• Approvato in Consiglio comunale a Ferrara l'odg contro lo Sblocca Italia

    Sui rifiuti provenienti dalla Regione Puglia

    P.G.n.79236                                                                                         

    Ferrara, 11 luglio 2016

    Al Sig Sindaco

    Al Presidente del Consiglio Comunale

    OGGETTO: O.d.G. sui rifiuti provenienti dalla Regione Puglia.

    Il consiglio comunale di Ferrara

    PREMESSO:

    • che sul territorio comunale esiste un impianto di incenerimento con recupero energetico di proprietà di HERA SpA autorizzato allo smaltimento annuo di 130mila tonnellate di rifiuti con priorità di conferimento dei rifiuti urbani e assimilati prodotti nell’ambito del territorio provinciale e secondariamente a quelli prodotti nel territorio regionale, mentre il conferimento dei rifiuti speciali non pericolosi potrà avvenire in via complementare e minoritaria;
    • che l’approvazione dell’art. 35 dello “Sblocca Italia”, DL 133/2014 convertito con Legge 11/11/2014 n°164, avrebbe potuto determinare l’ inefficacia delle azioni di programmazione regionale sul tema dei rifiuti, improntate ai principi di prossimità ed autonomia le quali prevedono attraverso la implementazione della raccolta differenziata di qualità e della frazione destinata al riutilizzo la progressiva riduzione degli impianti di termovalorizzazione con effetti negativi di carattere ambientale anche nel territorio del Comune di Ferrara;
    • che in tal senso si è espresso anche il Consiglio Comunale di Ferrara, con l’approvazione dell’ordine del giorno “sulle norme sui rifiuti contenute nel DL Sblocca Italia” nella seduta del 27 ottobre 2014
    • che il Consiglio comunale di Ferrara il 1 dicembre 2014 ha approvato la risoluzione Pg 111018 proposta da PD e SEL dalla quale è scaturito un accordo tra il Comune di Ferrara ed Hera, volto alla autolimitazione da parte di Hera in ordine al trattamento dei rifiuti negli esistenti impianti di termovalorizzazione siti nella regione Emilia Romagna entro i limiti autorizzativi attuali, determinando quindi la non applicazione dell’art.35 della Legge 11/11/2014 n°164, salvo espliciti e dichiarati casi dovuti a situazioni di emergenza;
    • che la Regione Emilia-RomAgna con DGR 1144/2015 ha adottato l’Accordo con i gestori degli impianti di termovalorizzazione presenti nel territorio regionale, che prevede la autosufficienza regionale in via ordinaria;
    • che tuttavia all’articolo 2 del suddetto Accordo è previsto che “per contribuire al superamento della situazione di emergenza dei rifiuti urbani che si dovessero verificare nel territorio nazionale” la Regione acconsente ad accogliere rifiuti da altre regioni purché ci sia una esplicita richiesta del territorio in difficoltà, la durata dell’emergenza sia di durata limitata; il quantitativo trovi capienza nell’ambito della capacità termica autorizzata;

    PRESO ATTO

    – che in data 5 luglio 2016 la Regione Puglia ha scritto alla Regione Emilia-Romagna chiedendo di autorizzare il conferimento di 20mila tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti dalla provincia di Brindisi a partire dal 12 luglio 2016, a seguito di una situazione emergenziale creatasi per la chiusura dell’impianto di trattamento biologico di bacino per provvedimento dell’ autorità giudiziaria;

    – che la Regione ha comunicato il giorno stesso alle Amministrazioni locali la volontà di corrispondere alla richiesta di aiuto della Regione Puglia, identificando negli impianti di Ferrara e Granarolo le sedi di destinazione dei rifiuti in arrivo, per impossibilità di altri impianti di aumentare la capacità produttiva;

    – che di conseguenza l’impianto di Ferrara ricevera’  12mila tonnellate di rifiuti aggiuntivi, superando il limite dei 130mila previsto dall’accordo comunale, seppure nell’ambito della capacità autorizzata di 142mila, con conseguenze di disagio per i cittadini del territorio in cui è insediato l’impianto, in termini di incremento di traffico e di emissioni per la durata dei due mesi nei quali arriveranno i rifiuti pugliesi;

