9 cent
Che cosa si può comprare oggi con 9 centesimi di euro? Non bastano per un sms, forse sono sufficienti per pochi chiodi. Non mi viene in mente molto altro, se non che è il prezzo all’ingrosso di un chilo di carote. Ma è soltanto uno dei tanti esempi possibili se parliamo di cibo. È probabile che i lettori non se ne siano accorti perché a loro costa sempre uguale se non di più, ma i prezzi che spuntano i contadini sono in declino costante da anni. Le aziende agricole producono quasi tutte in perdita e la cosa passa sorprendentemente sotto silenzio. A qualcuno importa ancora della nostra agricoltura?
Carlo Petrini, oggi su repubblica, ci spiega perchè a noi consumatori la carota costa sempre uguale, mentre ai contadini, che sono sempre meno e sempre più anziani, viene pagata sempre meno.
E che l’unica via di salvezza è un’agricoltura di qualità per dei consumi di qualità. E la filiera corta (e magari un aiutino dalla cooperazione di consumo).
l’olio d’oliva
Dal sito dei Verdi di Ferrara segnalo questa iniziativa del GAS del parchino schiaccianoci:
MERCOLEDI’ 25 MARZO ALLE 20.45
nella sala incontri della sede CSV di viale IV Novembre 9 – FERRARA
è in programma un incontro aperto a tutti i cittadini sul tema
“Tutto quello che vogliamo sapere sull’olio d’oliva:
dal produttore al consumatore le tecniche di produzione, le etichette, le normative, le buone prassi, le truffe”.Relazionerà Claudio Pracilio, produttore abruzzese di olio extravergine d’oliva, proprietario dell’agriturismo “Il Bosco Degli Ulivi” (http://ilboscodegliulivi.it/). In programma anche degustazioni e confronti fra olii d’oliva, parlerà delle tecniche di produzione dell’olio, di ciò che ne determina la qualità e delle caratteristiche sulle quali porre attenzione.
L’iniziativa, organizzata dal comitato di cittadini Gruppo Acquisto Solidale Parchino Schiaccianoci (Ferrara), ha l’obiettivo di fornire alcuni strumenti utili ai cittadini – consumatori per effettuare acquisti di beni di consumo quotidiano con la giusta consapevolezza. La partecipazione è libera.
Si raccomanda puntualità.
per info: http://www.parchinoschiaccianoci.it
Ancora della filiera corta (musicale)
Dopo i Radiohead anche i Marillion si lanciano nella diffusione della loro muscia on line. A gratis, come ci dice la Stampa.
Devo dire che dall’addio di Fish non seguo più l’attività del gruppo, rimanendo fondamentalmente incollato a The Thieving Magpie.
Ma l’iniziativa è interessante: file scaricabili gratuitamente (con una procedura un po’ rognosa, va detto) da qui, e soprattutto permesso di condividere via P2P i file (in teoria solo i wma, ma ho visto in giro anche gli mp3), puntando tutto poi su pre-ordini del doppio cd, gadget e tour.
Del resto i Marillion hanno cominciato proprio così, ai tempi di Market Square Heroes riempiendo i club di Londra, e non sono certo nuovi sulla rete (dai tempi di Marillion.com).
Qui il sito ufficiale, qui il fan club italiano.
Filiera corta
Da Repubblica un articolo sulla filiera corta del latte: distributori automatici del latte alla spina. Fra l’altro buono (provare per credere, a Ferrara ce ne è uno all’inizio di Via Bologna davanti alla sede della coldiretti), e soprattutto economico. Sia dal punto di vista ambientale (ritorna la vecchia bottiglia del latte da riempire) e da quello del portafoglio (un euro al litro).
Sul sito www.milkmaps.com trovate l’elenco completo dei distributori.
Buona iniziativa della Coldiretti, che continua una campagna per la filiera corta a vantaggio di contadini e cittadini anche con i “farmers markets, nati grazie a una legge del governo Prodi che ha permesso ai contadini di vendere i loro prodotti agli abitanti delle città senza intermediari”.
Sì quel governo che non ha fatto niente di buono (si diceva).
Filiera corta
L’avrete letto in giro. I Radiohead mettono il loro nuovo disco in vendita diretta tramite il loro sito internet. Gli è scaduto il contratto con la major di turno, la EMI, e così hanno deciso di vendere direttamente on line la loro musica. Con una modalità che ci offre una rilettura interessante della teoria del mercato di Smith: ogni consumatore deciderà il prezzo del download, e così il prezzo/valore della merce sarà effettivamente deciso dal mercato, a totale rischio di offre. Se lo possono certamente permettere, anche perchè è realistico pensare di poter recuperare parte del popolo del P2P. E’ anche possibile ordinare il cofanetto con CD e VINILE, a 40 sterline (con un dowload omaggio). Comunque sia è un limpido esempio di filiera corta della proprietà intellettuale, dal produttore al consumatore, senza costosi intermediari. Se è vero – come disse David Byrne – che il ricavo dell’artista dalla vendita di un cd è poco più di un dollaro e mezzo, anche qui probabilmente hanno solo dal guadagnare. Una piccola rivoluzione, che i Radiohead si possono permettere di avviare. Speriamo che altri li seguano.
ps: ovviamente ho già prenotato il dowload, nella speranza che non si riveli la più grande truffa telematica del secolo…