
Il ponte di Alex anche a Ferrara
Il ponte di Alex anche a Ferrara
Più lento, più profondo, più dolce: anche a ??Ferrara? un ponte, rigorosamente ciclopedonale, sarà intitolato ad Alexander Langer.
A 20 anni dalla morte di uno dei padri dell’ecologismo politico europeo è arrivato ieri l’ok della Giunta comunale dopo la richiesta avanzata da un gruppo di cittadini (me compreso) di intitolare all’ex capogruppo dei Verdi al Parlamento Europeo il ponticello di accesso al Parco Urbano.
Può sembrare forse un piccolo ponte quello che permette di attraversare il canale di fronte alle mura ed entrare nel Parco Urbano dedicato a Bassani. Ma forse proprio per questo più di altri si avvicina a rappresentare il pensiero di Alex Langer, l’uomo dei ponti, fra le persone e fra i popoli. Perchè lo si può attraversare, lentamente, solo a piedi od in bicicletta. E anche perchè permette ai cittadini ferraresi di accedere ad un luogo di pace, svago e riposo come il Parco Urbano unendo così la città alla sua addizione verde.
Più lento, più profondo, più dolce diceva Langer.
Ringrazio l’amministrazione per aver accolto la richiesta e vi rimando a presto per i dettagli sull’inaugurazione.
Un appello: occupate i Verdi
Ho visto l’intervento di Franceschini sabato, ho letto un po’ di cronaca qua e là, ma soprattutto alcuni commenti, qui e lì.
Non vorrei entrare negli affari interni di un altro partito (che suona molto da statista), anche perchè chi ha come Presidente Grazia Francescato ha il dovere di starsene zitto e pensare ai mali suoi, che sono tanti.
Ma proprio pensando ai miei mali, la citazione di Alex Langer che si candida a segretario del PDS su Cuore, fatta da Luca Sofri sul suo blog mi costringe a una provocazione.
Caro Luca, mi permetto, ribaltiamo la situazione. Lancio un appello a coloro che non hanno trovato nel PD in questi mesi il partito del futuro (non necessariamente del LORO futuro), e che sognano un partito che sappia interpretare i bisogni di questo mondo in questo millennio: occupate i Verdi.
Ne abbiamo bisogno noi, di una nuova classe dirigente che si affianchi a chi da anni tenta di sopravvivere ai suoi portavoce, ne avete bisogno voi, di un partito che vi ascolti e che vi dia respiro. Negli anni i Verdi hanno perso la loro identità, nascosta da mille biciclette elettorali, ma rimangono l’unica forza politica che ha saputo costruire una propria visione del mondo, ecologista nonviolenta e libertaria, capace di affrontare le sfide del terzo millennio senza rimanere ancorati alle ideologie dell’ottocento e morirne soffocati.
Non so se i Verdi saranno mai il partito a vocazione maggioritaria. In questo paese lo dubito. Ma è il luogo ideale dove le generazioni che al posto della seconda guerra mondiale hanno vissuto il crollo del muro di Berlino si possono incontrare e costruire un’alternativa credibile al disastro sociale, culturale ed economico che stiamo vivendo.
E’ un partito che merita, anche nel ricordo di Alex Langer, che le persone migliori vi dedichino un po’ del loro tempo.
Pensateci.