
Verdi ed ecologisti sfogliano i temi ambientali
Verdi ed ecologisti sfogliano i temi ambientali
“Ecoleggo”, cena a tema in cui scambiarsi le letture e confrontarsi
http://www.estense.com/?p=255932
di Ruggero Veronese
L’idea è quella di “ricominciare a parlare di ambiente non solo di fronte alle catastrofi o alle emergenze, ma anche tra di noi, nella nostra quotidianità”. Per questo motivo Marzia Marchi e Leonardo Fiorentini, entrambi portavoce del movimento “Ecologisti e Reti Civiche – Verdi Europei” hanno organizzato per giovedì 15 novembre al Cafè de la Paix la cena “Ecoleggo”, in cui ogni partecipante porterà con se un libro contenente un passaggio sull’ambiente che leggerà al resto dei commensali.
“E’ un iniziativa con cui vogliamo farci conoscere a Ferrara, – spiega la Marchi – e anche fare, con la massima trasparenza, un po’ di autofinanziamento. Siamo una forza politica nuova nata dall’unione dei Verdi con vari movimenti e liste civiche, e il nostro obiettivo è di formare un vero partito dei Verdi come quelli che già esistono in Europa. Mi piace recuperare la parola partito nel senso originario del termine, ovvero come strumento per rappresentare una parte della società, in questo caso quella più legata ai temi ambientali”. Una nuova forza politica che si candida ad essere operativa soprattutto nelle amministrazioni locali: “Non possiamo dire cosa verrà deciso per le prossime elezioni politiche, e a dicembre ci sarà l’assemblea programmatica nazionale, ma di certo ci ritroverete per le amministrative”.
Il programma della serata è semplice: l’iscrizione (30 euro, di cui una parte come finanziamento al partito) può essere fatta contattando l’indirizzo ferrara@ecologistiecivici.ferrara.it, e informando gli organizzatori su quale sarà la lettura scelta, in modo da evitare ripetizioni. La cena sarà a menu fisso con bevande incluse, e la lettura finale sarà riservata a Fabio Mangolini, attore e responsabile progetti speciali del Teatro Comunale, che improvviserà una piccola performance. “L’abbiamo definita una mezza maratona, in modo da non scoraggiare i partecipanti. – raccontano i due portavoce – Ma sarà una serata piacevole e divertente e contiamo di finire non troppo tardi, verso mezzanotte. I testi dovranno parlare di ambiente in qualunque modo, sia che trattino di natura vera e propria che di antropizzazione del territorio. Sarà un ottimo scambio culturale”.
Potrebbe essere un modo anche per parlare di Ferrara e dei suoi problemi ambientali che, sottolinea Fiorentini, “Di certo qua non mancano. In questo momento ci sono alcune questioni come il rallentamento della raccolta differenziata, che ha anche una gestione un po’ pasticciata da quartiere a quartiere. Ma il problema vero è che manca una visione a lungo termine dei temi ambientali, e nonostante la presenza di piani per l’aria pulita si continuano a vedere dei semplici provvedimenti tampone. Ora siamo preoccupati per la centrale geotermica in progetto a Pontegradella: al di là delle trivellazioni, si parla anche di una centrale elettrica a metano di supporto, per la quale abbiamo chiesto al Comune che venga messa a disposizione di tutti una precisa valutazione di impatto ambientale”.
Altro punto critico che si prospetta è il nuovo piano regolatore generale (PRG), “che è importantissimo perché deciderà come e dove si può costruire nei prossimi anni. Con i 7000 alloggi sfitti presenti a Ferrara bisogna evitare nuove lottizzazioni che rischierebbero di creare altre “cattedrali nel deserto”: non ha senso costruire se non utilizziamo quello che già abbiamo. E l’amministrazione dovrebbe proporre alle aziende nuovi modelli di edilizia innovativa, su cui le queste possano investire e rinnovarsi. Fotovoltaico, solare termico, coibentazioni e così via: c’è tutta una nuova filiera produttiva che ha bisogno di personale formato, e che potrebbe dare una grossa mano all’economia”.

