• Favia si raddoppia lo stipendio!*

    Pare avesse promesso di tenersi al massimo 1300 euro dall’indennità di consigliere, salvo correggere un po’ il tiro poi, quindi aveva detto che gli bastavano 1400 euro al mese (però con “volontari” a disposizione per le questioni domestiche).
    Alla fine si terrà 2500 euro al mese con tanto di tredicesima, dando il resto al partito
    Come è del resto consuetudine più o meno diffusa della “casta” che lui combatte…

    *rispetto alle promesse elettorali (calcolando anche la tredicesima mensilità)

  • Il nuovo che avanza

    Vi ricordate i paladini della lotta alla casta, ai partiti che litigano sulle poltrone, ai politici che mettono la bandierina sui movimenti?

    Il nuovo che avanza, alla prima prova seria, dimostra di comportarsi proprio come il vecchio che arretra: in emilia romagna litigano sulla seconda “poltrona” da consigliere regionale scegliendo nel conclave delle “secondarie” due consiglieri di Bologna (fregandosene dei voti espressi dagli elettori), a Grottaferrata, fieri del motto nè col PDL nè col PDmenoelle, si schierano bellamente col PDL “perchè ha mostrato rispetto”…

    A Ferrara infine, tanto per inaugurare la stagione dei movimenti politici che non strumentalizzano le lotte, lanciano in solitaria la raccolta firme per i referendum sull’acqua, senza mai aver aderito al Comitato Acqua Pubblica a cui tutti (partiti, associazioni, singoli) hanno collaborato sacrificando la propria visibilità (tanto che Di Pietro, impaurito dal non esser intervistato una volta in più, ha deciso di presentare il  suo di referendum).

    Un giorno capiremo finalmente a che scala si riferiscono le 5 stelle. Accetto ipotesi nei commenti.

  • Elevo formale protesta

    Giovanni Favia a Luca Telese su il Fatto:

    Sono stato dodici ore chiuso nel mio ufficio al gruppo, ma l’ho aperto al mondo. Ho fatto dodici mazzi di chiavi. Nei periodi di lavoro qualcuno cucinava a casa e mi portava da mangiare, e le ragazze mi lavavano le camicie e me le stiravano, perché io potessi concentrare il massimo del tempo alla rappresentanza. Tutti contribuiscono, tutti danno qualcosa.

    E a me, che per 5 anni mi son fatto il culo (scusate il francesismo) a far il presidente di circoscrizione per poco più di 1400 euro (e spesso per oltre 12 ore al giorno), rimettendoci una cooperativa e un po’ di salute, nessuno ha mai portato in ufficio la pappa e stirato il bucato.

    Diamine, eleverò formale protesta al partito…

  • La scalata alla casta

    Stiamo facendo i conti, il gettone di 72 euro lordi non è granché: facendo il consigliere a tempo pieno mi ritroverò sotto i mille euro netti al mese

    Così l’anticasta Giovanni Favia, appena eletto consigliere comunale a Bologna, scoprì che in effetti la casta non esisteva, o meglio che fare il consigliere comunale seriamente è un impegno a tempo pieno e forse poi non così troppo retribuito.

    E siccome ci teneva a tener fede al mandato che i suoi elettori gli avevano affidato (ovvero di fare il consigliere comunale a Bologna per 5 anni), ancor prima del caso Del Bono, decise di candidarsi al Consiglio regionale, lasciando un po’ di stucco alcuni militanti e consiglieri della lista 5 stelle bolognese.

    Ora, nella migliore tradizione del PD, in soccorso della coerenza etica e della politica della morale della lista a 5 stelle (autocertificate) è venuto il pasticcio del Sindaco di Bologna, ma resta in me, e mi auguro anche in qualcun altro, qualche dubbio su un’operazione anticasta e moralizzatrice condita da tanta demagogia.

    PS: anch’io sono incensurato, e allora? Pertini invece era tutto fuorchè incensurato. Avercene come lui.