioni, Alessandro Massarente, Daniele Negri, Mauro Palma, Andrea Pugiotto, Maria Sacco, Paolo Veronesi.
Il carcere dimezzato
Garante per i diritti delle persone private della libertà personale di Ferrara
La Società della Ragione ONLUS
Con il patrocinio di
Comune e Provincia di Ferrara
Mercoledì 26 marzo 2014
ore 9,15 – 13,30
Residenza Municipale
Sala dell’Arengo
Piazza Municipale 2
Il carcere dimezzato
Il carcere di Ferrara aumenta i posti con la costruzione di un contenitore di cemento. Servirà per ammassare corpi o per aumentare gli spazi di vita? Apriamo una discussione sul progetto.
Ore 9,15 Saluti
Leonardo Fiorentini la Società della Ragione ONLUS
Tiziano Tagliani Sindaco Comune di Ferrara
Ore 9,30 Introduzione
Franco Corleone componente della Commissione per elaborare proposte di interventi in materia penitenziaria, curatore del volume Il corpo e lo spazio della pena (2011, Ediesse editore)
Ore 10 Il nuovo padiglione di Ferrara
Angelo Sinesio Commissario Straordinario del Governo per le infrastrutture carcerarie
Corrado Marcetti Presidente Fondazione Giovanni Michelucci
Pietro Buffa Provveditore per le Carceri dell’Emilia Romagna
Desi Bruno Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale della Regione Emilia Romagna
Ore 12 Dibattito
Il senso della pena: quali spazi per la vita, la socializzazione ed il recupero dei detenuti?
Sono previsti gli interventi di Andrea Pugiotto, Chiara Sapigni, Roberta Fusari. Sono stati invitati a partecipare i parlamentari ferraresi, i consiglieri provinciali e comunali, le associazioni del volontariato, le organizzazioni sindacali
13,15 Conclusioni
Marcello Marighelli, Garante dei Diritti dei Detenuti di Ferrara
Ore 13,30 Chiusura dei lavori e buffet per gli intervenuti

Carcere. Serve una sessione parlamentare straordinaria
E’ stata pubblicato sabato sul settimanale LEFT la lettera aperta delle Associazioni che hanno dato vita al comitato promotore delle #3leggi su Tortura, Carcere e Droghe rivolta al Ministro della Giustizia e ai Parlamentari della Repubblica Italiana.
Dopo l’attenzione istituzionale e mediatica sul carcere, prima grazie al messaggio del Presidente della Repubblica, e poi per il caso “Ligresti” pare infatti tornato il silenzio sulla drammatica situazione nelle nostre prigioni. Nel testo le associazioni ricordano che entro la primavera del 2014 l’Italia dovrà non solo dar vita ad “un organismo terzo di garanzia nei luoghi di detenzione” ma soprattutto “dare alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che è pronta a condannare per tortura l’Italia e a risarcire migliaia di detenuti per il trattamento subito nelle nostre carceri sovraffollate”.
Vista l’urgenza umanitaria, sociale e politica determinata dall’inazione di Governi e Parlamenti che si sono succeduti negli anni, sono state depositate alla Camera dei Deputati quattro proposte di legge (PdL Camera 1799/1800/1801/1802 a prima firma Coccia, Migliore, Raciti e Scalfarotto) che riprendono le proposte di iniziativa popolare e contengono “provvedimenti seri ed efficaci” per risolvere in modo duraturo il problema del sovraffollamento carcerario.
Le Associazioni propongono “un cambio radicale della legislazione sulle sostanze stupefacenti per smettere di reprimere i consumatori e far uscire i tossicodipendenti dal carcere; politiche di decongestionamento delle carceri a partire dall’abrogazione della legge Cirielli sulla recidiva, da un minore uso della custodia cautelare e dalla depenalizzazione di tutto ciò che riguarda l’immigrazione; l’introduzione del delitto di tortura nel codice penale; l’istituzione del Garante nazionale dei diritti dei detenuti”. Per questo propongono di “finirla con gli interventi retorici o le polemiche strumentali” e avviare una sessione parlamentare straordinaria sulle carceri che permetta di incardinare ed approvare in tempi brevi “riforme che durino nel tempo” come quelle contenute nelle #3leggi.