Basta bugie sulle rinnovabili
Vi riporto qui sotto il comunicato stampa inviato come portavoce di Ecologisti e Reti Civiche di Ferrara
Ecologisti: basta bugie sulle rinnovabili
Nonostante gli incentivi stiamo già risparmiando sulla bolletta energetica grazie energie rinnovabili, e risparmieranno sino a 37,7 miliardi di euro al 2030E’ vergognosa la manovra a tenaglia che hanno dovuto subire in questi mesi le fonti energetiche rinnovabili nel nostro paese. Da una parte i Governi Berlusconi e Monti che grazie ai loro interventi sul conto energia hanno creato prima confusione e poi provvedimenti tali da porre a serio rischio un intera filiera produttiva che si è creata attorno alle rinnovabili. Dall’altra parte oggi troviamo organi di informazione che seguendo superficialmente le veline dell’AEGG addossano al recupero degli incentivi nelle bollette la causa dell’aumento dei costi per l’approvigionamento dell’energia elettrica da parte delle famiglie.
Se l’intervento governativo del precedente esecutivo (ma anche dell’attuale) era scontato e doloso, l’accanimento dei mezzi di informazione nazionali sul tema incentivi-rinnovabili-bolletta si spera sia, come ha giustamente sottolineato l’Associazione Azione Solare in questi giorni, solo sintomo di leggerezza e non di malafede.
Perché vi è, nei grossi gruppi industriali del settore energetico, un allarme rispetto al successo del fotovoltaico e dell’eolico nel nostro paese. Pochi sanno che proprio grazie alle rinnovabili in questi anni è diminuito il costo dell’energia nelle ore di punta, tanto da rendere non competitive le grandi centrali termoelettriche[1] nelle ore soleggiate della giornata. E la nostra bolletta energetica sta già godendo di questi risparmi nelle ore diurne. Infatti secondo uno studio di ASPO Italia[2], ogni GWp di fotovoltaico è in grado di generare una riduzione del prezzo dell’energia elettrica pari a 500 milioni di €, mentre costa in incentivi 450 milioni di €. Cioè per ogni GWp installato la bolletta energetica complessiva cala di 50 milioni di €! Ma non è tutto: secondo uno studio di Althesys[3] sommando costi e benefici si ricava un saldo positivo che vale, al 2030, tra i 21,8 e i 37,7 miliardi di euro. Insomma sui “costi” delle rinnovabili nella bolletta elettrica qualcuno ci sta marciando, e non sono certo le migliaia di cittadini che hanno installato sul loro tetto un impianto fotovoltaico.
In effetti poi, su una bolletta media di 515 euro annue a famiglia, solo il 57% è rappresentato dal costo dell’energia. Ben 220 euro sono altre voci di costo (dal supporto alle ferrovie alla dismissione delle centrali nucleari): di queste però solo 55 euro sono imputabili direttamente agli incentivi alle fonti rinnovabili.
Insomma neanche 5 euro al mese possono valere un enorme beneficio ambientale, migliore qualità della vita, più salute, maggiore indipendenza da fonti energetiche importate e dal costo del petrolio, un minor costo dell’energia nelle ore di punta, entrate fiscali create da una filiera che nonostante la crisi ha saputo costruire 150.000 posti di lavoro? Gli ecologisti, ma anche tutti coloro che hanno a cuore il proprio futuro e quello dei propri figli, credono di sì.
E per questo come Ecologisti e Reti Civiche – Verdi Europei saremo al fianco delle Associazioni, delle imprese e dei lavoratori del settore per difendere le energie rinnovabili e per imprimere una decisa accelerazione alla svolta energetica nel nostro paese.
Leonardo Fiorentini e Marzia Marchi
Portavoce Ecologisti e Reti Civiche – Circolo di Ferrara
[1] “I prezzi e i profili di offerta tipici degli impianti eolici e fotovoltaici hanno l’effetto di comprimere i prezzi di equilibrio su MGP (Mercato del Giorno Prima) in molte ore, riducendo significativamente il numero di ore in cui gli impianti termoelettrici hanno l’opportunità di coprire, oltre ai loro costi variabili, almeno parte dei loro costi fissi.” Rapporto AEGG 1 marzo 2012.
