
Ferrara, Pd e Sel contro Negri: la sua posizione sui gay roba da Medioevo
Ferrara, Pd e Sel contro Negri: la sua posizione sui gay roba da Medioevo
Bertolasi e Fiorentini intervengono su Facebook dopo la sortita del vescovo a Vicenza
Le reazioni alle parole che l’arcivescovo Luigi Negri ha pronunciato venerdì a Schio non si sono fatte attendere. Anche a Ferrara, sempre e comunque attraverso i social network. Al meeting dei giovani del movimento mariano Regina dell’Amore, il monsignore aveva dichiarato: «Sono i gay i primi a discriminare chi non la pensa come loro. Ed è per questo che dico che l’intolleranza nasconde l’ignoranza. Ora che l’omosessualità sta ottenendo un riconoscimento sociale pensano di essere il meglio del meglio. Ma fino a poco tempo fa l’omosessualità era considerata un’anomalia». Immediata la reazione della comunità gay vicentina che, tra l’altro, domenica ha manifestato a Schio. Sul suo profilo Facebook ieri il consigliere comunale Pd di Ferrara Davide Bertolasi: “Troppo scontato dire come quelle del nostro esimio arcivescovo (rigorosamente con la ‘a’ minuscola) siano roba da medioevo vero?”. Numerosi i commenti. Come quelli che seguono l’opinione che il consigliere comunale Leonardo Fiorentini, di Sel, ha postato: “Cosa pensi Negri lo sappiamo. Certo potrebbe esprimerlo un po’ meglio, anche perché una frase come quella qui sopra potrebbe dar adito a mille interpretazioni. Quanto tempo fa? Che tipo di anomalia? Negri non si riferisce certo ai gay perseguitati durante la Santa Inquisizione, forse si riferiva agli anomali omosessuali come Oscar Wilde finiti in prigione nell’Ottocento, oppure a quelli finiti in carcere (quando va bene) più recentemente in giro per il mondo? Tendo ad escludere che si riferisse a quei gay anomali finiti nei campi di concentramento nazisti: probabilmente, anzi sicuramente, si riferiva semplicemente alle battutacce sui “froci” che tutti noi abbiamo sentito a scuola. Comunque sia fornitegli un ufficio stampa, vi prego”.

Diritti gay e confusione Pd
Diritti gay e confusione Pd
Fiorentini: “La trascrizione è competenza dei sindaci”. Zangoli: “I voti li hanno. C’è una precisa volontà politica”
Da Estense.com del 27 luglio 2015
Ogni parola ha un significato. E, ultimamente, specialmente in politica, “troppo spesso si sbagliano le vocali”, per dirla con Leonardo Fiorentini, consigliere indipendente di Sel, che su Facebook implora un po’ di chiarezza in tema di diritti civili. A cominciare dalla confusione su unioni civili, matrimoni omosessuali e trascrizioni.
“Il Ddl Cirinnà infatti, se mai sarà approvato dal Parlamento italiano – sostiene Fiorentini -, ci porterà, grazie ad un testo di retroguardia, ad essere i penultimi in Europa sul riconoscimento delle unioni civili omosessuali”. Argomento che “nulla c’entra il registro delle Unioni Civili comunale, che riguarda anche le coppie eterosessuali, sul quale si è incentrato il processo partecipativo “Nuovi Diritti, Nuove Famiglie” promosso dal Comune di Ferrara”.
Come nulla c’entra la trascrizione sui registri anagrafici comunali dei matrimoni fra persone dello stesso sesso regolarmente celebrati all’estero. È questo che chiedono, al momento inascoltate, le associazioni Lgtb a sindaco e giunta, forti delle 1300 firme in loro favore raccolte in città in appena 8 giorni.
E la trascrizione, “come conferma la recente giurisprudenza – prosegue Fiorentini -, è competenza dei sindaci. E’ compito dei sindaci non solo dal punto di vista amministrativo, anche solo perché si dia pubblicità al fatto che una persona non è più in “stato libero”, ma anche politico perché significa riconoscere che anche quella famiglia, anche se si è sposata all’estero (spesso con mille sacrifici, anche economici) è parte della comunità. Perché in politica troppo spesso si sbagliano le vocali: non si tratta di un onere politico e amministrativo. Si tratta, più semplicemente, di un onore”.