Sul testo della lettera aperta è stata inoltre avviata in queste ore una raccolta di adesioni on line reperibile all’indirizzo www.3leggi.it/sessioneparlamentare
Carcere. Serve una sessione parlamentare straordinaria
E’ stata pubblicata sabato sul settimanale LEFT la lettera aperta delle Associazioni che hanno dato vita al comitato promotore delle #3leggi su Tortura, Carcere e Droghe rivolta al Ministro della Giustizia e ai Parlamentari della Repubblica Italiana.
Dopo l’attenzione istituzionale e mediatica sul carcere, prima grazie al messaggio del Presidente della Repubblica, e poi per il caso “Ligresti” pare infatti tornato il silenzio sulla drammatica situazione nelle nostre prigioni. Nel testo le associazioni ricordano che entro la primavera del 2014 l’Italia dovrà non solo dar vita ad “un organismo terzo di garanzia nei luoghi di detenzione” ma soprattutto “dare alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che è pronta a condannare per tortura l’Italia e a risarcire migliaia di detenuti per il trattamento subito nelle nostre carceri sovraffollate”.
Vista l’urgenza umanitaria, sociale e politica determinata dall’inazione di Governi e Parlamenti che si sono succeduti negli anni, sono state depositate alla Camera dei Deputati quattro proposte di legge (PdL Camera 1799/1800/1801/1802 a prima firma Coccia, Migliore, Raciti e Scalfarotto) che riprendono le proposte di iniziativa popolare e contengono “provvedimenti seri ed efficaci” per risolvere in modo duraturo il problema del sovraffollamento carcerario.
Le Associazioni propongono “un cambio radicale della legislazione sulle sostanze stupefacenti per smettere di reprimere i consumatori e far uscire i tossicodipendenti dal carcere; politiche di decongestionamento delle carceri a partire dall’abrogazione della legge Cirielli sulla recidiva, da un minore uso della custodia cautelare e dalla depenalizzazione di tutto ciò che riguarda l’immigrazione; l’introduzione del delitto di tortura nel codice penale; l’istituzione del Garante nazionale dei diritti dei detenuti”. Per questo propongono di “finirla con gli interventi retorici o le polemiche strumentali” e avviare una sessione parlamentare straordinaria sulle carceri che permetta di incardinare ed approvare in tempi brevi “riforme che durino nel tempo” come quelle contenute nelle #3leggi.
Sul testo della lettera aperta è stata inoltre avviata in queste ore una raccolta di adesioni on line reperibile all’indirizzo www.3leggi.it/sessioneparlamentare

Droghe, carcere e diritti umani: depositate alla Camera le #3leggi
Il 12 novembre sono state depositate alla camera dei Deputati i testi delle proposte di legge di iniziativa popolare della Campagna Tre leggi per la giustizia e i diritti. Tortura, carceri, droghe a firma degli Onorevoli Laura Coccia (Pd – Giovani democratici), Gennaro Migliore (Sel), Fausto Raciti (Pd – Giovani Democratici) e Ivan Scalfarotto (Pd).
Vista l’urgenza dei temi trattati, su richiesta del Comitato promotore della Campagna e in attesa della verifica della regolarità formale delle firme raccolte nelle centinaia di banchetti organizzati nei mesi passati, si è deciso di anticiparne la presentazione. Nello specifico l’On.le Coccia ha presentato la proposta riguardante L’introduzione del garante nazionale dei detenuti e norme per la tutela giurisdizionale dei diritti dei detenuti; l’On.le Migliore quella riguardante Norme contro il sovraffollamento carcerario e per la legalità negli istituti di pena, l’On.le Raciti quella riguardante l’Introduzione del reato di tortura, l’On.le Scalfarotto, infine, quella recante Modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope recanti la depenalizzazione del consumo e la riduzione dell’impatto penale. I testi completi sono disponibili sul sito 3leggi.it e presto anche in quello della Camera dei Deputati.
Tutte le proposte hanno l’obiettivo di ripristinare la legalità nella carceri e di contrastare in modo sistemico il sovraffollamento agendo anche su quelle leggi che producono carcerazione senza produrre sicurezza.
La proposta per L’introduzione del garante nazionale dei detenuti e norme per la tutela giurisdizionale dei diritti dei detenuti si muove nella direzione dell’istituzione della figura del Garante nazionale delle persone private della libertà da intendersi come organo di garanzia, autorità autonoma e indipendente, con funzioni di tutela delle persone private o limitate della libertà personale. In Europa una figura analoga esiste già negli ordinamenti di Austria, Ungheria, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Spagna, Portogallo, Inghilterra e Francia.
