• cannabis nuova ferrara

    Cannabis, un libro per riaprire il dibattito politico in Italia

    cannabis nuova ferraraCannabis, un libro per riaprire il dibattito politico in Italia
    Fiorentini ha raccolto in un volume gli studi e le leggi nei Paesi dove è libera. «I dati sono inequivocabili: in calo i giovani che ne fanno uso e i reati violenti»
    Davide Bonesi da la Nuova Ferrara del 27 febbraio 2018
    Il dibattito sulla cannabis è molto lontano dall’essersi placato e c’è chi fa di tutto per tenere alta l’attenzione sull’argomento. Fra questi da anni è impegnato Leonardo Fiorentini (consigliere comunale di Sel), che ha raccolto dati e leggi relativi alla situazione in tutto il mondo sull’uso della cannabis, pubblicati nel volume La cannabis fa bene alla politica (Reality Book), presentato per la prima volta oggi pomeriggio a Ferrara.In Europa sono noti i casi di Olanda e Portogallo, negli Usa sono sempre più numerosi gli Stati che stanno modificando le proprie leggi, poi ci sono l’Uruguay, da poco il Canada ed a breve la Nuova Zelanda. Insomma, non propriamente il terzo mondo. Ma sono i dati che emergono in questi Paesi a rafforzare la teoria di Fiorentini: «Laddove la cannabis è stata legalizzata – spiega -, per uso terapeutico in primo luogo ma anche per l’uso creativo, i risultati complessivi sono migliori rispetto ai Paesi dove vige un divieto. D’altronde, proprio dove è vietata si sa che reperirla è molto semplice, ma innesca problemi legati allo spaccio e alla violenza. L’esempio più importante arriva dagli Stati Uniti: studi effettuati nelle nazioni dove è stata legalizzata dimostrano che negli adolescenti – ovvero la categoria dove ci possono essere maggiori rischi di effetti negativi legati all’abuso – l’utilizzo è diminuito. Inoltre, negli Stati americani dove è legalizzata i reati violenti sono in calo del 15%, mentre proprio in California la chiusura dei dispensari (dov’era facile reperire cannabis per usi che non erano terapeutici) ha visto aumentare i reati». Negli Usa proprio in California c’è stata la prima legalizzazione per uso terapeutico ormai nel lontano 1996, da allora allargato in totale a 30 Stati. Colorado e Oregon i primi a legalizzare la vendita commerciale, nel 2014, numero salito attualmente a quota 9. Ma l’esempio più vicino a noi resta ovviamente l’Olanda, dove il dibattito è sempre aperto: «Dagli anni ’70 la cannabis è disponibile nei coffee shop, ma nel complesso è tollerata, non legalizzata. Negli anni ci sono stati tentativi dei governi che si sono alternati di restringere le aree per i turisti, fermo restando le distanze minime da scuole e altri luoghi sensibili. Questo è poi il principio valido in tutti i Paesi dov’è legalizzata ed anche in Italia tutte le proposte partono da questo presupposto necessario». Altro aspetto presente nel volume da Fiorentini è quello legato al dato in calo relativo alle morti per overdose nei Paesi dove è stato legalizzato l’uso creativo, «perché dove non si trovano gli oppiacei è facile che chi ha problemi di droga ne vada a cercare di più pesanti, tipo l’eroina».L’obiettivo del libro è facile da immaginare: «Premesso che questa presentazione nulla ha a che vedere con la campagna elettorale – risponde Fiorentini -, quello che conta per me è che di questo argomento si possa parlare liberamente nell’attuale dibattito pubblico. In fondo, in Canada la legalizzazione della cannabis è servita a Justin Trudeau per diventare primo ministro, mentre in Nuova Zelanda la fresca neo primo ministro, Jacinda Ardern, ha accettato di aprire alla legalizzazione. Insomma, è un tema che può valere tanto…». (d.b.)
  • Niente più divieti per palle di neve e soste nei parchi

    Niente più divieti per palle di neve e soste nei parchi
    La Nuova Ferrara del 30/11/2011 ed. Nazionale p. 12

    Via libera alle palle di neve e anche alle soste distesi nei parchi pubblici. Sono destinate a essere cancellate dal Regolamento di Polizia Urbana entrambe le normative – risalenti a 26 anni fa – e che avevano suscitato un piccolo dibattito cittadino. La giunta comunale infatti, nel corso della riunione di ieri , ha espresso l’intenzione di escludere sia il divieto di lanciare palle di neve sia di coricarsi nei luoghi erbosi o recintati. E’ stato preannunciato che saranno diversi gli articoli del Regolamento che verranno modificati a seguito delle osservazioni che perverranno in questi giorni dalle Circoscrizioni e dalle commissioni consiliari. Il nuovo Regolamento, che nei prossimi mesi sarà oggetto di presentazione e discussione anche in consiglio comunale, intende infatti essere il risultato di un percorso di lavoro partecipato.

