• Dell’esercito, della Gad e della politica

    A fag tut mi. L’annuncio del Ministro Franceschini dell’arrivo dell’esercito per presidiare la zona GAD è degno dello stereotipo del ferrarese nel mondo.

    Purtroppo a far le cose da soli spesso si fanno male. Pensando di erigersi a salvatore della città, in vista delle elezioni politiche del 2018 e forse per tutelare un suo candidato alle ancor più delicate amministrative 2019, il Ministro della Cultura è riuscito in un colpo solo a dar ragione alle destre che da 2 anni invocano l’arrivo dei mitra in GAD, sconfessare la politica di rigenerazione che questa amministrazione ha messo in campo sulla città (a partire dal Palaspecchi sino alla riqualificazione urbanistica di buona parte del quartiere) e infine conferire un alibi non richiesto a chi in questi anni non ha saputo gestire l’ordine pubblico in quella parte di quartiere. Per intenderci meglio, un quartiere degradato si rigenera con le scelte urbanistiche, gli interventi di riqualificazione e di ricostruzione della comunità e della socialità, mentre le organizzazioni criminali si sgominano con l’investigazione e con il controllo del territorio da parte delle Forze dell’Ordine; non certo con una settimana di controlli speciali interforze o con due militari fermi – turni permettendo – per 4 mesi davanti al MEIS e forse alla Stazione, in Piazzale Castellina e al Grattacielo.

    Far arrivare 12 militari per qualche mese è mettere in campo una inutile azione fintamente repressiva che – se va bene – forse aumenterà giusto la percezione di sicurezza nel quartiere ma sarà inutile rispetto alla risoluzione dei problemi alla base di questa. Se va bene avrà quindi avuto ragione la destra, come se l’impegno di questi anni dell’amministrazione locale fatto di investimenti a breve e lungo termine sul quartiere e sul suo capitale sociale non fosse servito a niente. Se va male, come credo andrà, sarà l’ennesima zappa sui piedi che il Partito Democratico si sarà dato in questa sua fase di confusione politica che dura da un po’ troppo tempo. Il duo Franceschini/Minniti riuscirà forse a conquistare il PD ma, almeno a Ferrara, riuscirà anche nella geniale operazione politica di non intercettare alcun voto a destra (anzi perdendone, perchè ricordatevi, è sempre meglio l’originale), chiudendo allo stesso tempo il dialogo a sinistra.

    Siccome in estate non ho seguito un corso di aggiornamento presso la Tass (o Sputnik), come forse qualche mio collega ha fatto, non mi resta che rilevare come questo atto del Ministro sia nei modi e nei tempi un atto in aperto contrasto con questa amministrazione. Non solo dal punto di vista politico ma anche istituzionale. Sul primo piano ho già detto. Mi tocca quindi solo prendere atto dello spregio del Governo nazionale per le Istituzioni locali. Risultando evidente la mia “inadeguatezza” rispetto alla linea politica del Governo sulla sicurezza e non volendo essere in alcun modo schermo istituzionale a decisioni che vengono prese altrove senza alcun confronto, ho appena inviato le mie dimissioni dalla carica di Presidente della III^ Commissione. Anche per poter continuare a dire in piena libertà ciò che penso debba dire la sinistra in questa città.

  • Interrogazione sul crack della Cassa di Risparmio di Ferrara

    Ferrara, 30 novembre 2015

     

    Al Sindaco di Ferrara

    Interrogazione sul crack della Cassa di Risparmio di Ferrara

    Il sottoscritto consigliere comunale

    Premesso

    che è notizia di questi giorni dell’avvenuta operazione di tardivo “salvataggio” della Cassa di Risparmio di Ferrara con il Decreto “Salva Banche” approvato dal Governo.

    Tenuto conto

    che praticamente ogni cittadino di Ferrara, se non coinvolto direttamente, conosce familiari, amici e conoscenti che hanno perso spesso migliaia di euro a seguito dell’azzeramento delle azioni e la conversione delle obbligazioni subordinate voluto da Governo e Banca d’Italia la scorsa settimana.

