• Cielo libre. Immaginare la libertà

    Presentazione del volume
    “Cielo Libre. Imaginar la libertad”
    Sarà presente il curatore José Luis Tagliaferro
    Presenta Barbara Bongiovanni (OltreConfine)

    Il volume:
    Cielo Libre 1981 > 1982
    Nel luglio del 1981, ancora sotto la dittatura civico-militare, Familiares pubblica queste poesie raccolte in vario modo, a volte insolito e avventuroso. Sono versi di sfida al regime e nello stesso tempo di stimolo per chi lotta per la libertà e la democrazia.
    La seconda edizione la realizza Familiares di Milano nel mese di giugno del 1982. È un’edizione con il testo in spagnolo e quello italiano a fronte che diventa uno strumento molto utile per le attività di solidarietà e denuncia. In questo modo le vittime recuperano un volto, una personalità. Non sono più soltanto un numero: di prigionieri, di torturati, di desaparecidos.

    La nuova edizione di Cielo Libre
    “Cielo Libre. Imaginar la libertad” è l’edizione pubblicata nel 2015. José Luis Tagliaferro scrive nell’introduzione al volume che: “Cielo Libre” è una mano che cerca un’altra, è una lotta dietro le sbarre. È il messaggio di chi, per immaginare la libertà, finisce in carcere ma non si arrende. Continua a lottare, continua a immaginare la libertà. “Cielo Libre” è stato ed è un formidabile strumento per chi “da fuori” lottava e lotta per la difesa dei Diritti Umani. Un messaggio intriso di futuro.”

    La nuova edizione nasce arricchita dal contributo di un artista di grande sensibilità come l’illustratore Christian Mirra che è riuscito a dare un respiro universale a eventi che appartengono ad un preciso luogo e un determinato tempo. In questa rinnovata edizione, “Cielo Libre” ospita il prezioso contributo di Osvaldo Bayer, storico, giornalista e scrittore argentino, ma soprattutto militante della Memoria che con magistrale capacità di sintesi ha scritto il prologo.

    Gli autori di queste poesie sono tutti anonimi. Recuperare i loro nomi è uno dei nostri desideri; per questa ragione e per pubblicare altri documenti abbiamo creato questo sito.
    Tutta la nostra gratitudine per chi ha lavorato volontariamente in questo progetto: Dora Salas, Lia Sezzi, Sergio Tagliaferro, Graciela Palacios Lois, Alberto “Beto” Schprejer, ecc. Naturalmente anche al professor Álvaro Gargiulo che ha trascritto e corretto i testi.

    I curatori

    José Luis Tagliaferro & Christian Mirra
    José Luis Tagliaferro (Buenos Aires, Argentina 1946). Curatore del volume e oppositore della dittatura, nel 1977 deve abbandonare il suo paese di nascita, esiliandosi in Italia dove è stato membro attivo della comunità argentina, dell’Associazione dei Familiari degli Scomparsi e Detenuti per Ragioni Politiche in Argentina di Milano, di Radio Popolare, della Lega per i Diritti dei Popoli e del CESPI, che ha diretto per quattro anni. Attualmente vive a Montevideo.
    Christian Mirra (Benevento, Italia 1977). E’ l’autore del fumetto e di tutte le illustrazioni presenti su “Cielo Libre”. Vive a Santander (Spagna), dove realizza fumetti, strisce umoristiche e illustrazioni per varie pubblicazioni sparse in giro per il mondo. La sua opera più conosciuta in Italia è il graphic novel “Quella notte alla Diaz. Una cronaca del G8 a Genova” (Ugo Guanda Editore, 2010), in cui l’autore narra la sua esperienza come vittima del famigerato assalto della polizia alla scuola Diaz durante il G8 del 2001, definito da Amnesty International come “la piú grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dalla Seconda Guerra Mondiale”.. Le altre opere dell’autore si trovano sul sito www.christianmirra.com e le sue strisce settimanali su www.patoeticopatologico.com.

    Organizza OltreConfine – Associazione per i Diritti

    In collaborazione con gruppo consiliare SEL Comune di Ferrara

  • Legalizzate le ronde

    L’abbiamo fatto d’urgenza sull’onda del clamore ma la realtà è che nel 2008 gli stupri in Italia sono diminuiti

    Il nostro sinistro Presidente del Consiglio svela che le ronde le legalizza sull’onda del clamore, ma che in effetti non servirebbero.