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  • A Ferrara è vietato fare a palle di neve e stendersi sui prati

    A Ferrara è vietato fare a palle di neve e stendersi sui prati
    Le curiosità emerse durante la discussione del nuovo regolamento di polizia municipale alla Circoscrizione 1: Fiorentini scrive una lettera aperta al sindaco

    Da la Nuova Ferrara on line del 23 novembre 2011

    A Ferrara è vietato fare a palle di neve; e anche distendersi sull’erba nei parchi pubblici. E’ questa la denuncia di Leonardo Fiorentini, consigliere ecologista della Circoscrizione 1, che in sede di discussione del nuovo Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Ferrara ha deciso di presentare una serie di emendamenti poi approvati all’unanimità nella seduta di ieri.

    Ci sono un po’ di sorprese nel nuovo Regolamento di Polizia Urbana che ha avviato il suo iter istituzionale nei consigli di Circoscrizione. Fra queste il divieto di fare a palle di neve e quello di coricarsi nei parchi pubblici.

    Allora, Fiorentini ha scritto una lettera aperta al sindaco: eccola.

    Caro Signor Sindaco,

    chi le scrive ha avuto modo di esaminare in consiglio circoscrizionale l’aggiornamento del Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Ferrara che sarà presto oggetto di dibattito in aula consiliare. Questo regolamento, lo ricordo per chi legge, si prefigge di intervenire dettando regole di buon comportamento ai cittadini ferraresi, dalle più semplici e ovvie come “non gettare le cicche per terra” a quelle meno conosciute ma non meno importanti come lo sgombero dei marciapiedi in caso di nevicata.

    Fra queste norme però ce ne sono alcune, probabilmente eredità di un lontano passato, che non si fa fatica a giudicare superate, a volte antistoriche o addirittura insensate.

    La prima su cui mi preme portare l’attenzione sua e dei consiglieri comunali è la previsione dell’art. 7, comma 2, che vieta oltre al lancio di pietre, frutta “o qualunque altro oggetto o cosa che possa risultare di pregiudizio alle persone ed alle proprietà altrui” anche il lancio delle “palle di neve“. Ebbene sì, nella nostra città – ho scoperto con un certo stupore – è vietato lanciare palle di neve (la previsione fa già parte del regolamento in vigore, e probabilmente deriva direttamente dalla Repubblica Cisalpina). Si potrà dire che l’articolo non è mai stato applicato, che il buon senso dei nostri Vigili non porterà mai a multare i bambini che si tirano le palle di neve all’uscita da scuola, ma tanto è, il regolamento è chiaro: a Ferrara è vietato fare a palle di neve. Visto anche l’arrivo dell’inverno mi sono permesso di proporre una sobria e moderata modifica che punti a colpire solo chi “non fa buon uso” dello splendido regalo che è il poter giocare, e che in sostanze dica che “è vietato il lancio di palle di neve che cagioni molestia o pericolo alle persone, intralci la circolazione oppure danneggi la proprietà altrui“.

    La seconda previsione che trovo oggi fuori dalla storia è il divieto, previsto dall’articolo 31, comma 1, punto b di coricarsi nei luoghi erbosi dei giardini e parchi pubblici. Anche qui, non so quante multe siano state fatte in questi anni, ma resta la sorpresa di ritrovare vietato un comportamento che fa ormai parte dell’uso quotidiano dei nostri giardini (si pensi solo al Parco Urbano da aprile in poi), comportamento in astratto punito con una sanzione pecuniaria dal nostro Regolamento. Converrà anche lei che una tale norma, probabilmente concepita in tempi in cui le signore giravano con l’ombrellino per il sole e gli uomini con i pantaloni alla zuava, non sia attuale e attuabile nella società in cui viviamo e per come concepiamo oggi l’uso comunitario del verde pubblico. Per questo ho proposto anche qui un altro sobrio e moderato emendamento: vietare semplicemente il “calpestare o coricarsi nelle aiuole fiorite od in altro luogo segnalato da apposito cartello di divieto”.