Per questo il consigliere promette di attivarsi affinché il Comune “si dia un regolamento avanzato sulle Unioni Civili e mi batterò perché i matrimoni omosessuali contratti all’estero siano trascritti nei registri anagrafici comunali”.
Fiorentini non lo dice, ma le sue parole nascondo dalle recenti dichiarazioni di Tagliani e Vitellio, che sembrano sorvolare sul tema trascrizione per passare la patata bollente al parlamento.
È più esplicita in vece Roberta Zangoli, rappresentante della Famiglie Arcobaleno, sposata con due bambine, che è “stanca di dover affidare la mia vita ad avvocati e notai perché far valere diritti che la politica non ci dà, sia a livello nazionale che locale”. E a livello locale “il segretario provinciale del Pd sta facendo una notevole confusione. Temo che non abbia capito di cosa stiamo parlando. Mi dicono che voglia invitare Monica Cirinnà a Ferrara. Bene, la senatrice potrà spiegargli la questione”.
Ossia che “trascrizione in Comune del matrimonio contrato all’estero tra omosessuali, riconoscimento delle unioni civili e registro comunale delle coppie di fatto sono tre cose completamente diverse”. “La trascrizione è un atto amministrativo – spiega Zangoli – che serve a registrare in Italia il mio status di coniugata. Il registro delle coppie di fatto, che hanno tantissime città (a Ferrara è attivo dal 2006) serve per chi non è sposato, per particolari tutele – più formali che reali – relative alla convivenza. Il ddl Cirinnà invece, materia del parlamento, equipara grosso modo di fatto matrimonio e unioni civili, anche se rimangono lacune in tema di riconoscimento dei figli, che possono solo essere adottati. Un testo insomma già vecchio rispetto ad altri paesi europei”.
Le associazioni Lgtb temono che l’attendismo del Pd di Ferrara, o la sua confusione terminologica, nascondano “una precisa volontà politica: i voti li hanno per far approvare qualunque cosa, quello di Vitellio e Tagliani è un discorso ideologico”.
Eppure “noi non chiediamo al sindaco di sposarsi, ma di ‘trascriverci’, di procedere come in altre città alla trascrizione in Comune dell’avvenuto matrimonio tra coppie omosessuali”. E invece “il segretario e capogruppo Pd ci risponde che in parlamento stanno già lavorando al ddl Cirinnà, come dire che volete di più? Noi vogliamo tutto quello che parifica le persone e non crea quello stress sociale che stiamo subendo a fronte di una discriminazione. I diritti sono diritti. E speriamo che Tagliani e Vitellio non facciano confusione anche su quelli”.

#?trascriviamo?: perchè in politica troppo spesso si sbagliano le vocali…
Mi pare che si faccia un po’ di confusione su unioni civili, matrimoni omosessuali e trascrizioni. Il DDL Cirinnà infatti, se mai sarà approvato dal Parlamento italiano, ci porterà – grazie ad un testo di retroguardia – ad essere i penultimi in Europa sul riconoscimento delle unioni omosessuali.
Nulla c’entra il registro delle Unioni Civili comunale – che riguarda anche le coppie eterosessuali – sul quale si è incentrato il processo partecipativo “Nuovi Diritti, Nuove Famiglie” promosso dal Comune di Ferrara. Come nulla c’entra la trascrizione sui registri anagrafici comunali dei matrimoni fra persone dello stesso sesso regolarmente celebrati all’estero. Cosa che, recente giurisprudenza conferma, è competenza dei Sindaci (nonostante il governo sostenuto dal PD abbia emanato una circolare in senso contrario dichiarata illegittima dalla magistratura).
