• Togliamo il bavaglio ai referendum

    Contro il tentativo del governo di affossare l’informazione e la partecipazione ai referendum del 12-13 giugno è indetta per mercoledì’ 18 alle ore 18,00 una manifestazione di protesta sotto la Prefettura di Ferrara.

    La protesta è rivolta contro il Governo Italiano che ha fatto e sta facendo di tutto per sabotare l’appuntamento referendario, attentando ai diritti civili, costituzionali e politici dei cittadini. Se infatti da un lato vengono approvate moratorie-truffa per indebolire e svuotare questo strumento di partecipazione democratica , dall’altro si opera in modo che non vi sia alcuna campagna elettorale e relativa, efficacissima , comunicazione radiotelevisiva.

    Tutto questo è reso possibile grazie ad un regolamento approvato dalla Commissione di Vigilanza RAI quasi all’unanimità che di fatto consentirà ai comitati di informare i cittadini solo negli ultimissimi giorni.

    Il risultato è che molti cittadini pensano che non si andrà a votare su nucleare, acqua e legittimo impedimento, ma quello che è vero è esattamente l’opposto: i referendum si faranno e saranno pienamente efficaci!

    Per il nucleare è stato approvato un provvedimento legislativo al Senato e che a breve verrà presentato alla Camera, che interviene solo sui decreti attuativi ,non eliminandoli semplicemente sospendendendoli. Il quesito referendario poi interviene anche sulla legge quadro con cui il governo ha fatto la scelta nucleare, dunque in base alle norme Costituzionali, la Cassazione non potrà annullarlo. I due quesiti referendari sull’acqua sono ancor più solidi: il governo pensa ad un’autority di controllo, ma questo non risolve il problema posto dai comitati ossia abrogare le norme sulla privatizzazione dell’acqua e sui profitti che i privati realizzano su un bene comune di vitale importanza.

    Aspettiamo tutta la cittadinanza sensibile e responsabile il 18 maggio davanti alla Prefettura per difendere diritti fondamentali ancora una volta calpestati.

    I Comitati Referendari di Ferrara

  • L’informazione drogata

    Una premessa. Di droga di parla male. Malissimo. Anche perché si usa la parola droga – nella sua accezione più becero-moralista – per coprire qualunque cosa.

    Chi scrive vive in una città, Ferrara, nella quale qualche anno fa un ragazzo è morto durante un fermo di polizia. E’ importante ricordare come solo grazie alla forza di volontà dei genitori Federico Aldrovandi non è stato vittima due volte, prima dei poliziotti che ne hanno causato la morte poi dell’informazione che, presa per buona la velina della questura, aveva già archiviato il caso come quello del solito drogato a cui è venuto uno scioppone.

    Droga, basta citarla – possibilmente senza sottilizzare troppo su quale droga sia – per giustificare qualunque cosa. Un altro esempio? Era un drogato anoressico, l’ha ucciso la droga, più o meno così si si sarebbe risolto il caso Cucchi secondo un illustre esponente del Governo.

    E’ forse questo l’effetto più perverso della politica proibizionista, esemplificato dalla legislazione voluta da quello stesso illustre esponente governativo, Carlo Giovanardi. Un metodo studiato a tavolino che semplifica, assimila le sostanze e fornisce all’opinione pubblica un pregiudizio etico, moralista e benpensante a sufficienza per essere prontamente condiviso da chi informa e da chi si fa informare.

    Ho provato a fare un’analisi un po’ più accurata, prendendo spunto sui dati che ci fornisce una ricerca promossa dalla Regione Emilia Romagna sulla droga nell’informazione locale curata dal prof. Piero Ignazi per Forum Droghe nel 2004 e poi nel 2007. Prima e dopo la nuova legge sulle droghe approvata dal Governo Berlusconi nel 2006.

    Nella ricerca sono state prese a campione 18 testate locali, scelte secondo la diffusione nel territorio regionale. In tutto sono stati esaminati 2422 articoli nel 2004 e 2217 nel 2007, nel corso di 9 mesi di indagine.

