• La gavetta di Belen

    Nello spot De Sica le dà una manata sul seno per scansarla, un gesto veramente cafone.
    “Ma no, non lo fa apposta. Christian è un signore. Io non rimango male se qualcuno mi tocca una tetta per sbaglio”.

    Da Repubblica.it.

  • Bonarda

    Non mi capita spesso di acquistare la Gazzetta dello Sport. La compro solo quando mi sento in vacanza, ovvero quasi mai. Sabato scorso però mi son preso un giorno di ferie, dedicato a seguire dal vivo l’annunciata sconfitta del Bologna a San Siro. Così era d’obbligo l’acquisto della rosea.
    Ma di tutto il giornale, ecco cosa mi è saltato agli occhi (il commento, che condivido è tratto da intravino):

    Ad allusioni e pericolose affinità vino-donne siamo abituati. Mah, ecco, qui il livello di marketting è abbastanza degradante anche per occhi non femministi. In quanto tale, probabilmente sarà un successo. Nel dubbio, meglio buttarsi a sinistra. [foto promozionale dell’opera “I love vino“, collaborazione tra Gazzetta dello Sport e Gambero Rosso in uscita dal 12 aprile]

    Di uso della donna in pubblicità avevamo già parlato qui.

  • e se lo dice lei (4)

    Il Ministro per le Pari Opportunità

    Il Ministro per le Pari Opportunità

    La prostituzione in luoghi chiusi non è legale e non è reato…

    e ancora

    Come donna impegnata in politica e nelle istituzioni, la prostituzione mi fa rabbrividire. Mi fa orrore, non comprendo chi vende il proprio corpo. Ma mi rendo conto che è fenomeno che esiste e che purtroppo non può essere debellato, come la droga

    Per chi non lo avesse capito questa è il nostro Ministro per le Pari Opportunità.

    Su fuoriluogo qualche considerazione più seria su un provvedimento potenzialmente tragico. Qui valga quanto han detto le associazioni (del sociale e delle prostitute):

    «ANCHE IL MINISTRO HA USATO IL SUO CORPO» – Un po’ stupita un po’ sarcastica la reazione di Carla Corso, una delle fondatrici del Comitato dei diritti delle prostitute, alle affermazioni del ministro Carfagna che ha detto di provare «orrore per chi vende il proprio corpo». Eppure – afferma Corso – «la signora ha usato il suo corpo per arrivare dove è arrivata, facendo calendari. Basta aprire internet per vedere le sue grazie».

    ERRORE VIETARLA IN STRADA – Vietare la prostituzione in strada significa spingere chi si prostituisce nel sommerso degli appartamenti, dove chi è sfruttato lo sarà ancora di più, invisibile per forze dell’ordine e operatori sociali. Lo scrivono in una nota congiunta le associazoni Asgi, Gruppo Abele, On the Road, Caritas Italiana, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, Comitato per i diritti civili delle prostitute, Comune di Venezia, Consorzio Nova, Dedalus, Save the Children. «Dinanzi all’allarme e al disagio che diversi cittadini manifestano nei confronti della prostituzione non ci sono scorciatoie: occorre tenere insieme la tutela dei diritti delle vittime di sfruttamento sessuale, il sostegno all’inclusione sociale per chi si prostituisce e vorrebbe una alternativa, il contrasto delle organizzazioni criminali, le esigenze di sicurezza».

    Commenti anche su Marcello Saponaro, Wallynius, Bioetica, Dioblog, Sotto l’ombra degli olmi, Luciano Giustini, Appunti italiani, Intersezioni, La voce del pigrone e tanti altri.