
Daniele Lugli, quel grande pieno incontenibile
“Sono sempre i migliori che se ne vanno.
L’affermazione risulta fondata più che su un rigoroso esame comparativo, su una sorta di evidenza, derivata dall’apprezzamento di quelli che restano.”
Daniele Lugli, Gli angeli hanno o sono le ali, 2000
Caro Daniele,
ti scrivo solo oggi perché quando la notizia della tua scomparsa mi ha raggiunto non potevo crederci.
Non solo mi ha lasciato senza parole, ma per giorni mi è apparsa irreale. Come succede per le persone care, sembra impossibile che tu sia morto e che non ci si possa più incontrare. Ci eravamo visti molti mesi fa, credo alla presentazione del mio libro, o forse ad un’altra delle tante. Ci rincorrevamo con inviti reciproci, e purtroppo troppo spesso altri impegni mi impedivano di partecipare. Io mi sentivo già un po’ in colpa allora. E adesso come facciamo?
In questi giorni mi hanno aiutato le tante cose scritte dalle tue amiche e dai tuoi amici, che ringrazio di cuore. Sono ritornati alla mente tanti ricordi. Eri un fiume di parole, sempre misurato e mai esondante, pieno di delicati insegnamenti, di sottile e intelligente ironia. Riconoscevi con umiltà la tua imperfezione, e non come clausola di stile: ti arrabbiavi ed eri capace anche di rimbrotti. Eh sì, eravamo quasi sempre d’accordo, ma abbiamo anche discusso: a volte mi hai convinto, come quella volta che poi sono diventato il “tuo consigliere comunale”, anche se certo potevo fare meglio. Altre no. E nonostante questo mai ti sei tirato indietro, per quel che potevi: come quando, pur avendo esplicitato la tua contrarietà a partecipare (e dopo oltre 20 anni ancora ci tenevi a ricordarlo), hai aiutato un gruppetto di giovani di allora a prepararsi attraverso la strada della nonviolenza alle manifestazioni del G8 di Genova. E poi quel tuo chinarti sull’agendina, minuscola come la tua grafia: troppo piccola che io ho sempre avuto la sensazione che tu bleffassi quando la controllavi per fissare un incontro. Un dubbio che svaniva subito dopo, quando ti si accendevano gli occhi: “non posso, devo fare il nonno” dicevi, tu che del nonno eri, sei, la perfetta iconografia.
“Ci sarebbe stata data una sia pur limitata signoria sul tempo. È la responsabilità più grande”. Hai scritto così sul tuo delizioso librettino di aforismi arricchito dai disegni di Franco Patruno. Ecco, finalmente ora mi è chiara la compresenza fra vivi e morti che ci ha insegnato il tuo maestro Capitini. Oggi quella responsabilità passa a noi, le tante le generazioni a cui hai trasmesso com’è bella la libertà, la giustizia e la pace, e di come i mezzi per ottenerle debbano essere coerenti con i fini. Abbiamo il compito, tutti insieme, di dare una mano, “per quel che possiamo”, a questo mondo e renderlo un posto un poco migliore per i nostri figli e nipoti. Per ricordare ciò che è stato, per non ripetere gli stessi errori, per parlare a chi non ha potuto ascoltarti. Non sarà facile, ma lo faremo insieme anche a te.
Ciao Daniele, grazie di tutto. Ci hai lasciato un grande pieno incontenibile tutto intorno.
Ti voglio bene e insieme a te abbraccio Rossana, Chiara e Elena.
Leo

L’Onda Verde a Libraccio Ferrara
Martedì 29 novembre 2022 – Ore 17,30
Presentazione del libro
L’Onda Verde

L’Onda Verde
La fine della Guerra alla droga
Autore Leonardo Fiorentini
Prefazione di Franco Corleone
Postfazione di Marco Perduca
Contiene il report del progetto NAHRPP sull’autoregolazione nel consumo di cannabis a cura di Susanna Ronconi, Forum Droghe.
Editore: Officina di Hank
Anno: 2021
Pagine: 176
Euro: 15
ISBN: 9791280133472
Dalla legalizzazione in Uruguay nel 2013, sino a quelle nordamericane, le riforme delle politiche sulle droghe oggi passano per la sostanza più diffusa e normalizzata, ma anche più repressa al mondo. Usata spesso come mero strumento di controllo ed oppressione delle minoranze, la War on Drugs mai come in questi ultimi anni ha visto incrinarsi il suo fronte da sempre compatto, a partire dagli Stati Uniti. Di fronte alle evidenze scientifiche ed al conclamato fallimento del proibizionismo, i successi della regolamentazione della cannabis sono oggi il grimaldello capace di insinuarsi con efficacia fra l’ideologia e il populismo della guerra alla droga e un’opinione pubblica sempre più consapevole. Partendo dalle raccomandazioni dell’OMS che hanno declassificato la cannabis, il libro è un viaggio nei successi e nelle problematiche delle legalizzazioni in giro per il mondo che attraversa le riflessioni su sicurezza, giustizia sociale e sostenibilità, sino alla ricerca sul consumo consapevole e sugli usi medici.