    Possono sembrare questioni stupide – probabilmente lo sono di fronte ad altri ben più gravi problemi – ma a me paiono molto rilevanti, perché hanno a che fare con l’idea che abbiamo della nostra comunità locale. Io non credo che una comunità che vieta la battaglia con le palle di neve, o l’oziare distesi su un prato sia una comunità che possa dirsi felice, o almeno che voglia puntare ad esserlo.

    Ma non c’è solo questo. Ho presentato anche altri emendamenti con lo spirito di adeguare il regolamento alla città che abbiamo costruito in questi anni: come è possibile che la città dei Buskers impedisca ai suonatori di strada di fermarsi per più di 15 minuti in un luogo, o che la città delle biciclette vieti giustamente una serie di consuetudini di parcheggio delle bici, ma senza spiegare al cittadino dove e come parcheggiare correttamente?

    Non mi pare qui il caso di continuare con gli altri emendamenti proposti, discussi e approvati dal Consiglio della Circoscrizione 1 anche se mi preme sottolineare il costruttivo, e come sempre attento, lavoro fatto in consiglio. Volevo portare la sua attenzione, e quella dei nostri concittadini, su questo passaggio istituzionale perché spero che lei e il Consiglio Comunale possiate riflettere, anche ascoltando i cittadini, sul senso da dare alle norme sul comune vivere civile che state per discutere e approvare in Consiglio Comunale.

  • La quasi inutile guerra alle droghe

    La quasi inutile guerra alle droghe
    La Nuova Ferrara del 07/07/2011 ed. Nazionale p. 13

    Il libro “Dopo la guerra alla droga. Un piano per la regolamentazione legale delle droghe”, edito da Eds, presentato ieri da Melbook Store, realizzato dalla fondazione britannica Transform, segue alla denuncia da parte di studiosi inglesi del fallimento della War on drugs. Elencandone i danni sanitari, sociali, culturali ed ambientali, li segnala all’Onu affinchè cambi subito e radicalmente la politica sulle droghe. Lo hanno ribadito concordemente sia Giuseppe Bortone responsabile tossicodipendenze Cgil, sia Franco Corleone, segretario Forum droghe, con Leonardo Fiorentini responsabile Società della Ragione. «Non è possibile considerare il problema generalizzando – ha esordito il sindacalista – equiparando cioè ogni sostanza e ogni tipo di consumatore, arrivando fino al licenziamento. Lo studio inglese cerca una normativa differenziata ma il nostro Stato da un lato è latitante e dall’altro è invasivo». Corleone ha poi criticato soprattutto i vertici italiani rappresentati da Giovanardi e Serpelloni da cinque anni impegnati a contrastare il fenomeno, senza ottenere risultati. «Il dibattito sulla politica delle droghe – ha dichiarato Corleone – sembra assente. Si parla invece della giustizia e del carcere, questioni che nel nostro funzionamento sono condizionati da procedimenti di repressione verso i consumatori e i piccoli spacciatori, che rappresentano oltre la netà della popolazione dei detenuti, invece di puntare ai grandi trafficanti. Noi invece riteniamo con gli studiosi inglesi diverse regolamentazioni come la vendita di cannabis in di altre sostanze in farmacia con ricette mediche. (m.g.)

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  • Nucleare, un brindisi per fermarlo

    Nucleare, un brindisi per fermarlo
    A mezzanotte festeggiata la Cassazione: «Bocciati i trucchetti del governo»

