• Basta repressione, basta terrorismo. Lo Stato legalizzi la canapa.

    Comunicato stampa
    Basta repressione, basta terrorismo. Lo Stato legalizzi la canapa.

    E’ di questi giorni la notizia dell’arresto di numerose persone a seguito di un’indagine della Procura di Ferrara sulla vendita on line di materiale per la coltivazione della canapa. Con grande risalto sulla stampa è apparso il monito di magistratura e forze dell’ordine per mettere in guardia i consumatori al fine di evitare condotte rischiose come l’autocoltivazione della marijuana.

    Perchè è vero che in questo paese chi coltiva canapa rischia da 6 a 20 anni di galera. Figuratevi che chi stupra rischia solo da 5 a 10 anni, mentre la conscussione è punita con reclusione da quattro a dodici anni. Forse non è quindi un caso che metà dei detenuti italiani è in carcere per violazione delle leggi sulle droghe. E’ evidente che è la legge a non avere senso, una legge voluta dalla coppia Fini-Giovanardi per reprimere e terrorizzare i consumatori, in particolare di canapa e suoi derivati.

    Non esiste nella letteratura scientifica internazionale un solo caso di decesso dovuto alla marijuana, mentre altre sostanze, come l’alcol ed il tabacco – che provocano centomila morti l’anno solo in Italia – sono legali e finanziano le casse dello stato. Uno studio stima in circa 10 miliardi di euro il costo diretto della guerra alla droga italiota, fra spese legate alla repressione e mancati introiti fiscali. Senza contare l’indotto che gira intorno al mercato delle droghe e che potrebbe emergere con la legalizzazione.

    Pensate, ci risparmieremmo quasi mezza finanziaria di Tremonti. Questi introiti invece vanno tutti alle mafie che, come al solito, ringraziano la miope politica proibizionista. Perchè, è ora di dirlo, l’unica “colpa” di chi autocoltiva la propria piantina di canapa è quella di non voler finanziare con i propri soldi le mafie che controllano il mercato della droga illegale.

    La guerra alla droga deve finire, la canapa deve essere legalizzata. Anche perchè i dati dimostrano come nei paesi che hanno avviato politiche di tolleranza i consumi di sostanze siano molto inferiori a quelli dei paese proibizionisti. In Olanda, il paese dei Coffeeshop tanto per intenderci, vi sono solo il 4,6% di consumatori di canapa, contro il 14,6% dell’Italia (dati del rapporto 2010 dell UNODC l’agenzia ONU contro Il traffico di Droga ed il Crimine). Un terzo.

    Ci auguriamo che la Magistratura ferrarese prenda esempio dal Tribunale di Milano, che recentemente ha dichiarato la coltivazione domestica come condotta non perseguibile penalmente. Ce lo auguriamo per le persone coinvolte in questa storia di ordinaria repressione, a cui va la nostra solidarietà. Ma ce lo auguriamo anche per il buon senso, che purtroppo sembra merce sempre più rara e preziosa nel nostro paese.

    Federazione dei Verdi di Ferrara
    L’ufficio Stampa

  • 25 marzo a Comacchio

    La Società della Ragione
    Voodo Arci Club

    Giovedì 25 marzo 2010|ore 21,30
    Voodoo Arci Club
    S.S. Romea, 32 | San Giuseppe di Comacchio (FE)
    (ingresso con parcheggio in via vecchia romea 62/c)
    www.myspace.com/voodooarciclub

    “Non sapete veramente più con chi prendervela”

    Incontro pubblico sulle politiche sulle droghe in Italia con Franco Corleone, Presidente de La Società della Ragione, già sottosegretario alla Giustizia.

    Coordina Leonardo Fiorentini webmaster di fuoriluogo.it

    Nel corso dell’incontro verranno presentati i dati del Libro Bianco sugli effetti della Legge Fini-Giovanardi realizzato da Antigone, Forum Droghe e Società della Ragione e disponibile su www.fuoriluogo.it.

    INGRESSO RISERVATO SOCI ARCI

    In collaborazione con fuoriluogo.it.

