• Dio punisce per amore

    Secondo il sig. Andreas Laun, alto prelato di Salisburgo, la tragedia di Duisburg è una punizione di Dio per i peccati della Love Parade. Almeno così pare aver scritto su Kath.net.

    Dio quindi non solo esiste, ma parrebbe pure molto incazzato con questa gioventù ormai perduta.

    Così la punisce, per amore…

    Poi noi qui, pure a San Lorenzo, a preoccuparci del lavoro e della pensione che non avremo mai…

  • Hanno ammazzato Marge, Marge è viva!

    Eh sì, la notiziona dell’anno, ovvero la morte di Marge Simpson, era una bufala.

    Simpson in lutto, ma è una bufala

    Un falso lo scoop sulla morte di Marge

    E’ il giallo dei gialli della tv. Non una nuova fiction, ma la notizia della morte di Marge Simpson che fluttua qua e là nella rete da qualche giorno, ma che in realtà è una bufala che ha fatto vittime eccellenti. Il papà del falso è un troll, ossia un disturbatore del web, che si è inventato la fine di Marge, fissandola nella 20 esima serie in onda su Fox, negli Stati Uniti, a partire dal 28 settembre.

    Il molto rumore per nulla nasce dalla segnalazione a tutta pagina di Dagospia. Roberto D’Agostino riprende pari pari un articolo pubblicato dal quotidiano Libero il 20 settembre e subito la notizia rimbalza di blog in blog.
    Anche testate minori ci cascano in pieno e la rete si riempie di commenti di fan allarmati dalla svolta drammatica del cartone animato più seguito della tv.
    La bolla si gonfia fino a quando non esplode. O meglio, implode. Già, perchè a svelare il tranello è lo stesso sito che ospita la rubrica in cui è spuntata come un fungo la notizia del funerale mediatico più imponente di sempre”.

    Il sito in questione è giornalettismo.com, che saltuariamente ospita uno spazio dal titolo “Serpente di Mare” tenuta dal nostro troll, alias Ciro Ascione, un disturbatore tanto noto per la sua attività da averci scritto pure un libro (“Come ho inguaiato internet”). L’intervento di Ascione dal titolo: “Muore Marge, musi gialli in lutto” compare il 17 settembre con le prime righe in grassetto ad avvertire che la locuzione da cui la rubrica prende il nome “significa qualcosa di ben preciso, nel giornalismo, ma non vogliamo togliervi la sorpresa di comprenderlo da soli”.
    La soluzione del “giallo”, infatti, è tutta lì, nel serpente di mare, che nel gergo giornalistico significa notizia tanto clamorosa quanto falsa. Ma nessuno se ne è accorto. Molti, non solo hanno creduto alle parole di Ascione e alle inesistenti dichiarazioni di “Dick Mycousin, uno dei massimi simpsonologi al mondo” che “ha rivelato il funesto scoop”, ma le hanno anche riportate. Peccato che Dick Mycousin non è altro che “mio cugino Dick”, cioè nessuno.  Nell’articolo che svela l’imbroglio, da giornalettismo lasciano intendere che l’iniziativa è stata presa per far riflettere sulla quantità di notizie che vengono pubblicate senza essere verificate. Una riflessione sul giornalismo italiano, insomma, sfruttando la popolarità della celeberrima chioma blu della tv e della sua sgangherata famiglia.

    La ricostruzione da TGcom.