Tornano a Ferrara i libri della Ragione
Ritornano a Ferrara le presentazioni di libri per ragionare sulla società promossi da la Società della Ragione in collaborazione con la libreria Libraccio del capoluogo estense. La rassegna “I Libri della Ragione”, giunta alla quarta sessione, accompagnerà i lettori ferraresi per tutto novembre. Tutti gli incontri si terranno dalle 17,30 presso la bellissima Sala dell’Oratorio Palazzo San Crispino all’ultimo piano della libreria Libraccio di Ferrara in Piazza Trento Trieste.
Si parte martedì 8 con la presentazione del volume “Contro gli ergastoli” (Futura, 2021) a cura di S. Anastasia, F. Corleone e A. Pugiotto che vuole aprire un dibattito critico sulla detenzione a vita verso il suo superamento. Dialogheranno con Stefano Anastasia e Andrea Pugiotto la professoressa Stefania Carnevale, Associata di Procedura penale Università degli studi di Ferrara e l’avvocato Pasquale Longobucco, Presidente della Camera Penale di Ferrara.
Si continua poi il martedì successivo, 15 novembre, con il libro “Così san tutt3” (Fandango Libri, 2022) a cura di Giulia Perrone e Marco Perduca. Il testo fa parte della campagna dell’Associazione Luca Coscioni volta a dare forma al diritto umano alla scienza attraverso le sue implicazioni pratiche. A dialogare con i due curatori sarà Ilaria Baraldi, consigliera comunale e membro del direttivo de la Società della Ragione.
“La storia culturale degli stupefacenti” di Paolo Nencini (Futura, 2021) è il terzo volume che sarà presentato martedì 22 novembre. Partendo dall’analisi degli stupefacenti nella letteratura internazionale, dialogheranno insieme all’autore Denise Amerini, Responsabile dipendenze e carcere CGIL Nazionale e Francesca Battista, Segreteria Camera del Lavoro di Ferrara.
Infine il 29 novembre chiuderà questo quarto ciclo di libri della Ragione la presentazione del libro di Leonardo Fiorentini “L’Onda Verde. La fine della guerra alla droga“. Un testo che fa il punto sulla riforma delle politiche sulla cannabis a livello internazionale e che è diventato anche un podcast, prodotto dal Collettivo ferrarese Cumbre AltreFrequenze. Dialogheranno con l’autore Irene Bregola, Esseblog e Federico Varese, professore di criminologia e Direttore del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Oxford.
Il quarto ciclo dei Libri della Ragione è in collaborazione con la Camera Penale ferrarese “Avv. Franco Romani”, l’Associazione Luca Coscioni, CGIL, e Forum Droghe.
Martedì 8 novembre 2022 – Ore 17,30
Presentazione del volume
Contro gli ergastoli
Stefano Anastasia e Andrea Pugiotto

Contro gli ergastoli
Prefazione di: Valerio Onida
A cura di: Stefano Anastasia, Franco Corleone, Andrea Pugiotto
Giugno 2021
ISBN: 978-88-230-2348-2
Collana: Saggi
Euro 18
Futura
A distanza di un decennio dal pionieristico volume Contro l’ergastolo (che inaugurava la collana delle pubblicazioni de La Società della Ragione) e all’indomani dell’ord. n. 97/2021 della Corte costituzionale, si impone una rinnovata riflessione critica su tutte le modalità di detenzione a vita. Lo fa il presente volume, guardando al «fine pena mai» da ogni latitudine: la tormentata storia parlamentare della sua mancata abrogazione; le sue progressive erosioni ad opera della giurisprudenza costituzionale e convenzionale; i costi esistenziali di una pena perpetua; la sua diffusione nel mondo; le possibili alternative sanzionatorie. Unitamente alla ricognizione delle sue reali dimensioni numeriche e della giurisprudenza in tema di liberazione condizionale, il volume offre così al dibattito pubblico elementi tali da sradicare la (falsa, ma diffusa) convinzione che in Italia, de jure o de facto, l’ergastolo non esista. In Appendice, scritti (di Papa Francesco, Aldo Moro, Salvatore Senese, Aldo Masullo) che, più e meglio degli altri, mostrano come la pena fino alla morte sia l’ambiguo luogotenente della pena di morte.
Martedì 15 novembre 2022 – Ore 17,30
Così san tuttз
Giulia Perrone e Marco Perduca

Titolo: Così san tuttз
Autori: Marco Perduca, Giulia Perrone
ISBN: 9788860447906
Euro 18,00
Fandango Libri
Martedì 22 novembre 2022 – Ore 17,30
Storia culturale degli stupefacenti

Paolo Nencini
Storia culturale degli stupefacenti
Prefazione di: Grazia Zuffa
Febbraio 2022
400 pag
ISBN: 978-88-230-2342-0
Collana: Saggi
Cartaceo 24.00 €
Futura
Martedì 29 novembre 2022 – Ore 17,30
L’Onda Verde
Il libro
L’Onda Verde
La fine della Guerra alla droga
Autore Leonardo Fiorentini
Prefazione di Franco Corleone
Postfazione di Marco Perduca
Contiene il report del progetto NAHRPP sull’autoregolazione nel consumo di cannabis a cura di Susanna Ronconi, Forum Droghe.
Editore: Officina di Hank
Anno: 2021
Pagine: 176
Euro: 15
ISBN: 9791280133472
Dalla legalizzazione in Uruguay nel 2013, sino a quelle nordamericane, le riforme delle politiche sulle droghe oggi passano per la sostanza più diffusa e normalizzata, ma anche più repressa al mondo. Usata spesso come mero strumento di controllo ed oppressione delle minoranze, la War on Drugs mai come in questi ultimi anni ha visto incrinarsi il suo fronte da sempre compatto, a partire dagli Stati Uniti. Di fronte alle evidenze scientifiche ed al conclamato fallimento del proibizionismo, i successi della regolamentazione della cannabis sono oggi il grimaldello capace di insinuarsi con efficacia fra l’ideologia e il populismo della guerra alla droga e un’opinione pubblica sempre più consapevole. Partendo dalle raccomandazioni dell’OMS che hanno declassificato la cannabis, il libro è un viaggio nei successi e nelle problematiche delle legalizzazioni in giro per il mondo che attraversa le riflessioni su sicurezza, giustizia sociale e sostenibilità, sino alla ricerca sul consumo consapevole e sugli usi medici.

