• Una porcata al quadrato

    Enrico LettaIl Porcellum rivisto dal governo Letta. Ovvero una porcata al quadrato.

    “Quattro sono le chiavi di volta del provvedimento, che incidono su altrettanti punti critici del Porcellum. Il primo. L’introduzione di una soglia minima di accesso al premio di maggioranza, finora non prevista, e quella allo studio sarebbe del 40 per cento. Il secondo. L’innalzamento della soglia di sbarramento per accadere al Parlamento. Finora alla Camera è pari al 4 per cento, elevando l’asticella per esempio al 5 o al 6 per cento si eviterebbe il rischio che forze minori se non minuscole possano varcare la soglia di Montecitorio e Palazzo Madama. Quindi, la riduzione delle dimensioni delle attuali circoscrizioni elettorali. La conseguenza di quest’ultimo apparente tecnicismo sta nel fatto che si creerebbe un ulteriore sbarramento di fatto: il numero degli eletti per circoscrizione si ridurrebbe, intaccando la quota riservata ai cosiddetti resti, dunque alle forze minori. Un quarto e ultimo “ritocco” riguarda il premio di maggioranza al Senato, che tornerebbe ad essere distribuito su scala nazionale anziché regionale, come per la Camera, archiviando l’handicap che nelle ultime legislature ha reso più inconsistenti le maggioranze a Palazzo Madama.”

    http://www.repubblica.it/politica/2013/07/29/news/legge_elettorale_piano_governo-63899667/

  • Mi son perso qualcosa?

    E anche la residua preferenza unica venne poco dopo cassata a furor di popolo.

    Giovanni Sartori scrive sul Corriere della Sera un intervento in parte condivisibile, in altre come questa sopra, completamente incomprensibile e addirittura favorevole alle preferenze multiple. Che, forse è bene precisarlo, non servivano solo a fare “accordi tra «cordate» di aspiranti atte a pacificarle (le correnti)” ma anche e soprattutto a controllare mafiosamente il voto.

    Comunque, tornando al punto precedente: io non ricordo popoli furenti contro la preferenza unica, mentre ricordo un ministro per le riforme, un parlamento succube di una maggioranza che aveva paura di perdere le elezioni, e una legge porcata a pochi mesi dal voto.

    Voi?

  • Nella botte piccola c’è il vino buono…

    Squadernando la classifica dei partiti, poi, si capisce perché i parlamentari del Pdl siano stati tra i pochi ad aver votato contro la proposta del radicale Marco Cappato, che costringerà nel futuro prossimo venturo le istituzioni a una maggiore trasparenza: se gli euroscettici della Lega non hanno rivali, grazie a un tasso di assenze medio del 43 per cento, i ‘virtuosi’ sono i Verdi, quelli di Sinistra democratica, i comunisti del Pdci e quelli di Rifondazione. Deputati diligenti che, a causa dello sbarramento al 4 per cento voluto da Berlusconi e Veltroni, alla tornata elettorale del 6 giugno rischiano il posto. A vantaggio di An, Forza Italia e Pd, partiti infarciti di fannulloni con percentuali di assenza che in qualche caso superano il 70 per cento.

    Dedicato a chi pensa che certe forze politiche siano troppo piccole per essere rappresentate all’Europarlamento.

  • semplificazioni

    Che il Pd si preoccupi di “semplificare” il Parlamento Europeo fa davvero sorridere dato che non si sa ancora in quale gruppo andranno i loro eletti ed è a oggi molto probabile che alla fine si divideranno di nuovo in due gruppi. Tanto per “semplificare”.

    Così Barbara a nome dei Verdi di Ferrara commenta l’ultimo accordino per far sopravvivere il PD.

    Anche per questo aderisco alla catena lanciata da Alessandro Ronchi:

    Per arrestare l’emorragia di voti che potrebbe avere il PD alle elezioni europee Veltroni si è fatto promotore di una proposta che inserisca uno sbarramento del 4%, che è tarato ad hoc per i partiti suoi concorrenti.

    Per contrastare questa iniziativa antidemocratica aderite ai gruppi su Facebook (il gruppo e la causa) e partecipate alla catena di blog, segnalandoci il link al vostro articolo (dove dovrete copiare questi link) che inseriremo in una lista qui:

    Alessandro Ronchi
    Baseverde
    Per la democrazia
    Verdi Emilia Romagna
    Verdi Forlì-Cesena
    Contro l’inciucio PD PDL sulla legge elettorale europee
    Informazione senza filtro

  • Il vero buco nero (della democrazia)

    Per un attimo vorrei che accontonaste il fatto che chi scrive milita in un partito che solo nei sogni ha superato la soglia del 5% in Italia.

