Di grazia
(Dal Manifesto del 15 marzo) Il presidente della Repubblica non darà la grazia ad Adriano Sofri finché non ci saranno «eccezionali esigenze di natura umanitaria». Dopo la richiesta di un intervento rapido, fatta sulle pagine del manifesto dal garante dei detenuti Franco Corleone, Giorgio Napolitano chiude ogni spiraglio: «Sofri è ai domiciliari, le sue condizioni di salute non impongono interventi diversi», fa rispondere con una nuova lettera.
In sintesi: siccome Sofri è già a casa perchè sta male, non sta abbastanza male perchè gli si possa concedere, con atto umanitario, la grazia. Corleone, reduce da più di una settimana di digiuno ha preferito non commentare…
La Grazia e gli innocenti
Napolitano, riporta Repubblica, rispondendo ad una lettera del Senatore Selva che chiedeva la Grazia per Bruno Contrada, sostiene che “la grazia non può mai costituire un improprio rimedio, volto a sindacare la correttezza della decisione penale adottata dal giudice“. E quindi che “non ha la grazia chi pretende l’assoluzione“.
Una sola domanda: perchè?
Insomma, se fosse per il Presidente Napolitano, Massimo Carlotto sarebbe ancora in prigione. Figuriamoci Sofri.