    CONSIDERATO

    – che la Regione Emilia-Romagna ha adottato a maggio 2016 il Piano di gestione regionale dei rifiuti e la LR 16/2015 che danno obiettivi ambiziosi su prevenzione, smaltimento e recupero, chiedendo ai cittadini di modificare le loro abitudini per migliorare la qualità dell’ambiente riducendo la produzione dei rifiuti e aumentando la raccolta differenziata;

    – che si comprende la necessità di rispondere a criteri di solidarietà istituzionale purché si tratti di episodi eccezionali e limitati nel tempo;

    IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

    • A richiedere alla Regione la garanzia che se si verificassero altri episodi analoghi venga applicato un criterio di equilibrio territoriale, prevedendo l’utilizzo di altri impianti e non più di quello di Ferrara;
    • A stabilire idoneo percorso dei mezzi pesanti che conferiranno i rifiuti presso l’inceneritore di via diana, evitando il transito in località destinate alla residenzialità dei cittadini;
    • Ad utilizzare le risorse previste per la copertura del disagio ambientale per progetti di compensazione ambientale che abbiano una ricaduta sul territorio che subisce il maggior disagio ambientale anche causato dal traffico dei mezzi pesanti che conferiranno i rifiuti;
    • Ad effettuare un attento monitoraggio, insieme agli organi preposti, come peraltro già effettuato in continuo e su campionamenti ad hoc, anche attraverso l’aumento di tali campionamenti , per garantire il rispetto dei valori di emissione su parametri medi rilevati negli ultimi anni.

    I consiglieri comunali:

    Gruppo Consiliare                                                 Gruppo Consiliare                                     Gruppo Consiliare

    Partito Democratico                                                 Sinistra Italiana                                         Ferrara Concreta

    Il Presidente                                                             Il  Presidente                                              Il Presidente

    Luigi Vitellio                                                       Leonardo Fiorentini                                       Alberto Bova

  • «No ai rifiuti da tutta Italia»: concordi anche Pd e ‘grillini’

    «No ai rifiuti da tutta Italia»: concordi anche Pd e ‘grillini’
    QN – Il Resto del Carlino del 28/10/2014 ed. Ferrara p. 8

    NO ALL’IMPORTAZIONE indiscriminata di rifiuti da tutta Italia. Il Consiglio comunale ha approvato ieri, con 24 voti a favore dei gruppi Sel, Pd, Ferrara Concreta e Movimento 5Stelle (astenuti invece Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord e Gol), l’ordine del giorno presentato da Leonardo Fiorentini (Sel) in merito al decreto ‘Sblocca Italia’. «La nostra Provincia si è data, sin dall’approvazione del primo piano rifiuti, l’obiettivo della progressiva riduzione dei rifiuti, del riuso, del riciclaggio e dello smaltimento della sola parte residuale – ha ricordato Fiorentini nell’illustrazione -; tale programmazione ha previsto la progressiva chiusura delle discariche presenti in provincia, degli impianti di smaltimento non più adeguati tecnologicamente e ha di fatto impostato la capacità di smaltimento dell’unico inceneritore attivo nel Comune di Ferrara alla produzione di rifiuti non recuperabili dell’ambito della Provincia». Il sindaco Tagliani, ha ricordato anche l’esponente del Pd Renato Finco durante il dibattito, ha già espresso la propria contrarietà all’impostazione della norma del Decreto Legge in una lettera aperta firmata dai primi cittadini emiliano romagnoli. Ma il pressing istituzionale deve continuare, recita l’atto approvato dal Consiglio, «per salvaguardare le politiche virtuose intraprese in questi anni»; come detto, l’ordine del giorno ha incassato anche il voto favorevole dei 5Stelle (malgrado la bocciatura di un loro emendamento). In cambio però i ‘grillini’ hanno incassato il voto favorevole all’ordine del giorno in cui si chiede che Hera esca dal progetto di una centrale a carbone in Calabria (astenuti Lega Nord, Gol, Ferrara Concreta ed il consigliere del Pd Alessandro Talmelli).

    Scarica l’articolo in formato pdf: rdc_28102014.

