
Dell’esercito, della Gad e della politica
A fag tut mi. L’annuncio del Ministro Franceschini dell’arrivo dell’esercito per presidiare la zona GAD è degno dello stereotipo del ferrarese nel mondo.
Purtroppo a far le cose da soli spesso si fanno male. Pensando di erigersi a salvatore della città, in vista delle elezioni politiche del 2018 e forse per tutelare un suo candidato alle ancor più delicate amministrative 2019, il Ministro della Cultura è riuscito in un colpo solo a dar ragione alle destre che da 2 anni invocano l’arrivo dei mitra in GAD, sconfessare la politica di rigenerazione che questa amministrazione ha messo in campo sulla città (a partire dal Palaspecchi sino alla riqualificazione urbanistica di buona parte del quartiere) e infine conferire un alibi non richiesto a chi in questi anni non ha saputo gestire l’ordine pubblico in quella parte di quartiere. Per intenderci meglio, un quartiere degradato si rigenera con le scelte urbanistiche, gli interventi di riqualificazione e di ricostruzione della comunità e della socialità, mentre le organizzazioni criminali si sgominano con l’investigazione e con il controllo del territorio da parte delle Forze dell’Ordine; non certo con una settimana di controlli speciali interforze o con due militari fermi – turni permettendo – per 4 mesi davanti al MEIS e forse alla Stazione, in Piazzale Castellina e al Grattacielo.
Far arrivare 12 militari per qualche mese è mettere in campo una inutile azione fintamente repressiva che – se va bene – forse aumenterà giusto la percezione di sicurezza nel quartiere ma sarà inutile rispetto alla risoluzione dei problemi alla base di questa. Se va bene avrà quindi avuto ragione la destra, come se l’impegno di questi anni dell’amministrazione locale fatto di investimenti a breve e lungo termine sul quartiere e sul suo capitale sociale non fosse servito a niente. Se va male, come credo andrà, sarà l’ennesima zappa sui piedi che il Partito Democratico si sarà dato in questa sua fase di confusione politica che dura da un po’ troppo tempo. Il duo Franceschini/Minniti riuscirà forse a conquistare il PD ma, almeno a Ferrara, riuscirà anche nella geniale operazione politica di non intercettare alcun voto a destra (anzi perdendone, perchè ricordatevi, è sempre meglio l’originale), chiudendo allo stesso tempo il dialogo a sinistra.
Siccome in estate non ho seguito un corso di aggiornamento presso la Tass (o Sputnik), come forse qualche mio collega ha fatto, non mi resta che rilevare come questo atto del Ministro sia nei modi e nei tempi un atto in aperto contrasto con questa amministrazione. Non solo dal punto di vista politico ma anche istituzionale. Sul primo piano ho già detto. Mi tocca quindi solo prendere atto dello spregio del Governo nazionale per le Istituzioni locali. Risultando evidente la mia “inadeguatezza” rispetto alla linea politica del Governo sulla sicurezza e non volendo essere in alcun modo schermo istituzionale a decisioni che vengono prese altrove senza alcun confronto, ho appena inviato le mie dimissioni dalla carica di Presidente della III^ Commissione. Anche per poter continuare a dire in piena libertà ciò che penso debba dire la sinistra in questa città.

Domani marcia della Lega «Vogliamo l’esercito in città»

corteo alle 20
Prontuario
Vignetta di Mauro Biani, via Marcello.
Cambio di difesa…
“Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, credo che non ce la faremmo mai…”.
Il sempre più sinistro Silvio Berlusconi svela il suo vero obbiettivo.
Finalmente abbiamo capito, altro che esercito del male: un semplice passaggio dalla marcatura a zona a quella a uomo…
Berlusconi: “30 mila soldati nelle strade un esercito contro l’esercito del male”
OLBIA – Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi interviene sull’emergenza sicurezza nelle grandi città dopo gli ultimi episodi di violenza a Roma e Guidonia. “C’è una proposta del ministro Maroni condivisa dal ministro La Russa per aumentare di 10 volte il numero dei militari che, invece di essere un esercito che fa la guardia nei confronti del deserto dei Tartari, sarà utilizzato per combattere l’esercito del male cioè la criminalità diffusa”.Parlando ad Arzachena, il premier ha sostenuto che sarà aumentato il numero dei tre mila militari in aiuto alle forze dell’ordine, “una trovata – ricorda – che è del presidente del Consiglio e adesso si svilupperà con ottimi risultati”.