    Considerato tuttavia

    che tale azione di “salvataggio” è parsa ai più una vera e propria operazione di liquidazione coatta dell’Istituto Bancario, senza alcuna tutela degli azionisti, in particolare per quell’azionariato diffuso che riponeva fiducia nella Banca della città, peculiare caratteristica di tutte le Casse di Risparmio.

    Considerato inoltre

    che, come rilevato dall’Onorevole Giovanni Paglia a seguito dell’audizione di Salvatore Maccaro, Presidente del Fondo Interbancario di tutela dei depositi, è stato nei fatti impedito nei mesi scorsi l’intervento del Fondo stesso per una discutibile interpretazione non vincolante dei Tratti europei da parte della Commissione UE.

    Sottolineato

    Come vadano ricercate con celerità e grande attenzione le responsabilità di chi ha amministrato così malamente l’Istituto di Corso Giovecca, e altresì visto il disastro odierno su chi – tenuto a farlo – non abbia evidentemente negli anni vigilato a sufficienza.

    Come siano altrettanto evidenti le responsabilità del Governo che, trascorso inutilmente semestre di Presidenza dell’Unione Europea tanto sterile quanto prima strombazzato, è incapace di avere un ruolo politicamente riconosciuto in sede europea impedendo di intervenire prima che la situazione diventasse irrimediabilmente compromessa.

    Interroga il Sindaco

    • per conoscere quali siano le intenzioni dell’amministrazione comunale rispetto alle azioni da portare avanti in tutte le sedi possibili nei confronti del Governo e delle altre istituzioni coinvolte a tutela delle migliaia di cittadini ferraresi interessati nel crack della Cassa di Risparmio di Ferrara.

    Si richiede risposta scritta.

    Con osservanza.

    Il Presidente del Gruppo Consiliare

    Leonardo Fiorentini

  • Il trappolone di Silvio: la zanetta e il Cavallo di Troia

    trappolone_alfanoCi siamo. Oggi Alfano presenta il suo Gruppo Parlamentare. Il nuovo Centro Destra, i cui capi bastione sono lo stesso Alfano, Lupi, Schifani e Cicchitto (ripeto: Alfano, Lupi, Schifani e Cicchitto, se non vi fossero ancora fischiate le orecchie) che si candidano a zanetta ufficiale per sostenere la malandata gamba destra del Governo delle sempre meno larghe intese.

    Venerdì 29, se sarà votata la decadenza del Capo, Forza Italia con molta probabilità uscirà dal Governo per lesa maestà (o attenderà il primo casus belli utile alla bisogna) e i neocentredestristi saranno quindi fondamentali per la vita dell’esecutivo.

    Il piano di Silvio mi pare chiaro: ritirata strategica dal Governo per la nuova Forza Italia, che gli garantisca almeno 6 mesi/1 anno di rendita di posizione antigovernista da spendersi in campagna elettorale (a partire dalle prossime europee), e nello stesso tempo mantenere una testa di ponte nell’esecutivo utile a mantenere nell’immobilismo attuale l’azione del governo. Sotto il ricatto della pattuglia di senatori alfaniani il governo, incapace com’è già oggi di dare una qualsiasi reale svolta riformatice (di qualunque segno sia) sarà sempre più il governo del rinvio, impallinato da destra e da sinistra* (metaforicamente parlando) dalla sua stessa maggioranza.

    Per poi tornare tutti insieme (come del resto in pochi hanno cercato di nascondere) nella coalizione Nuovo Centro Destra-Forza Italia-F.lli D’Italia-Lega Nord alle prossime elezioni politiche.

    Più che una zanetta a questo punto il Nuovo Centrodestra sembra proprio un bel Cavallo di Troia.

  • Decide solo Bossi

    Così Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega Nord alla Camera, ad Agorà su Rai Tre, come riporta repubblica.it:

    “Non c’è spazio per correnti o personalismi, il cerchio magico non esiste. La Lega ha un unico obiettivo: la trasformazione dello Stato. E un unico leader, che comanda. Se a qualcuno non sta bene può andarsene. A casa nostra funziona così da venticinque anni e continuerà a funzionare così fino all’indipendenza della Padania”.