    La Nuova Ferrara del 03/06/2011 ed. Nazionale p. 15

    Lunedì a mezzanotte il mancato scippo del referendum sul nucleare è stato festaggiato con un brindisi a in piazza Municipale. Via mail il comitato referendario antinucleare di Ferrara ha dato appuntamento sotto lo Scalone per stappare lo spumante in omaggio alla sentenza della Cassazione che ha cassato i «trucchetti del governo» per disinnescare la mina referendaria mettendo momentaneamente tra parentesi la costruzione delle centrali nucleari: «La Cassazione censura l’arroganza del governo e riconsegna nelle mani dei cittadini il diritto di decidere del proprio futuro».
    Ma per i referendari del nucleare, dell’acqua pubblica e del legittimo impedimento sarà vera festa solo se il 12-13 giugno andrà a votare il 50% degli elettori. «Adesso – dice Sergio Golinelli – dobbiamo intensificare la comunicazione diretta, parlare alle persone dell’importanza di questo voto, attaccare i manifesti. Se passano i referendum contro la privatizzazione dell’acqua e contro il nucleare uscirà anche un’idea di società diversa, che dice no alla gestione e fini economici di beni fondamentali come l’acqua». Per Leonardo Fiorentini, pure lui in piazza per il brindisi di mezzanotte, va sfruttato al meglio anche internet: «Sulla rete il tam-tam funziona abbastanza bene. Invito tutti a vedere il video “come vendere la mamma” su forum.ferrara.it/acqua e a cliccare anche su forum.ferrara.it/antinucleare per far circolare idee e informazioni. Dobbiamo usare tutti gli strumenti a disposizione perchè finora sulle tv si è fatto di tutto per nascondere questo appuntamento».
    C’è anche chi attiva gruppi aperti su Facebook: Massimo Ovani prova a organizzare volantinaggi nei mercati di Comacchio e dintorni possibilmente con tute bianche e maschere antigas.
    «Non bisogna dimenticare – dice Massimiliano Fiorillo, segretario provinciale dell’Italia dei valori – che se gli italiani potranno esprimersi contro la follia del nucleare e la legge sul legittimo impedimento è grazie al nostro partito che, solo contro tutti, nell’estate scorsa ha raccolto oltre due milioni di firme. Ma ora avanti tutti insieme per convincere la gente a recarsi alle urne e votare 4 sì».
    Per 4 sì è anche il Pd: «Serve un voto per garantire un futuro ecosostenibile al nostro paese e per non condizionare la vita delle generazioni future» afferma il segretario provinciale Paolo Calvano, che sottolinea un fenomeno: «Si sta creando una situazione strana: il Pdl dà liberta di voto su nucleare e acqua, la Lega è indecisa sul dà farsi. Chi ha messo in campo queste leggi oggi non si sente in condizioni di difenderle. Questo dovrebbe stimolare tutti i cittadini, di destra e di sinistra, ad andare a votare per esprimere la loro opinione».
    Calvano registra anche la Chiesa invita ad andare a votare per i due referendum sull’acqua: «Siamo in presenza di uno schieramento praticamente universale: credo che l’appello al voto e al sì sia davvero pieno di buon senso». Il Pd organizzera iniziative dove in questi giorni sono in corso le feste di partito (Copparo, Codigoro, Monestirolo) senza trascurare mercati e porta a porta. Il circolo Pd di Pontelagoscuro distribuirà materiale informativo sui 4 sì al mercato del venerdì e domenica 5.

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  • «La verità è che si lotta per il petrolio»

    La Nuova Ferrara del 21/03/2011 ed. Nazionale p. 7

    «La verità è che si lotta per il petrolio»
    Sulla guerra in Libia i ferraresi hanno le idee molto chiare – LA CRISI I pareri dei cittadini dopo le prime bombe

