• Sprigioniamo le droghe

    Lunedì 25 giugno alle ore 12,00 presso la Sala Stampa del Senato (Corso Rinascimento) alla vigilia della giornata mondiale dell’Onu sull’abuso di sostanze stupefacenti si terrà la presentazione alla stampa del terzo Libro Bianco sugli effetti della Legge Fini Giovanardi.

    Saranno illustrati i  dei dati relativi al 2011 sugli ingressi in carcere e sulle presenze in carcere di consumatori di sostanze stupefacenti, sulle misure alternative per i tossicodipendenti, sulle sanzioni amministrative irrogate e sulle operazioni di polizia e i sequestri di sostanze.

    Introducono:
    Franco Corleone, Stefano Anastasia, Riccardo De Facci.

    Saranno presenti i Senatori:
    Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Roberto Di Giovan Paolo, Marco Perduca
    e l’onorevole Mario Cavallaro.

    Il libro bianco sugli effetti della Legge sulle droghe Fini-Giovanardi, giunto alla terza edizione, è a cura di Antigone, CNCA, Forum Droghe e Società della Ragione., con l’adesione di Magistratura Democratica, Unione Camere Penali.

    Per partecipare alla conferenza stampa, è necessaria comunicare la presenza tramite e-mail al seguente indirizzo: stampa@fuoriluogo.it

    Gli uomini devono indossare giacca e cravatta.

    (via fuoriluogo.it)

  • Ecco (quasi) tutti i danni della legge sulle droghe

    Dopo 5 anni di applicazione della legge 49/2006 Antigone, CNCA, Forum Droghe e La Società della Ragione hanno pubblicato il SECONDO LIBRO BIANCO SULLA LEGGE FINI-GIOVANARDI che contiene l’illustrazione e il commento dei dati sulle conseguenze penali e sulle sanzioni amministrative e i riflessi sull’amministrazione della giustizia e sul carcere delle politiche proibizioniste italiane sulle sostanze.

    Scarica il Dossier dal sito di Fuoriluogo.it: Secondo Libro Bianco sulla legge Fini-Giovanardi. (formato pdf, 1,1 mb)

    (dal blog di fuoriluogo.it)

  • 5 anni di Fini-Giovanardi

  • Il rototom, l’unesco, fini e giovanardi

    In Italia possono succedere davvero tante cose. Anche che un evento musicale di livello mondiale come il Rototom Sunsplash Festival venga costretto a espatriare sotto i colpi repressivi della legge sulle droghe di Fini e Giovanardi, proprio mentre l’UNESCO lo riconosce come “Evento Emblematico del Decennio Internazionale per una Cultura di Pace e Non Violenza (ONU – UNESCO dal 2001 al 2010) e come attività connessa di Cultura Sin Fronteras, CSF, e del Seminario Interdisciplinario Mundial permanente de “La Cultura de Paz y No Violencia” dell’ONU (UNESCO-IPT-UCM).”

    In particolare nell’ultimo anno del Decennio Internazionale della “Cultura di Pace e Non Violencia”, dichiarato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “Anno Internazionale della Biodiversità”, è stato concesso il riconoscimento perchè le attività del Rototom Sunsplah Festival “favoriscono il dialogo e la pace tra le civilizzazioni e i popoli del mondo”, danno “voce a iniziative di critica e cultura sulla Pace e ciò che la rende possibile e impossibile”, danno particolare attenzione “all’ambiente e allo sviluppo dell’arte, ecologia e sviluppo sostenibile”.

    Eh sì, in Italia possono davvero succedere tante cose…

  • 10 a 0

    Alle 20.30 di mercoledì sera l’articolo di Estense.com sull’arresto di un tunisino di 20anni con 30 dosi di eroina nell’intestino contava 10 commenti, un altro articolo messo on line più o meno alla stessa ora che dava conto dell’arresto di un 45enne comacchiese, fermato con 200 grammi di hashish di commenti ne aveva 0.
    Che si fa, “cari” commentatori di Estense.com, discriminiamo le sostanze? Guardate che con la legge fini-giovanardi (ripeto F-i-n-i – e – G-i-o-v-a-n-a-r-d-i) non si può più, sono tutte uguali.

