15 novembre: ecoLEGGO
ecoLEGGO
Cena di autofinanziamento e (mezza)maratona di letture
Giovedì 15 novembre 2012
ore 20.00
Cafè de la Paix
(P.tta Corelli a Ferrara)
costo della cena 30 euro
info e prenotazioni (entro il 10 novembre)
347/9483330 – ferrara@ecologistiecivici.ferrara.it
Gli “Ecologisti e reti civiche-verdi europei” organizzano una (mezza)maratona di lettura a carattere ambientale come iniziativa di autofinanziamento.
ecoLEGGO questo il titolo della serata che si svolgerà giovedì 15 novembre a partire dalle ore 20.00 presso il Cafè de la Paix in piazzetta Corelli, a Ferrara.
Ogni partecipante leggerà il proprio brano scelto da saggi, romanzi, articoli che abbiano come tema l’ambiente, durante una cena a menù fisso. Costo della cena 30 euro, vino a volontà.
Chiuderà la maratona la lettura di Fabio Mangolini, attore e responsabile progetti speciali del Teatro Comunale.
Necessaria prenotazione entro sabato 10 novembre al 347/9483330.
Per evitare eventuali doppioni è preferibile informare sulla scelta del brano (e su eventuali intolleranze alimentari) con una mail a
ferrara@ecologistiecivici.ferrara.it.

15 novembre: ecoLEGGO
ecoLEGGO
Cena di autofinanziamento e (mezza)maratona di letture
Giovedì 15 novembre 2012
ore 20.00
Cafè de la Paix
(P.tta Corelli a Ferrara)
costo della cena 30 euro
info e prenotazioni (entro il 10 novembre)
347/9483330 – ferrara@ecologistiecivici.ferrara.it
Gli “Ecologisti e reti civiche-verdi europei” organizzano una (mezza)maratona di lettura a carattere ambientale come iniziativa di autofinanziamento.
ecoLEGGO questo il titolo della serata che si svolgerà giovedì 15 novembre a partire dalle ore 20.00 presso il Cafè de la Paix in piazzetta Corelli, a Ferrara.
Ogni partecipante leggerà il proprio brano scelto da saggi, romanzi, articoli che abbiano come tema l’ambiente, durante una cena a menù fisso. Costo della cena 30 euro, vino a volontà.
Chiuderà la maratona la lettura di Fabio Mangolini, attore e responsabile progetti speciali del Teatro Comunale.
Necessaria prenotazione entro sabato 10 novembre al 347/9483330.
Per evitare eventuali doppioni è preferibile informare sulla scelta del brano (e su eventuali intolleranze alimentari) con una mail a
ferrara@ecologistiecivici.ferrara.it.

Privatizzazioni. Fiorentini (Ecologisti) il PD dica se è con i cittadini o con gli interessi privati
Privatizzazioni. Fiorentini (Ecologisti) il PD dica se è con i cittadini o con gli interessi privati
Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, co-portavoce di Ecologisti e Reti Civiche – Verdi Europei di Ferrara:
Non mi sorprende la reazione dell’Assessore Marattin, che del resto non ha mai nascosto le sue idee sul tema della privatizzazione dei Servizi Pubblici Locali. Il problema infatti non è l’Assessore al Biliancio. Marattin era a favore delle privatizzazioni prima del referendum, mentre la maggioranza del PD sosteneva il sì al quesito referendario. Dopo il successo del Referendum il Partito Democratico è stato ben presto colpito da amnesia, si è dimenticato le milionate dì voti contro le privatizzazioni dei servizi pubblici locali e non ha certo fatto le barricate contro i provvedimenti del Governo Berlusconi prima e Monti poi.
E’ un po’ paradossale che negli stessi giorni in cui ci si prende la briga di annullare atti conseguenti ad un libero contratto dalle parti (leggi derivato), si metta in dubbio la necessità di fermare un processo, come quello di privatizzazione di alcuni servizi comunali, reso obbligatorio da una disposizione legislativa considerata illegittima dalla Corte Costituzionale.
Ma forse, è qui il vero problema: è tutto il Partito Democratico, e non solo Marattin, che probabilmente rimane d’accordo con quella disposizione legislativa che prevedeva una privatizzazione forzata dei servizi pubblici locali a favore degli interessi privati, in barba al volere dei cittadini e, oggi, anche al pronunciamento della Corte Costituzionale.
