• Referendum costituzionale: l’esercizio del dubbio

    Referendum Costituzionale. L'esercizio del dubbioReferendum costituzionale: l’esercizio del dubbio
    Incontro col Senatore Walter Tocci del Partito Democratico e Daniele Lugli giovedì 6 ottobre alla Sala della Musica.

    Si possono avere dubbi sulla riforma costituzionale senza finire nel novero dei “nemici della patria“? Si può discutere nel merito senza lasciarsi andare a beceri populismi e slogan raffazzonati? Si può esprimere un’opinione libera senza vedersi rinfacciare improbabili personaggi che la pensano in maniera simile? E’ questo il tentativo dell’iniziativa che si terrà giovedì 6 ottobre alle ore 21 presso la Sala della Musica del complesso di San Paolo (ingresso da via Boccaleone 19).

    L’incontro, promosso dal Gruppo consiliare di Sinistra Italiana del Comune di Ferrara ed introdotto dal consigliere Leonardo Fiorentini, vedrà protagonisti Daniele Lugli e Walter Tocci, senatore del Partito Democratico.

    Walter Tocci, Senatore del Partito Democratico, è stato fra i più critici all’interno della maggioranza di governo rispetto all’ipotesi di riforma costituzionale, ed ha promosso una lunga battaglia parlamentare – sempre alla ricerca del dialogo sul merito – volta a modificarne gli aspetti più deletari, giungendo alla fine, inascoltato, ad esprimere voto contrario. E’ anche fra i 10 parlamentari del PD che hanno scelto di lanciare un appello per il NO.

    Tocci nella sua carriera politica e istituzionale, oltre ad essere stato l’assessore della “cura del ferro” per la mobilità romana, è stato anche direttore del Centro per la Riforma dello Stato ed è quindi erede di quella storia politica che ha visto in Pietro Ingrao un riferimento. L’Ingrao del dubbio, ma anche il Pietro Ingrao del monocameralismo e del proporzionale.

    Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/113079632486735/

    Referendum e Riforma: dal sito di Walter Tocci

  • Sentinelle in Piedi: Fiorentini (SEL) ringrazia il Comune e cita Aldo Moro

    omofobia-comuneDichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale di SEL:

    “Dobbiamo ringraziare il Sindaco e la Giunta di Ferrara per aver voluto ribadire la scelta di questa città di contrastare con forza l’omofobia. La decisione di esporre lo striscione contro l’omofobia e la transfobia in occasione della “manifestazione” delle Sentinelle in Piedi di domani pomeriggio è una scelta non scontata e che per questo va ancor più apprezzata. Chi manifesta per il non riconoscimento dei diritti altrui si qualifica da solo. Chi poi lo fa invocando la libertà di pensiero svela l’ipocrisia della destra cattolica di fronte ad una società che, per fortuna, ha la forza di cambiare. Ipocrisia ancor maggiore quando si evoca la Costituzione perchè “tutela la famiglia come società naturale” (notare bene: non la “famiglia naturale”). L’art. 29 della nostra carta pone semplicemente i limiti all’ingerenza dello stato sul vincolo di affetto, questo sì naturale, fra i coniugi (di qualsiasi sesso, oso sottolineare) e i figli. In particolare, per un nostro padre costituente, “naturale” significa “razionale”, anche perchè la famiglia viene ridefinita secondo lo sviluppo storico della società. Questo padre costituente si chiamava Aldo Moro*”

    L’ufficio stampa

    Ferrara, 27 giugno 2014

    *”La famiglia è una “società naturale”, ma che significa questa espressione?  “Escluso che qui «naturale» abbia un significato zoologico o animalesco, o accenni ad un legame puramente di fatto, non si vuol dire con questa formula che la famiglia sia una società creata al di fuori di ogni vincolo razionale ed etico. Non è un fatto, la famiglia, ma è appunto un ordinamento giuridico e quindi qui «naturale» sta per «razionale».
    D’altra parte, non si vuole escludere che la famiglia abbia un suo processo di formazione storica, né si vuole negare che vi sia un sempre più perfetto adeguamento della famiglia a questa razionalità nel corso della storia; ma quando si dice: «società naturale» in questo momento storico si allude a quell’ordinamento che, perfezionato attraverso il processo della storia, costituisce la linea ideale della vita familiare.
    Quando si afferma che la famiglia è una «società naturale», si intende qualche cosa di più dei diritti della famiglia. Non si tratta soltanto di riconoscere i diritti naturali alla famiglia, ma di riconoscere la famiglia come società naturale, la quale abbia le sue leggi e i suoi diritti di fronte ai quali lo Stato, nella sua attività legislativa, si deve inchinare. Vi è naturalmente un potere legiferante dello Stato che opera anche in materia familiare; ma questo potere ha un limite precisamente in questa natura sociale e naturale della famiglia.”