  • “Non sapete veramente più con chi prendervela”

    La Società della Ragione
    Voodo Arci Club

    Giovedì 25 marzo 2010|ore 21,30
    Voodoo Arci Club
    S.S. Romea, 32 | San Giuseppe di Comacchio (FE)
    (ingresso con parcheggio in via vecchia romea 62/c)
    www.myspace.com/voodooarciclub

    “Non sapete veramente più con chi prendervela”

    Incontro pubblico sulle politiche sulle droghe in Italia con Franco Corleone, Presidente de La Società della Ragione, già sottosegretario alla Giustizia.

    Coordina Leonardo Fiorentini webmaster di fuoriluogo.it

    Nel corso dell’incontro verranno presentati i dati del Libro Bianco sugli effetti della Legge Fini-Giovanardi realizzato da Antigone, Forum Droghe e Società della Ragione e disponibile su www.fuoriluogo.it.

    INGRESSO RISERVATO SOCI ARCI

    In collaborazione con fuoriluogo.it.

  • Forum Droghe: l’assemblea è on line

    Per chi si fosse perso, come me, l’assemblea di Forum Droghe di sabato scorso a Firenze, grazie a Radioradicale può ascoltarla on line.

    Via fuoriluogo.it.

  • La nuova newsletter di Fuoriluogo

    E’ on line (e chi è iscritto la sta ricevendo per posta elettronica) il numero 0 della nuova newsletter di Fuoriluogo. Si tratta di un numero sperimentale, sia nei contenuti che nella forma. Potrebbero esserci problemi di visualizzazione a seconda del programma o della webmail che utilizzate per leggere la vostra posta. Scrivete a fuoriluogo@fuoriluogo.it per segnalazioni, commenti e suggerimenti.

    (dal blog di fuoriluogo.it)

  • Oppio. Aumenta la produttività afgana.

    oppioColtivare oppio in Afghanista rende 5 volte di più rispetto alla stessa coltivazione nel Triangolo d’Oro del Sud-Est asiatico. Il che basterebbe, come notizia. Nonostante questo Antonio Maria Costa e la sua UNODC gridano al successo delle politiche ONU in Afghanistan. Ma la prima diminuzione della produzione dopo il boom degli ultimi anni, a ben leggere il mercato mondiale delle sostanze (e l’abbassamento del prezzo dell’oppio) non stupisce molto. Semplicemente in afghanistan nell’ultimo anno i coltivatori hanno prodotto meno e meglio.

    Su fuoriluogo la presentazione, il rapporto e il commento di Marco Perduca.

  • Altre 10 domande. Sulle droghe, stavolta.

    Da Repubblica del 27 Agosto: «I presidi non devono criticare la politica del ministero. E’ una questione di lealtà nei confronti del datore di lavoro». Contemporaneamente scatta il tentativo di imbavagliare la libertà di stampa e la televisione di stato omaggia il datore di lavoro, o padrone, astenendosi dalla critica. Dallo stato liberale allo stato etico e fascista con ripristino immediato della fedeltà di parte, nella pubblica amministrazione, nei confronti del potere politico. A quando la tessera per confermare la fedeltà prima di accedere a pubblici concorsi? Il passo à breve ed in fondo sarebbe semplicemente un atto di coerente armonizzazione con la visone illiberale, autoritaria, proprietaria e personalistica  che caratterizza l’attuale assetto di potere nel nostro paese, con un’opposizione stancamente silente e depressa. Ma quale fedeltà è dovuta al padrone attuale nel campo delle droghe: vi è ancora la libertà di pensiero per quanti agiscono sul piano tecnico e professionale?

    Franco Marcomini, sul blog di Fuoriluogo.it, prende giustamente spunto dall’editto Gelmini e pone 10 domande sulle politiche sulle sostanze alla comunità scientifica italiana. In attesa di una risposta…

  • La ganja e i Caraibi. cultura, economia, politica

    E’ disponibile on line il quaderno numero 3 di Fuoriluogo dedicata alla canapa nei caraibi. Sul sito di Fuoriluogo potete scaricarlo in formato pdf, ma se volete riceverlo in formato cartaceo e soprattutto sostenere l’attività di Forum Droghe potete iscrivervi: il volume sarà inviato in forma cartacea a tutti i nuovi iscritti.