    Un dato scontato
    Vince facilmente la gara del numero di articoli, e dell’importanza loro data ovviamente il Resto del Carlino, che surclassa con le sue edizioni locali distribuite su tutto il territorio regionale ogni altro quotidiano.

    Il follow up
    Meno del 10% delle notizie è seguita da altri articoli (7,8% nel 2004 – 8,9% nel 2007) il che non significa solo che c’è poco interesse nel seguire una determinata vicenda – del resto la tendenza alla superficialità dell’informazione non si limita alle droghe – ma significa soprattutto che più del 90% degli articoli riportano un nuovo singolo evento. In parole povere il fenomeno è talmente diffuso e sono tanti i fatti legati alle droghe che più o meno ogni giorno i giornali ne trovano uno nuovo di cui occuparsi.

    Di quali sostanze si parla
    Si parla di tutto, anche di sostanze sconosciute ai più fedeli cultori della materia. Del resto più il nome è esotico più attira curiosità. Si parla comunque soprattutto di cocaina, poi di cannabis e derivati quindi di eroina.

    Un caso per tutti, Alberto Mercuriali
    Nel 2007, proprio nel periodo esaminato dalla ricerca, vicino a Forlì accade un fatto tragico. Alberto Mercuriali, un giovane agronomo, viene pescato dai carabinieri con una canna, viene accompagnato a casa dove consegna spontaneamente qualche decina di grammi di hashish in suo possesso dietro la promessa di riservatezza da parte dei Carabinieri. Alcuni giorni dopo, a seguito di una delle solite conferenze stampa in cui le forze dell’ordine danno conto di quanto sono efficienti nel perseguire i consumatori, su tutti i giornali locali esce la notizia di un giovane agronomo pescato con la droga nascosta dentro ad un libro. Gli agronomi giovani nel paese di Alberto sono pochi, è come mettere la sua foto in prima pagina. Lo stesso giorno vengono pescati anche due coniugi indaffarati in un traffico internazionale di chili di cocaina. Ma il giornale dedica l’intera pagina alla storia romanzata di Alberto e dei suoi 60 grammi di fumo, lasciando in un trafiletto la storia dei due coniugi. Alberto la notte stessa si è ucciso.

    Ma vi sono altri dati, forse altrettanto scontati ma più interessanti perché ci forniscono alcune conferme.

    Cura del tossicodipendente
    Si è detto spesso, da parte dei promotori dell’attuale legislazione, che l’obiettivo era curare i tossicodipendenti e non metterli in carcere. Ora, mentre il numero dei detenuti sta per raggiungere le 80.000 unità e quasi la metà lo è per violazione delle norme sule droghe, mentre calano gli accessi alle pene alternative e alle cure, anche per colpa della normativa sulla recidiva, anche l’informazione, post Fini-Giovanardi, ha parlato meno di recupero, delle strutture pubbliche o private che si occupano di assistenza ai tossicodipendenti.
    Non che prima se ne parlasse molto prima, ma la percentuali di articoli che citano le attività di recupero passano dal 4,7% (116) del 2004 all’1,12% del 2007. Insomma, per dirla con una battuta, dopo la Fini-Giovanardi non basta neanche la presenza di san Patrignano a dopare l’informazione emiliano romagnola e costringerla a parlare un po’ della cura dei tossici.
    Giusto per ribadire il concetto, e comprende la qualità ed il livello generale di approfondimento dell’informazione, nel 2007 solo in 3 articoli su oltre 2200 si parlava (molto superficialmente) di riduzione del danno. Evitiamo per decenza di calcolare la percentuale sul totale.