E’ compito dei Sindaci non solo dal punto di vista amministrativo, anche solo perchè si dia pubblicità al fatto che una persona non è più in “stato libero”, ma anche politico perchè significa riconoscere che anche quella famiglia, anche se si è sposata all’estero (spesso con mille sacrifici, anche economici) è parte della comunità. Perchè in politica troppo spesso si sbagliano le vocali: non si tratta di un onere politico e amministrativo. Si tratta, più semplicemente, di un onore.
Per questo prenderò il meglio di quello che verrà – prima o poi – dal Parlamento, ma nel frattempo lavorerò perchè il Comune si dia un regolamento avanzato sulle Unioni Civili e mi batterò perchè i matrimoni omosessuali contratti all’estero siano trascritti nei registri anagrafici comunali.

«Matrimoni fra gay? Fiorentini vada a Cuba»
«Matrimoni fra gay? Fiorentini vada a Cuba»
QN – Il Resto del Carlino del 27/10/2014 ed. Ferrara p. 4
CARO CARLINO, leggo sempre con attenzione il sedicente umorista e consigliere comunale di SEL Leonardo Fiorentini, al quale, più che il medievalista consigliato a mons. Negri, servirebbe un bignamino di storia, o un giro superficiale su google; scoprirebbe così che non tanto “la chiesa” (di cui nulla sa, evidentemente: ma all’ignoranza si rimedia) ma nessun partito socialista e poi comunista del mondo intero prevedeva alcunché per i gay nel periodo da lui preso in considerazione. E se facesse un giro a Cuba o in Cina propugnando il suo concetto di matrimonio, sono certo che sarebbe sorpreso della reazione non tanto dei politici, ma delle forze dell’ordine. Arrivando all’attualità, più che non capire Negri, mi pare che Fiorentini abbia dei problemi a capire la democrazia: succede e anche qui si può rimediare; in via breve visti gli spazi giornalistici, userò una parafrasi dell’immenso Vujaidin Boskov: “Legge è quando parlamento fa”. E se “parlamento non fa” non è colpa ne’ della Chiesa, ne’ del Papa, ne’ del Vescovo, ma della maggioranza che non c’è. Se poi la sua collega Annalisa Felletti vuole riproporre genialate alla Marino o alla Merola, è libera di farlo; ancor più libero il prefetto della plurale e democratica repubblica italiana, rappresentante del governo del nostro paese (capisco la banalità, ma nel caso di Fiorentini, una sottolineatura di elementi di diritto costituzionale non guasta), di provvedere a richiedere l’annullamento. Andrea Rossi, Udc Ferrara
Scarica in formato pdf: rdc_27102014_rossi.
Sesso esplicito
Da Marcello, per la serie “destra e sinistra sono tutti uguali”, l’assurda storia dei baci rubati in quel di Bergamo…
A Tentorio non piacciono i baci. O forse è solamente omofobo, tra le altre cose. Oppure ha realmente paura che tra le fotografie della mostra Baci rubati che Bergamo contro l’omofobia voleva allestire sul Sentierone ci siano scene di “sesso esplicito”. In questo caso sarebbe solo un po’ ignorante, nel senso che ignora ma con dolo, perchè con una telefonata agli organizzatori poteva verificare che così non è. Solo baci Signor Sindaco.
Qualunque sia la motivazione, Tentorio con questo divieto non ha rispettato un preciso impegno del Consiglio Comunale che lo scorso ottobre approvò l’adesione alla giornata mondiale contro l’omofobia. I Consiglieri comunali di Bergamo avranno la dignità di chiedere a Tentorio di rispettare il preciso mandato ricevuto?
Lo vedremo quando il Consiglio Comunale discuterà l’interrogazione presentata da tutto il Centro Sinistra.
Per l’occasione anche il blog di Elisa si è risvegliato 😉
E’ dell’Udc ma sta con i gay
La ferrarese Azzalli stupisce gli omosex. Il più veloce a rispondere è stato il verde Leonardo Fiorentini (6 minuti per rispondere alla e-mail).
