Scelte di campo
Almeno adesso i romanisti sanno chi non votare!
Ma chi ci dice che a Roma in Tribunale ci fosse la “prescritta documentazione”?
Ma chi ci dice che a Roma in Tribunale ci fosse la “prescritta documentazione”?
Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, candidato ecologista nella lista SEL-Idee Verdi
Non c’era bisogno dell’inverecondo esempio di venerdì sera per rendere evidente a tutti come il Governo Berlusconi pieghi le leggi alle proprie esigenze. Che siano quelle di mangiarsi un panino, o forse di cambiare le liste (già sottoscritte?) all’ultimo minuto, la maggioranza ieri ha però inferto una ferita insanabile alla correttezza formale, e sostanziale, del processo democratico delle elezioni. Ha infatti deciso di interpretare a sua immagine e somiglianza, ed in modo particolarmente estensivo, norme e disposizioni che altri hanno sempre seguito con rispetto e tanta attenzione. Se già la giurisprudenza dava come forse superabili alcune delle pur rilevanti mancanze nelle autenticazioni delle firme del listino di Formigoni, trovo particolarmente grave l’interpretazione (rigorosamente con il “senno” del poi) che nella volontà del Governo vorrebbe rendere possibile il presentare la lista del PDL a Roma. Nessun verbale ci può infatti dire se la “prescritta documentazione” fosse presente entro le 12 di sabato al Tribunale di Roma. Anzi, qualche dubbio ci viene dalle stesse, contraddittorie, dichiarazioni dei delegati PDL. Mi auguro che almeno la magistratura amministrativa laziale possa trovare il coraggio di decidere nel rispetto di coloro che le norme, simpatiche o antipatiche che siano, le seguono quotidianamente.
Leonardo Fiorentini
candidato ecologista nella lista SEL-Idee Verdi
Ma chi ci dice che a Roma in Tribunale ci fosse la “prescritta documentazione”?
Non c’era bisogno dell’inverecondo esempio di venerdì sera per rendere evidente a tutti come il Governo Berlusconi pieghi le leggi alle proprie esigenze. Che siano quelle di mangiarsi un panino, o forse di cambiare le liste (già sottoscritte?) all’ultimo minuto, la maggioranza ieri ha però inferto una ferita insanabile alla correttezza formale, e sostanziale, del processo democratico delle elezioni. Ha infatti deciso di interpretare a sua immagine e somiglianza, ed in modo particolarmente estensivo, norme e disposizioni che altri hanno sempre seguito con rispetto e tanta attenzione. Se già la giurisprudenza dava come forse superabili alcune delle pur rilevanti mancanze nelle autenticazioni delle firme del listino di Formigoni, trovo particolarmente grave l’interpretazione (rigorosamente con il “senno” del poi) che nella volontà del Governo vorrebbe rendere possibile il presentare la lista del PDL a Roma. Nessun verbale ci può infatti dire se la “prescritta documentazione” fosse presente entro le 12 di sabato al Tribunale di Roma. Anzi, qualche dubbio ci viene dalle stesse, contraddittorie, dichiarazioni dei delegati PDL. Mi auguro che almeno la magistratura amministrativa laziale possa trovare il coraggio di decidere nel rispetto di coloro che le norme, simpatiche o antipatiche che siano, le seguono quotidianamente.
Cartoline spolverate
Da fb.
Colpi di testa alla romana
Mentre gli ultrà della Lazio provano a farsi giustizia (maddechè?), mentre quelli del Napoli organizzano spedizioni punitive in furgone, mentre quelli di Fiorentina e Roma si prendono allegramente a legnate, che fa la Federcalcio? Decide di punire i giocatori che bestemmianoe quelli che scrivono qualcosa sotto la maglietta. Nel giorno della sentenza Raciti, la trave gronda sangue, però la pagliuzza dà un po’ fastidio all’occhio e allora è meglio occuparsi della pagliuzza (per la trave, hai visto mai, servirebbero coraggio e chiarezza d’idee).
Così Maurizio Crosetti commenta la geniale idea della Federcalcio di allargare la prova televisiva alla bestemmia. Figuratevi che la FIGC evidentemente immaginandosi di dover procedere alla lettura delle labbra, differisce addirittura il termine per i deferimenti:
Per dare modo alla Procura di acquisire la documentazione e certificare il contenuto di eventuali deferimenti, saranno allungati di quattro ore i tempi per l’acquisizione della prova Tv: il termine non sarà più le ore 12 del giorno feriale successivo alla partita, ma le ore 16 .
Nel frattempo tifosi possono assaltare centri di allenamento manco fossero ambasciate italiane a teheran.
Così Gramellini oggi sulla stampa commenta il caso Lazio:
È bastato che i tifosi della Lazio minacciassero da tutte le radio private di non votare più la Polverini alle Regionali perché la politica si mobilitasse con una rapidità che altrimenti le è ignota. Da Alemanno a Storace fino all’entourage del presidente Fini, l’intera destra romana ha esercitato pressioni sull’allenatore Reja per convincerlo a rompere il contratto con l’Hajduk Spalato e accorrere al capezzale della squadra malata, dato che «è inaccettabile che la Lazio vada in serie B», come ha dichiarato il sindaco laziale di Roma.
Inaccettabile, capito? Alla faccia dei sindaci delle altre città italiane, che le retrocessioni le hanno sempre accettate, e pure i fallimenti. Inaccettabile per motivi di ordine pubblico, ebbe a riconoscere anni fa Berlusconi, e adesso elettorale. Che si sappia, dunque: con i nemici dello Stato non si tratta, ma con i tifosi che minacciano di non andare a votare sì. Preso atto del potere formidabile della lobby capitolina, come cittadini non resta che augurarci che i tifosi della Lazio abbiano a cuore anche gli ospedali, le scuole, il lavoro. Il giorno che si lamenteranno di quello, e non solo del loro presidente Lotito, forse i politici si batteranno per darci finalmente un Paese, oltre che un allenatore, migliore.
Se questo è lo stato della democrazia, e lo è, mi viene un pensiero che non condivido: evviva il suffragio universale, una testa un voto, ma a patto che dentro la testa ci sia qualcosa.
Beh, i colpi di testa li fanno a Roma, qui a Ferrara si sente solo il rimbombo del vuoto delle teste…
Notizie del giorno
Beh, sarà un effetto ottico, ma almeno è divertente. E in questi giorni un minimo di speranza, almeno negli omini verdi (non i leghisti), me la concederete… E’ la notizia del giorno, mentre Prodi pare abbia deciso di presentarsi anche al Senato. Almeno finalmente sapremo se e chi farà cadere il Governo. Non solo a Ferrara si bisticcia per l’arredo urbano: a Milano Sgarbi urla contro le nuove panchine di Piazza Duomo. Donadoni invece ha deciso di prendere a sculacciate Totti e Nesta: come dargli torto? Infine mentre Formigoni rivede al ribasso la legge sull’aborto, almeno una buona notizia dal Tar del Lazio (che di solito non brilla per essere progressista): non fa niente di rivoluzionario, ma almeno rinvia la questione della diagnosi pre-impianto alla Consulta.
Due piccioni con una fava
Lotito si vanta ogni domenica di essere l’uomo nuovo del calcio, portatore di integrità in un mondo che ha messo a nudo recentemente la propria ipocrisia. Qualche anno fa voleva i 3 punti con il Bologna (e ci riuscì), più recentemente ha intavolato la trattativa per Ledesma proprio in occasione dell’incontro con il Lecce. Che dire, due piccioni con una fava.