Arriva da Ferrara il podcast che racconta Genova 2001
ARRIVA DA FERRARA IL PODCAST CHE RACCONTA I VENTI ANNI DAL G8 DI GENOVA
Ventanni | Genova 2001 – 2021 esce il 14 luglio sul canale Spreaker di Web Radio Giardino e su tutte le altre piattaforme di ascolto gratuito. Curato da uno degli autori del nuovo collettivo di produzioni audio Cumbre | Altre Frequenze, ha come protagonisti tre attivisti di Ferrara, allora ventenni, che parteciparono alle manifestazioni contro il G8.
Leonardo, Francesca e Luca nell’estate del 2001 sono partiti da Ferrara per andare a Genova. Hanno vissuto in prima persona le giornate del 18, 19, 20 e 21 luglio. I dibattiti, i cortei, le manifestazioni contro il G8, le violenze, la repressione. Con loro migliaia di persone, un intero movimento.
Questa è la presentazione di “Ventanni | Genova 2001 – 2021” il podcast a cura di Giacomo Locci del collettivo Cumbre | Altre Frequenze, le musiche e la post-produzione di Mattia Antico, che esce in collaborazione con Web Radio Giardino su Spreaker (https://www.spreaker.com/show/ventanni-genova-2001-2021) e su tutte le altre piattaforme di ascolto gratuito con le voci di: Francesca Battista, Leonardo Fiorentini, Luca Greco, Giuliano Giuliani, Carlo Gubitosa, Lorenzo Guadagnucci, Nicoletta Dentico, Enrico Deaglio, Adriano Zamperini, Marialuisa Menegatto, Supporto Legale, Enrico Zucca, Enrica Bartesaghi.
“Perché la memoria è un’azione che riguarda il nostro presente” la frase che accompagna e che fa da sottotitolo all’opera riesce a far capire al meglio il senso di questo progetto che in 5 episodi racconta di vicende del 2001, di azioni compiute allora, ma anche di azioni da compiere oggi e del senso del parlarne ancora dopo vent’anni. Una frase di una delle voci più interessanti del podcast, Adriano Zamperini, Professore in Psicologia della Violenza presso Università di Padova, Dipartimento FISPPA e autore di “Cittadinanza ferita e trauma psicopolitico: Dopo il G8 di Genova: il lavoro della memoria e la ricostruzione di relazioni sociali”
Si potrebbe dire che Ventanni è infatti soprattutto un podcast di intrecci. Intrecci di piani narrativi, quello intimo di Leonardo, Francesca e Luca, gli attivisti di Ferrara e quello più generale con gli interventi che contestualizzano e dipingono le giornate del luglio del 2001 a Genova da un punto di vista più collettivo. Intrecci di stili, quello della cronaca dei vissuti personali che ripercorrono i vari momenti nei diversi giorni e quello delle riflessioni sul “lavorio” e sul senso della memoria in questi venti anni. Intrecci di anni, perchè in ogni episodio non si è mai solo nel 2001 ma anche nel 2021. Intrecci di voci, ogni puntata infatti non è una sola e lunga intervista, ma un racconto corale che si dipana stringendo e allargando il punto di osservazione. Intrecci di generazioni, chi allora aveva vent’anni parla a chi ha vent’anni oggi.
Ventanni racconta del 18, 19, 20 e 21 luglio 2001 quando a Genova centinaia di migliaia di persone scesero in strada per chiedere “un altro mondo è possibile” contro l’arroganza del G8 e lo fa partendo dalle idee che erano la base e la forza del movimento dei movimenti, dalle tante anime di cui era composto, dalle diverse modalità di azione e di lotta e segue poi quelle idee nella loro visione profetica di allora e sbalordente attualità di oggi. Con una domanda sullo sfondo: avevamo ragione noi vent’anni fa o il sistema che combattevamo si è appropriato anche di quelle lotte per illuderci e non cambiare?
Salute globale, lavoro, diritti di cittadinanza, ambiente, lotta alla finanza speculativa: un movimento così radicale che per molti dei protagonisti del podcast è stato fermato con la violenza proprio per le sue idee. Violenza e repressione delle forze dell’ordine che però non hanno mai dato il via ad un vero e proprio dibattito sulla salute democratica di queste istituzioni come invece avviene in molte altre parti del mondo, USA e America Latina in primis.
Insieme alle idee poi le azioni: il concerto di Manu Chao, il corteo dei migranti, l’attacco alla zona rossa, la carica al corteo dei disobbedienti in via Tolemaide del venerdì pomeriggio, la reazione del corteo stesso, l’uccisione di Carlo Giuliani ricostruita dalla famiglia nonostante le omissioni della magistratura, le torture alla caserma di Bolzaneto, le violenze e le torture alla Diaz, l’irruzione al media center, le persone scomparse per giorni e ricomparse poi nelle carceri del nord Italia.
L’altra riflessione che affiora pian piano nel corso degli episodi è quella sulla fine di quel movimento, sulle divisioni, sulle colpe addossate, sulla pericolosa e dannosa tendenza a voler distinguere fra buoni e cattivi.
Ventanni è anche uno dei primi lavori associati a Cumbre | Altre Frequenze, il nuovo collettivo di produzioni audio, podcast e audio doc, made in Ferrara (https://cumbrealtrefrequenze.com/).
Tutti gli episodi e le info su https://www.spreaker.com/show/ventanni-genova-2001-2021
Oltre a quelle di Francesca, Leonardo e Luca gli attivisti di Ferrara che hanno raccontato le loro giornate, e a quella giù citata dal prof. Adriano Zamperini, Ventanni ospita le voci di: Giuliano Giuliani, il padre di Carlo; Carlo Gubitosa, giornalista e scrittore, nel 2001 attivista con l’associazione PeaceLink, autore nel 2003 del libro “Genova, Nome per Nome” e da poco in libreria con “Abbiamo ragione da vent’anni”; Lorenzo Guadagnucci giornalista, attivista, autore di “Noi delle Diaz” e “L’eclisse della democrazia”; Marialuisa Menegatto, Psicologa sociale, Ricercatrice in Psicologia della Violenza, presso l’Università degli Studi di Padova, Dipartimento FISPPA e autrice di “Cittadinanza ferita e trauma psicopolitico”; Enrico Deaglio, giornalista, scrittore, saggista, già direttore di Diario nel 2001; Nicoletta Dentico, già direttrice di Medici Senza Frontiere nel 2001, giornalista e attualmente direttrice del programma di salute globale di Society for International Development, autrice dei libri “Ricchi e buoni? Le trame oscure del flantrocapitalismo” e “Geopolica della Salute: Covid-19, Oms e la sfida pandemica“; Supporto Legale, il collettivo nato nel 2004 per sostenere la difesa di tutti gli imputati dei processi ai manifestanti, che attraverso una delle sue attiviste racconta una delle pagine più dimenticate di questi venti anni, il processo ai 25; Enrico Zucca, sostituto procuratore generale di Genova e Pubblico Ministero nel processo sui fatti della scuola Diaz; Enrica Bartesaghi, una delle fondatrici del comitato Verità e Giustizia per Genova che ha raccolto l’esperienza sua e della figlia Sara nel libro “Genova il posto sbagliato”.