Chissà che dirà Casini? Gabriella Azzalli, candidata per l’Udc, sia pure da indipendente, ha sottoscritto il documento a favore dei «Dico all’emiliana» inviato a 24 i candidati ferraresi da Arcigay, Arcilesbica, Agedo e Famiglie Arcobaleno. Chi firma diventa automaticamente un candidato votabile dagli aderenti alle associazioni di gay e lesbiche. Questo in sintesi l’esito della consultazione fra i candidati ferrraresi. Nessuna risposta dai 3 candidati del Movimento 5 stelle Beppe Grillo: «Sconosciuta la loro posizione sulle tematiche» dei diritti degli omosessuali, «viene da dubitare che ne abbiano una». Non hanno risposto nemmeno i 6 candidati del Pdl e della Lega Nord: «La destra non si smentisce e anche questa volta ha fatto orecchie da mercante». «Piacevolissima invece la sorpresa che ci ha fatto la candidata dell’Udc Gabriella Azzalli, che appoggia il nostro documento con un messaggio chiaro e limpido». Dodici risposte positive su 12 per i candidati del centro sinistra (Pd, Idv, Prc-Pdci, Verdi-Sinistra ecologi e libertà con Vendola). Il più veloce a rispondere è stato il verde Leonardo Fiorentini (6 minuti per rispondere alla e-mail), seguito da Pietro Comodo e Morena Gavioli. Più lenti, ma hanno dato risposte «ricche di motivazioni» i candidati del Pd roberto Montanari, Anna Chiappini e Sergio Alberti. Nessun problema con l’Idv, che del resto a Bologna candida Franco Grillini; il segretario Fiorillo ha risposto a nome di Graziella Ferretti, Roberti Groppi e Alessandro Rorato.
Scarica l’articolo in formato pdf: nuova_260310.pdf.
Cara ISTAT, stavolta conta anche le coppie omosessuali
Ho aderito a quest’appello all’ISTAT di gay.it e invito tutti a fare altrettanto:
In queste settimane l’Istat sta mettendo a punto la macchina per il prossimo censimento generale della popolazione italiana previsto per l’autunno del 2010: si appresta infatti a preparare i questionari da sottoporre ai cittadini per conoscere, tra l’altro, le situazioni famigliari di ciascuno.
Nell’ultimo Censimento, quello del 2001, Gay.it fu protagonista di una violenta polemica con l’Istituto nazionale di Statistica. Il questionario distribuito nelle case di tutti gli italiani, infatti, lasciava la possibilità alle coppie lesbiche, gay e transessuali conviventi di dichiararsi come tali. Persino il ricercatore responsabile di quella sezione, in un primo tempo, ci disse che era intenzione dell’Istituto misurare il fenomeno, come uno dei tanti fenomeni sociali in atto nel paese: la statistica, infatti, è una scienza e come tale deve essere neutra, imparziale e limitarsi a studiare le coppie di fatto etero ed omosessuali, indipendentemente dalla valutazioni che ne danno parti politiche, concezioni etiche o fedi religiose, per quanto importanti possano essere. Quando poi l’Istat pubblicò i risultati, per un probabile input politico, furono conteggiate come “coppie di fatto” le sole coppie eterosessuali, mentre le decine di migliaia di cittadini e contribuenti lgbt che avevano barrato la casella “conviventi” furono declassati ad “altra forma di convivenza”, quella dove principalmente finiscono le coppie formate da una persona anziana e dal/dalla suo/sua badante.
Questa volta non accetteremo che i nostri rapporti d’affetto vengano declassati e considerati “altre forme di convivenza”: se la politica non vuole darci il matrimonio ponendo il nostro paese in grave ritardo rispetto a tutti gli altri Stati europei, che almeno l’Istituto di Statistica ci consideri per quello che siamo: coppie, coppie di fatto.
Per questo i cittadini di seguito firmatari chiedono al presidente dell’Istat Enrico Giovannini di
– realizzare questionari adeguati che permettano di rilevare l’esatto numero delle coppie di fatto che si dichiarano tali, siano queste eterosessuali che omosessuali;
– porre in essere tutte le attività preliminari necessarie a una corretta rilevazione di tale dato, in particolare attraverso un’adeguata formazione/informazione agli operatori coinvolti (rilevatori, addetti ai call center e al sito internet) e alla popolazione, lgbt e non.