    Il dibattito sulle droghe e la debolezza del movimento antiproibizionista italiano
    Un segno preoccupante della grave difficoltà del movimento antiproibizionista italiano in questi anni è la bassissima presenza di articoli di dibattito sulla legislazione sulle sostanze: 5 su 2217 nel 2007 contro i 38 della precedente rilevazione. Qui la percentuale la calcoliamo: siamo allo 0,22% contro  un “dignitoso” 1,56% del 2004. Per intenderci se questo articolo oggi fosse ripreso da 5 giornalisti  avremmo già realizzato un piccolo record.

    Insomma forse non è un caso che fuoriluogo abbia sospeso le pubblicazioni, che antiproibizionisti.it abbia chiuso. La forza della proposta antiproibizionista è andata scemando pian piano che il proibizionismo “normalizzava” le coscienze e la morale. Non è un caso che la magistratura si senta in diritto di utilizzi sempre più spesso e sempre più strumentalmente gli articoli che prefigurano reati d’opinione (istigazione e agevolazione dell’uso) come nel caso del Rototom Sunsplash festival, di mariuana.it o più recentemente di Semitalia.

    Insomma di droga si parla tanto, spesso male, ma soprattutto quasi esclusivamente legandola a fenomeni criminali. Questo il dato sull’informazione emiliano romagnolo dopo 50 anni di proibizionismo (e di quasi 10 di Giovanardi). Nonostante siano migliaia i giovani coinvolti in processi penali, centinaia di migliaia coloro passati per le Prefetture in questi anni ancora non si riesce a imporre il dibattito su una politica sulle sostanze sensata. Non solo nelle aule parlamentari, ma soprattutto nei media che in Italia paiono meno ricettivi al cambio di rotta che all’estero.

    Insomma abbiamo il paradosso di un fenomeno diffusissimo, di cui tutti – anche la politica – hanno spesso conoscenza diretta, ma sul quale non si riesce a fare informazione se non parlandone in termini criminogeni.
    E’ in fondo questo il punto di svolta, riuscire finalmente a scardinare il legame fra droga e criminalità. Non è nulla di nuovo. Ma perché non ci siamo ancora riusciti?

    (intervento al al Festival delle Culture antifasciste a Bologna riveduto e corretto per il blog di fuoriluogo.it)

  • L’informazione drogata

    Domani mattina alle 11 sarò a rappresentare fuoriluogo.it al dibattito sull’informazione drogata al Festival Sociale delle Culture Antifasciste a Bologna, presso il Parco di Viale Togliatti. Sul tema, se mai vi venisse voglia di approfondire, vi consiglio di leggere una delle ricerche promosse da Forum Droghe, proprio sull’informazione e le droghe in Emilia Romagna, scaricabile dal sito di fuoriluogo.it.

    Vi segnalo anche l’iniziativa del pomeriggio, che raccoglie le esperienze di familiari e amici di alcuni fra i più recenti “morti di stato”.

    Ecco la presentazione della giornata dal blog di fuoriluogo.it:

    Il Festival Sociale delle Culture Antifasciste e’ un evento autonomo e autogestito, promosso da centri sociali, collettivi, associazioni, singoli che hanno a cuore la difesa dei valori dell’antifascismo. Il festival e’ caratterizzato da una programmazione di eventi culturali, presentazioni di libri e film, spettacoli teatrali e musicali, tavoli di discussioni, e momenti assembleari.

    Vi segnaliamo in particola la progrmmazione del 1 giugno 2010

    ORE 11
    “Il giorno in cui la notte scese due volte”
    Documentario realizzato da Lisa Tormena e Matteo Lolletti,
    Alberto Mercuriali – giovane castrocarese fermato dai Carabinieri in possesso di hashish, quindi finito sulle prime pagine dei giornali locali e suicidatosi il giorno successivo. la comparsa degli articoli -, riflette su libertà e responsabilità di stampa,diritti civili, dignità umana, forze dell’ordine e meccanismi della stampa. www.amicidialberto.org

    a seguire dibattito

    L’informazione drogata

    con il comitato Amici di Alberto, i giornalisti/registi
    riflessioni sulle corresponsabili tà della disinformazione di regime con la Redazione di Polvere, Giornale di strada autoprodotto di Torino e Fuoriluogo, giornale on-line di controinformazione.