    (Aldo Moro, 15 gennaio 1947 – fonte http://www.nascitacostituzione.it/02p1/02t2/029/index.htm?art029-011.htm&2)

  • Vacatio legis e Costituzione (manovra agostana/2)

    Bisogna fare delle distinzioni, ribatte Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo: «Solo trasporti, ambiente e servizio idrico» sono direttamente liberalizzati. Anche l’acqua, dopo il referendum? «Per come è stato propagandato il referendum si chiedeva di scegliere: acqua pubblica sì o no. In realtà – risponde Saglia – abrogando l’articolo 23 bis si è creata una vacatio legis . Ma c’è confusione, liberalizzare non vuol dire cedere ai privati».

    Dietro alla “vacatio legis” si nasconde l’ennesimo imbroglio governativo. Il senso del referendum era chiarissimo, e andava oltre il puro articolato, e per fortuna la Corte Costituzionale di solito vigila su queste cose.

    Di certo poi l’attacco all’articolo 41 della Costituzione, quello che recita fra l’altro che l’attività d’impresa, pur libera, “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” è un tentativo di farci ancora bere il veleno della supremazia del mercato, quando ormai quel veleno sta uccidendo lo stesso “animale” da cui proviene.

    Anche per questo ho aderito all’appello lanciato dai giuristi promotori dei due referendum sull’acqua pubblica. Fatelo anche voi!

  • lezione in piazza, per la democrazia e la costituzione

    Ricevo e volentieri pubblico:

    PER DIFENDERE LA DEMOCRAZIA E LA COSTITUZIONE

    A.N.P.I.  e GENTEDISINISTRA  hanno proposto a tutte le associazioni, movimenti, forze politiche e sociali, a tutti i democratici,

    UNA LEZIONE PUBBLICA IN PIAZZA COME CI HA INSEGNATO L’”ONDA”

    Sabato 28 febbraio in piazza Municipale alle ore 16,00 con due docenti della facoltà di giurisprudenza di Ferrara: il costituzionalista Prof. Andrea Pugiotto ed il comparatista prof. Alessandro Somma.

    Hanno aderito: A.N.P.I., Gentedisinistra, CGIL, CIDI, UDI, ARCI, Comitato Scuola Pubblica, Comitato Ferrara per la Costituzione, Movimento per la Sinistra, Verdi, Italia dei Valori, Grilli Estensi, Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Gruppo Consigliare Provinciale del Partito Democratico, Coordinamento Studenti Giurisprudenza – Onda Ferrara.
    In questi giorni è in corso un forsennato attacco alla Costituzione ed alla democrazia. Il governo ha strumentalizzato  il povero corpo di Eluana per minare la Costituzione e il ruolo di garanzia del Capo dello Stato, annullare per decreto sentenze definitive della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, annullare il ruolo della magistratura e così minare la fondamentale divisione dei poteri dello Stato che garantisce la democrazia.  Il Parlamento ormai lavora solo per approvare i decreti governativi ed è di fatto esautorato dei suoi poteri.
    Tutto ciò si inserisce in un più ampio disegno eversivo ed anticostituzionale.
    La legalizzazione delle cosiddette “Ronde” ci sottopone  al potere di intervento di ronde di partito, che ricordano troppo vivamente la legalizzazione delle camice nere nel ventennio fascista; la cosiddetta riforma del sistema giudiziario, blocca i poteri di indagine della magistratura e la sottopone di fatto al controllo del governo; viene compressa la libertà di stampa; si propone la limitazione del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione; si legalizza la delazione dei medici nei confronti degli immigrati clandestini violando un principio di umanità ed il diritto costituzionale alla salute;  si pretende di imporre per legge la volontà delle gerarchie ecclesiastiche contro la libertà di ognuno di decidere sul proprio corpo e la dignità della propria vita, in spregio alla laicità dello Stato; l’attacco alla scuola pubblica viola infine un’altro fondamentale principio costituzionale.
    L’elenco potrebbe continuare. Siamo di fronte ad un’emergenza democratica. E’ necessario che tutti ne acquisiscano consapevolezza e reagiscano subito.
    Organizziamo perciò una prima iniziativa pubblica con la forma della “lezione” in piazza, come ci ha insegnato a fare il  movimento nella scuola.
    Sabato 28 febbraio alle ore 16,00 in Piazza Municipale, lezione per la Costituzione e la democrazia con il costituzionalista prof. Andrea Pugiotto ed il comparatista prof. Alessandro Somma, entrambi della facoltà di giurisprudenza di Ferrara. Siamo certi che tutti i democratici aderiranno a questa proposta di dissenso civile nei confronti di una politica che sta erodendo i principi stessi della convivenza.