Bando fotovoltaico: apriamo alla partecipazione
Nei mesi scorsi il Comune di Ferrara ha promosso un bando per la “Selezione del soggetto privato a cui affidare la realizzazione del progetto fotovoltaico a Ferrara”. Il progetto prevedeva la messa a disposizione di falde di immobili e terreni di proprietà comunale a privati che investendo nella realizzazione dell’impianto avrebbero incamerato il contributo previsto dal Conto Energia. Il comune avrebbe invece usufruito del risparmio in bolletta derivante dallo scambio sul posto dell’energia prodotta col fotovoltaico, mentre una percentuale (variabile a secondo dell’offerta) dell’eccesso di produzione sarebbe stata incassata dal privato.
Il bando, nonostante una proroga di circa un mese del termine di presentazione delle proposte, è andato deserto. Così Leonardo Fiorentini, capogruppo dei Verdi della Circoscrizione 1, ha inviato un’interpellanza all’amministrazione comunale per conoscere quale siano state le cause dell’insuccesso del bando nelle valutazioni dell’amministrazione, quale sia lo stato attuale delle trattative con i privati (si è appreso dalla stampa che si è avviata una contrattazione a trattativa privata con numerose ditte interessate) e soprattutto se vi sia lo spazio per replicare anche a Ferrara alcune interessanti iniziative promosse in giro per l’Italia.
Fiorentini cita l’esperienza del Comune di Peccioli nella quale “un impianto da 1000 KWp è stato finanziato e ne è stata avviata la costruizione grazie al contributo di 350 cittadini che hanno sottoscritto il prestito obbligazionario emesso da una società comunale che ha commissionato la realizzazione dell’impianto”, ma anche le esperienze dei Gruppi di Acquisto Solidali (GAS), numerosi anche nella nostra città, che potrebbero essere interessati a proporre ai propri iscritti l’investimento in impianti fotovoltaici su edifici messi a disposizione dall’ente pubblico..
Ma non solo. Recentemente è stato presentato da AzzeroCO2 e Legambiente il progetto “Provincia Eternit Free” per aiutare gli enti locali a individuare e sostituire coperture in amianto ancora presenti in edifici pubblici e privati del nostro paese. “Quest’anno il Comune ha previsto lavori di rifacimento di coperture di stabili comunali, peraltro anche con necessità di bonifica da amianto (tipologia di intervento premiata ulteriormente dal Conto Energia) come quello della Piscina di Via Pastro. Perchè non si è colta l’occasione?”, si chiede Fiorentini.
“Ho apprezzato lo sforzo dell’amministrazione, che in una situazione molto difficile per quel che riguarda le risorse economiche degli enti locali, ha intrapreso comunque la strada verso le energie rinnovabili. Credo che l’insuccesso del Bando dia oggi l’occasione per sperimentare nuove modalità: siamo ancora in tempo – conclude il consigliere ecologista – per aprire alla partecipazione dei cittadini la scelta dell’investimento nella riconversione energetica del nostro territorio”.
Sulla strada per Fiuggi
Oggi si parte da Ferrara per l’Assemblea nazionale. Da delegato e sostenendo la mozione “Il Coraggio di osare” non posso che essere contento di questo Appello all’Italia e agli ecologisti lanciato da Mario Tozzi, Giobbe Covatta, Giuliano Tallone, Marco Roveda:
Noi che amiamo profondamente l’Italia e abbiamo a cuore il futuro del nostro pianeta, riteniamo necessario impegnarci per dare una risposta ai gravi problemi ambientali e sociali che investono il nostro paese.
Il futuro del nostro pianeta e di chi verrà dopo di noi deve essere al centro dell’azione della politica del nuovo secolo. Guardando all’Italia è necessario dare una risposta al degrado dell’ambiente, del paesaggio e ai gravi problemi sociali che investono il nostro paese.
La lotta ai cambiamenti climatici, al degrado degli ecosistemi, e alla povertà, strettamente connesse tra loro, devono essere una priorità nell’azione di ogni governo. Per questo sono necessarie politiche coraggiose, capaci di assicurare un futuro anche alle generazioni che verranno. Le ideologie e i partiti del Novecento sono inadeguati a rispondere alle nuove questioni che si pongono, e che agiscono sulla base di meccanismi finanziari, economici e politici alla scala globale. La questione ambientale non è uno dei temi della politica, ma una chiave di lettura per una nuova visione dell’economia e della società.