    ore 16:00
    presentazione del libro
    La zona del silenzio
    All’alba del 25 settembre del 2005, un diciottenne muore a Ferrara, pochi minuti dopo essere stato fermato dalla polizia. La storia di Federico Aldrovandi sarebbe semplicemente questa, se una  madre veramente coraggiosa non avesse aperto un blog per battersi per una giustizia negata.  Zona del silenzio.Un romanzo a fumetti che utilizza questo «normale» episodio di tragica violenza tutto italiano per raccontare una piccola storia di resistenza e di amicizia.

    a seguire dibattito
    vittime della strage proibizionista morte per mano di uomini in divisa al servizio dello stato

    Incontriamo familiari e comitati di
    Federico Aldrovandi
    http://www.veritaperaldro.it
    Aldo Bianzino
    http://veritaperaldo.noblogs.org/
    Stefano Frapporti
    http://frapportistefano.blogspot.com/
    Marcello Lonzi
    http://www.marcellolonzi.noblogs.org
    Giuseppe Uva

    ore 17:30
    L’importanza di esperienze di comunicazione e informazione autogestita
    Presentazione di piccoli manuali di autodifesa riguardo: Ritiro patenti e drug test sui posti di lavoro, a cura di Cobs, (operatori bassa soglia Piemonte) osservatorio antiproibizionista di Pisa sindacati di base.

    Brainstorming tra sportelli autogestiti da Bologna, Pisa, Torino, Genova, Roma

    http://www.2010.fest-antifa.net

    http://lab57.indivia.net/

    http://www.livello57.org/

    IL PROIBIZIONISMO è UN SERIAL KILLER

    Sul sito della manifestazione il programma integrale: www.2010.fest-antifa.net

  • L’informazione drogata

    Domani mattina alle 11 sarò a rappresentare fuoriluogo.it al dibattito sull’informazione drogata al Festival Sociale delle Culture Antifasciste a Bologna, presso il Parco di Viale Togliatti. Sul tema, se mai vi venisse voglia di approfondire, vi consiglio di leggere una delle ricerche promosse da Forum Droghe, proprio sull’informazione e le droghe in Emilia Romagna, scaricabile dal sito di fuoriluogo.it.

    Vi segnalo anche l’iniziativa del pomeriggio, che raccoglie le esperienze di familiari e amici di alcuni fra i più recenti “morti di stato”.

    Ecco la presentazione della giornata dal blog di fuoriluogo.it:

    Il Festival Sociale delle Culture Antifasciste e’ un evento autonomo e autogestito, promosso da centri sociali, collettivi, associazioni, singoli che hanno a cuore la difesa dei valori dell’antifascismo. Il festival e’ caratterizzato da una programmazione di eventi culturali, presentazioni di libri e film, spettacoli teatrali e musicali, tavoli di discussioni, e momenti assembleari.

    Vi segnaliamo in particola la progrmmazione del 1 giugno 2010

    ORE 11
    “Il giorno in cui la notte scese due volte”
    Documentario realizzato da Lisa Tormena e Matteo Lolletti,
    Alberto Mercuriali – giovane castrocarese fermato dai Carabinieri in possesso di hashish, quindi finito sulle prime pagine dei giornali locali e suicidatosi il giorno successivo. la comparsa degli articoli -, riflette su libertà e responsabilità di stampa,diritti civili, dignità umana, forze dell’ordine e meccanismi della stampa. www.amicidialberto.org

    a seguire dibattito

    L’informazione drogata

    con il comitato Amici di Alberto, i giornalisti/registi
    riflessioni sulle corresponsabili tà della disinformazione di regime con la Redazione di Polvere, Giornale di strada autoprodotto di Torino e Fuoriluogo, giornale on-line di controinformazione.