Meglio Legale a Ferrara
Viaggio nell’Italia che coltiva libertà.
Empatia Canapa Bar
ore 18 – Via Carlo Mayr 119
Le politiche proibizioniste sulle droghe e la repressione generano davvero più sicurezza? Dopo 60 anni dall’approvazione delle convenzioni ONU sulle droghe illecite il mercato delle sostanze non è mai stato così ampio e pervasivo. A nulla sono serviti più di 50 anni di war on drugs: strade e piazze sono luogo di spaccio e consumo di sostanze (anche a Ferrara), il mercato è totalmente in mano alla criminalità. Ciò significa violenza, pericoli e insicurezza. Ma c’è un’alternativa: la riforma delle politiche sulle droghe. A partire dalla legalizzazione della cannabis che negli stati dove è stata realizzata ha già dimostrato una notevole efficacia nel diminuire non solo la criminalità legata alle droghe, ma anche la sicurezza in senso lato, come numerosi studi dimostrano.
In questa tappa del Tour di Meglio Legale in collaborazione con Forum Droghe parleremo di come la regolamentazione legale della cannabis possa portare più sicurezza nelle città e più sicurezza nei consumi di sostanze.
Barbara Bonvicini, Meglio Legale
Ilaria Baraldi, consigliera comunale
Leonardo Fiorentini, Segretario di Forum Droghe e Direttore di Fuoriluogo
Massimo Maisto, Presidente di Arci Emilia Romagna
Antonella Soldo, coordinatrice della campagna di Meglio Legale
In collegamento video: Federico Varese, professore di criminologia presso l’Università di Oxford (GB)
https://forms.gle/kbioxJ9E7CJkaKHE7