Fermo o spalo!
Pensavo che fosse uno scherzo, ero stanco ieri sera e credevo di essermelo quasi sognato.
Poi no, leggendo stamattina quotidianità del libertario – dal quale prendo a prestito il geniale titolo – ho avuto conferma dell’ultima geniale trovata della Sindaca Moratti, l’esercito antineve:
Dopo aver fatto la guardia ai cestini, ora dovrebbero sgombrare le strade dalla neve.
A me si è rotto lo scarico del cesso. Che faccio, do uno squillo ai lagunari?
Il mio scarico è a posto, ma il Comune di Ferrara credo che abbia dovuto spendere più di 100.000 euro per l’ultima nevicata. Che facciamo scarichiamo anche noi i costi sul contribuente italiano o il fatto che intorno al Po d’inverno possa nevicare la consideriamo un’eventualità che un’amministrazione, e i suoi cittadini, devono prevedere?
Sì anche i cittadini. Perchè sono d’accordo con chi dice che una nevicata a Milano o Torino (o Ferrara) non è niente di drammatico: ci si bagna i piedi e si sta attenti a non scivolare. Il problema è che abbiamo perso il rapporto con il vivere su un Pianeta che ha i suoi climi per ogni stagioni (sempre più vari…), e che ogni clima ha i suoi tempi. Con la neve bisogna sapere che è difficile circolare, qualsiasi sia la quantità di sale sparsa per le strade, che ci si metterà più tempo a spostarsi ed è possibile che non si riesca a fare tutto quello che ci si era prefissi di fare. Magari si chiudono anche le Scuole.
Ma noi ormai abbiamo rimosso tutto questo, fra telefonini che ci trovano ovunque e SUV che vanno dappertutto (soprattutto sui marciapiedi), così telefoniamo alla direttaTV per l’emergenza neve….
esposizione mediatica eccessiva
Non vorrei violare il desiderio di “evitare un’esposizione mediatica eccessiva“, ma è difficile non segnalare questa notizia da estense.com:
In città la riunione del direttivo di Polis Aperta
A Ferrara le divise gay escono allo scopertoSono arrivati a Ferrara da Bologna per rimanere distanti dall’attenzione dei riflettori mediatici. E, per essere sicuri che questo accada, la loro riunione si tiene rigorosamente a porte chiuse.
Poliziotti, Carabinieri, uomini e donne della Guardia di Finanza, dell’Esercito e dell’aeronautica gay e lesbiche escono allo scoperto anche in Italia, dopo una lunga stagione di incertezze e clandestinità.
Questo è lo scopo di Polis Aperta che oggi riunirà il suo direttivo per darsi un nuovo statuto e un programma di iniziative, in un grande coming out collettivo. Il desiderio è voltare pagina per dare un’organizzazione associativa alle forze dell’ordine Lgbt.
Il «coming out» degli omosessuali in divisa era previsto inizialmente a Bologna, ma i vertici di Polis Aperta hanno preferito la riservatezza di Ferrara per esigenze organizzative e per evitare un’esposizione mediatica eccessiva.
Dell’ipocrisia al governo (uno)
L’esercito nelle strade è il penultimo dei provvedimenti di un governo ipocrita, sino al midollo.
A me, vedere un militare con il mitra in spalla fa solo paura. Non so a voi.
Dell’esercito sulle strade hanno già detto tutto i sindacati delle forze dell’ordine, mi tocca addirittura una citazione contronatura, del SAP da Repubblica.it:
“Pericolosa la presenza dei militari”. “Abbiamo fondato timore che possa accadere qualcosa a causa dell’inesperienza dei militari”. A lanciare l’allarme è il Sap, il sindacato autonomo di polizia, secondo il quale l’utilizzo dei soldati nelle città non solo costituisce “una pure e semplice operazione di facciata”, ma rappresenta anche “un pericolo”.