  • HERA: basta ipocrisie, o dentro o fuori…

    L'inceneritore di Ferrara

    L'inceneritore

    Sulla vicenda del ricorso al TAR di Hera sull’AIA della Provincia per l’inceneritore riporto l’intervento dei Verdi di Ferrara:

    ASSEMBLEA E CDA DI HERA SI ESPRIMANO SULLA VICENDA FERRARESE. BENE LA PROPOSTA DI LEGAMBIENTE DI UN REFERENDUM PROMOSSO DALLE ISTITUZIONI A DIFESA DI POLITICHE DEI RIFIUTI BASATE SULLA RIDUZIONE, IL RICICLO E RIUSO, LA RACCOLTA DIFFERENZIATA.
    RIBADIAMO CHE USCIRE DA HERA SI PUO’ E SI DEVE. CHI RIFIUTA QUESTA OPZIONE FACCIA UNA PROPOSTA ALTERNATIVA CREDIBILE PERCHE’ COSI’ NON SI PUO’ ANDARE AVANTI.

    Il nodo resta sempre e comunque Hera e i rapporti tra questa Azienda e gli Enti locali soci. Hera s.p.a. si muove come una azienda privata, come una delle peggiori aziende private; invece è a maggioranza pubblica, ma assolutamente indisponibile a rispettare sia gli accordi che essa stessa firma sia le politiche territoriali decise da Enti Locali suoi soci. E i soci pubblici sono imbrigliati da questo ruolo e da un quadro di grandi ambiguità.
    Era tutto previsto e prevedibile, ma così non si può andare avanti.
    I vertici di Hera – proprio grazie al fatto che è “pubblica” – sono nominati sulla base di accordi politici e istituzionali e non è pensabile che continuino a non rispondere a questi soggetti così come che vi siano forze politiche con un piede in due staffe.
    Le dichiarazioni a mezzo stampa, gli incontri formali e informali, gli organismi di partecipazione e di controllo non sono sufficienti vista l’arroganza dei vertici di Hera. Siamo convinti che il Sindaco di Ferrara e Mauro Cavallini, consigliere di amministrazione di Hera S.p.a. intendano davvero difendere le scelte condivise dalla maggioranza dei rappresentanti della comunità locale, ma proprio per questo ora è necessario mettere in campo atti concreti da parte di chi ricopre ruoli all’interno di Hera. Occorre che Sateriale e Cavallini chiedano, rispettivamente, all’assemblea dei soci e al Cda di Hera S.p.a. di discutere e decidere in relazione alla vicenda ferrarese, e la decisione che verrà assunta dovrà determinare le scelte successive del Comune di Ferrara. E’ arrivato il momento di una presa di posizione chiara da parte di tutti, compreso il Cda di Hera Sot Ferrara che sembra aver scelto la parte del pesce in barile.

    Da mesi abbiamo proposto di prevedere un percorso di uscita da Hera del Comune di Ferrara, la vendita delle quote e l’utilizzo del denaro per costituire un Ente di Diritto Pubblico proprietario della rete e del servizio idrico, per acquistare tutte le reti del gas, per costruire un ufficio comunale in grado davvero di controllare la gestione dei servizi pubblici e i contratti, per abbattere il debito del Comune. Chi rifiuta questa ipotesi non può limitarsi a dire “no”, ma deve indicare una alternativa credibile che consenta di uscire dalla situazione attuale così fortemente condizionata da questa azienda. Una nuova fusione tra Hera e altre aziende simili non è certo la soluzione, anzi significherebbe ingigantire ulteriormente i problemi di oggi.
    Non è accettabile che Hera pretenda di determinare le scelte degli Enti Locali, che voglia gestire l’inceneritore senza rispettare i limiti definiti dalla programmazione provinciale; a questo punto Provincia e Comune di Ferrara non possono limitarsi ad azioni difensive, hanno il diritto e il dovere di chiedere ai cittadini di esprimersi. Nelle scorse settimane Legambiente ha proposto che siano gli Enti locali a promuovere un Referendum in risposta alle pretese di Hera, un Referendum che consenta alla comunità di dire se vuole o no una politica dei rifiuti basata sulla riduzione, sul riciclo e il riuso, sulla raccolta differenziata e dunque su una progressiva diminuzione di utilizzo di inceneritore e discariche. E’ una proposta che appoggiamo e che porteremo già nei prossimi giorni nelle sedi istituzionali.

    Barbara Diolaiti
    Presidente Federazione provinciale dei Verdi

  • Via da Hera

    via da heraSe entri in un’azienda, le conferisci i gioielli di famiglia e questa finisce per farti causa perchè poni limiti alle emissioni di un inceneritore a maggior tutela della popolazione, perchè non uscirne? E’ quello che propongono i Verdi di Ferrara, che manco volevano entrarci in Hera, all’amministrazione comunale ed alla città.