• Il Governo dei balzelli e dei sabotaggi

    Sta facendo molto parlare l’aumento del pedaggio autostradale al casello di Ferrara Sud. E giustamente.

    Ma non c’è solo quello in questa finanziaria. C’è purtroppo tanto altro, a partire dai tagli insostenibili agli enti locali. E c’è anche la norma cervellotica sui bonifici per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche di cui abbiamo già parlato qui insieme a Marcello, Letizia e Roberto.

    Ecco la posizione mia e dei Verdi di Ferrara:

    Il Governo dei balzelli e dei sabotaggi
    I Verdi si schierano contro i balzelli per cittadini e imprese e per la conferma del 55%
    Oggi entrano in vigore alcune delle norme contenute nel decreto Tremonti recante le misure della manovra economica del Governo Berlusconi. Oltre al balzello del rincaro, ingiustificato e arbitrario del pedaggio al casello autostradale di Ferrara Sud – che peraltro rischia di convogliare ulteriore traffico di attraversamento nel Centro della città – di cui si è già molto parlato, da oggi un ulteriore balzello è dovuto dalle imprese allo Stato italiano.
    Ma non da tutte. Infatti è prevista l’introduzione di una ritenuta d’acconto del 10% – prelevata direttamente da banche e poste – a carico delle ditte beneficiarie di bonifici a saldo di interventi sul patrimonio edilizio i cui importi risultano detraibili dall’Irpef con l’aliquota del 36% o del 55%. Si tratta, evidentemente, oltre che di un provvedimento molto gravoso per le imprese, come recentemente fatto rilevare dalle associazioni del settore, dell’ennesimo sabotaggio nei confronti di quegli interventi, in particolare quelli del 55%, volti alla riqualificazione anche energetica del nostro patrimonio edilizio, da sempre vista come un sassolino nella scarpa dal Governo del Nucleare.
    Inoltre si stratta di un provvedimento fiscalmente stupido, che rischia di sottrarre all’economia legale tutta una serie di transazioni che, visti gli obblighi di bonifico e di comunicazione dei dati all’Agenzia delle Entrate, risultano oggi più trasparenti che mai.

    Un Governo che quindi come al solito predica bene e razzola male, impone balzelli ai cittadini e favorisce la reimmersione rapida delle imprese nell’economia fantasma.

    Anche per questo i Verdi nella Circoscrizione 1 hanno presentato nelle settimane scorse un’interpellanza al Sindaco per chiedere un impegno diretto nell’Anci, ripartendo dal documento “I Sindaci contro le polveri sottili” per la conferma delle detrazioni del 55%, a favore dei cittadini ma anche per sostenere un settore che è cresciuto in questi anni soprattutto grazie alla forte innovazione nel campo dell’efficienza energetica.

    L’Ufficio stampa

  • Mettono le mani in tasca alle imprese!

    Nella manovra economica del governo è inserita una norma che chiamare stupida è dir poco. Si prevede infatti che all’accredito dei bonifici per operazioni rientranti nelle tipologie previste per la detrazione del 36 e 55& (ristrutturazioni e qualificazione energetica) banche e poste operino una ritenuta d’acconto nei confronti delle imprese beneficiarie del 10%.

    Ma allora ditelo che oltre a sabotare per l’ennesima volta il processo di qualificazione energetica del costruito nel nostro paese, volete favorire l’evasione fiscale.

    Perchè è proprio grazie alle detrazioni l’emersione del lavoro in edilizia è interesse anche del committente, che si vede ritornare parte della spesa a rate negli anni come sconto irpef, ed è proprio grazie alle modalità di pagamento (bonifico, con dati comunicati all’agenzia delle entrate dalle banche) che la tracciabilità delle operazioni è garantita.

    Ora, mettendo le mani nelle tasche delle imprese con un balzello che è in grado di mettere in difficoltà le aziende del settore (come si evince dalla lettera dell’uncsaal qui sotto), si mette in discussione questo meccanismo, favorendo così il ritorno al nero dell’intero settore edile.

    Complimenti!

    La manovra correttiva 2010-2012 presentata dal Governo e attualmente all’esame del Senato, al Titolo II – Contrasto all’evasione fiscale e contributiva, contiene un articolo, il 25 che al comma 1 recita:

    Art. 25 (Contrasto di interessi)

    “1. A decorrere dal 1° luglio 2010 le banche e le Poste Italiane SPA operano una ritenuta del 10 per cento a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dai beneficiari, con obbligo di rivalsa, all’atto dell’accredito dei pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione d’imposta. Le ritenute sono versate con le modalità di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 2007, n. 241. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate sono individuate le tipologie di pagamenti nonché le modalità di esecuzione degli adempimenti relativi alla certificazione e alla dichiarazione delle ritenute operate.”

    In pratica, dal 1° luglio 2010, si prevede l’obbligo di assoggettamento a ritenuta d’acconto (10%) dei compensi corrisposti, mediante bonifici bancari o postali, quale modalità obbligatoria di pagamento per beneficiare di oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione d’imposta (ad esempio al fine di fruire delle detrazioni del 36% o del 55%).

    La ritenuta d’acconto dovrà essere operata dalla banca del beneficiario del bonifico all’atto di accreditamento delle somme a favore dello stesso. Un apposito provvedimento individuerà gli aspetti attuativi.

    Considerando che il reddito operativo delle aziende serramentistiche oscilla tra il 5% e il 6% del fatturato (prima degli interessi passivi e delle tasse) un prelievo del 10% del fatturato significherebbe il congelamento dell’intera redditività operativa.

    In quest’ottica le migliori aziende del comparto, associate all’Uncsaal, farebbero fatica a sostenere i costi di eventuali finanziamenti (come mutui o fidi), potrebbero essere costretti a ridurre gli investimenti e questo farebbe rallentare il processo di innovazione tecnologica che si è innescato dal 2008.

    Il rischio, insomma, è che l’art. 25 metta in seria discussione l’intero impianto del 55%, depotenziandone i benefici, sia per le imprese, sia per l’Erario e, in netto contrasto con le intenzioni del Legislatore rischi di favorire un tessuto di imprese che operano sul mercato eludendo la legalità e gli adempimenti tributari dovuti.

    Va infine detto che il 1° luglio 2010 come data di inizio di introduzione della ritenuta sarà molto difficilmente rispettata in quanto l’approvazione definitiva dello stesso è prevista per le settimane successive.

    Uncsaal si è immediatamente attivata presso i propri riferimenti istituzionali per affrontare la questione e vi terrà costantemente aggiornati su www.uncsaal.it