Segnalo, in più, questo editoriale di Peace Reporter, che trae spunto dai dati del rapporto Censis.
La Repubblica fondata sui morti sul lavoro
Ministro La Russa, perché non manda i militari nei cantieri?
E’ attenta ai sondaggi, la nostra casta politica, ma è distratta quando si tratta di guardare alla vita reale del Paese. A Roma, dicono le statistiche, si è più sicuri che ad Amsterdam e a Londra. Ma sul lavoro no. In Italia ci sono 3.750 ispettori del lavoro: molti di loro non riescono a metter piede fuori dagli uffici, per mancanza di fondi e burocrazia. A fronte di centinaia di migliaia di luoghi di lavoro e innumerevoli cantieri aperti. Eppure, giornalisti e politici alimentano un inesistente allarme sicurezza… (segue su peacereporter)
Sulla “percezione” indotta scrivono anche su Diary, paferrobyday. Addirittura citazioni d’oltreoceano. Qualche tempo fa anche sul blog di fuoriluogo.it. L’indice della discussione da blogbabel.
Dell’esercito sulle strade…
Le forze di polizia, per bocca dei loro sindacati, hanno già fatto sapere che avrebbero gradito, piuttosto che aggiungere ai loro tanti doveri quello di dover scortare i giovani militari, inesperti di ordine pubblico, qualche taglio in meno ai loro bilanci dissestati. Un pieno di benzina in più, quando la guardie devono inseguire i ladri, farebbe più comodo di un bersagliere a piedi, per quanto forte corra e suoni la tromba. Si rischia, per giunta, che la già delicata ripartizione dei compiti tra le nostre molte polizie (carabinieri, poliziotti, finanzieri, forestali) si complichi ulteriormente: già si sorride della composizione – come dire – multiculturale dei drappelli in allestimento, due soldati e un carabiniere, oppure due soldati e un poliziotto. Familiarizzeranno? O confrontando stipendi e dotazione di armi e bagagli nasceranno nuove gelosie, nuovi malintesi, nuove rivalità di carriera?
Michele Serra oggi su Repubblica.
Sicurezza? Quando basta uno squillo…
Sorpresa! In piena emergenza sicurezza, mentre ci si avvia a prendere le impronte a chiunque non parli bergamasco stretto, mentre i poliziotti ed i carabinieri lamentano che mancano soldi, mentre l’esercito si accinge a pattugliare le strade, “scopriamo” da rassegna.it che i reati sono in calo. Sì in calo e non da oggi e non di poco:
nel 2006, ultimo anno per il quale si dispone di dati definitivi, gli omicidi sono stati 621, 393 in meno rispetto al 1995, e addirittura 1.280 in meno rispetto al 1991; sempre nel 2006 si è registrato un tasso di 37 borseggi ogni 100 mila abitanti, il più basso degli ultimi 30 anni; stesso discorso va fatto per i furti in appartamento che fanno registrare una diminuzione del 41 per cento tra il 1999 e il 2006.
Nonostante questo i media continuano a cavalcare la cronaca nera:
le notizie di cronaca nera, cronaca giudiziaria e criminalità organizzata risultano raddoppiate, se non addirittura triplicate, in pochi anni, passando dal 10,4 per cento dell’intera durata dei tg nel 2003, al 23,7 per cento in quelli del 2007.
Insomma mancano ancora i dati recenti, ma pare che il trend sui reati sia confermato anche nel 2007 (in particolare nel secondo semestre). Insomma una bella bolla mediatica, giusto giusto in tempo per far vincere Berlsuconi Bossi e Fini al grido di Sicurezza-Subito.
In fondo basterebbe poco per risolvere la questione: un po’ telefonate ai direttori dei tg ed il gioco è fatto. Ma i nostri nel frattempo hanno bisogno di far passare un po’ di leggi sull’onda dell’emergenza, e state certi, andranno fino in fondo.