Il disegno Norme contro il sovraffollamento carcerario e per la legalità negli istituti di pena vuole intervenire in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento penitenziario, rafforzando il concetto di misura cautelare intramuraria come extrema ratio, proponendo modifiche alla legge Cirielli sulla recidiva, imponendo l’introduzione di una sorta di “numero chiuso” sugli ingressi in carcere, affinché nessuno vi entri qualora non ci sia posto. Nella proposta è presente anche la richiesta di abrogazione del reato di clandestinità.
Con la proposta dell’Introduzione del reato di tortura nel codice penale, si vuole sopperire ad una lacuna normativa grave mancando in Italia il crimine di tortura nonostante vi sia un obbligo internazionale in tal senso. Il testo prescelto è quello codificato nella Convenzione delle Nazioni Unite. La proibizione legale della tortura qualifica un sistema politico come democratico.
L’ultimo disegno di legge Modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope recanti la depenalizzazione del consumo e la riduzione dell’impatto penale propone la modifica dell’attuale legge sulle droghe che tanta carcerazione inutile produce nel nostro Paese: chiedendo il superamento del paradigma punitivo della legge Fini-Giovanardi, la depenalizzazione dei consumi, la diversificazione del destino dei consumatori di droghe leggere da quello di sostanze pesanti, diminuendo le pene e restituendo centralità ai servizi pubblici per le tossicodipendenze.
A Ferrara il comitato è composto da Arci, Associazione Federico Aldrovandi, Cgil, Cgil – Fp, Forum droghe, Società della Ragione, Camera penale ferrarese, Cittadini del Mondo e dal Garante dei diritti dei detenuti di Ferrara.
Un digiuno per 3 leggi: domani è il turno di Leonardo Fiorentini
Comunicato Stampa
Un digiuno per 3 leggi: domani è il turno di Leonardo Fiorentini
Molte le adesioni all’iniziativa di sensibilizzazione su droghe, carcere e diritti umani in vista del 26 giugno.
E’ giunto al settimo giorno il digiuno a staffetta lanciato dal garante dei diritti dei detenuti di Firenze Franco Corleone, a sostegno della campagna delle 3 leggi su droghe, carcere e diritti umani. Il promotore dell’iniziativa che continua il diguno ha dichiarato: “La mobilitazione per il giorno 26 giugno per una grande raccolta delle firme sulle tre proposte di legge di iniziativa popolare sta prendendo corpo, con l’obbiettivo di raggiungere le 50mila firme da consegnare in Parlamento proprio per fine giugno. E’ confermata l’intenzione del Governo di emanare un decreto legge sulle questioni del carcere nei prossimi giorni. E’ uno strumento unico e irripetibile che non può essere sprecato con provvedimenti minimali e parziali. Per questo suggerisco che con le associazioni e con i movimenti si faccia il massimo di pressione affinché il decreto legge contenga le proposte elaborate dal Cartello per le leggi di iniziativa popolare e integralmente i contenuti della Commissione del CSM presieduta dal professor Giostra.”
Oggi è quindi partito il digiuno a staffetta con l’adesione del giornalista Renzo Magosso, mentre domani raccoglierà il testimone Leonardo Fiorentini, webmaster di Fuoriluogo.it e del sito www.3leggi.it. Fiorentini, che è anche consigliere ecologista della Circoscrizione 1, ha dichiarato: “anche nella nostra provincia i continui arresti per la coltivazione di poche piante di canapa dimostrano come la repressione sulle droghe colpisca troppo spesso anche i semplici consumatori, mentre purtroppo le morti per overdose di questi giorni testimoniano come proprio la legge Fini-Giovanardi non permetta di tutelare la salute delle persone. E’ quindi necessario far fronte al più presto con misure serie e durature al sovraffollamento carcerario, non solo abolendo le leggi criminogene (come la Fini-Giovanardi o la Bossi-Fini) ma anche permettendo finalmente di dare attuazione al dettato costituzionale che vuole il reinserimento del detenuto nella società. Le misure alternative alla detenzione, messe in secondo piano dal ventennio securitario, vanno oggi rimesse in gioco anche perchè le statistiche provano un crollo della recidiva per coloro che, in tutto o in parte, accedono a forme alternative di pena. Le sentenze sulla Diaz e su Bolzaneto, la vicenda di Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva e tanti altri sono lì a dimostrare che è necessario che il nostro paese finalmente introduca il reato di Tortura nel Codice Penale. come gli obblighi internazionali ci impongono. Per questo ho aderito al digiuno a sostegno della campagna delle 3 leggi in vista dell’appuntamento del 26 giugno”.