    “La ganja e i Caraibi. cultura, economia, politica” è il quaderno numero 3 della nuova serie di Fuoriluogo ed è stato realizzato in collaborazione con il Rototom Sunsplash Festival.

    – La presentazione al Rototom: on line gli interventi alla presentazione del volume al Rototom Sunsplash Festival, 5 luglio 2009.

    – La ganja e i Caraibi in formato pdf: scarica il terzo quaderno della nuova serie di fuoriluogo in formato pdf.

    Nonostante la severità del controllo penale, a livello nazionale e internazionale, il regime di proibizione non è riuscito ad estirpare la produzione e il consumo di canapa nei paesi dei Caraibi, mentre ha prodotto gravi effetti collaterali: dall’incarcerazione di massa dei consumatori, all’inquinamento dell’economia per l’ampiezza del mercato illegale, fino all’indebolimento delle istituzioni e della democrazia per la disparità di potere e mezzi fra le ricche e potenti organizzazioni transnazionali del narcotraffico e i piccoli stati nazionali dell’arcipelago caraibico.

    Il volume approfondisce il caso della Giamaica e di St.Vincent. Barry Chevannes ripercorre la storia del legame della ganja col movimento politico Rastafarian e del suo largo radicamento nella cultura popolare: da qui l’inefficacia di un sistema legale di proibizione in aperto contrasto con l’insieme di usanze e di valori delle comunità locali.Axel Klein affronta l’economia della ganja attraverso le storie di alcuni contadini di St.Vincent,il maggiore
    produttore fra i paesi della zona. Dopo il declino delle piantagioni di banane, per molti agricoltori poveri l’economia illegale delle droghe è una delle fonti più importanti di sussistenza (e in certa misura lo è per il loro stesso paese).

    Gli Autori
    Barry Chevannes
    è preside della facoltà di scienze sociali al Mona campus dell’università delle Indie Occidentali. Professore di antropologia sociale, è autore di molte pubblicazioni sul movimento Rastafari e su altre religioni autoctone della Giamaica.
    Axel Klein è docente di politica delle droghe all’università del Kent. Ha diretto il settore ricerca di Drugscope, uno dei più importanti centri indipendenti britannici di studio nel campo delle droghe. Ha condotto progetti di ricerca nel corno d’Africa e nei Caraibi.

    “La ganja e i Caraibi. cultura, economia, politica”
    a cura di Franco Corleone e Grazia Zuffa, traduzioni di Marina Impallomeni
    Quaderno realizzato in collaborazione con il Rototom Sunsplash Festival.

    I saggi sono tratti dal libro Caribbean Drugs, a cura di Axel Klein, Marcus Day,Anthony Harriot (Ian Randle Publishers, Zed Books, in association with Drugscope, 2004).
    Si ringrazia l’editore per l’autorizzazione alla traduzione italiana e alla realizzazione della presente edizione.

  • Dibattito sulla riduzione del danno a Perugia

    Il 23 giugno, a Perugia si svolgerà un convegno organizzato dal CNCA Umbria col contributo della Regione Umbria e del comune di Perugia sul tema di scottante attualità della riduzione del danno. E’ un’occasione ghiotta perchè parteciperà tra gli altri il capo del dipartimento antidroga Giovanni Serpelloni, mentre Hugo Luck, a nome di IDPC, svolgerà una relazione sulle prospettive internazionali della riduzione del danno.

    Scarica il programma in formato pdf.

    Da fuoriluogo.

  • Gli effetti della Fini-Giovanardi

    E’ stato presentato nei giorni scorso a Trieste da Antigone, Forum Droghe e La società della Ragione il “Libro bianco sulla Fini Giovanardi” (l. 49/2006). Nel rapporto sono illustrati e commentati i dati sulle conseguenze penali e sulle sanzioni amministrative della legge. Il file pdf del volume è scaricabile da qui, mentre qua trovate la presentazione.

    E i dati sulle conseguenze penali e sociali della Fini-Giovanardi sono incontrovertibili: +3,6% di detenuti per violazione della legge, +8,4% di detenuti tossicodipendenti, + 31,5% di procedimenti pendenti per art. 73 del dpr 309/90, +44,5% del numero di persone implicate in tali procedimenti.