    ore 16:00
    presentazione del libro
    La zona del silenzio
    All’alba del 25 settembre del 2005, un diciottenne muore a Ferrara, pochi minuti dopo essere stato fermato dalla polizia. La storia di Federico Aldrovandi sarebbe semplicemente questa, se una  madre veramente coraggiosa non avesse aperto un blog per battersi per una giustizia negata.  Zona del silenzio.Un romanzo a fumetti che utilizza questo «normale» episodio di tragica violenza tutto italiano per raccontare una piccola storia di resistenza e di amicizia.

    a seguire dibattito
    vittime della strage proibizionista morte per mano di uomini in divisa al servizio dello stato

    Incontriamo familiari e comitati di
    Federico Aldrovandi
    http://www.veritaperaldro.it
    Aldo Bianzino
    http://veritaperaldo.noblogs.org/
    Stefano Frapporti
    http://frapportistefano.blogspot.com/
    Marcello Lonzi
    http://www.marcellolonzi.noblogs.org
    Giuseppe Uva

    ore 17:30
    L’importanza di esperienze di comunicazione e informazione autogestita
    Presentazione di piccoli manuali di autodifesa riguardo: Ritiro patenti e drug test sui posti di lavoro, a cura di Cobs, (operatori bassa soglia Piemonte) osservatorio antiproibizionista di Pisa sindacati di base.

    Brainstorming tra sportelli autogestiti da Bologna, Pisa, Torino, Genova, Roma

    http://www.2010.fest-antifa.net


    http://lab57.indivia.net/

    http://www.livello57.org/

    IL PROIBIZIONISMO è UN SERIAL KILLER

    Sul sito della manifestazione il programma integrale: www.2010.fest-antifa.net

  • Marketing strategico. Lezione uno.

    Se dovete lanciare un nuovo canale sportivo e se nel frattempo per qualsiasi motivo dovete cambiare grafica e frequenza ad un canale storico di notizie 24/24, mi raccomando non fatelo sapere a nessuno, soprattutto alla redazione del canale storico di notizie 24 ore su 24.

  • Radicali, manifestazione negata

    Si sono talmente indignati per i dati sulla presenza di Berlusconi in voce nei principali telegiornali negli ultimi 4 giorni (dal 16,6% del Tg3 allo stratosferico 81% di Studio aperto), da cercare di organizzare a tambur battente una manifestazione di protesta per oggi pomeriggio, giornata di silenzio pre-voto. «Non è una manifestazione elettorale, noi non siamo nemmeno candidati e comunque si parla di Berlusconi» diceva ieri mattina il leader Mario Zamorani, annunciando la protesta per oggi pomeriggio alle 16. Pronte erano giunte le adesioni di candidati come Sergio Alberti e Leonardo Fiorentini. Quando i Radicali sono andati in Questura a chiedere l’autorizzazione, però, si sono prima sentiti porre qualche perplessità, poi un diniego netto. La legge non consente manifestazioni di propaganda diretta o indiretta il giorno prima del voto, è stata la giustificazione, «è la prima volta che ci capita e abbiamo detto di non essere d’accordo con questa interpretazione – si è piegato Zamorani – Avremo però la possibilità di consegnare un documento di protesta al Prefetto». L’incontro tra i Radicali, una mini-delegazione di due persone, messo a punto dopo qualche trattativa, è fissato per le 17 di oggi. Il tutto sostituisce il previsto sit in davanti alla Prefettura.
    I dati sulla esposizione televisiva del premier sono stati pubblicati da radicali.it, con l’annessa protesta per l’oscuramento in video della lista Bonino-Pannella.

    Scarica l’articolo da La Nuova Ferrara del 27/03/2010 ed. Nazionale p. 14: nuova270310.pdf.

  • 27 marzo. Sit in alla Prefettura (ANNULLATO).

    L’evento è stato annullato perché la questura ha dato il diniego. Pur non condividendo le motivazioni (non avevamo alcuna intenzione di fare propaganda politica diretta o indiretta, ma di denunciare l’incredibile situazione in cui versa il servizio televisivo italiano) le rispettiamo e pertanto il sit in NON si terrà.

