
Cena stupefacente!
Cena stupefacente!
Legalizziamo! Cena di autofinanziamento a base di canapa
Martedì 13 settembre 2016
ore 20,30 presso Scaccianuvole (Via Cassoli 49 a Ferrara)
Menu canaposo
Antipasto: Insalata sativa (insalata verde, radicchio, mele, semi di canapa decorticati, scaglie di grana) con pane alla canapa fatto in casa
Primo: Fior di sativa (pasta alla canapa con crema di zucchine e menta e pepe rosa)
Dolce: Miracolo al cioccolato (mousse di solo fondente con semi di canapa accompagnata da frolla alla canapa)
Coperto, Acqua e vino biologico Montuni (bianco fermo) inclusi
Prenotazioni entro domenica 11 settembre alla mail legalizziamo@taldigg.com
Costo 25 euro a finanziamento della campagna locale di raccolta firme per la proposta di legge per la regolamentazione legale della cannabis
http://
FB: È ora di legalizzare le droghe
Comitato promotore locale: Radicali, Associazione Luca Coscioni, la Società della Ragione, Forum Droghe, Pluralismo e Dissenso, Gruppo consiliare Sinistra Italiana, Socialisti, Rifondazione, SEL, Possibile
Follia di falafel con germogli di canapa
La scorsa settimana D di Repubblica ha pubblicato una recensione di “La cannabis in cucina” un libro di ricette con la canapa.
Qui trovate la recensione, qui le avvertenze che consiglio di leggere dal blog di fuoriluogo.it.
Infine qui sotto per riprendere la tradizione delle ricette della domenica la ricetta dei falafel ai germogli di canapa, tratta da Ogigia.
La ricetta che vi proponiamo, peraltro semplice da realizzare e assolutamente adatta anche ai vegetariani, è tratta dal libro: La cannabis in cucina. Più di 35 ricette per pranzi, spuntini e altre occasioni di Pilcher Tim di cui abbiamo parlato nella rubrica dedicata all’editoria. Questo tradizionale “fast food” mediorientale è molto più sano di un hamburger e molto più gustoso del pollo fritto. Sicuramente non vi manderà in orbita, ma è talmente buono che neanche ci farete caso! Ingredienti necessari per la ricetta:
Per 15/20 falafel
250 g di semi di canapa germogliati
1 cipolla tritata
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaino di cumino in polvere
400 g di lenticchie rosse
600 ml di brodo vegetale
720 g di ceci ammollati in acqua dal giorno precedente
250 g di semi di sesamo
una manciata di coriandolo fresco tritato
olio d’oliva, per il soffritto
sale e pepe
pane tipo pita, per accompagnare il piatto.
Lasciare i semi di canapa in ammollo per una notte, quindi disporli su un
germogliatore (anche un semplice vassoio va bene): sciacquarli e scolarli più volte al giorno, finché non cominciano a germogliare. Soffriggere l’aglio e la cipolla nell’olio (o in un po’ di cannabutter) e aggiungere il cumino non appena la cipolla comincia a dorarsi. Si raccomanda di mescolare bene con un cucchiaio di legno. Mettere in una padella le lenticchie e il brodo vegetale e cuocere a fuoco lento
per circa 15 minuti fino a che il brodo non si sarà asciugato e le lenticchie non risultino tenere. Frullare i ceci e aggiungere la purea ottenuta dalle lenticchie, assieme ai semi di canapa germogliati e al coriandolo. Condire a piacimento. Lasciare riposare per 20 minuti in un luogo fresco perché assorba il liquido, poi ricavarne delle palline. Rotolare le palline sopra i semi di sesamo e friggerle fino a doratura.
La torta tenerina… (bio)
E’ domenica, io non la faccio perché mi pare che le calorie settimanali ingerite siano già oltremodo abbondanti, ma magari qualcuno passa di qui e gli prende la voglia… Rispetto alla ricetta di questo dolce entrato non so quando nella tradizione ferrarese (scusate l’imprecisione storica) vi sono alcune varianti, oltre alla ricerca di ingrediente biologici e del mercato equo e solidale: il cioccolato extra-fondente e l’utilizzo dello zucchero di canna rendono la tenerina meno dolce del solito, e secondo me decisamente migliore. No scusate, non migliore, non mi permetterei mai di offendere una qualsiasi tenerina… Diversa è il termine giusto. Ma sono comunque gusti.
Ingredienti (vedi nota)
2 etti di cioccolato extra-fondente di buona qualità, in tranci (bio)
2 etti di zucchero di canna (bio)
1 etto di burro bio
3 uova (bio)
2 cucchiai colmi di farina (bio)
1 goccio di latte (a “usta” e soprattutto bio)
Zucchero a neve (se riuscite, bio…)
Preparazione
Fate sciogliere a bagno maria il burro con il cioccolato (potete anche provvedere con il microonde, è meno poetico ma funziona).
Montate i tuorli con lo zucchero, unite il burro e il cioccolato fusi, ma dopo averli lasciati raffreddare un poco, la farina e gli albumi montati a neve.
Amalgamate delicatamente ma accuratamente, se vi pare troppo denso aggiungete un goccio di lattem e versate l’impasto, che risulterà molto morbido in uno stampo, precedentemente preparato, in modo che abbia uno spessore piuttosto basso, circa 1 cm.
Nel frattempo avrete fatto scaldare il forno (tradizionale!) a 180°, nel quale introdurrete la torta, facendola cuocere per 30 minuti.
Una volta terminata la cottura lasciare raffreddare, una volta a temperatura ambiente potrete dilettarvi nel far scendere una coltre bianca di zucchero a neve sulla tenerina, che è così pronta ad essere addentata.
Nota Bene: accompagnata da un poco di crema pasticcera, non troppo densa, diventa peccato capitale.
Nota sugli ingredienti:
Tutti gli ingredienti, a parte lo zucchero a neve pronto, sono reperibili come prodotti biologici e/o del mercato equo e solidale. Se amate la grande distribuzione alla Coop trovate il cioccolato extra-fondente (equo e biologico), lo zucchero di canna (equo e biologico), le uova (bio), la farina (bio) e il burro (bio). Sennò il vostro negoziante bio di fiducia saprà certamente aiutarvi, soprattutto una volta conosciuto il fine…
Pasta all’Amatriciana
Oggi va così. Lo ammetto, non ho il guanciale, ma pancetta, e il pecorino lo sostituirò con parmigiano. Insomma un piccolo (grande) insulto per la vera amatriciana (in foto la versione con spaghetti). Per cui scarico i sensi di colpa pubblicando la ricetta, da Wikipedia Italia:
“La preparazione necessita (dosi per 6 persone) dei seguenti ingredienti:
- gr. 600-700 di bucatini formato 9
- 4 o 5 pomodori maturi
- mezzo peperoncino rosso piccante
- gr. 200 di guanciale
- due cucchiai di olio
- mezzo bicchiere di vino
- formaggio pecorino grattugiato.
Tagliate a dadini il guanciale e mettete a soffriggere con olio a fiamma bassa facendo sfumare col vino (c’è chi preferisce usare il rosso); se preferite il guanciale più croccante mettete poco olio e non fate sfumare col vino. Aggiungete il peperoncino e i pomodori spellati e tagliati a filetti. Salate (non troppo perché il guanciale è già salato) e fate cuocere a fuoco vivo per almeno 10 minuti. Nel frattempo mettete a cottura i bucatini; scolateli bene, (cottura al dente) e conditeli con la salsa preparata. Rimescolate, aggiungendo il pecorino. Servite in tavola accompagnandoli con un buon bicchiere di vino rosso.”
Fatemi sapere e buon appetito!