  • “Non sapete veramente più con chi prendervela”

    La Società della Ragione
    Voodo Arci Club

    Giovedì 25 marzo 2010|ore 21,30
    Voodoo Arci Club
    S.S. Romea, 32 | San Giuseppe di Comacchio (FE)
    (ingresso con parcheggio in via vecchia romea 62/c)
    www.myspace.com/voodooarciclub

    “Non sapete veramente più con chi prendervela”

    Incontro pubblico sulle politiche sulle droghe in Italia con Franco Corleone, Presidente de La Società della Ragione, già sottosegretario alla Giustizia.

    Coordina Leonardo Fiorentini webmaster di fuoriluogo.it

    Nel corso dell’incontro verranno presentati i dati del Libro Bianco sugli effetti della Legge Fini-Giovanardi realizzato da Antigone, Forum Droghe e Società della Ragione e disponibile su www.fuoriluogo.it.

    INGRESSO RISERVATO SOCI ARCI

    In collaborazione con fuoriluogo.it.

  • In difesa del Rototom Sunsplash

    Immagine 8

    Articolo pubblicato da Terra il 21 novembre 2009 – scarica il pdf: pagina 10

    Il Rototom Sunsplash, il più importante Festival Reggae europeo che si svolge da 16 anni a Osoppo (UD), è stato denunciato alla magistratura – nella persona del suo presidente Filippo Giunta – con l’accusa di “aver agevolato l’uso di sostanze stupefacenti”. I Carabinieri di Udine hanno così sfruttato una delle tante norme liberticide (l’art. 79) introdotte nella legislazione sulle droghe da Fini e Giovanardi, norma che prevede una pena dai 3 ai 10 anni di reclusione e un’ammenda fra i 3mila e i 10mila euro. Più o meno la stessa pena in vigore per lo stupro.

    Non si tratta certo di un fulmine a ciel sereno. Da alcuni anni centinaia di agenti hanno blindato il festival. In 9 anni 340 persone sono state denunciate per spaccio (molte perché in possesso di minime quantità), mentre sono stati sequestrati circa 20 chili di marijuana contro soli 37 grammi di eroina. La sproporzione quantitativa (e qualitativa) fra le sostanze rende evidente come l’attacco al Rototom sia in effetti parte di un più vasto e complesso attacco miope e ideologico contro la marijuana avviato dal duo Giovanardi-Serpelloni. Attacco reso ancora più ridicolo dalla tesi dell’accusa per cui gli organizzatori agevolerebbero l’uso della marijuana poiché combattono efficacemente la diffusione di droghe pesanti.

    In queste settimane intorno al Rototom si è però stretto il mondo musicale, sociale e politico, con numerose manifestazioni di solidarietà: Elisa, Almamegretta, Neffa, Sud Sound System, Vinicio Capossela, Subsonica, Giuliano Palma, Caparezza e Dario Vergassola fra gli artisti ma anche Moni Ovadia, Don Ciotti, Don Gallo, Giuliano Giuliani, Beppino Englaro, Guido Blumir, Luigi Manconi, Debora Serracchiani e Ignazio Marino (che ha dovuto pure subire la reprimenda ad personam dell’ineffabile Giovanardi) e infine i vignettisti Vauro e Altan. Questi sono solo alcuni dei nomi che appaiono sul sito del rototom (www.rototomsunsplash.com) dal quale si può seguire le iniziative di solidarietà – fra le quali anche “io agevolo” una raccolta di autodenunce fotografiche – culminate il 13 novembre scorso quando oltre duemila persone hanno invaso piazza Matteotti a Udine per una manifestazione-concerto in solidarietà con il Festival Reggae.

    Purtroppo l’ipotesi più accreditata resta quella di un futuro lontano dall’Italia. “Speriamo non sia un addio, ma un arrivederci”, ha dichiarato alla stampa Alessandro Oria, portavoce del Sunsplash, che ha precisato che “l’ipotesi di un trasferimento a Barcellona resta in pole position”. Un vero peccato per una manifestazione che ha rappresentato negli anni un punto di riferimento per generazioni di giovani, appassionati di reggae ma non solo.

    A difesa del Rototom Sunsplah, in solidarietà con gli organizzatori e per “dire basta a una politica delle droghe che riempie le carceri di tossicodipendenti e ingolfa i tribunali di decine di migliaia di processi per detenzione di sostanze stupefacenti irrogando condanne inique per spaccio presunto” Fuoriluogo.it sta promuovendo in queste ore un appello al quale è possibile aderire su www.fuoriluogo.it/rototom.

