• Interpellanza sul censimento “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i territori”.

    Ferrara, 1 marzo 2012

    A Girolamo Calò
    Presidente della Circoscrizione 1
    Comune di Ferrara

    E pc
    A Roberta Fusari
    Assessora all’Urbanistica
    Comune di Ferrara

    Oggetto: interpellanza sul censimento “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i territori”.

    Con la presente sono ad inoltrare la seguente interpellanza:

    premesso
    – che presso gli uffici del Comune di Ferrara è in via di definizione la proposta di Piano Operativo Comunale;
    – che il 27 febbraio è partita la campagna di censimento nazionale del Forum “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i territori” per mettere in luce quante abitazioni e quanti edifici produttivi siano già costruiti ma non utilizzati, vuoti, sfitti sul territorio italiano;
    – che tale campagna, indirizzata a tutti i Comuni italiani, ha l’obiettivo di ridurre il consumo di territorio attraverso un’oculata gestione dello stesso;

    Rilevato
    che già in sede di documento programmatico del POC fu fatta una stima degli edifici vuoti, non utilizzati o abbandonati, e che tale stima superava abbondantemente le necessità di nuove costruzioni derivanti dai fenomeni socio-demografici previsti.

    Ritenuto
    – che un’attenta pianificazione territoriale deve prevedere un’oculata gestione del territorio intesa come Bene Comune da tutelare per l’interesse generale;
    – che un’amministrazione lungimirante e consapevole deve poter governare il proprio Comune svincolata da interessi particolari e da pressioni speculative di singoli;
    – che un’accorta amministrazione deve rispondere alle esigenze dei suoi cittadini garantendo loro il benvivere e la sicurezza;

    Visto
    – che, sempre di più, fenomeni naturali di grandi intensità si manifestano nel territorio italiano con conseguenze devastanti sia fisiche, materiali e psicologiche dei cittadini;
    – che, spesso, nuove costruzioni non vengono occupate né per lavoro, né per residenze, con la conseguenza di nuovi volumi che occupano inutilmente spazi;
    – che molti edifici sono completamente abbandonati e fatiscenti;
    – che da vari decenni la politica urbanistica adottata dalle diverse amministrazioni ha comportato un’eccessiva “frenesia edificatoria” volta spesso alla realizzazione dell’edificato indipendentemente dalle reali necessità e bisogni della comunità o dalla qualità, o dalla sicurezza idrogeologica, compromettendo il paesaggio, il benvivere e la sicurezza stessa delle persone;
    – che oggi vi è sempre maggior necessità di edilizia sociale pubblica e che molti degli edifici vuoti potrebbero essere destinati a tale scopo;

    Considerato
    – che edifici vuoti sono sinonimo di mancanza di corretta pianificazione;
    – che edifici fatiscenti sono indice di un territorio mal gestito;
    – che è necessario ridurre il consumo di territorio, riqualificare l’esistente, recuperare gli edifici vuoti;
    – che è necessario mettere in sicurezza il territorio;

    Si interpella il Presidente della Circoscrizione e l’Amministrazione comunale per conoscere
    – se sia intenzione dell’Amministrazione comunale di Ferrara rispondere al questionario del Forum;
    – se sia intenzione dell’Amministrazione rivedere, alla luce delle considerazioni qui sopra, le quantità di nuove urbanizzazioni da inserire nel POC privilegiando invece gli interventi di riqualificazione e recupero urbanistico.

    Il Presidente del Gruppo Consiliare
    Leonardo Fiorentini

  • Si decide su nuove case e indici di edificazione

    Si decide su nuove case e indici di edificazione
    La Nuova Ferrara del 13/07/2010 ed. Nazionale p. 10
    Scarica l’articolo in formato pdf: nuova_fe_13072010.pdf.

    Solo un terzo del terreno è utilizzabile per costruire ma la proporzione è destinata a cambiare – In forse la ‘quota 800′ base del meccanismo della perequazione

    La giunta comunale ha attivato il percorso che dovrà portare, nel prossimo ottobre, al varo del bando per la costruzione di 2.000 nuove case in cinque anni, più tutti gli altri interventi previsti dal Piano operativo comunale. Il primo passo è appunto il Documento degli obiettivi del Poc, presentato dall’assessore Roberta Fusari, che contiene le modifiche derivanti dalle tre settimane di consultazioni con circoscrizioni, categorie economiche, ordini professionali e associazioni culturali. Oggi pomeriggio la 3ª commissione consiliare vedrà l’audizione congiunta di ordini professionali e categorie economiche, mentre domani ci sarà la discussione e il via libera al passaggio del documento al Consiglio comunale in programma lunedì 19 luglio.
    Le circoscrizioni hanno dato parere favorele pure in presenza di distinguo che anticipano una discussione politica sicuramente impegnativa: trattasi, peraltro, del documento fondamentale della programmazione urbanistica della consiliatura, con cifre a sette zeri che circolano sui diritti edificatori in distrubuzione. Proprio su alcuni indici si sta tessendo in queste ore il rapporto tra il Comune e le forze economiche, in particolare, che anche ieri ha visto impegnato direttamente il sindaco Tiziano Tagliani. La questione centrale resta quella in qualche maniera anticipata dal presidente della circoscrizione 2, Fausto Facchini, e “marcata” dalla sua astensione. Troppo bassi gli indici edificatori concessi in rapporto alle aree obbligatoriamente da reperire con il meccanismo della perequazione. Un ettaro di terreno edificabile, in sostanza, genera 2.500 metri quadrati di superfice utile ma solo una piccola parte di quest’ultima è immediatamente utilizzabile: un terzo, per la precisione, a partire quindi da 800 metri quadrati. Per arrivare a impiegare gli altri due terzi, il proprietario deve acquisire diritti perequativi, attraverso l’acquisto di aree blu (servizi pubblici) o verdi da cedere poi al Comune così come sono o con opere pubbliche da lui realizzate. Il meccanismo serve evidentemente per valorizzare anche le aree non edificabili e semplificare la vita al Comune, ma questa proporzione così sbilanciata ha fatto da subito storcere il naso a imprenditori e professionisti. E’ appunto sulla soglia-800, la base della piramide perequativa, che si sta discutendo in queste ore: dalle associazioni arriverà una richiesta di sensibile ritocco verso l’alto, dalla commissione di questo pomeriggio, presieduta da Antonio Pavoni (Pd), si capirà qualcosa sulle intenzioni della giunta in merito. Il “fantasma” di un bando con pochissime adesioni al Poc e oneri urbanistici inferiori al previsto nelle casse comunali, sta agitando in queste ore il sonno di parecchi amministratori. Restano d’altra parte aperti anche i temi posti dal verde Leonardo Fiorentini, che ha votato contro il Poc in circoscrizione: case nuove previste con tantissime abitazioni vuote e sfitte, aree di riqualificazione da incentivare ulteriormente rispetto alle zone “vergini”. (s.c.)