    Un dato è per me fondamentale nel valutare una legislazione come quella italiana sulle droghe:

    Alla metà del 2008 il 38,2% dei detenuti è ristretto per l’art. 73, e addirittura il 49,5% dei detenuti stranieri. L’impatto del reato di spaccio sul carcere è incomparabile rispetto a qualunque altro reato per numero di presenze negli istituti di pena.

    Ovvero un solo articolo di una sola legge dello stato manda in carcere 38 persone ogni 100.

    Mai nessuno che si sia chiesto se la war on drugs abbia un senso? Se se lo sono chiesto la loro risposta è stata più o meno questa (da pigiored):

    Un’ultimo dato, non meno preoccupante per interpretare il grado di repressione della legislazione vigente:

    è da rilevare che è in aumento anche il numero delle sanzioni amministrative: al 31-12-2008 sono addirittura +62,6% rispetto al 2004.

    Alla faccia della legge “per far uscire i tossicodipendenti dalle prigioni”. O del “non cambia niente”. Del resto Capezzone lo diceva in tempi non sospetti: “voi trattate il consumatore come un criminale”. Peccato il portavoce del Governo Berlusconi non dica oggi ciò che pensava solo 4 anni fa a Palermo.

  • Dieci anni di fallimenti: fermiamo la guerra globale alla droga!

    Dal Blog di fuoriluogo.it:

    vienna

    In vista del meeting ad alto livello dell’Onu a Vienna, Forum Droghe organizza una serie di appuntamenti tra Roma e Trieste.

    Il primo è un incontro con la stampa a cui interverranno parlamentari, operatori pubblici e del privato sociale, esperti ed altri. Nel corso dell’incontro sarà presentata una piattaforma politica nella quale si chiedono alcune riforme urgenti a livello mondiale tra cui la decriminalizzazione del consumo personale, l’abolizione della pena di morte per reati connessi alla droga, la fine delle eradicazioni forzate e il rispetto delle culture indigene, una maggiore facilità di accesso alla terapia del dolore, il rispetto dei diritti umani dei consumatori, il ricorso in misura crescente a misure di riduzione del danno come i trattamenti sostitutivi con oppiacei, lo scambio di siringhe, le stanze del consumo.

    Lunedì 9 marzo, Roma.
    Incontro con la stampa organizzato da Forum Droghe a Roma, sul meeting Onu ad alto livello di Vienna. L’incontro si terrà lunedì 9 marzo alle ore 11 presso la sede del Partito radicale (via di Torre Argentina, 76). Nel corso dell’incontro sarò presentata una piattaforma politica globale.

    Il secondo, sempre a Roma, è una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati:
    Mercoledì 11 marzo, Roma.
    Conferenza stampa alle ore 14 a Roma presso la Sala stampa della Camera dei deputati, Via della Missione. In vista di Trieste. Partecipano più associazioni. Per Forum Droghe parteciperà Giorgio Bignami.

    Il terzo è la presentazione del Libro bianco sui danni sociali della legge Fini-Giovanardi.
    Il 13 marzo sarà presentato a Trieste, in concomitanza con i lavori della V Conferenza nazionale governativa sulle droghe, un libro bianco sui danni sociali della legge Fini-Giovanardi. Nel corso dell’incontro è organizzato da Forum Droghe, Antigone, La società della ragione è saranno illustrati e commentati i dati sulle conseguenze della legge sia per quanto riguarda gli effetti penali, sia per quanto riguarda le sanzioni amministrative. Saranno inoltre illustrati i riflessi sull’amministrazione della giustizia e del carcere. La conferenza governativa, denunciano gli organizzatori, rischia infatti i trasformarsi in un puro evento mediatico invece che adempiere alla sue finalità istituzionali.

    Venerdì 13 marzo, Trieste.
    Presentazione di un libro bianco sui danni sociali della Fini-Giovanardi. Saranno illustrati gli effetti sia delle sanzioni penali che delle sanzioni amministrative. Organizzano Forum Droghe, Antigone, La società della ragione. L’incontro si terrà a Trieste il 13 marzo presso la Sala Sauro dell’Hotel Jolly, Corso Cavour 7, dalle 11 alle 13.