    Il sole e la bella stagione che ieri mattina hanno accolto i ferraresi sono stati guastati dalle tragiche notizie in arrivo dall’altra sponda del Mediterraneo. Venti di guerra soffiano sempre più forte dal deserto libico e quella che sembrava la “primavera” di un popolo oppresso da 40 anni di feroce dittatura si sta trasformando, giorno dopo giorno, in una cruenta e terribile guerra civile. Ora arrivano anche le “bombe umanitarie” su mandato dell’Onu che, almeno nelle intenzioni della comunità internazionale, dovrebbero fermare la tremenda rappresaglia di Gheddafi sulle popolazioni della Cirenaica.
    Un intervento annunciato da settimante che arriva tardi e lascia numerosi dubbi anche tra i ferraresi.
    «La guerra non è mai una soluzione e poi sento puzza di petrolio: i discorsi di Sarkozy e soci non mi convincono», spiega Antonio Maccanti. Gli fa eco Alessandra Schiavi: «Sono una pacifista convinta, anche se non ho alcuna simpatia per Gheddafi penso che la via diplomatica sarebbe stata una scelta migliore». Sono solo alcune delle voci raccolte dalla Nuova nella piazza cittadina: unanime è la condanna degli intervistati verso il sanguinario regime libico ma nessuno si fa illusioni sull’intervento militare occidentale. Non mancano le preoccupazioni per la posizione del nostro Paese: il governo ha offerto appoggio logistico e militare alla coalizione ma non ha ancora liquidato il trattato di amicizia siglato con il raìs di Tripoli nel 2008. «La nostra posizione internazionale è troppo ambigua: Berlusconi doveva rompere subito i rapporti con Gheddafi», denuncia la giovane studentessa Melodie Fornasier. Opinione condivisa anche da Andrea Pavanello che ricorda i complessi e controversi rapporti economici tra Italia e Libia, mentre la sua amica Irene Zappaterra accusa: «Ora i media tessono le lodi dell’intervento umanitario in Libia, perchè non hanno richiesto con la stessa attenzione un’azione umanitaria in Giappone?». «Prima baciano l’anello di Gheddafi, poi lo bombardano, la verità è che vogliono solo il petrolio: chi prima arriva meglio alloggia», commenta disillusa Alice Balboni. E la politica ferrarese che dice? Alessandro Bratti, deputato del Pd che si era astenuto sul famigerato trattato italo – libico, non nasconde le forti perplessità verso la soluzione militare: «La situazione è drammatica, penso che si sarebbe potuta evitare isolando economicamente e diplomaticamente Gheddafi anziché sdoganarlo con trattati di amicizia». Un opinione condivisa anche dall’ecologista Leonardo Fiorentini, che non ha mai fatto mistero del suo pacifismo: «L’Italia doveva muoversi prima per aiutare concretamente i civili ma il governo è rimasto a guardare».
    Intanto a tutti gli effetti la base aeronautica di Poggio Renatico è già coinvolta nelle operazioni: iL Cofa/Caoc5, infatti, – confermava anche ieri il generale Fabio Mini, ex capo di stato maggiore Nato per il Sud Europa, ha «il controllo delle linee aere avanzate», in pratica del traffico degli aerei militari.

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  • L’abbraccio contro il nucleare

    La Nuova Ferrara del 21/03/2011 , articolo di DAVIDE NANNI ed. Nazionale p. 7

    L’abbraccio contro il nucleare
    Centinaia di persone intorno al Castello per protestare e sensibilizzare

    Un grande “abbraccio antinucleare” ha cinto ieri mattina il Castello estense. L’iniziativa, promossa dal neonato Coordinamento referendario antinucleare di Ferrara, ha visto un vero successo in termini di partecipazione, complice la primavera che sembra aver baciato in anticipo la nostra città.
    «Abbiamo riscontrato un’adesione straordinaria nella società civile. Al di là delle opinioni politiche il rischio nucleare è reale non solo per l’Italia: la tragedia giapponese ha riportato l’argomento sulle prime pagine dei giornali purtroppo», spiega la coordinatrice Maria Teresa Pistocchi. «Ora ci impegneremo perchè l’attenzione su questo tema rimanga alta a prescindere dall’ondata emotiva suscitata dalla tragedia di Fukushima – promette Pistocchi – perchè il nucleare non è mai sicuro, soprattutto in un Paese ad alta sismicità qual è il nostro». L’impegno degli organizzatori, che da mesi si battono per fermare il ritorno dell’energia nucleare in Italia, è stato premiato dalla calorosa risposta della piazza: tanti cittadini, incuriositi dal variopinto girotondo, si sono avvicinati dimostrando la propria adesione alla causa. Il 12 giugno gli italiani saranno chiamati a decidere sul futuro del nucleare italiano con un referendum: se vince il “Sì”, come auspicato dai manifestanti, il programma nucleare voluto dal governo subirà un pesante stop. Gli organizzatori non hanno dubbi: «Sarà una grande prova di democrazia: i cittadini saranno chiamati a scegliere non solo sulla politica energetica del nostro Paese ma anche sulla qualità del nostro futuro». Non mancano le polemiche verso l’atteggiamento ondivago tenuto da governo su questo delicatissimo argomento: «Il ministro Prestigiacomo dovrebbe smettere di cambiare idea a seconda dei sondaggi elettorali e dimettersi: stanno giocando con la salute dei cittadini», taglia corto Leonardo Fiorentini (Verdi) da sempre schierato contro il nucleare. «Tornare ora al nucleare non ha senso: è triste ripeterlo avendo alla mente le tragiche immagini che vengono dal Giappone ma non dimentichiamo che gli italiani avevano già detto no all’atomo vent’anni or sono», gli fa eco l’on. Alessandro Bratti (Pd). Entrambi denunciano i gravi tagli del governo alle energie rinnovabili e la posizione ambigua sul nucleare stesso: «Spiace che si debba sempre attendere una tragedia prima di ragionare su determinate scelte energetiche: il nucleare non è sicuro né economico, sarebbe ora di investire seriamente su fonti pulite e rinnovabili».