[3] http://www.althesys.com/sviluppo-di-conoscenze/osservatori-e-centri-di-ricerca/irex-monitor/annual-report/

Ecologisti: basta bugie sulle rinnovabili
Comunicato stampa
Ecologisti: basta bugie sulle rinnovabili
Nonostante gli incentivi stiamo già risparmiando sulla bolletta energetica grazie energie rinnovabili, e risparmieranno sino a 37,7 miliardi di euro al 2030
E’ vergognosa la manovra a tenaglia che hanno dovuto subire in questi mesi le fonti energetiche rinnovabili nel nostro paese. Da una parte i Governi Berlusconi e Monti che grazie ai loro interventi sul conto energia hanno creato prima confusione e poi provvedimenti tali da porre a serio rischio un intera filiera produttiva che si è creata attorno alle rinnovabili. Dall’altra parte oggi troviamo organi di informazione che seguendo superficialmente le veline dell’AEGG addossano al recupero degli incentivi nelle bollette la causa dell’aumento dei costi per l’approvigionamento dell’energia elettrica da parte delle famiglie.
Se l’intervento governativo del precedente esecutivo (ma anche dell’attuale) era scontato e doloso, l’accanimento dei mezzi di informazione nazionali sul tema incentivi-rinnovabili-bolletta si spera sia, come ha giustamente sottolineato l’Associazione Azione Solare in questi giorni, solo sintomo di leggerezza e non di malafede.
Perché vi è, nei grossi gruppi industriali del settore energetico, un allarme rispetto al successo del fotovoltaico e dell’eolico nel nostro paese. Pochi sanno che proprio grazie alle rinnovabili in questi anni è diminuito il costo dell’energia nelle ore di punta, tanto da rendere non competitive le grandi centrali termoelettriche[1] nelle ore soleggiate della giornata. E la nostra bolletta energetica sta già godendo di questi risparmi nelle ore diurne. Infatti secondo uno studio di ASPO Italia[2], ogni GWp di fotovoltaico è in grado di generare una riduzione del prezzo dell’energia elettrica pari a 500 milioni di €, mentre costa in incentivi 450 milioni di €. Cioè per ogni GWp installato la bolletta energetica complessiva cala di 50 milioni di €! Ma non è tutto: secondo uno studio di Althesys[3] sommando costi e benefici si ricava un saldo positivo che vale, al 2030, tra i 21,8 e i 37,7 miliardi di euro. Insomma sui “costi” delle rinnovabili nella bolletta elettrica qualcuno ci sta marciando, e non sono certo le migliaia di cittadini che hanno installato sul loro tetto un impianto fotovoltaico.
In effetti poi, su una bolletta media di 515 euro annue a famiglia, solo il 57% è rappresentato dal costo dell’energia. Ben 220 euro sono altre voci di costo (dal supporto alle ferrovie alla dismissione delle centrali nucleari): di queste però solo 55 euro sono imputabili direttamente agli incentivi alle fonti rinnovabili.
Insomma neanche 5 euro al mese possono valere un enorme beneficio ambientale, migliore qualità della vita, più salute, maggiore indipendenza da fonti energetiche importate e dal costo del petrolio, un minor costo dell’energia nelle ore di punta, entrate fiscali create da una filiera che nonostante la crisi ha saputo costruire 150.000 posti di lavoro? Gli ecologisti, ma anche tutti coloro che hanno a cuore il proprio futuro e quello dei propri figli, credono di sì.
E per questo come Ecologisti e Reti Civiche – Verdi Europei saremo al fianco delle Associazioni, delle imprese e dei lavoratori del settore per difendere le energie rinnovabili e per imprimere una decisa accelerazione alla svolta energetica nel nostro paese.
Leonardo Fiorentini e Marzia Marchi
Portavoce Ecologisti e Reti Civiche – Circolo di Ferrara
[1] “I prezzi e i profili di offerta tipici degli impianti eolici e fotovoltaici hanno l’effetto di comprimere i prezzi di equilibrio su MGP (Mercato del Giorno Prima) in molte ore, riducendo significativamente il numero di ore in cui gli impianti termoelettrici hanno l’opportunità di coprire, oltre ai loro costi variabili, almeno parte dei loro costi fissi.” Rapporto AEGG 1 marzo 2012.