La nozione fondamentale di interesse generale, di bene comune ha lasciato il posto alla difesa e all’affermazione di mille e mille interessi individuali, famigliari, di clan o di corporazione. La stessa esistenza di una sola Italia è sempre più in pericolo ed essa, ad un secolo e mezzo dal 1861, è spaccata in due, in ogni senso, e minaccia di rompersi in più pezzi. La riforma dello Stato in senso federalista non si accompagna ad una visione chiara dei rapporti tra Stato e Regioni, né del modello di sviluppo della società, di quali debbano essere i servizi minimi da garantire sul piano sociale, ambientale ed economico. Il federalismo odierno si riduce ad una costellazione di mediocri localismi, sempre più piccoli, egoistici e autarchici, senza alcuna pulsione né proiezione verso l’Europa più avanzata.
L’ambiente paga pesantemente questo sfaldamento selvaggio della struttura dello Stato, poiché le scelte territoriali effettuate sempre più in sede locale rispondono più facilmente a logiche di scambio che ad esigenze di garanzia per i cittadini. In campo urbanistico, ambientale e paesaggistico, il disastro si tocca con mano. La logica della “privatizzazione” del pubblico sta sempre più diventando la logica del “padrone a casa mia”, anche quando la “casa” è un bene comune che appartiene all’intera collettività mondiale. Più si avvicinano al livello locale i poteri decisionali, in materia di strumenti urbanistici e territoriali, di tutela dei beni culturali e ambientali, di parchi, di riserve naturali, in una parola di paesaggio inteso in senso lato, e più si è condizionati, nelle decisioni anche tecniche, dagli interessi municipali, di gruppi economici, di privati, più viene indebolita e devitalizzata l’azione degli organismi di tutela (Soprintendenze regionali e territoriali, Autorità di bacino, Arpa, Enti Parco dal livello nazionale a quello regionale, ecc.). Siamo ormai a 150 milioni di stanze costruite per 60 milioni di abitanti, ma vi sono milioni di stanze vuote o sottoutilizzate e una domanda di alloggi e di affitti economici o sociali drammaticamente insoddisfatta. Con un ambiente sempre più dissestato e inquinato, con un paesaggio sempre più imbruttito da cemento e asfalto. Fenomeni che mettono gravemente in pericolo l’agricoltura di qualità, il turismo, in una parola la salute.
La responsabilità verso il nostro Pianeta e quindi anche verso il nostro Paese, è la base del nostro impegno. Va riformato l’attuale modello di sviluppo economico, responsabile dei cambiamenti climatici e globali in atto, basato sull’uso delle fonti fossili e su un consumo senza limiti delle risorse naturali che ha generato nel pianeta povertà, squilibri e guerre. Va superato il vecchio modo di misurare il Pil con indicatori che valutino lo sviluppo in termini di benessere sociale e ambientale. Dobbiamo puntare alla qualità, consumando meno e meglio e tutelando sempre di più la salute dei cittadini. La decisione dell’attuale governo di riportare l’Italia a costruire centrali nucleari è sbagliata. Il futuro energetico del mondo non può essere l’attuale nucleare con il drammatico problema delle scorie radioattive e della sicurezza . e nemmeno il carbone con il suo forte impatto ambientale e sanitario provocato dalle emissioni di CO2 e delle polveri sottili. Una nuova politica energetica deve basarsi sulle energie rinnovabili, a partire dal sole, sul risparmio e l’efficienza energetica, puntando fortemente sulla ricerca e l’innovazione tecnologica, per costruire la nuova era della green economy.
