Cara Grazia, riposati e cura i tuoi fiori
Grazia Francescato lascia la vita politica. Dopo aver distrutto il WWF e azzerato politicamente ed elettoralmente la Federazione dei Verdi sente “la necessita’ improrogabile di prendermi una pausa”. Ma non solo: colei che ha saldamente guidato i Verdi (come prestanome di altri) negli ultimi dieci anni (ad intermittenza con il manovratore semi-occulto) riesce a dire che “non siamo piu’ i custodi della questione ambientale, non siamo all’altezza della sfida”. “C’e’ gente che ne sa piu’ di noi, ormai.” Di lei sicuro, come del resto di coloro che hanno distrutto, svilito e tradito l’unico simbolo sopravissuto a tangentopoli e l’unica filosofia politica in grado di salvare l’umanità dall’autodistruzione.
Cara Grazia, riposati e cura i tuoi fiori. E’ un augurio sincero per una vita serena. L’astio lo lasciamo da parte, noi da lunedì torneremmo volentieri a far politica, seria ed ecologista. Congresso permettendo.
VERDI: DOMANI APRE CONGRESSO, FRANCESCATO “IO LASCIO”
(AGI) – Roma, 8 ott. – Alla vigilia di un congresso difficile, i Verdi perdono una protagonista storica della battaglia ambientalista: Grazia Francescato. La segretaria uscente ha annunciato in un’intervista a Left, in edicola domani, che intende abbandondare l’attivita’ politica. “Sento la necessita’ improrogabile di prendermi una pausa”, ha detto, “ho bisogno di piu’ ‘verde’ e meno ‘verdi’ per un po’. Lascio dopo 40 anni di militanza e 10 di politica attiva. Lascio la presidenza e il posto nel coordinamento di Sel. Mi prendo un periodo di tregua”. E non e’ un “arrivederci” indolore: ai compagni che da domani e per tre giorni si confronteranno nel congresso Francescato ha lanciato un monito. “Non siamo piu’ i custodi della questione ambientale, non siamo all’altezza della sfida”, ha sottolineato, “c’e’ gente che ne sa piu’ di noi, ormai. E poi tanti cercano solo il posticino da assessore o consigliere. Oggi litighi per le regole, le maggioranze, mica per i grandi temi”. Dunque, “per un po’, voglio essere solo responsabile di me stessa. I meccanismi perversi della politica italiana non mi interessano piu'”, ha chiarito. (AGI)
Ecco un partito serio, non stupitevi poi se emigro…
L’altra settimana, girovagando per il web in cerca di spunti per una serie di manifesti, mi sono imbattuto in questo.
Cos’è? Nonostante il mio tedesco inesistente, posso con una certa tranquillità affermare che si tratta di un manuale per il “perfetto impaginatore ecologista germanico“: un testo redatto dai grunen tedeschi che fornisce indicazioni su loghi, colori e caratteri per una campagna coordinata dal livello centrale a quello locale. Ma non solo: dimensioni, layout e schemi grafici dal biglietto da visita al flyer, dalla carta intestata al manifesto.
Insomma, per i nostri canoni abituali – quanti di noi qualche anno fa hanno salutato con sorpresa e sollievo la messa a disposizione dei simboli di partito in versione vettoriale sui vari siti ufficiali? – una rivoluzione.
Quello sì che è un partito serio. Come lo sono i Verdi del Trentino e dell’Alto Adige, che (per ora) reggono nonostante l’assenza di un partito nazionale (in effetti forse per loro ora è anche più facile 😉 perdendo un consigliere ma garantendo la rappresentanza a Bolzano.
Invece, a casa dei verdi italiani, ci troviamo di fronte a cose come quelle citate da Letizia e Marcello, o all’elemosinare un’intervista al Corriere per le quote rosa nella toponomastica fiorentina…