10 dicembre: si parla di Carcere, a Ferrara e non solo
Si terrà domani, martedì 10 dicembre 2019 alle ore 18 presso la Sala Convitto del Consorzio Factory Grisù la presentazione del Primo Rapporto sulle condizioni di detenzione in Emilia Romagna realizzato dalla sede regionale dell’Associazione Antigone.
L’iniziativa, promossa da la Società della Ragione e da Antigone, proprio il 10 dicembre Giornata mondiale dei Diritti dell’Uomo, vuole ricordare che solo con il rispetto di questi è possibile rendere effettivo il dettato costituzionale che vede la pena come mezzo per il reinserimento nella società del reo. L’incontro inizierà con i saluti del Garante delle persone private della libertà della Regione Emilia Romagna, il ferrarese Marcello Marighelli e di Alvise Sbraccia, Coordinatore del comitato scientifico di Antigone. Interverrano la Prof.ssa Stefania Carnevale, Garante dei Diritti dei detenuti del Comune di Ferrara, Giulia Fabini di fra le curatrici del rapporto per Antigone Emilia Romagna e il Prof. Andrea Pugiotto, Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Ferrara. Coordinerà i lavori Leonardo Fiorentini, La Società della Ragione ONLUS.
Da alcuni anni gli osservatori e le osservatrici di Antigone presenti in regione garantiscono che ciascun carcere sia visitato almeno una volta all’anno, assicurando continuità nell’attività di monitoraggio e scambio con gli operatori e le operatrici del settore. Altrettanti\e militanti dell’associazione si occupano di raccogliere informazioni sugli istituti provenienti da altre fonti, cercando, archiviando e analizzando contributi giornalistici, comunicati sindacali, report provenienti da altre associazioni e dagli uffici dei garanti (regionale e comunali) e realizzando talvolta colloqui e interviste con testimoni privilegiati all’esterno del carcere. L’integrazione di questi strumenti ha spinto Antigone a lavorare al primo rapporto regionale sulle condizioni di detenzione con l’intento di comporre un quadro regionale sulla base del confronto dei materiali raccolti con riferimento alle singole strutture: le case circondariali di Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Ravenna, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini; la casa di reclusione di Parma, la casa di lavoro di Castelfranco Emilia. Il rapporto regionale, suddiviso in otto capitoli, traccia un quadro di tutti gli istituti di pena presenti nel territorio regionale procedendo per area tematica, dopo una panoramica di sintesi sui dati statistici disponibili a partire da fonti istituzionali, ma soprattutto dai dati raccolti direttamente dagli osservatori nel corso delle visite e dai e dalle militanti prima e dopo di queste, offre una descrizione delle attività dell’Osservatorio parallelo. Il capitolo 4 è dedicato alla dimensione architettonico-strutturale delle prigioni collocate in regione. I capitoli 5 e 6 affrontano le specificità regionali della detenzione minorile e femminile. Nel capitolo 7 è analizzata la delicatissima questione dell’organizzazione delle modalità di sorveglianza, nel tentativo di tracciare un primo bilancio regionale degli effetti prodotti dalle circolari ministeriali che hanno ridefinito, in particolare, gli assetti normativi e gestionali del lavoro di polizia nelle sezioni detentive (sorveglianza dinamica e regime a celle aperte) nell’ultimo quinquennio. Il capitolo di chiusura è interamente dedicato all’area della sanità penitenziaria. Le osservazioni proposte afferiscono peraltro anche alle dimensioni gestionali, rendendo conto delle differenze di carattere organizzativo che si possono riscontrare in Emilia-Romagna nelle aree sanitarie delle prigioni.
Ecco il programma:
Sala Convitto
Consorzio Factory Grisù
Via Poledrelli 21 – Ferrara
Ore 18.00 – 20.00
Presentazione del
PRIMO RAPPORTO SULLE CONDIZIONI DI DETENZIONE
IN EMILIA ROMAGNA
ANNO 2018
A cura di Antigone Emilia-Romagna
Saluti iniziali
Marcello Marighelli
Garante delle persone private della libertà della Regione Emilia Romagna
Alvise Sbraccia
Coordinatore del comitato scientifico di Antigone
Intervengono
Stefania Carnevale
Garante dei Diritti dei detenuti del Comune di Ferrara
Giulia Fabini
Antigone Emilia Romagna
Andrea Pugiotto
Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Ferrara
Coordina
Leonardo Fiorentini
La Società della Ragione ONLUS

Le carceri in Emilia Romagna
Sala Convitto
Consorzio Factory Grisù
Via Poledrelli 21 – Ferrara
Ore 18.00 – 20.00
Presentazione del
PRIMO RAPPORTO SULLE CONDIZIONI DI DETENZIONE
IN EMILIA ROMAGNA
ANNO 2018
A cura di Antigone Emilia-Romagna
Saluti iniziali
Marcello Marighelli
Garante delle persone private della libertà della Regione Emilia Romagna
Alvise Sbraccia
Coordinatore del comitato scientifico di Antigone
Intervengono
Stefania Carnevale
Garante dei Diritti dei detenuti del Comune di Ferrara
Giulia Fabini
Antigone Emilia Romagna
Andrea Pugiotto
Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Ferrara
Coordina
Leonardo Fiorentini
La Società della Ragione ONLUS

