L’utilizzatore finale e la crisi dei culi al vento
Pare che il nostro sinistro Presidente del Consiglio sia un po’ in difficoltà.
L’ennesima crisi dei culi al vento pare abbia fatto vacillare anche Ghedini che poi si è dovuto scusare con oltre metà dell’elettorato.
Certo non aiutano le riviste lasciate in giro per casa, e di sicuro anche i culi al vento sulla scortati dalla pilotina dei Carabinieri scovati da Marco Lillo e Peter Gomez per l’Espresso non danno una bell’immagine dello statista. Ora lo voglio vedere pero’ un Ministro che ammette di esser salito su quel motoscafo…
Figuriamoci poi le vicende dell’altra villa.
Dalla padella alla brace?
Ma questo Raffaello Follieri non è lo stesso che starebbe dietro la fantomatica TAG Partners LLc (19 impegati e 1,2milioni di dollari di fatturato, fonte hoover.com) che ha comprato il Bologna da Alfredo Cazzola?
Dalla padella dell’affaire Romilia alla brace degli americani.
La sua storia in un’inchiesta del Sole 24ore.
Usa: arrestato Raffaello Follieri
Finanziere italiano e’ stato accusato di frode e riciclaggio
(ANSA) – NEW YORK, 24 giu – Raffaello Follieri, un uomo d’affari italiano, e’ stato arrestato a New York. Lo ha annunciato la procura di Manhattan. Sentimentalmente legato all’attrice Anne Hathaway e gia’ in affari con Bill Clinton, Follieri, un pugliese trapiantato negli Usa, e’ stato accusato di frode e riciclaggio: secondo le autorita’ americane avrebbe detto falsamente a un investitore che il Vaticano lo aveva nominato amministratore delegato delle sue finanze.
PS: anche Anne Hathaway (nella foto) l’ha lasciato, anche se rimane un cane da gestire.
Quelli che… portano ancora i figli a scuola con le bici
Due segnalazioni per un confronto: una dal blog del Passatore, tramite Alessandro Ronchi, che riguarda un’auto norvegese, di nome Think. “Le caratteristiche princiali sono già note: 2 posti, 180 Km di autonomia, 100 Km orari come velocità massima e una presa elettrica per fare il pieno, insomma, la perfetta city car ecologica. Altre notizie sono invece più confuse: si parla di un prezzo attorno ai 15.000$ (al cambio del momento circa 10.161€), di una produzione dal 2009 di 20.000 esemplari l’anno, di ordinazioni solo su internet e di connessione internet Wi-Fi integrata. Altra indiscrezione che circola in rete l’interessamento al progetto di Sergej Brin e Larry Page, i Google boys“.
L’altra segnalazione proviene invece dal blog di Modus Vivendi, che citando l’Independent ci da conto delle preoccupazioni ambientaliste per l’entrata sul mercato della più economica delle utilitarie, la Tata Nano: “Un fantasma si aggira per il mondo intero. Ha quattro ruote e inquina, come tutte le automobili. Ma minaccia di rivoluzionare il mercato delle automobili perché costa la metà della più economica delle auto in circolazione. Un dato che rischia di avere un impatto formidabile sul traffico già congestionato delle capitali dei paesi in via di sviluppo.”
E le preoccupazioni non sono solo ambientali, ma anche sociali, viste le proteste agli ingressi della fabbrica indiana di Singur, a 30 chilometri di Kolkata: “La costruiamo col nostro sangue, senza nessuna garanzia di sicurezza e con salari da fame – spiegano gli operai – la macchina costa poco non perché i progettisti sono dei geni ma perché non pagano gli operai“. Operai che hanno semi bloccato gli ingressi della fabbrica di Singur, a 30 chilometri di Kolkata e che hanno pure incendiato sagome di carta della Nano.
Il confronto temo non sarà mai fatto. E poi, più che una “prova su strada“, servirebbe una “prova sul mondo“.
Per il momento curioso nei commenti al post di autoblog.it e scopro questo, pregevole: “poveri voi.. ma forse non avete capito che questa tata e’ indirizzata in india, dove il 99% del popolo cammina con le bici ed una famiglia agiata guadagna 100 dollari al mese… e questo progetto nasce per dare una vettura a quelle famiglie.. perche’ portano ancora i figli a scuola con le bici….si avete capito bene…con le bici….a 3 persone sopra….forse voi non immaginate la poverta’ che c’e’ li…“.
Viva i bicibus! …e i pedibus! e grazie a tutti i ferraresi che portano ancora i loro figli a scuola con la bici.