• Giovanardi ci costa 10 miliardi l’anno

    giovanardiCerto non c’è solo lui, ma il proibizionismo in Italia costa 10 miliardi l’anno tra spese per la repressione (2 miliardi) e mancati introiti fiscali di un mercato legalizzato (8 miliardi).

    La ricerca di Marco Rossi, Università La Sapienza, da Fuoriluogo.it:

    Recenti contributi teorici sostengono la superiorità degli strumenti fiscali nel contenere il consumo di droghe rispetto all’applicazione di una normativa proibizionista. In Italia il consumo di tabacchi ed alcolici è appunto scoraggiato tramite l’imposizione di una elevata tassazione. Questo lavoro di Marco Rossi dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” stima quale sarebbe stata l’implicazione fiscale per l’erario nazionale se nel periodo 2000-05 il mercato delle droghe fosse stato regolato come quello dei tabacchi. Le stime dello studio suggeriscono un beneficio fiscale annuale di quasi 10 miliardi euro (quasi 60 in totale). In particolare, l’erario risparmierebbe circa 2 miliardi all’anno di spese per l’applicazione della normativa proibizionista (polizia, magistratura, carceri), ed incasserebbe circa 8 miliardi all’anno dalle imposte sulle vendite (5,5 dalla sola cannabis).

  • Guerriglieri

    Il Ministro Brunetta sostiene che gli studenti dell’Onda sono dei “guerriglieri, e verranno trattati come guerriglieri”.
    tiananmensquarejune51989

    Da Anonimo italiano

  • Della memoria collettiva

    A Roma alla Sapienza si doveva tenere un incontro sugli anni di piombo, ospite Valerio Morucci.

    E’ stato annullato.

    Questo il commento di Luigi Manconi, da Repubblica:

    E’ stato un errore annullare il dibattito con Valerio Morucci: l’Universita’ e’ il luogo piu’ adatto, pure se non il solo, al confronto su quei temi, sugli anni di piombo con chi, scontata la pena e fatta un’aspra autocritica sul suo passato, ha avuto responsabilita’ in fatti di terrorismo. E’ l’opinione del sociologo e docente universitario, Luigi Manconi, per il quale “l’Universita’ luogo scientifico, di ricerca e conoscenza ha bisogno di testimoni di quegli anni e di quel fenomeno proprio per la sua missione di conoscenza”. Senza entrare nel merito delle affermazioni del Rettore dell’Ateneo romano, Luigi Frati, “lo facciano a via Fani” e “partecipero’ al dibattito con Morucci”, il sociologo del Pd precisa, “non e’ una ‘lezione’, come erroneamente si pensa, ma un dibattito a piu’ voci per cui l’opinione di Morucci si confronta con l’opinione di altri e poi – conclude l’ex-sottosegretario alla Giustizia – gli studenti sono maggiorenni, in grado di comprendere: e’ stato per questo un errore annullare un confronto sulla memoria storica del nostro Paese”.

    Che a ormai a 30 anni dai fatti non si possa discutere, in ambito universitario, con un testimone (colpevole) di quegli eventi lo trovo piuttosto stupido. Che si preferisca l’oblio e la rimozione (o una mera celebrazione delle vittime) rispetto all’ascolto delle motivazioni (errate) che hanno portato parte (minima, ma consistente nei numeri) di una generazione a intraprendere la lotta armata nel nostro paese lo trovo pericoloso.

    Perchè non sapere (o volere) distinguere fra il desiderio di riscrivere la storia (che è sempre una tentazione per qualcuno) e quello di comprendere (e non condividere) di intere generazioni che non hanno vissuto quegli anni o che – come me – li hanno vissuti con vaghi ed enigmatici ricordi di posti di blocco e dirette televisive, è un errore imperdonabile. Soprattutto se a commetterlo è chi deve insegnare e aiutare a costruire una memoria collettiva.

    NB: Morucci ha rinnegato la lotta armata, ha scontato la propria pena e non mi risulta abbia recentemente rivendicato la giustezza dei propri piani criminali… A differenza a puro titolo di esempio di Licio Gelli…

  • E’ bello sapere che…

    sapienza corriereE’ bello sapere che in rete c’e’ qualcuno che la pensa più o meno come te e che ha voglia di sbattersi per scrivere due righe con senso compiuto. Grazie all’anonimo-italiano per il testo di questa lettera aperta al rettore de la Sapienza sulla notizia clou di giornata. Copiato, incollato ed inviato, con qualche emendamento, ma insignificante… Quasi quasi mi ricredo sul web 2.0…

  • Ratzinger vs Galileo

    galileoNon c’e’ bisogno di spiegare per chi tifo nella querelle aperta da alcuni docenti dell’Università di Roma per la prossima visita del Papa. Non mi viene troppo difficile stare dalla parte di chi a suo modo onora la memoria di Galileo Galilei, anche solo per poter citare la geniale “Io qui direi quello che intesi da persona ecclesistica costituito in eminentissimo grado cioè l’intenzione dello Spirito Santo essere di insegnarci come si vadia al cielo, e non come vadia il Cielo. (dalla lettera Alla Granduchessa madre Cristina di Lorena)“. E anche il “ricordo” di Lorenzo (grazie a Spartaco libero)…

    Poi, detto fra noi (e dando un po’ ragione a Luca De Biase), Papa Ratzinger dice e fa cose ben peggiori che visitare un’Università…