Obiezione delle spese militari a sostegno di Adopt Srebenica
Anche quest’anno Rete Lilliput Ferrara vi propone di aderire ALLA CAMPAGNA OSM (OBIEZIONE ALLE SPESE MILITARI). UN’AZIONE SEMPLICE PER UN GESTO CONCRETO DI PACE.
Il Paese sta sopportando ripetute e pesantissime manovre economiche che colpiscono la parte più debole della popolazione e le spese sociali, mentre le SPESE MILITARI sono di nuovo in aumento (70 milioni di euro al giorno) con un boom delle esportazioni (anche ai paesi coinvolti in conflitti armati es Arabia Saudita).
Tutto questo è assolutamente inaccettabile e oggi, l’adesione alla campagna rappresenta l’occasione per manifestare la propria indignazione e il rifiuto di questa logica e pretendere a voce alta che i sacrifici siano equamente distribuiti e coinvolgano con drastici tagli la produzione e il commercio delle macchine da guerra
L’adesione alla campagna Osm rappresenta anche un appoggio al disegno di legge di iniziativa popolare “Un’altra difesa è possibile” che è stata consegnata alla Camera con più di 53 mila firme nel 2015
Con i contributi raccolti viene finanziato il progetto “Adopt Srebrenica”
Ogni anno in Italia viene proposta la Campagna di Obiezione alle Spese Militari per La Difesa Popolare Nonviolenta. che si pone i seguenti obiettivi:
- Riduzione delle spese militari a favore delle spese sociali.
- Cambiamento del sistema di difesa offensivo attuale in un modello difensivo non armato e nonviolento (Difesa Popolare Nonviolenta).
- Approvazione di una legge per l’opzione fiscale, ovvero la possibilità per ogni cittadino di devolvere la parte delle tasse pagate allo Stato per il militare, per un modello di difesa non armato e nonviolento.
Alla campagna Osm può aderire qualsiasi cittadino/a che vuole concorrere alla costruzione di un’alternativa alla difesa armata e perché lo Stato costruisca percorsi coerenti per la Pace. Negli ultimi anni le spese militari sono in costante aumento e occorre cambiare modello di difesa e operare perché la Pace non sia pensata solo durante e dopo i conflitti, perchè la difesa non rimanga in mano solo ai militari, perchè lo Stato crei apparati per la Pace e un modello di difesa nuovo che difenda non gli interessi economici, ma le persone e la democrazia di un territorio
Le forme di adesione sono diverse, quella che viene qui proposta è la più facile da realizzare.
Come nodo locale Ferrara ha confermato la scelta di sostenere anche quest’anno il progetto di pace “Adopt Srebrenica“, seguito dalla Fondazione Langer, che ha come obiettivo l’aggregazione dei giovani di Srebrenica delle diverse etnie presenti sul territorio, attraverso la diffusione di una cultura di gestione nonviolenta dei conflitti. Questa scelta consente alla Fondazione Langer di avere una continuità anche economica a sostegno del progetto e al territorio ferrarese di consolidare un legame con Srebrenica che dura da anni.
Per farlo dovete compilare il modulo qui allegato e consegnarlo insieme al vostro contributo a sostegno del progetto al referente del nodo locale di Ferrara Davide Scaglianti, contattabile alla mail davide.scaglianti@alice.it.

Prosegue il percorso di La Città Che Vogliamo e Coalizione Civica
Lo scorso 16 settembre il gruppo civico La Città Che Vogliamo e la lista civica Coalizione Civica, hanno organizzato un’assemblea pubblica per proseguire il percorso condiviso iniziato un anno e mezzo fa.
Una cinquantina di persone hanno preso parte all’incontro tenutosi al Consorzio Grisù, durante il quale è stata fatta un’analisi del post elezioni, una valutazione dei primi mesi di operato della nuova amministrazione grazie al contributo della consigliera Roberta Fusari e sono state avanzate e votate proposte per il futuro.
Dai partecipanti all’assemblea è emersa la volontà di strutturare un’opposizione propositiva e costruire un’alternativa all’attuale governo locale.
Il primo passo in questa direzione è la ripresa dei gruppi di lavoro, in continuità con quanto fatto fino alle scorse elezioni.
La novità rispetto al passato è quella che, traversale a tutti i gruppi – che si riuniranno per approfondire tematiche diverse come lavoro, sviluppo, salute, paesaggio, inclusione, studio, eccetera – ci sarà la questione ambientale, indicato come prioritaria e ritenuta fondamentale per il presente ed il futuro.
La suddivisione in gruppi dei cittadini parte del percorso partecipato, ha l’obiettivo di approfondire in modo più capillare i temi di interesse per il nostro territorio e formulare proposte, per poi passare ad azioni concrete a beneficio della comunità.
Accanto a questo, l’assemblea ha votato un esecutivo provvisorio che traghetti La Città che Vogliamo e Coalizione Civica verso un assetto più strutturato nel corso dell’anno prossimo. Questa scelta è stata maturata per ragioni organizzative, politiche e di rappresentanza. Le persone che hanno accettato di impegnarsi per il futuro della città sono Adam Atik, Federico Battistini, Irene Bregola, Leonardo Fiorentini, Nicole Gallerani, Marco Gozzelino, Arianna Poli, Ingrid Prosser e Martina Turola.
Già in questi giorni, l’esecutivo civico è impegnato per riunire i gruppi ed organizzare un’iniziativa di festa e riflessione entro la fine dell’anno. Oltre che impostare una scuola di politica e ricostruire le relazioni con gli altri soggetti che hanno una idea di città aperta, inclusiva, felice, coraggiosa e gentile.

