• “Formare le forze dell’ordine alla nonviolenza”

    “Formare le forze dell’ordine alla nonviolenza”

    Incontro in Gad con Daniele Lugli e Leonardo Fiorentini: “In Italia siamo molto indietro”

    Da sinistra: Daniele Lugli e Leonardo Fiorentini

    Da sinistra: Daniele Lugli e Leonardo Fiorentini

    Articolo di Federica Pezzoli da Estense.com

    Come approcciare il tema della nonviolenza rispetto al quotidiano esercizio del proprio dovere da parte delle forze dell’ordine? Quale può essere il contributo della nonviolenza nella formazione e nell’azione di chi, per legge, ha il monopolio dell’uso della forza per la difesa dei cittadini e il mantenimento dell’ordine pubblico? Un tema senza facili soluzioni quello affrontato da Leonardo Fiorentini, consigliere comunale di Sinistra Italiana, e Daniele Lugli, presidente emerito del Movimento Nonviolento, che martedì sera hanno presentato “Nonviolenza e Forze dell’Ordine” – l’ultimo numero della rivista Azione Nonviolenta – in una delle zone più difficili della città: il quartiere Gad.

    Lugli ha più volte richiamato i temi della responsabilità e della delicatezza della funzione delle forze dell’ordine nella nostra società: “Chi per legge ha il monopolio della forza nei confronti dei cittadini ha un compito estremamente delicato”. Per questo i componenti delle forze di polizia “dovrebbero essere scelti e selezionati secondo determinati criteri e dovrebbero avere una formazione specifica”. Purtroppo però in Italia “siamo molto indietro su questi temi”, come scrive su “Nonviolenza e Forze dell’Ordine” lo stesso direttore della scuola Allievi di Polizia di Peschiera del Garda Giampaolo Trevisi. “Spesso le persone che entrano in polizia vengono da un’esperienza militare”, continua Lugli, ma di fronte non hanno più nemici da combattere, bensì cittadini oppure persone che sono “colpevoli di reati che qualcun altro dovrà giudicare”. Ecco un altro nodo fondamentale: “L’appropriatezza dell’intervento” e proprio qui la nonviolenza può dare il proprio contributo perché “riporta l’attenzione sui mezzi utilizzati rispetto al fine che si persegue”, spiega Daniele Lugli e cita l’esperienza di formazione alla non violenza e alla gestione dei conflitti di Andrea Cozzo docente di “Teoria e pratica della nonviolenza” presso l’Università di Palermo con alcuni corpi delle forze dell’ordine in Sicilia e non solo. “Chi ha la responsabilità di intervenire sugli altri cittadini per mantenere l’ordine pubblico, ha bisogno, necessità e diritto di essere formato” per capire come agire nei diversi contesti, il problema è che la formazione degli agenti costa, conclude Lugli: un aspetto più volte evidenziato anche dal Silp e da altre sigle sindacali dei lavoratori di polizia.

    Infine, secondo il presidente emerito del Movimento Nonviolento, ci sarebbe bisogno di “un cambiamento nel rapporto delle forze dell’ordine con le persone e delle persone con le forze dell’ordine”. Lugli, infatti, non ha risparmiato critiche a chi pensa che scendere per le strade a manifestare significhi provocare i poliziotti e compiere atti vandalici: “noi non crediamo che le manifestazioni si facciano incendiando le auto o danneggiando vetrine e bancomat; manifestare significa esprimere e rendere manifesta la propria opinione”. Entrambi, cittadini e componenti delle forze dell’ordine, dovrebbero “addestrarsi alla nonviolenza”.

    Non poteva mancare una riflessione su “l’ennesimo rinvio dell’introduzione del reato di tortura nel nostro ordinamento”, come ha sottolineato il consigliere Fiorentini: molte forze politiche lo considerano “un attacco alle forze dell’ordine, secondo me facendo torto alle forze dell’ordine stesse”. Per Daniele Lugli “sembra assurdo che proprio nel nostro paese non sia ancora stato riconosciuto questo reato, che viene sancito già nella Costituzione”, che all’articolo 13 e all’articolo 27 recita rispettivamente: “E’ punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà” e “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte”.

