• Ecco a cosa servirebbe un Ministro allo Sviluppo Economico

    Gli uffici tecnici del Ministero dello Sviluppo economico proporranno ai Ministri competenti una proroga della detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici – in scadenza il 31 dicembre 2010 – e una ricalibratura della misura che, con l’esperienza di questi anni, promuova maggiormente gli interventi più efficaci in termini di risparmio energetico e riduca l’onere per lo Stato.

    Lo ha confermato alla redazione di Edilportale, Roberto Moneta, funzionario del Dipartimento Energia del Ministero per lo Sviluppo Economico, dopo averlo annunciato ad un workshop sulla “sfida energetica”, organizzato la scorsa settimana dall’Ance. Per il momento – ha precisato Moneta alla nostra redazione – si tratta una proposta tecnica da porre all’attenzione dei decisori pubblici.

    Se poi quei “decisori pubblici” sono ad interim e da sempre pensano solo ai propri guai personali, alla proprietà delle case di amici ed ex amici e a raccontare barzellette (e quelli che dovrebbero incalzarli pensano solo a commentare i guai personali, abitativi e le barzellette dei primi) beh, è dietro l’angolo il rischio di mancare clamorosamente l’obiettivo di risparmio energetico fissato dal Piano d’Azione nazionale (42.000 gw al 2016) e nello stesso tempo di mettere in ginocchio un intero settore (un miliardo d’euro il ridimensionamento previsto).

    Ecco a cosa servirebbe un Ministro allo Sviluppo Economico.

  • Ho un déjà vu

    Scajola si dimette ed io ho un déjà vu.

    Da qui la domanda, retorica.

    L’uomo che è riuscito nell’ordine a: dire che a Genova nel 2001 ha dato l’ordine di sparare, definire Marco Biagi un rompiballe (perchè chiedeva la scorta), riuscire ad avere un aeroporto personale per andare dalla città natale a Roma a dormire in un appartamento acquistato a sua insaputa con i soldi di altri …insomma….

    … Claudio Scajola quanto ci metterà a tornare Ministro?

  • AirScajola (e poi noi ci preoccupiamo di alitalia)

    Scajola e il milione di euro stanziato per il volo Albenga-Roma

    17 agosto 2008

    ROMA — Torna il volo tra Albenga e Roma. La notizia, comparsa su La Stampa e rilanciata da Dagospia, è stata comunicata a Pietro Balestri, presidente della società che gestisce l’aeroporto (Ava) dal gabinetto del ministro Scajola. «Mi ha telefonato Giuseppe Guerrera, il segretario del ministro — ha detto Balestri —, per comunicarmi che, grazie allo stanziamento di un milione di euro, il ripristino del collegamento era cosa fatta. Aveva ricevuto la notizia ufficiale da Silvano Manera, dg dell’Enac».

    Soddisfatto il vicesindaco di Villanova, che ringrazia il ministro Claudio Scajola, che abita nella vicina Imperia, per il milione di euro stanziato per il suo aeroporto: «Spero di poter velocizzare l’iter burocratico in ogni modo», cosicché, «prima di dicembre si torni a decollare verso la capitale». Ma ha senso un collegamento aereo Albenga-Roma? La tratta è stata già inaugurata due volte, nel 2002 e nel 2004 e per due volte soppressa. Ora il finanziamento consente di ripartire. Questa volta però l’Alitalia non c’entra, fanno sapere dall’entourage del ministro, è un finanziamento dato all’aeroporto di Albenga. Tratto dal fondo destinato agli aeroporti in fase di start up. C’è da dire però che il volo Albenga-Fiumicino è già stato ripristinato, con dei Charter, il 14 luglio scorso, assieme a quello per Malpensa, Bastia (Corsica) e Tortolì (Sardegna). Sono Atr da 66 posti che non riscuotono enorme successo. Secondo fonti aeroportuali non sono rari i voli per Fiumicino con 8-10 passeggeri.

    E poi dicono che questo sinistro governo non pensa ai pendolari

    Dal Corriere.

    Anche su r-esistenza-infinita.