  • Sabato a Firenze, a Marzo a Trieste

    Sono oltre 200 le adesioni all’appello per la Conferenza Nazionale sulle Tossicodipendenze di Trieste, lanciato da Fuoriluogo perché non si ripeta la farsa del precedente appuntamento di Palermo.

    Se volete farvi un giro in Toscana, ma soprattutto partecipare all’incontro per discutere le opportune iniziative, vi aspettiamo a Firenze, sabato 17 gennaio dalle 10,30 alle 16 nella sede ARCI, piazza dei Ciompi 11.

    ps: quasi dimenticavo. Potete anche aderire con il vostro blog alla catena lanciata da fuoriluogo.it. Sinora hanno aderito: il blog di Fuoriluogo.itIl Blog di Franco Corleone, fioreblog, Verdi di Ferrara, Il blog di Maurizio Baruffi, Marcello Saponaro, ilKuda, Alternative per Coriano, Pippo il trucido.

    Ultima modifica:

  • Trieste è vicina, aderite e incatenatevi

    Fuoriluogo lancia un appello, sottoscrivibile on line, in vista della Conferenza nazionale sulle tossicodipendenze di Trieste. Io ho aderito, fatelo anche voi, magari legandovi anche alla catena lanciata dal blog di fuoriluogo.it:

    Rompiamo il silenzio sulla prossima conferenza governativa sulle tossicodipendenze di Trieste, perché non si ripeta la farsa del precedente appuntamento di Palermo.

    Sottoscrivete l’appello e partecipate all’incontro per discutere le opportune iniziative: vi aspettiamo a Firenze, sabato 17 gennaio dalle 10,30 alle 16 nella sede ARCI, piazza dei Ciompi 11.

    Trieste è vicina, l’azione on line:

    • leggi l’appello e aderisci on line.
    • aderisci e incatenati con il tuo blog: copia questo post (comprese queste istruzioni e la lista dei blog che hanno aderito), inseriscilo nel tuo blog e mettendo nei tag “trieste è vicina”, e segnalaci l’adesione con un commento al post. Troverai qui sotto la lista aggiornata dei blog che si sono incatenati.

    Sinora hanno aderito alla catena: il blog di Fuoriluogo.itIl Blog di Franco Corleone, fioreblog, Verdi di Ferrara, Il blog di Maurizio Baruffi.

    Ecco il testo dell’appello:

