Prodi è caduto, viva Prodi
Alla fine è caduto. Lo ammetto, non ho avuto la forza di seguire il dibattito al Senato. Di solito mi diverto, anche perchè mi permette di rivalutare molto i dibattiti in Consiglio di Circoscrizione, ma veder cadere un Governo che forse ha fatto molto meglio della sua maggioranza in Parlamento, fa un po’ rabbia. Fa rabbia pensare a chi questo governo l’ha fatto cadere, e di chi l’ha lasciato cadere suggestionato dalla vocazione maggioritaria. Comunque Prodi se ne va con dignità e lo ringrazio quantomeno per averci fatto vedere i suoi killer. Killer che, in coppia, risultano anche i vincitori del nostro sondaggio che oggi, mestamente, chiude.
Rifiuti, Pecoraro, l’appello e il Senato..
Sui rifiuti (non solo in Campania) si è detto tanto, su Pecoraro anche, ma il problema – che non si risolve certamente con la sfiducia del Ministro e nemmeno con la demagogia – è in effetti giunto ad un punto di svolta (Mercoledì al Senato).
Alcuni esponenti del mondo culturale hanno redatto questo appello, che merita di essere segnalato, proprio perchè dalla Campania si potrebbe ripartire con una politica sensata (e per una volta) a medio e lungo termine: riduzione dei rifiuti alla fonte, riuso, avvio al riciclaggio, e quindi smaltimento del residuo nelle modalità meno impattanti e più efficienti (e qui io continuo a preferire un inceneritore ad una discarica…). Tutte cose che già erano previste per legge, nel decreto Ronchi, ma attuate solo in parte (e in particolare nella parte, drogata dai finanziamenti del Cip6, della termovalorizzazione). Negli ultimi anni molto si è dibattuto sul come smaltire il residuo, ben poco si è detto (e soprattutto fatto) per la riduzione alla fonte. A parte qualche Amministrazione locale illuminata…
La finanziaria ha posto un obiettivo – 60% di differenziata entro il 2011 – ambizioso per la maggior parte delle realtà italiane. Per far questo occorre anche (e forse soprattutto) una grande campagna culturale ma anche buone leggi sulla riduzione di ciò che buttiamo. Ne dico tre: riduzione degli imballaggi, re-introduzione del vuoto a rendere, promozione delle plastiche da materia vegetale. Poi buone politiche di raccolta che coinvolgano i cittadini nella presa in carico del problema, senza pero’ far cadere sopra loro tutto il fardello e la responsabilità, incentivi reali per chi produce meno rifiuti e autosufficienza dei territori per lo smaltimento.
Mercoledì al Senato temo non si parlerà di questo. Ovvero, forse si parlerà di questo, ma almeno Dini penserà a ben altro…
Il diritto di tornare all’opposizione
Sono rimasto piuttosto sorpreso dalle dichiarazioni del Presidente della Camera a Repubblica. Un’intervista dura, molto dura per una figura Istituzionale – come spesso ricorda lo stesso Bertinotti – che termina con una frase “Come vedo Prodi, mi chiede? Con tutto il rispetto, di lui mi viene da dire quello che Flaiano disse di Cardarelli: è il più grande poeta morente…” che è tutto un programma. Che il Governo dell’Unione non abbia mai vissuto grandi momenti e sia permanentemente sull’orlo di una crisi lo sappiamo tutti. Che ci voglia una svolta siamo d’accordo tutti (soprattutto a sinistra). Che questa debba passare per un referendum interno a Rifondazione mi pare un errore. Primo perchè si rischia di ripetere il fattaccio di qualche anno fa, non sto a ricordarlo, facendo fare, al solito, la figura degli angioletti a coloro che davvero hanno minato alla base il programma del governo (tutto cio’ che ruota intorno al PD ed in particolare, nell’ultimo periodo, Dini ed i suoi). Secondo perchè mi risulta che qualcuno stia proponendo un percorso di aggregazione a sinistra, e limitare una discussione così importante (che puo’ determinare la caduta del Governo) all’interno di un singolo partito è legittimo, ma pone dubbi sulla tenuta genetica di questo processo. Sulla cosa rossa (mai rosso-verde, chissà perchè) la penso più o meno così, sulle “centomila cose” non fatte da questo governo sono forse d’accordo, anche si mi accontenterei di tre o quattro (Riforma Bossi-Fini, Fini-Giovanardi, riforma del welfare e politica energetica sostenibile). Però i voti per stragovernare non ce li abbiamo, nè li avremo a breve termine e i corsi e ricorsi della storia mi fanno un po’ paura, perchè non impariamo mai dai nostri errori. E una frase come “voglio garantire a noi il diritto di tornare all’opposizione” mi fa anche un poco incazzare.
Chi ruberà la marmellata?
Ieri, grazie a Di Pietro giornata pesante al Senato, oggi Dini preannuncia mani libere sulla finanziaria. Insomma, proviamoci almeno con la scaramanzia di un inutile sondaggio. Chi farà cadere il Governo? Nel frattempo io tocco ferro…