Taser a Ferrara. La dichiarazione di voto contrario
Incomprensibilmente la Giunta ha deciso di portare all’attenzione dell’ultimo consiglio comunale una delibera che definisce il regolamento per l’uso dei Taser da parte del corpo di Polizia Municipale di Ferrara.
E’ una scelta incomprensibile perchè, come risposto dalla Comandante dei Vigili a mia esplicita richiesta, i bastoni distanziatori in uso alla Polizia Locale di Ferrara sono stati usati “2/3 volte” negli ultimi anni, e MAI è stato usato lo spray al peperoncino. Non si capisce quindi il perchè di questa ipotesi di innalzamento del livello di difesa dei nostri vigili, anche guardando, e tenendo io per primo, alla loro sicurezza e incolumità.
E’ incomprensibile perchè la sperimentazione non potrà comunque partire prima di molti mesi visto che ad oggi mancano le linee guida e che comunque andrebbero addestrati gli agenti al loro uso. Quindi non se ne capisce la fretta visto che il prossimo consiglio, già ai primi di luglio (3 mesi) avrebbe potuto fare (o non fare) in meno di una settimana questa scelta senza alcuna modifica di fatto dei tempi di attuazione, e con piena legittimazione elettorale.
E’ incomprensibile perchè, come ricorda spesso Associazione Antigone, l’uso del Taser ha provocato moltissime morti negli USA dove la sua diffusione è molto ampia. Anche la Corte Europea dei Diritti Dell’uomo ed il Comitato ONU per la prevenzione della tortura si sono espressi relativamente alle pericolosità di quest’arma e il rischio di abusi che l’utilizzo può comportare.
Insomma quasi una “excusatio non petita” preventiva all’arrivo di Salvini in città. Politicamente è un'”accusatio manifesta” della continua rincorsa miope e senza senso del Partito Democratico a una visione della sicurezza che è cara alla destra. E che la destra ha sempre “monetizzato” nelle urne. Perché fra la copia sbiadita ed in ritardo, e l’originale, è facile scegliere. E’ una rincorsa che ha sempre portato, basta ricordare Bologna, a sbattere contro un muro.
Ma questa discussione non è solo una discussione sul Taser, è una discussione più profonda, sul ruolo della Polizia Municipale all’interno delle città. Io ero e rimango convinto che essa debba mantenere il suo ruolo di polizia civica, che si occupa di garantire il rispetto delle norme di convivenza, dei regolamenti comunali, del codice della strada e delle altre funzioni a loro delegate. L’ordine pubblico spetta ad altri, come spetterebbe ad altri dotarsi di un’unità cinofila. Non ha alcun senso, in assenza di reali problematiche di sicurezza dei nostri agenti durante il loro servizio, pensare a strumenti di difesa che vadano oltre quelli già in dotazione e che sono stati usati rarissimamente in questi anni.
Ma è evidente che è su questo che siamo in disaccordo.
Ferrara veniva ricordato prima è uno dei pochi Comuni in italia in cui la Polizia Locale non è armata. Per me è motivo di vanto e orgoglio, nonchè di stima per il lavoro e l’impegno dei nostri Vigili Urbani. Altri, evidentemente, se ne vergognano.
Ecco perchè ho votato contro, unico nel Consiglio Comunale di Ferrara, il Regolamento sulla sperimentazione del Taser a Ferrara.