    Alla faccia del no ai personalismi…

  • Non ne posso più/2

    Giusto due commi sopra i precedenti, si legge nella finanziaria mandata a Napolitano (chissà se è la stessa uscita dal CDM):

    8 . All’articolo 5-bis del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, dopo le parole: “di localizzazione territoriale” sono inserite le seguenti: “, nonché che condizionino o limitino la suddetta riconversione,  obbligando alla comparazione, sotto il profilo dell’impatto ambientale, fra combustibili diversi o imponendo specifici vincoli all’utilizzo dei combustibili”.

    Vi starete chiedendo cosa dice l’art 5 della legge 33 del 2009 e noi, che siamo un poco arrabbiati, ve lo diciamo:

    1. Per la riconversione degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati ad olio combustibile in esercizio alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, al fine di consentirne l’alimentazione a carbone o altro combustibile solido, si procede in deroga alle vigenti disposizioni di legge nazionali e regionali che prevedono limiti di localizzazione territoriale

    Quindi, il nostro governo, pur di far andare a Carbone la centrale ENEL di Porto Tolle (e chissà quali altre), non vuole che si faccia una comparazione fra combustibili diversi per decidere quale sia meno impattanti.

    Ma vi sembra un paese sensato quello in cui viviamo?

  • Il Governo dei lacci e lacciuoli

    Guido Scorza sull’ultima trovata di Silvio&C., da wired.it:

    L’Europa impone a tutti i Paesi di liberalizzare il mercato della vendita dei terminali di comunicazione e della relativa installazione e un Paese Membro risponde – peraltro con molta calma – dimenticando di liberalizzare il primo dei due mercati e ingessando il secondo e, dunque, restringendo, ulteriormente, la concorrenza nel mercato nazionale e, ancor di più in quello europeo.

    No, perchè poi sembra che sia io il prevenuto.

  • Dimissioni, subito

    Tra le misure che invece non entreranno nel maxiemendamento del Governo alla finanziaria, secondo quanto riferito da Giuseppe Vargas, non trovano posto il bonus energia del 55% per le ristrutturazioni edilizie.

    Questo governo deve smettere di danneggiare questo paese e andare a casa. Subito.

    Aderite alla campagna per il rinnovo delle detrazioni del 55% qui.

  • Messaggio variabile

  • Indebitatevi, ma spendete

    Via Luca De Biase scopro alcune cose.

    La prima è il governo vuole che si spenda, anche indebitandosi, ma in fondo lo sapevamo già. Del resto da una crisi dovuta a consumi gonfiati si esce gonfiando i consumi.

    Ma anche che i computer sono diventati elettrodomestici, e che per avere la detrazione su questi bisogna anche ristrutturare qualcosa in casa.

    Prima di firmare il modulo da inviare all’agenzia delle entrate pare sia anche necessario un avvitamento carpiato, recitare due padre nostro e toccarsi il naso con le dita dei piedi. Il tutto certificato da un filmato da inviare all’agenzia o da inserire nell’apposito canale di youtube.

    Bonus anche per il computer. Voce per voce tutti gli incentivi
    di Nicoletta Cottone

    Auto, veicoli commerciali leggeri, motocicli, arredamento, elettrodomestici.Sbarca in Gazzetta Ufficiale l’11 febbraio il decreto legge con gli incentivi per riavviare i consumi, con misure per circa 2 miliardi di euro. Ci sono anche contributi per impianti a Gpl o metano, per acquistare auto ecologiche, per installare dispositivi antiparticolato sui mezzi pubblici. Ma anche, ultima novità, per acquistare computer e tv, a patto che si ristrutturi la casa. Per il credito al consumo per l’acquisto dei beni agevolati dai bonus sarà un decreto Economia, già previsto dal decreto anti-crisi (Dl 185/2008, convertito dalla legge 2/2009), a fissare le modalità per favorire l’intervento di Sace spa nella prestazione di garanzie per agevolare la concessione di finanziamenti. Fra le ultime novità introdotte nel provvedimento passa da dieci a 5 anni il periodo per ripartire la detrazione per l’acquisto di elettrodomestici e mobili. Resta inviato il tetto di 10mila euro su cui calcolare la detrazione. Le norme sulla rottamazione e sugli acquisti di auto e motocicli si applicano sugli acquisti effettuati dal 7 febbraio al 31 dicembre 2009, a patto che le vetture siano immatricolate non oltre il 31 marzo 2010.
    Ecco, nel dettaglio, le misure adottate.