    Evidentemente gli fanno gioco, lui che in fondo in fondo, forse forse, punta più alle squadre della morte che alle camicie nere …ops… verdi.

    Vorrei fosse una “battuta”, come quella del nostro dell’altro giorno. Purtroppo temo non lo sia, come del resto non lo era quella

  • alla scuola di meccanica (esma)

    Dal blog di Alessandro Robecchi una citazione dovuta:

    Va bene, forse sto esagerando. La programmazione è un po’ sbalestrata e l’ora è sempre tarda. Ma il Doc3 di questa sera (RaiTre, ore 23,40) è davvero di quelli da non perdere (come tutti gli altri, del resto). E’ la prima parte (la seconda in onda marted’ 14 ottobre) del film di Saniele Cini sui sequestrati italiani all’ESMA”, quel piccolo lager nazista argentino da cui moltissimi uomini e donne non tornarono più. Facce, testimonianze, racconti e immagini, di una storia che non si può dimenticare, una buona lezione di cosa può fare il fascismo quando si mette d’impegno. Da vedere, anche se probabilmente mi maledirete per l’orario.
    Doc3 è un programma di Flavia Scollica e Lorenzo Hendel, condotto in studio da Alessandro Robecchi, regia di Lorenzo Hendel. Rai Tre, martedì 7 ottobre 2008, ore 23,45

  • Boicottare le olimpiadi.

    pechinoCi ho pensato un po’. Farsi dettare la linea da Alemanno non è piacevole. Ed è, per quanto rimane del mio sentire sportivo, una scelta dolorosa. Ma la situazione cinese è tale oggi (come ieri) da contraddire nel profondo lo stesso spirito olimpico.

    Continua infatti a girarmi in testa una domanda, e la estrapolo dal comunicato dei Verdi di Ferrara: Cosa sarebbe successo se nel ’78 al posto che assecondare il trionfalismo della giunta militare argentina le grandi nazioni avessero denunciato con forza quello che avveniva nei garage vicini agli stadi e boicottato il Campionato del Mondo? Le famiglie dei 30.000 desaparecidos argentini se lo domandano ancora.

    Immagine via DOMBLR. Dal blog di Marcello invece l’appello della Comunità tibetana in Italia.

  • Auguri…

    C’è chi ha chiesto una sacrosanta moratoria dei bigliettini augurali, alla quale ho aderito preventivamente da alcuni anni, ma nonostante questo il Natale qualche buona notizia la porta. La Magistratura italiana, con i suoi tempi, ha identificato ed arrestato in Italia uno (fra 139) dei responsabili del Piano Condor, il piano attuato negli anni settanta in sud america per la silenziosa scomparsa (desaparicion) degli oppositori politici ai regimi militari di quegli anni. Per trovarne un’altra pero’ dobbiamo finire alla squalifica di Zalayeta, reo di essersi tuffato (di nuovo) per procurarsi un rigore. Nel mezzo rifiuti che abbondano, rapimenti italioti e stragi familiari. Ma anche Marte non se la vede bene. Auguri!

  • L’hub dei diritti…

    Peter GabrielEra il settembre dell’88, un (quasi quinto di) secolo fa, quando mi ritrovai nello stadio di Torino ad alzare per la prima volta il pugno verso il cielo. Peter Gabriel stava cantando Biko, canzone dedicata otto anni prima al leader nero morto nel 77 nelle carceri sudafricane. Era il mio primo concerto: la tappa italiana del tour Human Rights Now! di Amnesty, per intenderci meglio quello del ballo di Sting con le Madres de Plaza de Mayo. Era il quarantennale della dichiarazione dei diritti dell’uomo, in sudafrica c’era ancora l’apartheid, il muro divideva Berlino in due, ed in Birmania c’erano sempre i militari. Oggi, leggiamo su Repubblica.it, Peter Gabriel tramite l’organizzazione Witness ha lanciato un Hub dei diritti. Per semplificare si tratterebbe di uno youtube dedicato alla denuncia e all’azione sui Diritti Umani, con la possibilità di attivare azioni e petizioni on line. Non è un’idea originalissima, ma Gabriel merita un in bocca al lupo. In prima pagina, almeno lì, la situazione birmana.