Overdose. Prevenire le morti con “self test” e naloxone
Overdose a Ferrara. Fiorentini si appella alle autorità: rendete pubblici i risultati e diramate un’allerta. Diffondere naloxone e “self test” sulle sostanze.
Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente per Sinistra Italiana:
“Come le associazioni che si occupano di politiche sulle droghe hanno denunciato nell’ultimo Libro bianco sulle droghe sono cambiate non solo le sostanze, ma anche le modalità ed i contesti di assunzione, ma i servizi sono fermi al modello di consumo degli anni 80. Mentre si fanno campagne allarmistiche su sostanze senza effetti psicotropi (come la cosiddetta cannabis light) si ignorano pericolosi mutamenti dell’uso di sostanze molto pericolose, come l’eroina, in contesti individuali e occasionali e quindi dove è più difficile l’intervento in caso di overdose.“
“La morte per sospetta overdose di questa settimana è una tragedia che ripone all’attenzione delle Istituzioni quali politiche pubbliche attuare per prevenire le morti per overdose che pur con numeri assolutamente incomparabili con le emergenze overdose in altri paesi, stanno ricominciando a crescere nel nostro paese. Una di queste è la diffusione del naloxone, il farmaco che usato in caso di sospetta overdose, permette di salvare vite umane. Questo salvavita, e le modalità di somministrazione, devono diventare patrimonio comune non solo delle persone che usano sostanze “più esperte”, ma anche dei consumatori occasionali e di amici e familiari di questi. Stessa cosa per il kit di “self testing” introdotto recentemente dalla Regione Emilia Romagna, che però non può rimanere limitato alla distribuzione nei SERD. In questa campagna di informazione e distribuzione può essere fondamentale il contributo del Comune con le sue Farmacie“.
Il consigliere che ricorda una precedente interpellanza presentata il 4 ottobre 2017 e la relativa “insufficiente ed evasiva risposta” ha presentato ieri un question time per conoscere quali siano le modalità di distribuzione del naloxone in città.
Fiorentini rivolge poi un appello alle autorità, sanitarie e di pubblica sicurezza: “rendano pubblici immediatamente i risultati dei test sulla sostanza rinvenuta, rivelando il grado di purezza e le presenze anomale, come fentanili (oppioidi sintetici che nel nord america sono complici di una epidemia di overdose che negli ultimi anni ha ucciso più che l’intera guerra del Vietnam) o altro. Così si salvano vite umane. Non certo diramando comunicati ad un anno di distanza come fatto dal “Sistema di Allerta Rapida” del Dipartimento nazionale antidroga, o parlando genericamente di “eroina gialla” – che significa solo identificare il luogo di provenienza (distretto di Helmand, in Afghanistan) e non certo il grado di purezza o la presenza di tagli pericolosi.“
Poi il consigliere comunale conclude con una piccola nota “è sicuramente positivo che il consigliere Balboni si preoccupi dell’abbandono di siringhe usate proponendo nuove macchine scambiasiringhe (una posizione davvero lungimirante, viste le posizioni storiche del suo partito su questi strumenti), che ovviamente mi vedono d’accordo. Aiuterà sicuramente da un lato la pulizia della città e dall’altro la prevenzione di HIV e HCV e altre malattie trasmissibili fra le persone che usano sostanze. Ma purtroppo nulla servono a prevenire le overdose. Mi piacerebbe ad esempio che a fianco a queste vi fossero anche distributori di naloxone gratuito e di “self test” delle sostanze.“
Leonardo Fiorentini sfata il tabù: “La politica parli della cannabis”
Leonardo Fiorentini sfata il tabù: “La politica parli della cannabis”
Ilaria Baraldi: “La politica non ne parla in modo laico perché non sufficientemente informata”
di Simone Pesci
La cannabis torna a far parlare di sé. O, meglio, a far parlare di cannabis ci pensano, in un incontro tenutosi presso la libreria “Ibs + Libraccio”, Ilaria Baraldi, la Società della ragione e consigliera comunale del Pd, Luca Marola, ideatore Easyjoint, Franco Corleone, sottosegretario alla Giustizia fra il 1996 e il 2001 e Leonardo Fiorentini, consigliere comunale di Si e, soprattutto, curatore dei testi del libro “La cannabis fa bene alla politica”.
Un titolo che è quasi una provocazione, nel senso che, come spiega Ilaria Baraldi, la politica “non riesce a parlare dell’argomento in modo laico perché non è sufficientemente informata”. Difatti, sottolinea Luca Marola, “in campagna elettorale ha parlato di cannabis, che fa meno male rispetto agli argomenti di repressione, solamente la lista radicale +Europa”.
Che se ne sia parlato poco non stupisce più di tanto Franco Corleone. “Viviamo – afferma – un dibattito politico che rimuove gli argomenti definiti divisivi. Ovvero quelli che aumentano i livelli di intelligenza e che incrementano gli scambi in un dibattito. Su questo piano mi sento di dire che la crisi politica è dovuta a una crisi della cultura”.
Corleone spende anche qualche parola sul volume “La cannabis fa bene alla politica”, definito da lui stesso un “manuale di informazione”, che aiuta a rompere i miti: “Quando si verifica che la canapa è terapeutica si sfata il mito che faccia male: anche l’aspirina fa morti, più della canapa, però la si prende”.
Fiorentini illustra quello che è il volume, ovvero una serie di dati e di storie che raccontano come è cambiata, a livello globale, la visione della cannabis, che vede in America i suoi maggiori movimenti. “In Usa, che è un po’ una contraddizione perché è il primo paese al mondo per carcerazioni in larghissima parte dovute alle droghe, la cannabis è stata legalizzata in 8 stati per un referendum e in 1, il Vermont, per vie legislative”.
Gli Stati Uniti, dunque, sono “il Paese più avanzato sulla legalizzazione”, ma non sono comunque gli unici, perché “l’Uruguay ha legalizzato la cannabis con una normativa rigida e statocentrica”, in Canada “se ne sta parlando” e in Nuova Zelanda “i Verdi, dopo aver sollevato la questione, hanno imposto un referendum al presidente”.
Tutti questi paesi, comunque, hanno una cosa in comune, come rivela Fiorentini: “In Uruguay ha rivinto le elezioni il partito che ha legalizzato la cannabis, in Canada hanno vinto quelli che ne avevano parlato in campagna elettorale e in Nuova Zelanda i Verdi hanno avuto un boom”. La morale, è una sola: “La politica abbia il coraggio di parlare di questi argomenti, perché non è detto che faccia perdere voti”.

All’Ibs “La cannabis fa bene alla politica”
All’Ibs “La cannabis fa bene alla politica”
Con Leonardo Fiorentini si parlerà delle esperienze positive di regolamentazione
Da Estense.com del 27 febbraio 2018
Esperienze ormai consolidate e nuovi approcci sulla regolamentazione della cannabis, oltre il proibizionismo. Si parlerà di questo oggi, martedì 27 febbraio, alle 17.30, alla libreria Ibs+Libraccio, per la presentazione del libro “La cannabis fa bene alla politica”, con Leonardo Fiorentini, autore di alcuni testi. Con lui ci saranno il curatore Franco Corleone, Luca Marola ed Elisabetta Biavanti del comitato Pazienti Cannabis Medica. Presenta Ilaria Baraldi.
Le politiche sulla cannabis sono in evoluzione in tutto il mondo. L’Uruguay e 9 Stati Usa hanno legalizzato quella ricreativa; il Canada si appresta a farlo, mentre le esperienze di Olanda e Portogallo sono note. In questo contesto internazionale appare evidente che la questione cannabis non sia più argomento tabù per la politica.
Questo volume presenta una rassegna degli ultimi progressi legislativi, politici, parlamentari e di ricerca relativi alla cannabis in Italia. Allo stesso tempo, perché il proibizionismo è un “male” globale, presenta anche una panoramica di cosa si muove sul versante riformatore, principalmente nelle Americhe, con la speranza che le positive esperienze di legalizzazione sia dal punto di vista dei consumi, dei riflessi sociali ed economici, aiutino un processo di presa di coscienza che già attraversa tutte le generazioni.