Ricordiamo che a Ferrara e provincia è possibile firmare ogni giorno presso i comuni (dettaglio e orari su http://www.3leggi.it), mentre il 26 giugno, in occasione della giornata mondiale contro la tortura e l’abuso di droghe sarà possibile firmare presso il Volto del Cavallo.

Carcere. Quali rimedi per il sovraffollamento? 31 maggio a Ferrara
CAMERA PENALE FERRARESE
“AVV. FRANCO ROMANI”
aderente all’Unione delle Camere Penali Italiane
LA CONDANNA DELL’ITALIA PER IL SOVRAFFOLLAMENTO CARCERARIO: QUALI RIMEDI?
Riflessioni su una proposta di legge popolare per la riforma del sistema carcerario
Ferrara, 31 maggio 2013, ore 17.00
Castello Estense – Sala dei Comuni
Intervengono:
Avv. Stefano Sambugaro
Avvocato del Foro di Genova – Componente dell’Osservatorio Carceri UCPI
Prof. Andrea Pugiotto
Professore Ordinario di Diritto Costituzionale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara
Dott. Marcello Marighelli
Garante per i diritti dei detenuti del Comune di Ferrara
Dott. Massimo Ziccone
Coordinatore Regionale FP CGIL Emilia Romagna
Modera:
Avv. Alessandra Palma
Avvocato del Foro di Ferrara – Presidente della Camera Penale Ferrarese “Avv. Franco Romani”
Per la partecipazione all’evento è stato chiesto il riconoscimento di n. 3 crediti formativi per gli avvocati.
Iscrizioni tramite il sistema RICONOSCO
Con il Patrocinio di Provincia e Comune di Ferrara
Con la collaborazione del Comitato promotore locale delle 3 Leggi
ARCI, Associazione Federico Aldrovandi, CGIL FP, Cittadini del Mondo, Forum Droghe, Società della Ragione e Garante dei diritti dei Detenuti di Provincia e Comune di Ferrara
Nel corso della Tavola Rotonda sarà possibile sottoscrivere tre proposte di legge di iniziativa popolare su “carcere, droghe e tortura” – #3leggi
http://www.3leggi.it
L’evento è su Facebook
https://www.facebook.com/events/157294061110052/
I prossimi appuntamenti:
7 Giugno. Castello Estense, ore 17: Presentazione della proposta di legge sulle droghe
14 Giugno. Castello Estense, ore 17: Presentazione della proposta di legge sulla tortura
Carcere. Quali rimedi per il sovraffollamento? 31 maggio a Ferrara
CAMERA PENALE FERRARESE
“AVV. FRANCO ROMANI”
aderente all’Unione delle Camere Penali Italiane
LA CONDANNA DELL’ITALIA PER IL SOVRAFFOLLAMENTO CARCERARIO: QUALI RIMEDI?
Riflessioni su una proposta di legge popolare per la riforma del sistema carcerario
Ferrara, 31 maggio 2013, ore 17.00
Castello Estense – Sala dei Comuni
Intervengono:
Avv. Stefano Sambugaro
Avvocato del Foro di Genova – Componente dell’Osservatorio Carceri UCPI
Prof. Andrea Pugiotto
Professore Ordinario di Diritto Costituzionale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara
Dott. Marcello Marighelli
Garante per i diritti dei detenuti del Comune di Ferrara
Dott. Massimo Ziccone
Coordinatore Regionale FP CGIL Emilia Romagna
Modera:
Avv. Alessandra Palma
Avvocato del Foro di Ferrara – Presidente della Camera Penale Ferrarese “Avv. Franco Romani”
Per la partecipazione all’evento è stato chiesto il riconoscimento di n. 3 crediti formativi per gli avvocati.