    Leonardo Fiorentini
    Fuoriluogo.it

  • Non processate Bob Marley

    Il Rototom Sunsplash Festival di Osoppo è sotto attacco, accusato dall’autorità giudiziaria di “agevolazione all’uso di marijuana”. Questa criminalizzazione di un importante evento culturale si avvale, non a caso, di una delle norme più ideologiche e antigarantiste della legge Fini-Giovanardi. Fuoriluogo.it ha lanciato un appello a sostegno di Rototom e dei suoi organizzatori al quale ho aderito. Potete farlo anche voi on line sul blog di fuoriluogo.it.

    Sul blog di fuoriluogo.it trovate anche l’articolo di Axel Klein sul Festival di quest’anno uscito oggi sul Manifesto per la rubrica settimana di Fuoriluogo.

    Ecco il testo dell’appello:

    Difendiamo il Rototom Sunsplah! Solidarietà a Filippo Giunta!

    Dopo 16 anni di un’esperienza di cultura unica, il festival reggae più grande d’Europa che si svolge a Osoppo nel mese di luglio, viene dipinto come un’associazione a delinquere il cui organizzatore, Filippo Giunta, sarebbe responsabile di agevolazione all’uso di marijuana.
    La cultura rasta che rappresenta una pezzo della storia anticolonialista e antirazzista viene caricaturizzata e disprezzata.
    Questa operazione di criminalizzazione è opera dei carabinieri di Udine che hanno utilizzato impropriamente una norma della legge Fini-Giovanardi: è una accusa inconsistente ma che mette a rischio la vita del festival.
    Siamo di fronte a un teorema che attacca la democrazia e i diritti fondamentali di libertà e di espressione.
    Il festival Rototom Sunsplash ha rappresentato un punto di incontro per centinaia di migliaia di giovani europei amanti della pace e della fraternità; la musica è uno strumento per affermare valori che si contrappongono alle logiche della violenza e della sopraffazione.
    Il Friuli si è dimostrato una terra di libertà nel solco del pensiero delle sue personalità più rappresentative, da Pier Paolo Pasolini a Padre Davide Turoldo e Loris Fortuna.
    Qualcuno vuole cancellare il pensiero laico e far tornare l’oscurantismo più bieco.
    Dobbiamo impedirlo! Chiediamo alla Magistratura di respingere un’operazione bieca nell’ispirazione e sgangherata dal punto di vista del diritto e di decidere immediatamente l’archiviazione di una indagine puramente ideologica e strumentale. La Giustizia è una cosa seria e deve alimentare la fiducia dei cittadini nello stato di diritto e nel rispetto delle regole. Una decisione diversa aumenterebbe la sfiducia, soprattutto dei giovani, nello Stato e nelle sue istituzioni.
    È ora di dire basta a una politica delle droghe che riempie le carceri di tossicodipendenti e ingolfa i tribunali di decine di migliaia di processi per detenzione di sostanze stupefacenti irrogando condanne inique per spaccio presunto!

    Primi firmatari:
    Hassan Bassi, Stefano Bertoletti, Giorgio Bignami, Gianluca Borghi, Giuseppe Bortone, Vanna Cerrato, Franco Corleone, Leonardo Fiorentini, Don Andrea Gallo, Marina Impallomeni, Axel Klein, Franco Marcomini, Fabio Scaltritti, Grazia Zuffa

  • Le carceri scoppiano. lunedì 23 incontro a Ferrara

    carcere-web
    Iniziativa promossa dai Radicali di Ferrara e dalla Federazione provinciale dei Verdi di Ferrara

    Lunedì 23 novembre 2009 | ore 17,30 | Ferrara | Sala dell’Arengo
    Palazzo Municipale | (P.tta Municipale 2)

    Le carceri scoppiano
    Incontro pubblico sulla situazione carceraria italiana.

    Saranno presenti
    Sergio Alberti
    Presidente Gruppo assembleare Uniti nell’Ulivo-Partito Socialista Regione Emilia Romagna
    Marco Beltrandi
    Deputato Radicale
    Franco Corleone
    Presidente de La Società della Ragione, già sottosegretario alla Giustizia
    Coordina Leonardo Fiorentini Consigliere Verdi Circoscrizione 1

    Nel corso dell’incontro sarà presentato l’appello Le carceri scoppiano: potenziamo le misure alternative, liberiamo i tossicodipendenti! promosso da Forum Droghe, Antigone, Gruppo Abele, Arci, La Società della Ragione, Ristretti Orizzonti, Comunità San Benedetto al Porto, Coordinamento nazionale dei Garanti territoriali dei diritti delle persone private della libertà personale, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Cnca, Seac-Coordinamento enti e associazioni volontariato penitenziario, Fondazione Basaglia, Cooperativa Cat
    Per adesioni: www.fuoriluogo.it/blog/appelli

    In collaborazione con il Gruppo consiliare Laici e Riformisti del Comune di Ferrara.