    Rottamazione auto. Si prevede un bonus di 1.500 euro, ma non è prevista alcuna esenzione dal pagamento del bollo. Il beneficio spetta a chi rottama auto Euro 0, Euro 1 o Euro 2 immatricolate fino al 31 dicembre 1999 e acquista una vettura Euro 4 o Euro 5 (con emissioni massime 140 grammi CO2/Km per i veicoli benzina e massimo 130 grammi CO2/Km per i diesel).

    Auto ecologiche. Incentivi, senza rottamazione, per l’acquisto di auto ecologiche di 1.500 euro per auto a metano, elettriche e a idrogeno con emissioni non superiori a 120 g/km di Co2. Questi incentivi sono cumulabili a quello per la rottamazione.

    Contributo per impianti a Gpl e a metano. Contributo statale di 500 euro per il Gpl e di 650 euro per il metano per chi vuole trasformare la propria auto da motori a benzine verso alimentazioni a basso impatto ambientale.

    Veicoli commerciali leggeri. Bonus è di 2.500 euro per l’acquisto di veicoli nuovi in seguito alla rottamazione di veicoli euro 0, 1 e 2 immatricolati entro il 31 dicembre 1999. Gli incentivi salgono a 4.000 euro per l’acquisto, senza rottamazione, di veicoli nuovi innovativi a metano, Gpl o idrogeno. L’incentivo è cumulabile a quello per la rottamazione.

    Autocarri e caravan. Per autoveicoli per trasporto promiscuo, autocarri leggeri entro le 3,5 tonnellte, autoveicoli per trasporti specifici, autoveicoli per uso speciale e autocaravan contributo di 2.500 euro per l’acquisto di veicoli nuovi Euro 4 ed Euro 5 a fronte della contestuale rottamazione di veicoli Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 immatricolati prima del 31 dicembre 1999.

    Mezzi pubblici più verdi. Per l’installazione di dispositivi antiparticolato (contro i gas di scarico) sui mezzi del trasporto pubblico (categoria N3 e M3 di classe Euro 0, Euro 1 o Euro 2 di aziende che svolgono servizi di pubblica utilità) è previsto un finanziamento straordinario di 11 milioni di euro, ai quali, ha spiegato il ministero per lo Sviluppo economico, se ne aggiungeranno 44 recuperati dal maggior gettito Iva. Spetta il 25% delle spese sostenute per l’acquisto e, comunque, in misura non superiore a mille euro a dispositivo. I contributi non sono cumulabili con altri di natura nazionale, regionale o locale.

    Incentivi per le due ruote. Incentivo di 500 euro per la rottamazione di motocicli o ciclomotori Euro 0 o Euro 1 per acquistarne un motociclo nuovo Euro 3, fino a 400 di cilindrata.

    Detrazioni fiscali per mobili ed elettrodomestici. L’incentivo alle ristrutturazioni si estende anche all’acquisto di mobili ed elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici, cucine, lavastoviglie, tv e computer) ad alta efficienza energetica, ma con un paletto. Se ne ha diritto solo se l’acquisto è legato a interventi di recupero del patrimonio edilizio. Prevista la detrazione Irpef del 20% da ripartire in 5 anni, calcolata su un importo massimo complessivo di 10mila euro per acquisti da sostenere entro il 31 dicembre 2009. La detrazione è cumulabile con quella per la sostituzione di frigoriferi, congelatori e loro conbinazioni prevista dalla Finanziaria per il 2008. Entro 30 giorni sarà definito un protocollo di intenti con i produttori di beni per i quali sono previsti gli incentivi. Il protocollo definirà, fra le altre, gli impegni in tema di mantenimento dei livelli occupazionali.

