• Cara ISTAT, stavolta conta anche le coppie omosessuali

    Ho aderito a quest’appello all’ISTAT di gay.it e invito tutti a fare altrettanto:

    In queste settimane l’Istat sta mettendo a punto la macchina per il prossimo censimento generale della popolazione italiana previsto per l’autunno del 2010: si appresta infatti a preparare i questionari da sottoporre ai cittadini per conoscere, tra l’altro, le situazioni famigliari di ciascuno.

    Nell’ultimo Censimento, quello del 2001, Gay.it fu protagonista di una violenta polemica con l’Istituto nazionale di Statistica. Il questionario distribuito nelle case di tutti gli italiani, infatti, lasciava la possibilità alle coppie lesbiche, gay e transessuali conviventi di dichiararsi come tali. Persino il ricercatore responsabile di quella sezione, in un primo tempo, ci disse che era intenzione dell’Istituto misurare il fenomeno, come uno dei tanti fenomeni sociali in atto nel paese: la statistica, infatti, è una scienza e come tale deve essere neutra, imparziale e limitarsi a studiare le coppie di fatto etero ed omosessuali, indipendentemente dalla valutazioni che ne danno parti politiche, concezioni etiche o fedi religiose, per quanto importanti possano essere. Quando poi l’Istat pubblicò i risultati, per un probabile input politico, furono conteggiate come “coppie di fatto” le sole coppie eterosessuali, mentre le decine di migliaia di cittadini e contribuenti lgbt che avevano barrato la casella “conviventi” furono declassati ad “altra forma di convivenza”, quella dove principalmente finiscono le coppie formate da una persona anziana e dal/dalla suo/sua badante.

    Questa volta non accetteremo che i nostri rapporti d’affetto vengano declassati e considerati “altre forme di convivenza”: se la politica non vuole darci il matrimonio ponendo il nostro paese in grave ritardo rispetto a tutti gli altri Stati europei, che almeno l’Istituto di Statistica ci consideri per quello che siamo: coppie, coppie di fatto.

    Per questo i cittadini di seguito firmatari chiedono al presidente dell’Istat Enrico Giovannini di

    – realizzare questionari adeguati che permettano di rilevare l’esatto numero delle coppie di fatto che si dichiarano tali, siano queste eterosessuali che omosessuali;

    – porre in essere tutte le attività preliminari necessarie a una corretta rilevazione di tale dato, in particolare attraverso un’adeguata formazione/informazione agli operatori coinvolti (rilevatori, addetti ai call center e al sito internet) e alla popolazione, lgbt e non.

  • Neanche con un fiore

  • Giovanardi, la storia e la matematica

    Carlo Giovanardi si disseta

    Carlo Giovanardi si disseta

    Eh sì qualche problema per Giovanardi, in storia e matermatica. Chissà se è mai stato rimandato a settembre?

    L’ho pubblicato su fuoriluogo, lo ripubblico qui.

    I numeri secondo Giovanardi

    Non c’è strada che porti alla pace che non sia la pace, l’intelligenza e la verità.
    Gandhi

    Chiariamo subito: i morti sulle strade sono una (fra le tante) tragedia nazionale. Però questo non significa che ogni mezzo sia lecito per affrontare il problema.

    Prendiamo, a puro titolo esemplificativo, il nostro Carlo Giovanardi, che dopo lo scandalo delle cifre truccate sui test antidroga sulle strade, continua imperterrito nell’opera di disinformazione terroristica: nel corso del programma di Raidue ‘Insieme sul Due’, intervistato a proposito delle stragi del sabato sera, Giovanardi ha infatto ricordato che oltre “250 mila persone hanno perso la vita (in 50 anni? ndr), un numero non lontano dalle perdite che l’Italia ha avuto nella prima Guerra Mondiale.” (fonte notiziario Aduc)

    Ecco: che il bilancio di circa 5000 morti l’anno sia un bilancio comunque tragico non c’e’ dubbio. Che questi siano tutti dovuti alla guida sotto effetti di sostanze ne dubitiamo un po’ di più. In effetti su questo ci viene in aiuto uno studio ACI-ISTAT che per il 2006 conta il 2% di incidenti (pur gravi) dovuti allo stato psico fisico del conducente (1,5% per alcol o sostanze psicotrope).

    Lo stato psico-fisico alterato del conducente, pur non rappresentando una percentuale elevata del totale dei casi (2%), va segnalato per la gravità degli eventi. Le cause principali che rientrano in tale categoria sono: l’ebbrezza da alcool (4.246 casi pari al 71% della categoria), il malore, l’ingestione di sostanze stupefacenti o psicotrope ed il sonno che con 1.586 casi pesano per il 26,4%.

    Comunque sia, 5000 morti l’anno sulle strade potrebbe essere un dato di per sè preoccupante. Invece no, Giovanardi ha bisogno di rincarare la dose, e spiega come questo numero sia “non lontano alle perdite che l’Italia ha avuto nella prima Guerra Mondiale”. Come dire: è come una guerra, e come sappiamo in guerra tutti i mezzi sono leciti, soprattutto quelli repressivi. Peccato che la storia ci dica (confrontate qui, qui e qui) che i morti italiani nel primo conflitto mondiale siano stati oltre 650.000 (che diventa il triplo di 250.000 se calcoliamo anche le vittime civili).

    Insomma pur di creare allarme, sociale e politico, si fa di tutto. Anche sparare cifre a caso. Se questo poi serve solo a pizzicare qualche ragazzino che si è fatto una canna la settimana prima, in fondo non è colpa di Giovanardi. E’ che ormai l’hanno abituato così…