• Valorizzare

    Valorizzazione. E chi può essere contro la valorizzazione? Soprattutto quando si applica al patrimonio dei beni artistici e culturali. Peccato che, consultando il vocabolario del politichese, si scopre che la traduzione nel linguaggio comune di «valorizzazione» è «privatizzazione». E l’equazione «valore uguale privati» suona quanto meno azzardata. Ma così è. Così è in forza delle norme sul federalismo demaniale approvate dal Consiglio dei ministri del 20 maggio scorso. Ex forti, fari, isole (come l’isolotto di S. Stefano qui accanto), musei, monumenti storici possono passare dal demanio pubblico a quello degli enti locali. Con la clausola di una possibile vendita per ripianare il debito pubblico. Da una parte lo Stato sottrae alle Regioni e ai Comuni i finanziamenti necessari per far andare avanti i servizi di primaria necessità, dall’altra lancia una manciata di beni di famiglia per un saldo stagionale. Non suona come un buon affare né per lo Stato né per gli enti locali. Forse per qualcun altro.

    Insomma, fin qui Cianciullo su Repubblica.it.

    Giusto per chiarire la posizione: c’è un poco di differenza fra il “valorizzare” la Caserma abbandonata di Cisterna del Follo a Ferrara o una cima Dolomitica (o un fiume, o un’isola). Che dite?