  • Gad e le altre, per anni si è allentata la morsa sullo spaccio

    Gad e le altre, per anni si è allentata la morsa sullo spaccio

    L’anno scorso registrato il numero più basso di denunce dal 2004. L’interrogazione di Fiorentini (Si)

    Daniele Oppo per Estense.com

    indexUn picco nel 2011 e da lì un trend in discesa tanto che nel 2015 si sarebbe registrato il dato più basso da 11 anni.

    Parliamo dei reati legati alla produzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti denunciati a Ferrara nel corso degli ultimi anni, che fanno sorgere qualche domanda su come si sia svolta l’attività di contrasto al narcotraffico.

    L’occasione nasce da un’interrogazione del consigliere comunale di Sì Leonardo Fiorentini che, dai dati in suo possesso (e di cui chiede conferma della veridicità), ha notato un calo vertiginoso delle denunce all’autorità giudiziaria (quindi non parliamo di semplici segnalazioni) per questo tipo di reati tra 2014 e 2015. Percentuali a doppia cifra: -43%, in numeri assoluti 86 denunce nel 2014 contro le 49 del 2015. Scendendo nel particolare, Fiorentini segnala come per il reato di spaccio “le denunce sarebbero scese da 63 del 2014 a 34 nel 2015 (-46%) mentre quelle per produzione e traffico sarebbero passate da 6 a 2 e quelle per associazione per spaccio di stupefacenti salite da 0 a 2”.

    “Il dato – sottolinea il consigliere – risulta in deciso disallineamento anche con gli anni precedenti” e, continua più avanti nell’interrogazione, “non solo non pare coincidere con una diminuzione delle attività illecite legate agli stupefacenti, in particolare nel quartiere Giardino, ma si discosta sensibilmente anche rispetto al calo pur registrato a livello nazionale delle segnalazioni all’autorità giudiziaria per gli stessi reati (-6% sul totale, – 5% per art. 73 (che punisce il possesso, la coltivazione, la fabbricazione e il commercio di stupefacenti, ndr)) per cui non può essere attribuito alle modifiche nella legislazione a seguito della sentenza della Corte Costituzionale di incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi, emessa peraltro nei primi mesi del 2014”.

    Fiorentini – che caldeggia un “regolamentazione legale della cannabis” come strumento per contrastare il narcotraffico e liberare le strade dagli spacciatori, oltre che risorse per fronteggiare reati ancora più gravi – chiede all’amministrazione comunale di confermare i dati in suo possesso e, in caso affermativo “quali siano le motivazioni della diminuzione dei reati legati agli stupefacenti addotte dalle autorità preposte in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza”.

    In attesa di conoscere le risposte dell’Amministrazione comunale, ci possono comunque aiutare i dati del servizio statistiche proprio relativi ai reati denunciati all’autorità giudiziaria e vederli in una serie storica di dieci anni, dal 2004 al 2014.

    Come dicevamo in apertura, e come mostra il grafico interattivo elaborato dai tecnici del Comune, negli ultimi anni c’è stato un picco di denunce in materia di stupefacenti nel 2011 (102 in totale, 73 per spaccio, il punto massimo è stato nel 2008: 110) e da lì è iniziato un trend in calo: nel 2012 le denunce sono state 81 (di cui 62 per spaccio), nel 2013 sono scese ancora di più, fino a 74 (51 per spaccio) – secondo minimo storico in 10 anni – per poi risalire a 86 nel 2014 (63 per spaccio). Se i dati di Fiorentini venissero confermati, le 49 denunce totali del 2015 sarebbero il minimo storico assoluto dal 2004 (quando furono 54), un calo di oltre il 50% rispetto al 2011.

    C’è da dire che – dopo la recrudescenza dei reati legati alla micro-criminalità – la reazione delle forze dell’ordine registrata a partire dai primi mesi del 2016 porterà a una probabile risalita di tali numeri.

    Visto che a livello nazionale – come emerge dal Libro Bianco sulle droghe 2016, con i dati ministeriali – le operazioni di polizia sono quasi al 50% mirate sui cannabinoidi, Fiorentini chiede di avere anche i dati disaggregati per tipo di droga e capire così quale sia la composizione del mercato degli stupefacenti a Ferrara.

    I dati analizzati ovviamente raccontano un lato della storia, quello numerico delle denunce. Che è rilevante in sé ma che non ci racconta cosa ci sia dietro: i quantitativi di droga sequestrati, i soggetti denunciati e la loro importanza nel mondo del narcotraffico che gravita nella città, la porzione di mercato nero colpita e i suoi eventuali effetti.