Nasce Ecologisti e reti civiche
Nasce Ecologisti e reti civiche
Marzia Marchi e Leonardo Fiorentini sono i nuovi portavoce ferraresi di Ecologisti, reti civiche e verdi europei.
Da Estense.com
Si tratta di un nuovo soggetto politico ecologista nel quale si incorporano l’esperienza passata dei Verdi italiani, ora coniugata in una dimensione europea, ma soprattutto le nuove esperienze portate avanti dai movimenti di cittadinanza attiva. “Ecologisti e reti civiche – verdi europei” è il nome del nuovo soggetto politico il cui simbolo è stato scelto attraverso una consultazione in stile primarie.
A Ferrara si è costituito un circolo territoriale che ha eletto come portavoce Marzia Marchi e Leonardo Fiorentini in virtù delle modalità che sono state definite nell’assemblea costituente del 26-27 novembre scorso a Roma, dopo un lungo e articolato processo partecipativo.
A partire dal movimento di Seattle del 1999 che segnò l’inizio dell’esperienza dei ”no global” e che mise in luce, con spietata lungimiranza, l’effetto devastante che avrebbe avuto la globalizzazione dei capitali, si è sviluppata in città una rete di persone, poi concretizzatasi nella Rete Lilliput che metteva in evidenza la necessità di tornare ad un’economia di prossimità pur nell’ottica di un mondo globalizzato. Pensare globalmente e agire localmente, è stato lo slogan del movimento no global che ha intessuto con i Verdi diverse esperienze di contrasto alla guerra e di boicottaggio delle multinazionali e dell’Organizzazione mondiale del commercio.
A Ferrara, dopo una stagione che ha visto anche fratture importanti tra l’esperienza amministrativa dei Verdi e i rappresentanti del movimento no global in riferimento ad alcune specifiche scelte, quali quella della centrale turbogas e dell’ampliamento dell’inceneritore, si è ricompattata un’unità d’azione attraverso la pluriennale esperienza della battaglia per l’acqua pubblica che ha unito diverse forze, anche politiche, all’interno del Comitato acqua pubblica Ferrara.
E’ stata proprio l’esperienza referendaria con la creazione di un comitato promotore delle associazioni e un comitato di sostegno, espressione dei partiti, che ha permesso di sperimentare una modalità di partecipazione politica aperta, trasparente e finalizzata sugli obiettivi. Da questa esperienza locale e dal processo di messa in discussione del proprio ruolo di partito dei Verdi, concretizzatasi nel progetto di rete federata che ha unito i promotori dell’appello ‘Abbiamo un sogno’, insieme a Costituente ecologista e Sindaci della buona amministrazione nasce la scelta dei portavoce del Circolo cittadino. L’intento è quello di operare insieme ad altri soggetti politici che condividano i temi prioritari degli “Ecologisti e Reti civiche – verdi europei”: rispetto dell’ambiente, piena attuazione della democrazia e dei principi costituzionali, partecipazione dal basso, non violenza, diritti e giustizia sociale, legalità. Un partito con un’ottica ribaltata rispetto ai partiti tradizionali, dove la condivisione dei contenuti venga prima della leadership.
Marzia Marchi, ambientalista dagli anni ’80, è stata membro del consiglio di amministrazione della Mag 6 Reggio Emilia, cooperativa di finanza etica, dal 1990 al 1997, coordinatrice della Rete Lilliput dal 1999 al 2005, insieme a Davide Scaglianti, presidente del circolo locale di Legambiente dal 2005 al 2010, nonchè membro del direttivo nazionale dell’associazione dal 2007 al 2011. Volontaria attiva nel Comitato Acqua pubblica di Ferrara, è insegnante.
Leonardo Fiorentini, ecologista, antiproibizionista e obiettore di coscienza, è stato coordinatore nazionale dei Giovani Verdi dal ’97 al ’99 e poi portavoce comunale e provinciale dei Verdi. Ha contribuito al percorso dei movimenti per un altro mondo possibile e per la pace. Dal 2004 al 2009 è stato Presidente della Circoscrizione Centro Cittadino del Comune di Ferrara. Oggi è consigliere della Circoscrizione 1. Libero professionista, si occupa di comunicazione sul web.