    Scarica la cartolina in formato pdf: carcere.pdf.

  • Fuoco di sbarramento…

    Chissà perchè Giovanardi e Serpelloni screditano preventivamente una ricerca di sei università italiane finanziata dal precedente governo sugli effetti delle sanzioni amministrative previste dalla leggei Fini-Giovanardi sulle droghe?

    Sul blog di fuoriluogo qualche indizio in più…

  • La via giurisprudenziale al buon senso

    E’ una delle cose più gravi della moderna crociata contro le sostanze. Le sanzioni amministrative – e penali in caso di incidente – relative alla guida in stato psicofisico alterato e al possesso di sostanze. Il primo in particolare, se puo’ essere dimostrato facilmente per l’alcool, molto più difficilmente può esserlo per sostanze, come la cannabis, che restano settimane nell’organismo. Così migliaia di giovani (vedi qui) vengono ogni anno privati della patente perchè trovati in possesso di qualche milligrammo di cannabis, che sia questa nella tasca dei pantaloni (e magari fermati mentre sono a piedi) o nell’organismo chissà da quanto.
    Una sentenza riguardante un ferrarese finalmente apre una via giurisprudenziale al buon senso, che mette in discussione anche i tanto discussi test.
    Ribadisco, non si sa mai, che non bisogna mettersi alla guida alterati (da alcol o qualsiasi altra cosa, sonnolenza compresa) per non rischiare la propria e altrui vita. E che quindi è giusto colpire chi guida in stato psicofisico alterato. Ma non si puo’ sventolare la bandiera della sicurezza stradale per reprimere persone che hanno la sola colpa di fumarsi una canna di tanto in tanto (e senza guidarci sopra)…
    Ecco l’articolo, dal titolo un po’ fuorviante, da Estense.com:

    Due casi ferraresi richiamano l’attenzione su una lacuna legislativa
    Assoluzione per chi guida sotto effetto di stupefacenti
    di Marco Zavagli

    Guidavano sotto l’effetto di cannabis eppure i giudici li hanno assolti. Due casi che riguardano altrettanti ferraresi riportano a galla una sorta di lacuna legislativa al codice della strada. Il primo caso riguarda un ragazzo di 29 anni,

    Il fatto, che risale al 2005, trae origine da una segnalazione giunta alla questura di Ferrara, relativa ad una auto finita in un fossato nei pressi di Pontegradella. Il ragazzo, accompagnato al pronto soccorso, è stato sottoposto dagli agenti ad accertamenti tossicologici tramite il prelievo delle urine.

    Le analisi hanno dato esito negativo per quanto riguarda la presenza di alcol, mentre è stata riscontrata la presenza di sostanza stupefacente.

    Nel corso del processo l’avvocato Pasquale Longobucco che assiste il 29enne è riuscito a dimostrare l’inattendibilità dell’accertamento attraverso il prelievo delle urine per individuare il momento in cui la sostanza stupefacente è stata assunta. “Infatti, tale accertamento – spiega il legale -, mentre dimostra l’esistenza di sostanza stupefacente, non riesce però a provare il momento del’assunzione della stessa sostanza”.

    Di conseguenza, non è stata provata la condotta di guida sotto l’effetto di sostanza stupefacente e il tribunale si è pronunciato per l’assoluzione.

    Un caso analogo nell’esito ma diverso nella dinamica è avvenuto a un 40enne ferrarese, assistito dall’avvocato Federico Orlandini. I fatti risalgono al 15 agosto del 2006. L’uomo, a bordo di una motocicletta insieme alla sua compagna, viene coinvolto in un incidente stradale nei pressi di Canaro (in provincia di Rovigo). Soccorso e trasportato all’ospedale di Rovigo, viene sottoposto a prelievi ematici che evidenziano un tasso alcolemico pari a 1,38 g/l, nonché una positività ai cannabinoidi.

    Citato in giudizio per guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti, l’uomo è stato condannato alcuni giorni fa dal tribunale di Rovigo per il primo capo di imputazione (l’alcool) e assolto per il secondo (la droga).

    Il legale è riuscito a dimostrare l’insussistenza del fatto sostenendo due ordini di ragioni.