    Ma anche se visti così, nudi e crudi, quei dati possono forse aiutare a capire almeno uno dei motivi per cui – come sottolinea Fiorentini in apertura dell’interrogazione – “negli ultimi mesi in città abbiamo assistito a un innalzamento della visibilità dei reati, del livello criminale e dell’attenzione mediatica in particolare all’interno del quartiere giardino, ed in particolare per quello che riguardo lo spaccio di sostanze stupefacenti”, in una situazione in cui tali tipi di reati “difficilmente vengono denunciati da una ‘vittima’ o da persona coinvolta, bensì – al netto delle denunce di eventuali testimoni oculari esterni – è più spesso frutto di attività di controllo del territorio e di indagine da parte delle Forze dell’Ordine”.

  • Giardino delle storie incrociate: due nuovi appuntamenti

    Continua il progetto del giardino delle storie incrociate con due nuovi incontri per la raccolta di materiale: Domenica 25 settembre alla Galleria di piazzetta del Carbone (ingresso sul retro del cinema Apollo) e Venerdì 30 settembre al giardino di Casa delle Vedove (via Borsari-angolo via Mortara).

    Portate la vostra storia, il vostro oggetto, la vostra piantina…

    Scaricate il volantino: invito.pdf.

    Andate al sito del progetto.

  • Objets trouvès

    Continua il progetto del giardino delle storie incrociate con due nuovi incontri per la raccolta di materiale: Domenica 25 settembre alla Galleria di piazzetta del Carbone (ingresso sul retro del cinema Apollo) e Venerdì 30 settembre al giardino di Casa delle Vedove (via Borsari-angolo via Mortara).

    Portate la vostra storia, il vostro oggetto, la vostra piantina…

    Scaricate il volantino: invito.pdf.

    Andate al sito del progetto.

  • Il giardino delle storie incrociate

    Caterina e Chiara hanno vinto con merito il concorso “Giovani Talenti” promosso dal Comune di Ferrara, con un bel progetto che ora sta per partire con la collaborazione della Circoscrizione 1 “assegnataria” dell’attività. Il primo appuntamento sarà lunedì 25 luglio in via Cassoli.

    Sono loro a spiegare meglio il senso del progetto:

    A partire da un concorso di idee promosso dal comune per fare dei micro-interventi artistici nella città, abbiamo pensato ad un’occasione per rendere un luogo pubblico “narrativo” raccogliendo storie personali di vita quotidiana che verranno usate per un allestimento nel giardino della casa delle Vedove (che è poi lo studentato di via Mortara): il comune ha ristrutturato da poco il giardino (l’accesso è da via borsari) e coglie l’occasione per un’inaugurazione (che si terrà a fine settembre, in data da definirsi).
    Queste storie possono essere inerenti al posto dove si abita, si lavora, dove si passa, che possono essere privati, tipo la casa, o pubblici, tipo il quartiere o luoghi di incontro specifici, lunghe (max 3 pag) o corte poco importa, ed avere il taglio che ognuno preferisce proprio per rispecchiare la diversità culturale e di sensibilità di persone diverse. alle storie va poi associato un oggetto che compare in qualche modo nella storia e la rappresenta e che verrà usato nell’allestimento. (gradite anche le piante, specie quelle simili a quelle che si hanno nei giardini privati)
    Raccogliamo il tutto sia via mail, che con degli appuntamenti in giro per la città: il nostro proposito è quello di raccogliere materiale coinvolgendo diversi quartieri e quindi anche la più larga varietà possibile di persone che possano trovare un interesse nell’iniziativa.
    Abbiamo anche un blog in costruzione dove  pubblicheremo e archivieremo il materiale raccolto, rendendolo accessibile a tutti i fruitori della rete www.giardinodellestorieincrociate.blogspot.com
    Per informazioni o per inviare le storie scriveteci all’indirizzo giardinodellestorieincrociate@gmail.com, oppure veniteci a trovare nei momenti di raccolta.
    Il primo appuntamento avrà luogo lunedì 25 luglio dalla 17:00 alle 20:00 in via Cassoli (lungo la pista ciclabile che parte da piazza castellina, di fronte alla stazione).
    Vi aspettiamo!