    A.N.P.I

    GENTEDISINISTRA

  • i filtri e lo stato di diritto

    daliaProposta di modifica n. 50.0.100 al DDL n. 733

    50.0.100 (testo 2)

    D’ALIA

    V. testo 3

    Dopo l’articolo 50, inserire il seguente:

    «Art. 50-bis.

    (Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet)

    1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell’interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l’interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

    2. Il Ministro dell’interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all’adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all’autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.

    3. I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l’effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l’attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministro dell’interno con proprio provvedimento.

    4. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dell’interno, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con quello della pubblica amministrazione e innovazione, individua e definisce i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.

    5. Al quarto comma dell’articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: “col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda”.».

    Il senatore D’Alia chi ha messo del suo per peggiorare, se possibile, il Pacchetto Sicurezza di questo mese: sì perchè ormai, a scadenza bimestrali, ci ritroviamo a veder discutere, ed ahimè approvare, alle Camere un pacchetto sicurezza. E va sempre peggio.

    Ci si chiede in questo caso specifico, cosa voglia dire “filtrare” ma soprattutto quali effetti possa avere questo sulla rete. Lo spiega molto bene Quintarelli. Il ventilato oscuramento die Facebook, al di là del principio, a questo punto è l’ultimo dei nostri problemi: ci dovrebbe preoccupare un po’ di più, ad esempio, cosa si voglia intendere per “istigazione di reato”. Una campagna per la dissobedienza civile è, di per sè, istigazione a compiere un reato come lo puo’ essere una qualsiasi azione e manifestazione, chessò per difendere il posto di lavoro o per protestare contro la riforma della Scuola.

    Il vero problema è che concetto di “filtro” applicato ai flussi telematici (per esempio l’email) rimane di difficile declinazione in uno Stato di Diritto. Per rimuovere bisogna filtrare. Per filtrare bisogna leggere. Per leggere bisogna violare la Costituzione italiana.

    Ma sappiamo che questo, ormai, non è più un porblema.

  • Cosa fare?

    Dopo l’attacco ai diritti della persona e alla costituzione di queste ore ci pare utile confrontarsi su come uscire da questo imbuto della democrazia, del diritto e dei diritti.

    Dopo l’iniziativa spontanea di sabato scorso abbiamo sentito l’esigenza di fissare un appuntamento per discutere sulla situazione e sulle iniziative locali da realizzare .

    Per questo vi invitiamo a partecipare ad una prima riunione aperta a tutt* le/gli interessat* lunedì 16 alle ore 18, presso la saletta ferretti della circoscrizione Centro (Via Boccaleone 19).

    Vi preghiamo di diffondere l’appuntamento quanto più possibile. A presto.

    Mario Zamorani
    Leonardo Fiorentini

  • Una lettera aperta, ed un appello…

    firma…ai quali ho aderito.

    Il primo prende spunto dall’ennesimo episodio di persecuzione nei confronti di Susanna Ronconi. Susanna, ex brigatista e componente di Prima Linea è stata fra i primi a dissociarsi dalla lotta armata, ammettere le sue colpe e pagare il debito con la giustizia. Interamente. Ha ricominciato a vivere, come la Costituzione vorrebbe, e quindi a lavorare. Ma non tutti sono d’accordo. L’appello lo trovate sul blog di Fuoriluogo.it.

    L’altro invece, segnalatomi da Marcello, vuole ricordare Anna Politkovskaja ed è lanciato dal giornalista Andrea Riscassi per firmare, pubblicizzare e sostenere l’appello perchè sia piantato “un albero per Anna” nel Giardino dei giusti di Milano.

  • Ma mi faccia il piacere…

    papaNuovo anno, vecchio Papa. Ratzinger: “la negazione o anche la restrizione dei diritti della famiglia, oscurando la verità dell’uomo, minaccia gli stessi fondamenti della pace“. Ora, a parte che non mi risultano progetti di legge che aboliscono l’istituto del matrimonio o restringono i diritti della famiglia (peraltro costituzionalmente tutelata), l’idea che la famiglia sia la culla della pace mi pare una piccola grande forzatura: nel mentre il papa diceva queste sue pillole di saggezza i TG davano notizia di x morti ammazzati in faide familiari, giusto il giorno di capodanno. Ma non è solo questo: la crisi culturale e sociale del mondo come lo conosciamo oggi non puo’ essere anche dovuta a quella sensazione di intoccabilità di diritto (divino e costituzionale) del contesto familiare, che permette che si verifichino le peggio cose all’interno ed al contempo deresponsabilizza la famiglia dai suoi compiti (come, ne dico uno, educare al vivere civile i figli)? Ovviamente senza far di tutt’un’erba un fascio…

    PS: ecco un altro link succoso: J. Ratzinger Fan’S Club.