    Innanzitutto, partendo da una giurisprudenza consolidata, ha sostenuto che ai fini della prova che il conducente abbia guidato sotto l’effetto di stupefacenti è insufficiente la semplice positività, in assenza di altri elementi, come la condotta di guida e il contegno avuto al momento da parte della polizia giudiziaria.

    Nel caso di specie la responsabilità del sinistro è stata addebitata a un altro conducente; inoltre l’imputato, successivamente trasportato all’ospedale, non poteva certo essere idoneo ad una valutazione psicofisica da parte delle forze dell’ordine intervenute.

    In secondo luogo, l’avvocato Orlandini ha dimostrato l’inattendibilità degli esami effettuati attraverso il cd screening il quale permette di analizzare in tempi molto brevi numerosi campioni di liquido ematico o urina. Come emerso in dibattimento tali analisi, dette anche “presuntive”, permettono l’identificazione rapida delle sostanze da ricercare, mentre le analisi di conferma si rendono sempre necessarie per la definizione qualitativa e quantitativa dell’assunzione.

    “Infatti le analisi di sceening sono dotate di elevata sensibilità ma di scarsa specificità – spiega Orlandini -.

    In sostanza i metodi di screening possono reagire con una sostanza simile a quella ricercata, producendo il c.d. “falso positivo”. Per tale motivo in caso di risultato positivo è sempre necessaria la conferma del dato con metodo analitico diverso dal primo. Inoltre, qualora poi il risultato di un’analisi chimico–tossicologica rivesta significato legale, esponendo a sanzioni la persona sottoposta ad indagini si impone un preciso protocollo operativo”.

    Un protocollo che contempla il prelievo di campioni biologici che forniscano garanzia assoluta di identificazione e conservazione; l’applicazione di metodiche analitiche standardizzate in grado di fornire risultati altamente attendibili; l’uso di un metodo alternativo di conferma qualora la prima analisi abbia dato esito positivo.

    I due casi ferraresi sono tra i primi segnalati in tutta Italia per quanto riguarda una lacuna nella normativa di riferimento. Non solo manca un parametro prestabilito, come esiste invece per l’alcol, in riferimento all’assunzione di droghe alla guida, ma la sua valutazione non si può fermare, in caso di esito positivo, alla semplice rilevazione dello screening.

    Dettagli sui quali molti altri automobilisti potrebbero appigliarsi per cercare l’assoluzione se il legislatore non provvederà in tempi brevi a ricucire questa “sbavatura” nelle maglie della legge.

  • Gli effetti della Fini-Giovanardi

    E’ stato presentato nei giorni scorso a Trieste da Antigone, Forum Droghe e La società della Ragione il “Libro bianco sulla Fini Giovanardi” (l. 49/2006). Nel rapporto sono illustrati e commentati i dati sulle conseguenze penali e sulle sanzioni amministrative della legge. Il file pdf del volume è scaricabile da qui, mentre qua trovate la presentazione.

    E i dati sulle conseguenze penali e sociali della Fini-Giovanardi sono incontrovertibili: +3,6% di detenuti per violazione della legge, +8,4% di detenuti tossicodipendenti, + 31,5% di procedimenti pendenti per art. 73 del dpr 309/90, +44,5% del numero di persone implicate in tali procedimenti.

    Un dato è per me fondamentale nel valutare una legislazione come quella italiana sulle droghe:

    Alla metà del 2008 il 38,2% dei detenuti è ristretto per l’art. 73, e addirittura il 49,5% dei detenuti stranieri. L’impatto del reato di spaccio sul carcere è incomparabile rispetto a qualunque altro reato per numero di presenze negli istituti di pena.

    Ovvero un solo articolo di una sola legge dello stato manda in carcere 38 persone ogni 100.

    Mai nessuno che si sia chiesto se la war on drugs abbia un senso? Se se lo sono chiesto la loro risposta è stata più o meno questa (da pigiored):

    Un’ultimo dato, non meno preoccupante per interpretare il grado di repressione della legislazione vigente:

    è da rilevare che è in aumento anche il numero delle sanzioni amministrative: al 31-12-2008 sono addirittura +62,6% rispetto al 2004.

    Alla faccia della legge “per far uscire i tossicodipendenti dalle prigioni”. O del “non cambia niente”. Del resto Capezzone lo diceva in tempi non sospetti: “voi trattate il consumatore come un criminale”. Peccato il portavoce del Governo Berlusconi non dica oggi ciò che pensava solo 4 anni fa a Palermo.