  • omissione di soccorso

    La stessa maggioranza che ieri ha condannato migliaia di persone a non potersi curare, oggi “non vuole sulla coscienza” la morte di Eluana Englaro.

    E per non incorrere in “omissione di soccorso” uccide il diritto e la Costituzione, oltre che compiere un atto di violenza inaudita anche nei confronti del padre di Eluana.

    E qualcuno, di cognome fa La Russa, osa pure giustificarsi così:

    Anche chi aveva dubbi come me si è convinto a votare a favore perché così il governo non solo ha la possibilità di esprimere la sua capacità di decisione ma offre anche un modo al Parlamento di decidere

    Presidente, lei non firmi.

    Del resto, se proprio vogliono, portino il decreto a chi gliel’ha commissionato, di là dal Tevere…

  • Berlusconi e la felice decrescita…

    immagine-71I casi della vita. Mi sa che quest’anno al sempre più sinistro Presidente del Consiglio andrà la tessera ad honorem del Movimento per la decrescita felice

    Crisi, Berlusconi sparge ottimismo “Pil sotto del 2% non è un dramma”

    ROMA – Silvio Berlusconi torna a spargere ottimismo sulla situazione economica. E definisce non drammatica la previsione per il 2009 che vede uil Pil a -2%.

    “La crisi non è così drammatica come tutti vogliono pensare e il meno 2 per cento del Pil previsto significa che torneremo indietro di due anni e due anni fa non stavamo così male”. E ancora: “Bisogna avere paura di avere troppa paura. Tutti dobbiamo dare un contributo affinché la crisi non sia così drammatica”.

    Il premier si sofferma anche sulla questione pensioni,
    assicurando che non si cambierà il sistema, “perché non è che ogni due anni un governo può cambiarlo”, ma confermando che ci sarà con ogni probabilità un intervento sull’età pensionabile per le donne: “L’Unione Europea ritiene che le donne in Italia siano discriminate perchè vanno in pensione 5 anni prima degli uomini. Credo che ci obbligherà a rivedere questa situazione. Noi ci impegneremo a fondo prossimamente”.
    (Repubblica.it – 20 gennaio 2009)

  • della cittadinanza

    Trovo davvero difficile sentirmi cittadino di uno Stato che si comporta così (o così) con chi viene in questo paese per lavorare o per studiare…

    Tassa immigrazione, Maroni insiste
    Ma i duecento euro spariscono

    ROMA – La Lega insiste. Nonostante lo stop del governo, il ministro dell’Interno Roberto Maroni conferma la tassa sui permessi di soggiorno per gli immigrati. Ma devo mettere nel cassetto i 200 euro che aveva fissato come ammontare. La cifra, infatti, sarà definita con un decreto del Viminale e del ministero dell’Economia.

    “L’emendamento – spiega Maroni – c’è, solo che al posto dei 200 euro per il rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno si prevede un contributo da definire con decreto del Ministero dell’interno e di quello dell’economia. Ma il principio viene affermato così come previsto e votato”.

    E sempre in tema di sicurezza, lo stop ai flussi migratori previsto
    da un emendamento della Lega diventerà un ordine del giorno. Nella sostanza, spiega Maroni, “si raccomanda al governo di fare una verifica sulla necessità di nuovi ingressi di stranieri”.

  • Comprategli una calcolatrice

    Giulio Tremonti, commentando i dati del fabbisogno statale più alto dal 2005 (giusto per ricordarvelo nel 2006 ci sono state le elezioni ed è arrivato il governo prodi, che ha fatto anche il bilancio 2007) che chiude il 2008 a quota 52,9 miliardi, ha detto

    “I conti di chiusura dell’esercizio 2008 sono pienamente in linea con gli impegni assunti in Europa dalla Repubblica italiana. E’ questa una ragione di fiducia per i cittadini e di orgoglio per il governo”

    Qualcuno dei giornalisti accreditati presso la sala stampa del Ministero del Tesoro, dopo aver fatto una piccola ricerca sui continui record delle entrate fiscali, mi potrebbe fare la cortesia di fargli questa semplice domanda:  ma dove vanno li avete messi tutti i nostri soldi?