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  • Il Verde Fiorentini: pronto a ripiantumare con la vanga

    Il Verde Fiorentini: pronto a ripiantumare con la vanga
    La Nuova Ferrara del 11/08/2010 ed. Nazionale p. 12

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    La frase ‘alberi da abbattere’ ha fatto immediatamente sollevare le antenne all’ambientalista Leonardo Fiorentini, presidente del Gruppo consiliare Verdi Per La Pace della Circoscrizione 1. A preoccuparlo è l’assenza di qualsiasi accenno, nel programma del Comune, di un piano di sostituzione delle piante rimosse. E, ricordando di non avere esitato già una volta a munirsi di vanga per dare il buon esempio, insieme alla sua interpellanza ‘allega’ la proposta di uno scambio: i soldi dei gettoni circoscrizionali per piantumare nuovi alberi.
    «Ferrara non ha certo il problema della carenza di alberi e piante – replica l’assessore Modonesi. Solo nel territorio di proprietà comunale ne sono stati censiti 48mila e in ogni caso l’intervento programmato – e di normale manutenzione – non è destinato a incidere negativamente sul ‘polmone verde’ cittadino. Le piante abbattute saranno sostituite, anche se magari non sorgeranno esattamente nel punto dove erano state rimosse. Ricordo anche che il Comune ha aderito all’iniziativa della Bnl, che all’apertura delle nuova filiale ha proposto di piantare un albero per ogni correntista: da quel che mi risulta si è arrivati già a quota 400, dunque il ‘bilancio’ del verde cittadino alla fine sarà di segno positivo». Modonesi infine si dichiara un po’ stupito dell’intervento di Fiorentini: «All’inizio dell’anno l’amministrazione ha provveduto a inviare a tutte le Circoscrizioni sia l’elenco delle potature (ne sono state fatte 3000), che degli abbattimenti. E si tratta, lo ribadisco, di un’attività assolutamente ordinaria di normale manutenzione del verde pubblico».

  • Tra manifesti e web Sorrisi e strategie per catturare i voti

    Scarica l’articolo di MARCELLO PRADARELLI su la Nuova Ferrara del 16/03/2010: nuova_16032010.pdf

  • L’acqua pubblica piace anche sul Listone

    Il Comitato contro la privatizzazione ha manifestato alla fontanella di piazza: va cambiato anche lo Statuto municipale. Volantini a ruba e tante domande in vista del referendum. Mercoledì match comunale.

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  • Fiorentini (Verdi-Sel) si presenta alle elezioni piantando un albero

    Fiorentini (Verdi-Sel) si presenta alle elezioni piantando un albero

    La Nuova Ferrara del 14/03/2010 ed. Nazionale p. 14

    Leonardo Fiorentini, candidato nella lista Idee Verdi-Sel della provincia di Ferrara per le elezioni regionali, ha apertto la propria campagna elettorale con una vanga in mano e del fertilizzante.
    Ha infatti piantando un albero nei Giardini di Viale XXV aprile all’incrocio con via Bagaro, come gesto simbolico di rispetto all’ambiente. La piantumazione di un Prunus cerasifera “Pissardi”, secondo le intenzioni di Fiorentini, compenserà le emissioni di CO2 prodotte dalla campagna elettorale. Fiorentini era accompagnato da alcuni esponenti dei Verdi.

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  • Sahid Belamel, morto nell’indifferenza generale

  • Il 28 febbraio si fa il bis con il blocco padano

    Ferrara aderisce alla proposta lanciata dai sindaci metropolitani. Fiorentini, presidente del gruppo dei Verdi nella Circoscrizione 1, ha presentato ieri un’interrogazione in merito allo stato della qualità dell’aria e alla posizione del Comune di Ferrara nei confronti della proposta dei Sindaci di Milano e Torino di un blocco del traffico in tutta l’area padana il prossimo 28 febbraio. «Si tratta di una presa di coscienza importante – commenta il consigliere ecologista – del problema della qualità dell’aria in tutta l’area padana e di come le soluzioni non possano che essere prese collettivamente ed in modo coordinato». Fiorentini chiede anche all’amministrazione comunale quali interventi intenda compiere per salvaguardare maggiormente la qualità dell’aria.
    Scarica l’articolo de La Nuova Ferrara del 19 febbraio 2010: scarica in formato pdf.

  • delle distrazioni…