    Tuttavia il prefetto si è dimostrato disponibile per accettare il documento redatto da radicali.it (http://www.radicaliferrara.it/portal/content/radicali-la-democrazia-italiana-interrompa-il-tentativo-sovversivo-ed-eversivo-atto-da-parte). Tale documento gli verrà consegnato alle ore 17 di domani, sabato 27.

    Radicali Ferrara organizza per il giorno sabato 27, alle ore 16.00, un sit-in davanti alla Prefettura per denunciare l’ormai già avvenuta eclissi della democrazia nel nostro Paese e per consegnare un documento che contenga lo scandalo dei dati più sotto riportati. Proprio nel giorno di “silenzio elettorale”, consapevoli che subito è necessario sconfiggere elettoralmente l’attacco senza precedenti alla democrazia oggi in atto, e successivamente ripristinare condizioni di rispetto informativo e democratico nel Paese.
    Prime adesioni: i candidati Sergio Alberti e Leonardo Fiorentini

    Ci sono momenti rari in genere nella vita delle persone, non rari nell’Italia di questi tempi, nei quali occorre alzarsi e andare in piazza. Pena il divenire correi di un potere fascista, fascista nell’accezione tecnica, non nell’accezione storica.
    Cos’è successo di così inaudito?

    Questi i dati prodotti da radicali.it il giorno 25 marzo:

    Radicali: la democrazia italiana interrompa il tentativo sovversivo ed eversivo in atto da parte di Silvio Berlusconi

    Roma, 25 marzo 2010
    È in atto, senza freni, da parte del Presidente del Consiglio un tentativo eversivo rispetto alla Costituzione e sovversivo rispetto all’ordine pubblico.
    Nelle edizioni principali dei telegiornali degli ultimi 4 giorni (dal 21 al 24 marzo) Silvio Berlusconi ha occupato da solo il 22,2% del tempo di parola del TG1, il 21,8% del TG2, il 16,6% del TG3,il 56,8% del TG4, il 28% del TG5, l’81% di STUDIO APERTO. Lo ripetiamo, da solo. Ogni volta gli è stata peraltro garantita l’esposizione ripetuta di simboli e candidati.
    Contemporaneamente, gli è stato concesso di intervenire telefonicamente –fuori da ogni regola- per 12 minuti ad UnoMattina e per 8 minuti su Canale 5.
    Nello stesso periodo, la Lista Bonino-Pannella ed altre liste sono state cancellate pressoché totalmente dai telegiornali pubblici e privati.

    Occorre dare vita e voce alla coscienza laica e democratica degli italiani che non si rassegnano all’illegalità, dare fiato alla religiosità laica e democratica di quanti non si rassegnano e intendono continuare a lottare per una corretta informazione e democrazia.
    Di fronte a Mediaset che risponde ormai solo alla voce del padrone e alla Rai che persegue un analogo ma ben più grave disegno, che consentono al presidente del Consiglio di occupare tutte le TV pubbliche e private a pochi giorni dal voto, in violazione delle più elementari norme di garanzia informativa, occorre difendere tutti i cittadini italiani da questo inaudito attacco ai loro diritti civili, politici e costituzionali, e il loro diritto a conoscere per deliberare.
    Per difendere quanto resta di democrazia in Italia occorre dare vita a una grande Commissione di Inchiesta nazionale, istituzionale, ma anche europea e internazionale, sulla Rai e sull’intero sistema radiotelevisivo italiano.

    Radicali Ferrara

  • Solidarietà a Checchino (e a Sansonetti)

    Checchino Antonini è stato condannato (insieme al suo ex Direttore Piero Sansonetti) per diffamazione per un articolo su De Gennaro e i suoi voti ad alcuni funzionari coinvolti nelle violenze del g8. Sta girando quest’appello, a cui ho aderito da testimone di genova e consigliere di circoscrizione.