    Ah, già che ci siamo, qualcuno gli compri anche una calcolatrice…

  • Più tetti solari, meno tasse.

    più tetti meno tasse

    più tetti meno tasse

    Incassata la prima, parziale, vittoria, l’eliminazione della retroattività, la protesta nel web contro il provvedimento governativo sul credito di imposta per le ristrutturazioni volte al risparmio enegetico non si ferma.

    Sono ormai mille gli iscritti in tre giorni alla “cause” su Facebook lanciata da me e marcello, mentre numerosi blogger hanno aderito alla catena promossa da IlKuda.
    Ovviamente aderisco anch’io. Iscrivetevi, partecipate e fate partecipare.

    No al suicidio energetico!!! Incatenati anche tu, metti un post nel tuo blog, riporta tutti gli altri anelli della catena e segnalalo qui, nei commenti: ilKuda, Vivere Cernusco, Jacopo Fo, Informazione senza filtro, Sharondreams, Osservatori sul Razzismo in Italia, Blog del Giorno, CernuscoTv, Appunti e Virgole, Andrea Mollica, Giuseppe Civati, Samie, PDLissone, Gruppo Acaja, Life in Italy, I giardini pensili hanno fatto il loro tempo, Letizia Palmisano, Cittadino a Pero, Cronache Marziane, Impianti Termici, Marcello Saponaro, nel senso di Marcello, PD Vedano Olona, Soluzioni Immaginarie, Resistenza Civile, Tau Zero, Fiore Blog..

  • Quando il ministro perde la testa (e la faccia?)

    Io rimango ogni giorno più basito (si puo’ essere più basiti?) dal comportamento del nostro governo in questo momento di crisi. Ho la netta impressione che stiano perdendo la testa, a partire dal sinistro Presidente del Consiglio, e forse finalmente anche la faccia.

    Ieri, nell’ordine: come già scritto Tremonti ha definito incivile non porre limiti al credito di imposta per le ristrutturazioni edilizie volte al risparmio energetico (lui che sta ancora cercando di riparare ai danni del suo ultimo condono pozzo-senza-fondo) proprio nel momento in cui molti considerano la crisi l’occasione di favorire una ristrutturazione di tutto il mercato verso la sostenibilità energetica, Scajola dal canto suo è riuscito a propagandare l’effimera e momentanea diminuzione dei prezzi dei combustibili (dovuta alla crisi congiunturale della domanda, non certo a miracolose scoperte di giacimenti) come un “bonus” per le famiglie valutabile fra i 2.800 e 3.000 euro (e ovviamente non hanno bloccato le tariffe dell’energia perchè i prezzi scendevano…).

    Ma l’Oscar per il “capolavoro” governativo di giornata va al Ministro Sacconi che è riuscito a dire:

    “non possiamo permetterci neanche lontanamente che vada deserta un’asta pubblica di titoli di Stato. Ci sarebbe una carenza di liquidità per pagare pensione e stipendi e faremmo come l’Argentina”

    Insomma una bella iniezione di fiducia ai risparmiatori e agli investitori (non parliamo poi dei dipendente pubblici e dei pensionati…).

    Signori, stiamo scherzando?

    Aggiornamento: è colpa della stampa, i BOT e CCT sono i migliori, secondo Tremonti (e i BTP?):

    Poi, tanto per cambiare, il ministro, dimenticando che a proporre il paragone con l’Argentina era stato il suo collega del Welfare Maurizio Sacconi, se l’è presa con i giornali. “Quello che è successo oggi su alcuni quotidiani – ha detto – è inqualificabile, non esiste un paese al mondo in cui si fa una cosa del genere”.