    Trieste è vicina

    A metà marzo si svolgerà la V Conferenza Nazionale prevista dalla legge per valutare l’efficacia della politica e della normativa sulle droghe. L’ultima pseudo-conferenza organizzata a Palermo nel 2005 si rivelò non solo un fallimento – per la quasi totale assenza del mondo delle professioni, delle scienze e delle associazioni- ma uno scacco della partecipazione, del confronto e della valutazione scientifica. Organizzata senza alcun percorso partecipato e con l’evidente intenzione di non discutere bensì di celebrare l’inasprimento penale che si sarebbe concretizzato di lì a poco con l’approvazione di una nuova normativa per decreto-legge (l.49/06), l’assise di Palermo fu poco più di una riunione tra pochi fedeli a porte chiuse.
    Il vasto movimento di opposizione alla svolta punitiva decise per protesta di disertare Palermo e il Cartello “Non incarcerate il nostro crescere”, insieme alle Regioni, promosse all’Università La sapienza di Roma una Contro-conferenza, in cui fu presentata una articolata piattaforma di riforma della politica delle droghe, con al primo posto la cancellazione della legge Fini-Giovanardi.
    Purtroppo il Governo Prodi deluse le aspettative di cancellazione di quella normativa né fu convocata la V Conferenza nazionale.
    Di fronte a questo appuntamento, come operatori, scienziati, cittadini, consumatori e associazioni, siamo preoccupati di assistere a una penosa ripetizione di un’esperienza autocelebrativa. Soprattutto temiamo che si voglia utilizzare il palcoscenico della conferenza per piegare la scienza al servizio della politica: da un lato riducendo la complessità del fenomeno del consumo di droghe ai soli fattori biologici, dando visibilità unicamente alle neuroscienze; dall’altro enfatizzando taluni approcci e studi (utilizzabili a in chiave di dissuasione terroristica) e accuratamente ignorando altri. Ne è un esempio la nuova campagna di prevenzione sulla droga-bruciacervello, in linea col più vetusto ( e contestato anche sul piano dell’efficacia del messaggio) scare-approach.
    Vogliamo che la Conferenza sia una occasione per la partecipazione, il confronto fra operatori e utenti dei servizi, la valutazione scientifica a tutto campo, la verifica seria delle politiche pubbliche.
    Queste sono per noi le questioni che riteniamo fondamentali per rendere la Conferenza un appuntamento degno di questo nome:
    1. Scrivere l’agenda – scientifica, sociale e delle politiche pubbliche – della Conferenza attivando una partecipazione reale, plurale, dotata di parola, fornendo a questa partecipazione luoghi e percorsi. E’ necessario operare subito poiché a tutt’oggi non risulta alcuna iniziativa per l’attivazione di un processo partecipativo reale, come avvenuto per altre conferenze in passato, in particolare quelle di Napoli e Genova.
    2. Avvviare una seria valutazione delle politiche pubbliche, mettendo come primo punto all’ordine del giorno la valutazione della legge 49/2006 e in particolari i suoi effetti sulla carcerazione.
    3. Promuovere un ampio dibattito sulla rete dei servizi, che da tempo denuncia una crisi e perfino un collasso: con un occhio particolare alla riduzione del danno, ridimensionata anche dalle politiche locali di sicurezza e tolleranza zero.
    4. Prevedere un confronto su tutte le esperienze internazionali di nuovi servizi e interventi che risultino oggetto di studi di valutazione con esito favorevole, senza pregiudiziali ideologiche.
    5. Rispettare la multidimensionalità del fenomeno, il pluralismo degli approcci scientifici, la vivacità del dibattito scientifico stesso, garantendo – attraverso una propedeutica sollecitazione e partecipazione attiva – presa di parola da parte dei tanti sguardi che indagano, studiano, sperimentano.
    6. Dare ascolto ai consumatori di sostanze come cittadini a pieno titolo titolari di diritti e voce sulle proprie vite, nel rispetto delle scelte di vita e delle diverse culture, assicurando loro presenza, rappresentanza e parola con pari dignità.
    7. Dare un adeguato spazio alle regioni e alle città, per valorizzare le particolarità locali e l’approccio pragmatico degli interventi sul territorio.

    In ogni caso ci impegniamo ad organizzare, dentro e fuori la Conferenza, momenti pubblici aperti per una discussione libera, sia scientifica che politica, a partire dalla valutazione delle politiche internazionali che saranno oggetto di verifica al meeting Onu di Vienna del marzo 2009.

    Primi firmatari
    Stefano Anastasia, Maurizio Baruffi, Hassan Bassi, Bea Bassini, Stefano Bertoletti, Giorgio Bignami, Gianluca Borghi, Stefano Carboni, Vanna Cerrato,Claudio Cippitelli, Tiziana Codenotti, Maurizio Coletti, Franco Corleone, Paolo Crocchiolo, Antonio D’Alessandro, Carlo De Angelis, Felice Di Lernia, Barbara Diolaiti, Leonardo Fiorentini, Don Andrea Gallo, Patrizio Gonnella, Marina Impallomeni, Franco Marcomini, Alessandro Margara, Henri Margaron, Patrizia Meringolo, Alessandro Metz, Mariella Orsi, Valentino Patussi, Edoardo Polidori, Susanna Ronconi, Fabio Scaltritti, Maria Pia Scarciglia, Sergio Segio, Maria Stagnitta, Stefano Vecchio, Andrea Vendramin, Grazia Zuffa

  • Per uscire dall’angolo…

    copertina_webDomani, insieme al manifesto, potrete trovare l’ultimo numero di Fuoriluogo, il supplemento mensile su droghe e diritti del Manifesto edito da Forum Droghe, il cui sito da alcuni anni curo.