Dobbiamo affermare una nuova politica per fermare il consumo del territorio, affrontare il problema smog trasformatosi in emergenza sanitaria, investendo prioritariamente sul trasporto pubblico su ferro. rendere più rigorosa la tutela del paesaggio del nostro Paese violentato e offeso dagli abusi ma anche dalle cementificazioni legalizzate. valorizzare la bioedilizia, investire nella prevenzione del dissesto idrogeologico, realizzare sistemi di gestione dei rifiuti imperniati sulla riduzione, il recupero la raccolta differenziata e il riciclaggio. Ci sentiamo profondamente impegnati nella tutela dei diritti degli animali e nel superamento della vivisezione e nel batterci contro i tentativi di liberalizzazione della caccia. L’acqua è un bene comune ed è un elemento strategico nell’ambito di una seria politica ecologica e dei diritti. Va tutelata la biodiversità e tutti gli esseri viventi, e valorizzata l’agricoltura biologica e di qualità libera da Ogm che garantisca le tradizioni tipiche e quelle enogastronomiche. il nostro patrimonio storico-archeologico-artistico-paesaggistico, la nostra cultura e i beni immateriali che potranno essere sempre di più grande opportunità di nuova occupazione. Il diritto all’ambiente e il principio di precauzione devono essere costituzionalmente garantiti, mentre il nostro codice penale deve essere modificato per assicurare alla giustizia eco-mafiosi ed eco-criminali.
Osserviamo con preoccupazione la scomparsa di una autonoma presenza ecologista in Italia, in controtendenza a quanto invece accade in altri paesi d’Europa, e vogliamo pertanto dare il nostro contributo affinché in Italia nasca un forte e credibile movimento ecologista, un non partito, una rete ecologista territoriale e tematica, libera, diversa e aperta che sappia, trasversalmente e senza confini ideologici, parlare a tutti i cittadini italiani. Guardiamo con attenzione all’appello “Il coraggio di osare” lanciato da molti ambientalisti e riteniamo importante che tutti gli ecologisti trovino una loro unità per trasformare in realtà la speranza di milioni di cittadini che vogliono un’Italia migliore. Lo scenario temporale di questo progetto politico deve essere ampio, bisogna lavorare per il domani, dando il meglio di noi in questa grande sfida.
Roma, 7 ottobre 2009
Mario Tozzi ricercatore
Giobbe Covatta attore e cooperante
Giuliano Tallone ambientalista
Marco Roveda ambientalista
Cara Grazia, riposati e cura i tuoi fiori
Grazia Francescato lascia la vita politica. Dopo aver distrutto il WWF e azzerato politicamente ed elettoralmente la Federazione dei Verdi sente “la necessita’ improrogabile di prendermi una pausa”. Ma non solo: colei che ha saldamente guidato i Verdi (come prestanome di altri) negli ultimi dieci anni (ad intermittenza con il manovratore semi-occulto) riesce a dire che “non siamo piu’ i custodi della questione ambientale, non siamo all’altezza della sfida”. “C’e’ gente che ne sa piu’ di noi, ormai.” Di lei sicuro, come del resto di coloro che hanno distrutto, svilito e tradito l’unico simbolo sopravissuto a tangentopoli e l’unica filosofia politica in grado di salvare l’umanità dall’autodistruzione.
Cara Grazia, riposati e cura i tuoi fiori. E’ un augurio sincero per una vita serena. L’astio lo lasciamo da parte, noi da lunedì torneremmo volentieri a far politica, seria ed ecologista. Congresso permettendo.
VERDI: DOMANI APRE CONGRESSO, FRANCESCATO “IO LASCIO”
(AGI) – Roma, 8 ott. – Alla vigilia di un congresso difficile, i Verdi perdono una protagonista storica della battaglia ambientalista: Grazia Francescato. La segretaria uscente ha annunciato in un’intervista a Left, in edicola domani, che intende abbandondare l’attivita’ politica. “Sento la necessita’ improrogabile di prendermi una pausa”, ha detto, “ho bisogno di piu’ ‘verde’ e meno ‘verdi’ per un po’. Lascio dopo 40 anni di militanza e 10 di politica attiva. Lascio la presidenza e il posto nel coordinamento di Sel. Mi prendo un periodo di tregua”. E non e’ un “arrivederci” indolore: ai compagni che da domani e per tre giorni si confronteranno nel congresso Francescato ha lanciato un monito. “Non siamo piu’ i custodi della questione ambientale, non siamo all’altezza della sfida”, ha sottolineato, “c’e’ gente che ne sa piu’ di noi, ormai. E poi tanti cercano solo il posticino da assessore o consigliere. Oggi litighi per le regole, le maggioranze, mica per i grandi temi”. Dunque, “per un po’, voglio essere solo responsabile di me stessa. I meccanismi perversi della politica italiana non mi interessano piu'”, ha chiarito. (AGI)