  • La legge della procastinazione ed il signor Tremonti

    Per alleviare le famiglie dal caro mutui aveva inventato il prestito sul prestito. Si è visto come è finita.

    Per uscire dalla crisi propone di tagliare gli acconti Irpef e Ires (ma non certo i saldi). Un provvedimento che sul breve (Natale, Befana?) magari da qualche effetto positivo sulla liquidità di imprese e famiglie, ma che già dopo sei mesi annulla i propri effetti…

    Insomma i problemi che non si sa come risolvere meglio rinviarli, magari al prossimo governo. Un adattamento tremontiano della legge della procastinazione del buon vecchio Murphy:

    1. La procastinazione riduce il lavoro e sposta la responsabilita’ del suo completamento su qualcun altro (chiunque abbia fissato la scadenza).
    2. Riduce l’ansia riducendo la qualita’ richiesta dal meglio assoluto al meglio relativo al poco tempo a disposizione.
    3. Fa guadagnare importanza agli occhi altrui e propri, perche’ si tende a spiegare lo stress con l’importanza del lavoro.
    4. Comporta l’eliminazione di qualsiasi interruzione, altri lavori compresi, per consentire al lavoratore cosi’ ovviamente stressato la massima concentrazione.
    5. La procastinazione elimina la noia: non si ha mai l’impressione di non avere niente da fare.
    6. Puo’ anche eliminare il lavoro sa le necessita’ termina prima che possa essere svolto.

  • alla fondazione Mediolanum insegneranno a fare i cerchi sulla sabbia?

    Il presidente del Consiglio è nervosetto. Gli italiani cominciano a capire la sua “riforma della scuola” e la sua legge 133. Porca miseria! Tanti servi tra giornali e telegiornali gli avevano fatto lievitare i sondaggi, ma licenziare 87.400 maestre, ridurre le ore di didattica, bloccare i precari, fottere la ricerca e privatizzare l’università con le fondazioni (alla fondazione Mediolanum insegneranno a fare i cerchi sulla sabbia? A Legge insegnerà Alfano?) comincia a diventare un po’ difficile. E allora? E allora c’è la polizia, come ai bei tempi della scuola Diaz, quando i tutori dell’ordine del governo Berlusconi spaccarono teste e falsificarono prove, portando nella scuola addirittura alcune molotov per incolpare gli occupanti. Ora Silvio ci riprova: polizia! Polizia! Ragazzi, gratta gratta, sotto c’è sempre il vecchio fascismo italico. Ma con tutti quei botti, che succede se il paese si sveglia?
    Nella foto, un gruppo di poliziotti della celere fa lezione in piazza, a Genova

    La solida lucida lettura di Alessandro Robecchi, sul suo blog.

  • arrampicarsi sugli specchi…

    “Tutti gli attacchi della sinistra oggi a Berlusconi sono altrettante arrampicate sugli specchi che confermano la mancanza di ogni volonta’ di dialogo nell’opposizione”. Lo afferma in una nota il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti.

    Giusto ieri il nostro sinistro Presidente del Consiglio aveva detto:

    “Per aiutarci a risolvere la crisi c’è chi va in piazza a protestare contro il governo. Da questa opposizione non c’è mai stato un suggerimento”. “Non bastano le parole, nei fatti non c’è alcuna possibilità concreta di dialogo con questa sinistra”

    Oggi il nostro sinistro Presidente del consiglio è riuscito a dire alle 15,46 (NB: a borse aperte)

    “La crisi è globale e serve una risposta globale. Si parla di una nuova Bretton Woods per scrivere nuove regole e di sospendere i mercati per il tempo necessario per scrivere queste nuove regole”.

    Salvo poi smentire, ma solo un pochino, 3 minuti dopo:

    “Qualcuno ha avanzato l’ipotesi di riscrivere le regole. Ne stiamo parlando, ma non c’è ancora nulla”

    E un po’ di più un’oretta dopo:

    ‘Questa ipotesi non è stata ventilata da nessun leader e tantomeno da me’

    Alle 17,11, non pago, si è messo a fare il promotore finanziario

    “E’ il momento di comprare Eni ed Enel, con quei rendimenti dovranno per forza tornare ai valori di Borsa originali”

    Chi è che si sta arrampicando sugli specchi?

