Legalizzate le ronde
L’abbiamo fatto d’urgenza sull’onda del clamore ma la realtà è che nel 2008 gli stupri in Italia sono diminuiti
Il nostro sinistro Presidente del Consiglio svela che le ronde le legalizza sull’onda del clamore, ma che in effetti non servirebbero.
Evidentemente gli fanno gioco, lui che in fondo in fondo, forse forse, punta più alle squadre della morte che alle camicie nere …ops… verdi.
Vorrei fosse una “battuta”, come quella del nostro dell’altro giorno. Purtroppo temo non lo sia, come del resto non lo era quella…
alla scuola di meccanica (esma)
Dal blog di Alessandro Robecchi una citazione dovuta:
Va bene, forse sto esagerando. La programmazione è un po’ sbalestrata e l’ora è sempre tarda. Ma il Doc3 di questa sera (RaiTre, ore 23,40) è davvero di quelli da non perdere (come tutti gli altri, del resto). E’ la prima parte (la seconda in onda marted’ 14 ottobre) del film di Saniele Cini sui sequestrati italiani all’ESMA”, quel piccolo lager nazista argentino da cui moltissimi uomini e donne non tornarono più. Facce, testimonianze, racconti e immagini, di una storia che non si può dimenticare, una buona lezione di cosa può fare il fascismo quando si mette d’impegno. Da vedere, anche se probabilmente mi maledirete per l’orario.
Doc3 è un programma di Flavia Scollica e Lorenzo Hendel, condotto in studio da Alessandro Robecchi, regia di Lorenzo Hendel. Rai Tre, martedì 7 ottobre 2008, ore 23,45
Boicottare le olimpiadi.
Ci ho pensato un po’. Farsi dettare la linea da Alemanno non è piacevole. Ed è, per quanto rimane del mio sentire sportivo, una scelta dolorosa. Ma la situazione cinese è tale oggi (come ieri) da contraddire nel profondo lo stesso spirito olimpico.
Continua infatti a girarmi in testa una domanda, e la estrapolo dal comunicato dei Verdi di Ferrara: Cosa sarebbe successo se nel ’78 al posto che assecondare il trionfalismo della giunta militare argentina le grandi nazioni avessero denunciato con forza quello che avveniva nei garage vicini agli stadi e boicottato il Campionato del Mondo? Le famiglie dei 30.000 desaparecidos argentini se lo domandano ancora.
Immagine via DOMBLR. Dal blog di Marcello invece l’appello della Comunità tibetana in Italia.
Auguri…
C’è chi ha chiesto una sacrosanta moratoria dei bigliettini augurali, alla quale ho aderito preventivamente da alcuni anni, ma nonostante questo il Natale qualche buona notizia la porta. La Magistratura italiana, con i suoi tempi, ha identificato ed arrestato in Italia uno (fra 139) dei responsabili del Piano Condor, il piano attuato negli anni settanta in sud america per la silenziosa scomparsa (desaparicion) degli oppositori politici ai regimi militari di quegli anni. Per trovarne un’altra pero’ dobbiamo finire alla squalifica di Zalayeta, reo di essersi tuffato (di nuovo) per procurarsi un rigore. Nel mezzo rifiuti che abbondano, rapimenti italioti e stragi familiari. Ma anche Marte non se la vede bene. Auguri!
L’hub dei diritti…
Era il settembre dell’88, un (quasi quinto di) secolo fa, quando mi ritrovai nello stadio di Torino ad alzare per la prima volta il pugno verso il cielo. Peter Gabriel stava cantando Biko, canzone dedicata otto anni prima al leader nero morto nel 77 nelle carceri sudafricane. Era il mio primo concerto: la tappa italiana del tour Human Rights Now! di Amnesty, per intenderci meglio quello del ballo di Sting con le Madres de Plaza de Mayo. Era il quarantennale della dichiarazione dei diritti dell’uomo, in sudafrica c’era ancora l’apartheid, il muro divideva Berlino in due, ed in Birmania c’erano sempre i militari. Oggi, leggiamo su Repubblica.it, Peter Gabriel tramite l’organizzazione Witness ha lanciato un Hub dei diritti. Per semplificare si tratterebbe di uno youtube dedicato alla denuncia e all’azione sui Diritti Umani, con la possibilità di attivare azioni e petizioni on line. Non è un’idea originalissima, ma Gabriel merita un in bocca al lupo. In prima pagina, almeno lì, la situazione birmana.