    Fuoriluogo sopravviverà, sulla carta, con una rubrica settimanale sul manifesto, e ovviamente sul web. Fino a quando non si riuscirà a riunire le forze sufficienti per tornare in edicola con un giornale che rappresenti quel mondo dei diritti, garantista e libertario che oggi è in grande difficoltà ed è costretto in un angolo.

    Intanto domani ricordatevi di comprare il Manifesto, e seguite gli sviluppi sulla sorte del giornale sul sito nello speciale e sul blog di fuoriluogo.it.

  • e se lo dice lei (4)

    Il Ministro per le Pari Opportunità

    Il Ministro per le Pari Opportunità

    La prostituzione in luoghi chiusi non è legale e non è reato…

    e ancora

    Come donna impegnata in politica e nelle istituzioni, la prostituzione mi fa rabbrividire. Mi fa orrore, non comprendo chi vende il proprio corpo. Ma mi rendo conto che è fenomeno che esiste e che purtroppo non può essere debellato, come la droga

    Per chi non lo avesse capito questa è il nostro Ministro per le Pari Opportunità.

    Su fuoriluogo qualche considerazione più seria su un provvedimento potenzialmente tragico. Qui valga quanto han detto le associazioni (del sociale e delle prostitute):

    «ANCHE IL MINISTRO HA USATO IL SUO CORPO» – Un po’ stupita un po’ sarcastica la reazione di Carla Corso, una delle fondatrici del Comitato dei diritti delle prostitute, alle affermazioni del ministro Carfagna che ha detto di provare «orrore per chi vende il proprio corpo». Eppure – afferma Corso – «la signora ha usato il suo corpo per arrivare dove è arrivata, facendo calendari. Basta aprire internet per vedere le sue grazie».

    ERRORE VIETARLA IN STRADA – Vietare la prostituzione in strada significa spingere chi si prostituisce nel sommerso degli appartamenti, dove chi è sfruttato lo sarà ancora di più, invisibile per forze dell’ordine e operatori sociali. Lo scrivono in una nota congiunta le associazoni Asgi, Gruppo Abele, On the Road, Caritas Italiana, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, Comitato per i diritti civili delle prostitute, Comune di Venezia, Consorzio Nova, Dedalus, Save the Children. «Dinanzi all’allarme e al disagio che diversi cittadini manifestano nei confronti della prostituzione non ci sono scorciatoie: occorre tenere insieme la tutela dei diritti delle vittime di sfruttamento sessuale, il sostegno all’inclusione sociale per chi si prostituisce e vorrebbe una alternativa, il contrasto delle organizzazioni criminali, le esigenze di sicurezza».

    Commenti anche su Marcello Saponaro, Wallynius, Bioetica, Dioblog, Sotto l’ombra degli olmi, Luciano Giustini, Appunti italiani, Intersezioni, La voce del pigrone e tanti altri.

  • AAA. Cercasi segnalati alle Prefetture per una ricerca sulle sanzioni amministrative

    Da fuoriluogo ecco una segnalazione per un’interessante ricerca: l’impatto delle sanzioni amministrative previste dalla legge sulle droghe sui consumatori (di sostanze).

    Rilanciamo volentieri questo messaggio, conoscendo la serietà dei ricercatori e concordando con l’ipotesi di ricerca: si tratta di un progetto sollecitato dall’allora comitato scientifico del Ministro Paolo Ferrero al fine di approfondire (finalmente…) quali siano esiti e risultati delle sanzioni amministrative dalla viva esperienza dei soggetti protagonisti.

    “Cercasi persone segnalate in Prefettura per possesso di sostanze illegali per uso personale disponibili a partecipare ad una ricerca sull’applicazione dell’art. 75 del DPR 309/90 mediante un’intervista faccia a faccia nelle seguenti città: Torino, Brescia, Venezia, Rimini, Pesaro, Roma, Napoli, Bari, Catania.

    Per maggiori informazioni, contattare Roberta Molinar (molinar@eclectica.it)”

  • Follia di falafel con germogli di canapa

    La scorsa settimana D di Repubblica ha pubblicato una recensione di “La cannabis in cucina” un libro di ricette con la canapa.