  • i conti in rosso, il bagaglino e i cracksmen

    Il presidente del Consiglio garantisce che “nessuna banca italiana fallirà e nessun risparmiatore rischia”. Tremonti va oltre: “Il sistema italiano è solido e liquido”. E, tanto per fare un esempio, “le Poste non falliranno mai. I governi passano, le Poste restano”. A conferma del fatto che “gli italiani non devono essere preoccupati”, il premier in serata, finito il Consiglio dei ministri, è andato a teatro, al Bagaglino, a vedere l’amico Mariano Apicella.

    E’ in momenti come questi che uno si sente quasi sollevato ad avere il conto corrente in rosso…

    Da Repubblica.it.

    PS: sempre da Repubblica senalo questo emendamentino salva “cracksmen” contenuto nella legge salva Alitalia, con una considerazione, un poco acida: possibile che nessuno dell’opposizione se ne sia accorto prima? Dobbiamo eleggere la Gabanelli al Senato?

  • Il vero buco nero (della democrazia)

    Per un attimo vorrei che accontonaste il fatto che chi scrive milita in un partito che solo nei sogni ha superato la soglia del 5% in Italia.

    Vorrei che ragionaste un po’ con me sul significato delle elezioni europee: esse sono elezioni che, a differenza di quelle politiche o amministrative non devono garantire sia la rappresentanza che la governabilità. La commissione europea è infatti nominata dai Governi nazionali, il Parlamento Europeo ha solo funzione di rappresentanza e di indirizzo. Per capirci meglio vale la pena segnalare che addirittura la patria del maggioritario, la Gran Bretagna, ha introdotto nel ’98 il metodo proporzionale (senza sbarramento mi pare) per le elezioni del PE.

    Quindi a cosa serve mettere uno sbarramento al 5% (più alto che alle politiche)? A nulla perchè, allo stato attuale, l’unico effetto è quello di estromettere milioni di persone dall’essere rappresentate in europa. Peraltro in un momento in cui l’istituzione europea più che una risorsa e una prospettiva da perseguire è diventata, agli occhi di molti italiani, un pericolo. Direi quindi che si tratta di un geniale (e machiavellico) provvedimento, degno di questo sinistro governo: un buco nero in cui finiranno milioni di voti alla faccia della democrazia rappresentativa.

    E cosa dire dell’abolizione della preferenza? Vi ricordate i tanti “bisogna riavvicinare i cittadini alla politica”, “basta con gli eletti decisi dalle segreterie partitiche”? Eccoci qua, una volti giunti al successivo nodo da sciogliere, pronti a eliminare le preferenze pure dalle elezioni europee.

    Vergogna, roba da referendum. Questa sì.

    L. ELETTORALE: RONCHI, ACCORDO PER EUROPEE SU SOGLIA 5%
    Nel corso del vertice a Palazzo Grazioli si e’ discusso anche di legge elettorale per le europee e su questo si e’ trovato “un accordo sinergico, di tutti, sulla proposta che e’ gia’ stata presentata in Parlamento che prevede lo sbarramento al 5 per cento e senza preferenze”. Lo ha reso noto Andrea Ronchi (An) lasciando palazzo Grazioli al termine del vertice sul federalismo fiscale. Per riformare la legge elettorale europea “si partira’ dalle proposte presentate in Parlamento”. Quindi, non ci sara’ una proposta del governo? “Non serve”. Cosi’ Roberto Calderoli ha risposto ai giornalisti al termine del vertice a palazzo Grazioli sul federalismo fiscale nel quale si e’ parlato anche di riforma elettorale europea. “La proposta governativa – ha spiegato il ministro per la Semplificazione legislativa – voleva essere di stimolo. Ma visto che le proposte in Parlamento erano vicine o similari a quella governativa e visto che la Commissione competente era in grado di partire subito da quelle proposte, allora si partira’ da quelle”.