Sagrato a ore/3
Sagrato a ore/2
Sagrato a ore/1
Nei giorni in cui si discute in città degli usi consoni dei sagrati degli edifici di culto…
Ferrara, la Curia e l’esenzione ICI
http://youtu.be/R34Co6rIKfg
Inchiesta dei Radicali Ferrara su alcuni immobili della Curia di Ferrara esenti dall’ICI.
PS: è finita anche sul Corriere della Sera.
PS2: qui sotto un lettore ha riportato la rettifica fatta nel pomeriggio di venerdì: in soldoni l’amministrazione ha fornito dati sbagliati ai Radicali, la curia per quegli immobili paga l’ICI. Per quel che mi riguarda, ristabilita la verità dei fatti, esprimo solidarietà ai Radicali, incolpevolvemente oggetto in questi giorni di accuse di “strumentalizzazione politica”: e cosa dovevano fare di quella notizia (ufficialmente comunicata su carta intestata del Comune), tenersela per loro?
ma la droga, quella proprio no
“Sì, che frequentasse dei ragazzi si sapeva, ma la droga, quella proprio no”. Terminata la messa, i fedeli commentano l’arresto. Ad ascoltare le voci dei parrocchiani, emerge l’altra faccia di don Riccardo, quella che gli era valsa il soprannome “il prete della notte”. Nel quartiere molti raccontano delle sue serate in alcuni locali di via Sampierdarena.
I fedeli commentano così l’arresto del parroco di Genova accusato di pedofilia. (via piste)
Illaicità dello Stato
«L’attività del governo non può che compiacere il Papa e la sua Chiesa. Noi rappresentiamo il partito dei popoli europei. Siamo a favore della Chiesa, crediamo nei valori della dignità umana e nel rispetto degli ultimi. Siamo sullo stesso piano in cui opera la Chiesa. »
Silvio Berlusconi e le promesse al Papa del 6 giugno 2008.
Anche su UAAR e Diary che commenta anche lo “scambio” di regali…
La dolce morte
Ok, fate gli scongiuri del caso, ma il dibattito di ieri alla sala Arengo sul saggio di Lina Pavanelli sulla morte di Wojtyla è stato davvero molto interessante. Interessante per il modo (finalmente un dibattito dove si dibatte e non si arringa, era da un po’ che non ne sentivo) e per il merito, che ha preso spunto dalla (presunta ma probabile) decisione di Papa Wojtyla di far terminare dignitosamente la propria esistenza per discutere su un tema importante come quello dell’accanimento terapeutico, del mantenimento in vita e dell’eutanasia. Temi del genere non possono certo essere esaurientemente trattati in un post di 10 righe. Però, mentre vi invito a scaricare il file mp3 del dibattito dal sito dell’Istituto Gramsci, mi limito a sottolineare due aspetti, emersi fra i tanti. Il primo è come il dibattito sul mantenimento in vita sia un dibattito limitato e recente nel tempo (l’allungamento della vita grazie alla tecnologia è una questione della fine del secolo scorso) e nello spazio limitato al mondo ricco (ed occidentale in particolare, diciamo che in africa la disponibilità di macchinari medici è un po’ più rara) e come è esclusivamente a questo mondo che la Chiesa rivolge il suo magistero sul tema dell’eutanasia. Il secondo è la concezione un po’ ipocrita della cosiddetta “centralità del paziente” che puo’ scegliere se operarsi o no, può intraprendere o meno una terapia, ma non può, una volta avviata (anche senza il suo consenso, come successo a Welby), interromperla o meglio chiedere di farla interrompere. A tutti, medici, cattolici, protestanti, laici e atei è parsa però evidente la necessità di una legge che istituisca il testamento biologico, legge ferma – come tante altre – in parlamento (S. 1615 Sen. Gianpaolo Silvestri, C. 1884 On. Tommaso Pellegrino e altri, C. 1702 On. Franco Grillini e altri).
la chiesa, l’8 per mille e il senato della repubblica
Simpatico (?) siparietto oggi al senato. Proprio il giorno in cui il cardinal Bertone se la prende con Repubblica per l’inchiesta di Maltese sui costi della chiesa cattolica non si è potuto discutere al Senato, perchè dichiarato inammissibile dalla presidenza (in quel momento Calderoli) un emendamento al collegato alla finanziaria che prevedeva il non riparto della quota di 8 per mille degli italiani che non compiono alcuna scelta in dichiarazione dei redditi. Un giochino questo che permette alla Chiesa Cattolica di passare da circa il 40% del riparto che sarebbe determinato dalle sole scelte espresse ad addirittura al 90% dell’intero ammontare dell’8 per mille. Ma la cosa “curiosa” è che sull’emendamento, già dichiarato inammissibile, hanno parlato praticamente tutti (nel merito, nonostante gli “inviti” di Calderoli) ed ovviamente a difesa dell’importante ruolo della Chiesa nel nostro paese (e chi ha mai pensato di metterlo in dubbio??!?!), ma quando la povera senatrice Boccia ha provato a motivare le ragioni per cui l’emendamento stesso andava ammesso il Presidente le ha semplicemente tolto la parola. Unico caso probabilmente in tutta la seduta fiume… La motivazione della non ammissione è che si tratterebbe di una modifica di una norma attuativa del Concordato, e quindi modificabile solo previo accordo delle parti o con legge Costituzionale. Volendo è anche una motivazione che ha un suo senso, pare ci siano precedenti, ma la rudezza della Presidenza, preceduta dal teatrino a salvaguardia della Chiesa Cattolica vittima del complotto, vista dalla tv è stata davvero sconcertante…
ps: le sparate di Bertone fanno pure paura ai Presidi. A Trento, per “paura” di violare un regio decreto del 1924, un Preside ha ordinato 70 nuovi crocifissi.