    Checchino si è occupato, per primo, anche del Caso Aldrovandi. Ed è curiosamente proprio di questi giorni l’inconsueto intervento del Procuratore Capo di Ferrara che ha definito – intervenendo al processo bis sulle deviazioni delle indagini sulla morte di Federico – fogna mediatica l’attenzione dell’informazione libera sul caso del giovane ferrarese morto durante un controllo di Polizia. E’ bene chiarire, per chi passasse di qui per caso, che è forse solo grazie a quella “fogna mediatica” che siamo riusciti a capire meglio come è morto il povero Federico. Per fortuna oggi qualcuno se le è presa.

    C’è chi dice che in questi anni si stia mettendo in serio dubbio il diritto a fare informazione ed essere informati. Sentenze come quella di Roma non aiutano certo a fugare le preoccupazioni per lo stato dell’informazione in un paese che secondo Reporters Sans Frontiers occupa il 49esimo posto della classifica mondiale della libertà di stampa. Per chiarirci meglio il prossimo anno l’Italia lotterà con Romania, Cipro (Nord), Mldive, Mauritius, Paraguay, Panama, Nuova Guinea, Burkina Faso, Haiti per restare fra i primi 50 stati.

    L’ho fatta un po’ troppo lunga: ecco l’appello, aderite anche voi.

    Martedì 10 febbraio, il tribunale di Roma ha condannato per diffamazione, a otto mesi, il cronista di Liberazione, Checchino Antonini, e il suo ex direttore, Piero Sansonetti. I fatti risalgono al 2005 quando l’allora capo della polizia, De Gennaro, attribuì ottimi voti, relativi al 2001, a due funzionari coinvolti nelle violenze di quell’anno al G8 di Genova. Gigi Malabarba, allora capogruppo al Senato di Rifondazione, denunciò quei criteri di valutazione e di selezione dei quadri di Ps ma fu a sua volta attaccato dalle dichiarazioni dei segretari di alcuni sindacati di polizia che facevano quadrato attorno al Viminale. Liberazione raccontò di quello scontro, tutto interno alla battaglia per verità e giustizia sui fatti di Genova. E per quel racconto si è trovata sulle spalle una denuncia, e poi una condanna. Dopo quasi dieci anni, guai a toccare Genova 2001.

    Checchino Antonini e Piero Sansonetti sono stati condannati per aver svolto il proprio lavoro come hanno sempre fatto, senza mai aver derogato alla propria serietà professionale.
    La solidarietà con i due cronisti ci sembra doverosa. Perché serve oggi a tenere aperti gli spazi per il conflitto sociale, per il diritto di cronaca, per tutte le battaglie di verità e giustizia in quello che il familiare di una vittima della strage di Brescia chiama il Paese dei comitati. Doverosa anche per non smettere mai di ricordare cosa è stato il G8 di Genova 2001, quali libertà fondamentali sono state lì violate e quali ragioni di libertà sono state gridate. Da tutti e da tutte noi.

    Per adesioni liberalacronaca@gmail.com

  • Oggi sciopero

    SCARICAILLOGOEPUBBLICALO

    Il 14 luglio anche questo blog aderisce all’appello di Diritto alla Rete contro il Ddl Alfano che imbavaglia la Internet italiana.

  • La stampa “drogata” in Emilia Romagna

    coverlowSegnalo da fuoriluogo che il giorno 4 maggio 2009, dalle ore 11 alle ore 13.30 presso la sala riunioni 315/D al 3° piano della sede della Regione Emilia Romagna di Viale Aldo Moro, 21 – Bologna verranno presentati i risultati di una ricerca di Forum Droghe dal titolo “La percezione sociale nel consumo di sostanze – esame della stampa della Regione Emilia-Romagna”, a cura del Prof. Piero Ignazi, Facoltà di Scienze politiche, Università degli Studi di Bologna.

    Lo stesso giorno sarà on line il file pdf della ricerca scaricabile dal blog di fuoriluogo.it.