Iscrizioni tramite il sistema RICONOSCO
Con il Patrocinio di Provincia e Comune di Ferrara
Con la collaborazione del Comitato promotore locale delle 3 Leggi
ARCI, Associazione Federico Aldrovandi, CGIL FP, Cittadini del Mondo, Forum Droghe, Società della Ragione e Garante dei diritti dei Detenuti di Provincia e Comune di Ferrara
Nel corso della Tavola Rotonda sarà possibile sottoscrivere tre proposte di legge di iniziativa popolare su “carcere, droghe e tortura” – #3leggi
http://www.3leggi.it
L’evento è su Facebook
https://www.facebook.com/events/157294061110052/
I prossimi appuntamenti:
7 Giugno. Castello Estense, ore 17: Presentazione della proposta di legge sulle droghe
14 Giugno. Castello Estense, ore 17: Presentazione della proposta di legge sulla tortura

Il 9 maggio si firma anche a Ferrara per la Campagna sulle 3 leggi
Tre leggi per la giustizia e i diritti. Tortura, carceri, droghe
Il 9 maggio si firma per la Campagna nelle Università di tutta Italia
Bari, Campobasso, Roma, Bologna, Ferrara, Napoli, Milano, Parma, Pescara, Modena, Torino, Trento, Padova, Cassino, Reggio Emilia, Lecce e tante altre città ancora: il 9 maggio 2013, dalle ore 9 alle ore 14, nelle Università di tutta Italia i promotori della Campagna Tre leggi per la giustizia e i diritti. Tortura, carceri, droghe raccoglieranno le firme per le tre proposte di legge di iniziativa popolare depositate lo scorso gennaio in Cassazione. Proposte che costituiscono un vero e proprio programma di governo per ripristinare la legalità nel nostro sistema penale e penitenziario.
A Ferrara l’appuntamento è dalle 9 alle 13 di Giovedì 8 maggio presso il banchetto in Corso Martiri, a fianco del Volto del Cavallo, mentre si puo’ firmare in Comune all’Ufficio Protocollo negli orari di apertura (dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:00; martedì e giovedì pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore 17:00).
La prima, Introduzione del reato di tortura nel codice penale, vuole sopperire ad una lacuna normativa grave. In Italia manca il crimine di tortura nonostante vi sia un obbligo internazionale in tal senso. Il testo prescelto è quello codificato nella Convenzione delle Nazioni Unite. La proibizione legale della tortura qualifica un sistema politico come democratico.
La seconda, Per la legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri, vuole intervenire in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento penitenziario, rafforzando il concetto di misura cautelare intramuraria come extrema ratio, proponendo modifiche alla legge Cirielli sulla recidiva, imponendo l’introduzione di una sorta di “numero chiuso” sugli ingressi in carcere, affinché nessuno vi entri qualora non ci sia posto. Insieme alla richiesta di istituzione di un Garante nazionale per i diritti dei detenuti, viene anche proposta l’abrogazione del reato di clandestinità.
Infine la terza proposta, Modifiche alla legge sulle droghe: depenalizzazione del consumo e riduzione dell’impatto penale, vuole modificare la legge sulle droghe che tanta carcerazione inutile produce nel nostro Paese. Viene superato il paradigma punitivo della legge Fini-Giovanardi, depenalizzando i consumi, diversificando il destino dei consumatori di droghe leggere da quello di sostanze pesanti, diminuendo le pene, restituendo centralità ai servizi pubblici per le tossicodipendenze.
Al sito www.3leggi.it la mappa di tutti luoghi dove sarà possibile sottoscrivere le tre proposte, che sono promosse da: A Buon diritto, Acat Italia, L’Altro Diritto, Associazione 21 luglio, Associazione difensori di Ufficio, A Roma, insieme – Leda Colombini, Antigone, Arci, Associazione Federico Aldrovandi, Associazione nazionale giuristi democratici, Associazione Saman, Bin Italia, Cgil, Cgil – Fp, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Cnca, Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, Fondazione Giovanni Michelucci, Forum Droghe, Forum per il diritto alla salute in carcere, Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva Onlus, Gruppo Abele, Gruppo Calamandrana, Il detenuto ignoto, Itaca, Libertà e Giustizia, Medici contro la tortura, Naga, Progetto Diritti, Ristretti Orizzonti, Rete della Conoscenza, Società della Ragione, Società italiana di Psicologia penitenziaria, Unione Camere penali italiane, Vic – Volontari in carcere. (info@3leggi.it)
Vai all’elenco delle città dove si potrà firmare il 9 maggio:
www.3leggi.it/evento/3-leggi-il-9-maggio-si-firma-davanti-alle-universita-di-tutta-italia/
Vai all’elenco dei Comuni dove è possibile firmare negli orari d’apertura degli uffici:
www.3leggi.it/dove-firmare/
Vai all’elenco dei banchetti dove è possibile firmare:
www.3leggi.it/eventi/mese/