    Qui trovate la recensione, qui le avvertenze che consiglio di leggere dal blog di fuoriluogo.it.

    Infine qui sotto per riprendere la tradizione delle ricette della domenica la ricetta dei falafel ai germogli di canapa, tratta da Ogigia.

    La ricetta che vi proponiamo, peraltro semplice da realizzare e assolutamente adatta anche ai vegetariani, è tratta dal libro: La cannabis in cucina. Più di 35 ricette per pranzi, spuntini e altre occasioni di Pilcher Tim di cui abbiamo parlato nella rubrica dedicata all’editoria. Questo tradizionale “fast food” mediorientale è molto più sano di un hamburger e molto più gustoso del pollo fritto. Sicuramente non vi manderà in orbita, ma è talmente buono che neanche ci farete caso! Ingredienti necessari per la ricetta:

    Per 15/20 falafel
    250 g di semi di canapa germogliati
    1 cipolla tritata
    2 spicchi d’aglio
    1 cucchiaino di cumino in polvere
    400 g di lenticchie rosse
    600 ml di brodo vegetale
    720 g di ceci ammollati in acqua dal giorno precedente
    250 g di semi di sesamo
    una manciata di coriandolo fresco tritato
    olio d’oliva, per il soffritto
    sale e pepe
    pane tipo pita, per accompagnare il piatto.
    Lasciare i semi di canapa in ammollo per una notte, quindi disporli su un
    germogliatore (anche un semplice vassoio va bene): sciacquarli e scolarli più volte al giorno, finché non cominciano a germogliare. Soffriggere l’aglio e la cipolla nell’olio (o in un po’ di cannabutter) e aggiungere il cumino non appena la cipolla comincia a dorarsi. Si raccomanda di mescolare bene con un cucchiaio di legno. Mettere in una padella le lenticchie e il brodo vegetale e cuocere a fuoco lento
    per circa 15 minuti fino a che il brodo non si sarà asciugato e le lenticchie non risultino tenere. Frullare i ceci e aggiungere la purea ottenuta dalle lenticchie, assieme ai semi di canapa germogliati e al coriandolo. Condire a piacimento. Lasciare riposare per 20 minuti in un luogo fresco perché assorba il liquido, poi ricavarne delle palline. Rotolare le palline sopra i semi di sesamo e friggerle fino a doratura.

  • Fuoriluogo al bivio

    Dal blog di fuoriluogo.it.

    AAA antiproibizionista facoltoso cercasi

    Fuoriluogo dà appuntamento ai lettori per domenica 28 settembre. Chiediamo suggerimenti concreti per raccogliere i fondi necessari a rilanciare il giornale e rafforzarlo come punto di riferimento di una rete sociale più ampia. Nella pausa di agosto lavoreremo a un progetto editoriale che garantisca la vita del giornale.
    Restate con noi commentando sul blog di fuoriluogo.it e seguendo lo speciale.

  • Senza parole…

    cuore

    Scusatemi, ma voi cosa direste se gli autori della legge “contro la droga” vigente affermassero sconvolti in un convegno elettorale che nel 2010 in Italia ci saranno un milione di consumatori di cannabis in piu’ rispetto ad oggi?

    Cuore mi viene in aiuto.

    PS: per chi non lo sapesse l’Italia ha una delle leggi più repressive d’europa sulle sostanze.

    PPS: E non funziona.

  • L’ipocrisia è una droga.

    Della gara a freccette contro le narcosale dico nel blog di fuoriluogo. Qui mi interessa approfondire una questione: l’ipocrisia è una droga? Provoca assuefazione (alle sciempiaggini che si dicono), dipendenza (una sciempiaggine tira l’altra) e fa morire persone. L’avversione alle politiche di riduzione del danno fa morti tutti i giorni mentre la criminalizzazione di comportamenti innocui spesso distrugge esistenze (dalle sospensioni della patente alle carcerazioni). E manco di fronte alla morte certa (o ad una distorsione alla caviglia, Veronesi docet) è culturalmente, o meglio politicamente, accettata la terapia del dolore. L’ipocrisia è una droga.