  • libera stampa

    Scusate, curiosità: da quant’è che le liste del PD stanno nelle parti alte della home di repubblica?

  • Ah, l’informazione… (notizie della settimana)

    Insomma, le stranezza di una vita disinformata.

    Mentre Repubblica ci informa oggi del sondaggio che da conto del recupero del PD ma soprattutto della tendenza alla sparizione per tutto ciò che gli sta attorno, c’è chi si lamenta di un informazione troppo sbilanciata su PD e PDL: ma dai…

    Addirittura la Juventus, perdente con polemiche sul campo della Reggina (si quello in cui Moggi chiuse nello spogliatoio l’arbitro per fargli la predica), scrive una lettera aperta agli arbitri. E qualcuno gliela pubblica: commovente. Come è commovente l’attacco di Alzheimer che fa dimenticare alla dirigenza juventina come Dondarini non sia mai stato arbitro all’altezza della A e come qualcuno abbia fatto in modo invece rimanesse lì dov’è ora.

    A Ferrara manifestazione promossa dalle donne contro gli attachi alla 194. Tanta gente, ci dice la Nuova Ferrara, con uno spiacevole incidente dovuto ad un pit bull un po’ troppo aggressivo. La Nuova fa una bella pagina, lasciando all’episodio del cane un trafiletto (pur segnalandolo in prima). Per il Resto del Carlino invece la notizia era il cane, la manifestazione il contorno, un trafiletto con foto per raccontare tutto. Lo riporto, per “completezza”di informazione:

    Pit Bull irrompe nel corteo, fuggi fuggi generale.
    Alla fine, chi ci ha rimesso veramente è stato lui, il cane. Un Pit Bull che, ieri ha creato un parapiglia generale al corteo in piazza delle donne dell’Udi. Il cane, dalle prime mansueto, passeggiava al guinzaglioaccanto al padrone. L’aggressività si è scatenata quando ha incontrato un suo simile, un cagnolino dall’aspetto affatto grintoso però in grado di accendere la furia del pit bull. Che si è scagliato con un balzo sull’altro cane. La zuffa fra quadrupedi si è scatenata propio a due passi dal corteo e molte donne che vi partecipavano, impaurite, hanno preferito allontanarsi in fretta dall’arena improvvisata. La situazione è tornata alla normalità solo dopo l’intervento di vigili urbani e carabinieri. Il cane è stato bloccato a terra da più persone che nel tentativo di renderlo innocuo l’hanno letteralmente schiacciato sul selciato.

    Una volta servivano qualche decina di black blok, qualche molotov e un po’ di sanpietrini per oscurare una manifestazione. Oggi, a Ferrara, basta un pit bull…

    Se, infine, vi siete mai chiesti come Luciano Onder potesse affrontare il tema “marijuana e disturbi mentali”, beh eccovi serviti, un’imperdibile video per il quale ringrazio vivamente il Centro di documentazione audiovisiva Steadycam:

  • Notizie del giorno

    arcuriUna volta ci pensava Berlusconi. Una notizia bomba al giorno e il gioco era fatto, all’ombra di queste potevano passare le peggiori nefandezze. La notizia di ieri era questa (abilmente commentata oggi da Lia Celi), quella di oggi sarà questa. All’apparenza non vi è una regia riconoscibile, sta di fatto che nel frattempo sta sicuramente succedendo qualcosa di importante di cui non si parla. Qualche esempio? In Birmania mi risulta (ma non trovo conferma sui nostri media) ci sia lo stesso regime di 4 mesi fa, i rifiuti continuano a stare nelle strade napoletane, il “futurista” della fontana di Trevi colpisce ancora, in Medio Oriente si continua a morire, a Ragusa 6 pensionati finiscono in carcere per abusi su una disabile mentale, i metalmeccanici sono in lotta dura, i partner della Arcuri fanno cilecca la prima notte. Ah, dimenticavo, continua anche il dibattito sulla legge elettorale.