• Una città viva e accogliente

    vivaeaccoglienteSui diritti possiamo fare grandi passi in avanti. Bisogna continuare nel percorso di accoglienza dei migranti, non solo dei richiedenti asilo e riprendere il filo un perso delle politiche per la Pace e della Cooperazione decentrata. Affermare i nuovi diritti, da quelli delle coppie di fatto a quelli dell’era digitale.

    Vanno garantiti i bisogni essenziali delle persone più in difficoltà: un tetto, un pasto e una coperta per tutti perchè non si ripetano le tragedie dello scorso inverno.

    Solidarietà tra le generazioni: i giovani, studenti, lavoratori o disoccupati che siano devono vivere in una città viva e accogliente, che non ne sfrutti solo la capacità di pagare affitti e definisca postribolo i luoghi in cui vivono la sera. Dobbiamo (ri)costruire una città che permetta ai più giovani di esprimere la loro identità, le loro passioni ed anche, nel rispetto di tutti, la loro voglia di divertimento. Una città in cui sia piacevole costruirsi un futuro sereno.

    Alcune proposte

    • il registro delle Unioni Civili deve avere valore per tutte le graduatorie comunali;
    • l’Europa che vogliamo non è solo moneta unica: dobbiamo riconoscere i matrimoni e le adozioni, anche fra persone dello stesso sesso: come successo per via giudiziaria a Grosseto, il Comune deve per via amministrativa accettare la trascrizione nei registri degli atti di Stato Civile avvenuti all’interno dell’UE.
    • spazi e opportunità per la creatività giovanile: una bando pubblico per l’affidamento degli immobili comunali (e provinciali?) in disuso a realtà associative, culturali e imprenditoriali innovative costituite da giovani;
    • più risorse all’accoglienza dei senza tetto e senza fissa dimora perchè non si ripetano le tragedie dello scorso inverno;
    • i detenuti vanno accompagnati nel ritrovare cittadinanza mentre scontano la loro pena e alla loro uscita dal carcere: un alloggio e un impiego aiutano ad uscire dal circolo vizioso della recidiva.
    • diritti digitali: va assicurato a tutti, nonostante il disimpegno governativo, imprese, studenti e cittadini l’accesso alla banda larga. Per questo i Piani Operativi Comunali devono prevedere fra le infrastrutture da implementare anche quelle telematiche, rendendo così possibile l’ampliamento dell’utenza raggiunta sia dalle reti a fibre ottiche che dalle reti WIFI pubbliche. Il RUE deve prevedere di predisposizione alle reti di fibra ottica per le nuove costruzioni e per le grandi riqualificazioni urbanistiche.
  • A proposito di cooperazione…

    Segnalo questo appuntamento a Ferrara nell’ambito dell’Università del Bene Comune mercoledì 18 giugno 2008, presente fra gli altri Serge Latouche:

    “Altra economia e cooperazione. Percorsi e proposte di mondialità” (ore 9.00 – Ridotto del Teatro Comunale – Corso Martiri della Libertà 5 – Ferrara)

    Discutere insieme le diverse alternative alla globalizzazione: decrescita, finanza etica e commercio equo

    Introducono: Baldassare Pastore, Rosario Lembo

    Sessioni di lavoro

    I mercati come paradigma dominante della globalizzazione
    Interventi di: Sergio Golinelli, Bruno Amoroso, Alessandro Somma, Pier Luigi Monateri

    Esperienze e realtà dell’altra-economia in Italia
    Interventi di: Massimo Maisto, Tonino Perna, Helmut Bachmayer, Pierluca Ghibelli, Fabio Salviato

    Esperienze innovative e proposte delle realtà territoriali
    Interventi di: Carpe Cibum, Commercio Alternativo, Fattorie Estensi, Ricicletta

    Mercato e Globalizzazione: le proposte per un’altra economia
    Coordina: Pierluigi Sullo
    Interventi di: Serge Latouche, Riccardo Petrella, Pietro Barcellona, Maria Teresa Ferrarese

  • Caro Signor Sky…

    patataAnche Luca Sofri se n’è accorto. La nuova rivista programmi di Sky costa (0,90 euro a numero secondo la letterina di gennaio, ma secondo questo 1,10 euro). E per non riceverla devi fare qualcosa: telefonare al numero verde, o cliccare su skylife.it, ma soprattutto accorgerti di quel che sta succedendo. Insomma un affaretto potenziale da 45 milioni di euro, secondo l’articolo di Federico Ferrazza sull’Espresso domani in edicola anticipato da Alessandro Giglioli.

    Ecco, puntuale, la lettera aperta:

    Caro signor Sky, mi rivolgo direttamente a lei sperando di non disturbarla. Le volevo scrivere da tempo, da quando quel trillo di telefono tanto simile a quello di casa, nel bel mezzo di una partita di calcio, puntualmente avvicina le mie coronarie all’infarto. Pensandoci meglio ancor da prima, quando ha scaricato la serie B al suo destino, insieme agli abbonati che volevano vedere la serie cadetta (e non, ad esempio, un doppione della formula 1).

    Però ora avete passato il limite. Pensi, addirittura da quei “comunisti” della Coop, fai l’abbonamento al giornalino solo se lo richiedi espressamente (e poi ti regalano anche la pasta). Io la rivista non la leggevo prima – sa, sono pigro – si figuri se mi metto pure a pagarla. E poi ho sempre preferito perdermi da solo i programmi interessanti.

    Insomma, se volete fare un investimento editoriale, fatelo. Però fatelo a vostre spese e con i vostri rischi, e non contando sin dall’inizio di una platea di 4 milioni di abbonamenti automatici…

    spotPS: non le sembra che gli spot sulla home di skylife siano un poco invadenti?

    NB: i tifosi del Palermo discutono della disdetta di massa sul sito di sky.