    Vorrei che ragionaste un po’ con me sul significato delle elezioni europee: esse sono elezioni che, a differenza di quelle politiche o amministrative non devono garantire sia la rappresentanza che la governabilità. La commissione europea è infatti nominata dai Governi nazionali, il Parlamento Europeo ha solo funzione di rappresentanza e di indirizzo. Per capirci meglio vale la pena segnalare che addirittura la patria del maggioritario, la Gran Bretagna, ha introdotto nel ’98 il metodo proporzionale (senza sbarramento mi pare) per le elezioni del PE.

    Quindi a cosa serve mettere uno sbarramento al 5% (più alto che alle politiche)? A nulla perchè, allo stato attuale, l’unico effetto è quello di estromettere milioni di persone dall’essere rappresentate in europa. Peraltro in un momento in cui l’istituzione europea più che una risorsa e una prospettiva da perseguire è diventata, agli occhi di molti italiani, un pericolo. Direi quindi che si tratta di un geniale (e machiavellico) provvedimento, degno di questo sinistro governo: un buco nero in cui finiranno milioni di voti alla faccia della democrazia rappresentativa.

    E cosa dire dell’abolizione della preferenza? Vi ricordate i tanti “bisogna riavvicinare i cittadini alla politica”, “basta con gli eletti decisi dalle segreterie partitiche”? Eccoci qua, una volti giunti al successivo nodo da sciogliere, pronti a eliminare le preferenze pure dalle elezioni europee.

    Vergogna, roba da referendum. Questa sì.

    L. ELETTORALE: RONCHI, ACCORDO PER EUROPEE SU SOGLIA 5%
    Nel corso del vertice a Palazzo Grazioli si e’ discusso anche di legge elettorale per le europee e su questo si e’ trovato “un accordo sinergico, di tutti, sulla proposta che e’ gia’ stata presentata in Parlamento che prevede lo sbarramento al 5 per cento e senza preferenze”. Lo ha reso noto Andrea Ronchi (An) lasciando palazzo Grazioli al termine del vertice sul federalismo fiscale. Per riformare la legge elettorale europea “si partira’ dalle proposte presentate in Parlamento”. Quindi, non ci sara’ una proposta del governo? “Non serve”. Cosi’ Roberto Calderoli ha risposto ai giornalisti al termine del vertice a palazzo Grazioli sul federalismo fiscale nel quale si e’ parlato anche di riforma elettorale europea. “La proposta governativa – ha spiegato il ministro per la Semplificazione legislativa – voleva essere di stimolo. Ma visto che le proposte in Parlamento erano vicine o similari a quella governativa e visto che la Commissione competente era in grado di partire subito da quelle proposte, allora si partira’ da quelle”.

  • legge elettorale per le europee

    PE

    PE

    Sia chiaro. La legge elettorale per le elezioni europee va benissimo com’è. Il PE non deve esprimere un Governo, ma invece deve rappresentare tutte le anime e le sensibilità politiche dei paesi membri.

    Se la si cambierà è solo perchè PDL e PD vogliono far fuori definitivamente le “piccole” formazioni politiche, ecologisti compresi.

    Che scelgano gli elettori se queste debbano essere o meno rappresentate nel Parlamento Europeo, non Silvio Berlusconi e il suo fido Veltroni (sì, con vw a questo giro ci vado giù un po’ duro, ma per meriti acquisiti sul campo in questi pochi mesi).

  • Cose da fare

    garage olimpoLa CEI chiede al nuovo Parlamento una nuova legge elettorale. Sono addirittura d’accordo (ma un po’ anche con Marcello ;-), certo mi chiedo perchè non l’ha chiesto in tempi non sospetti, magari suggerendo alla Binetti di suggerire a Veltroni di non accelerare la caduta del Governo Prodi. Ma siamo in Italia, e sappiamo come vanno le cose.

    Un’altra cosa da fare sarebbe la benedetta legge per l’introduzione del reato di tortura nel nostro paese: Bolzaneto è il Garage Olimpo italiano, secondo D’Avanzo, e oggi, anche perchè quella legge non esiste, non sappiamo se mai qualcuno sarà punito per quello che è successo dentro la caserma genovese.

    Per ora ne bastano due, anche perchè ho la sensazione che nessuna delle due sarà fatta: troppo comoda questa legge per le segreterie dei partiti, troppo rivoluzionaria una legge che punisca la tortura in questo paese.

  • Tra i cieli d’Irlanda (e Italia)

    ryan airVisto il successo del penultimo post (meglio, dell’illustrazione all’ultimo post) continuo con la nuova linea editoriale di questo blog (per oggi pomeriggio). Peraltro devo al mondo un’aggiornamento: ovvero l’intervista all’ex dell’Arcuri, Coco, che – giura – non faceva mai cilecca.

    Sulla questione Alitalia invece la penso come Marcello, che dagli scranni del consiglio regionale lombardo si sta battendo per una soluzione che non faccia a pugni con la ragione. Per dargli una mano, dopo aver navigato nel sito del più autorevole quotidiano italiano, una proposta concreta: perchè il management Alitalia non copia la rampante compagnia irlandese?

    PS: nel frattempo la consulta ha dato l’ok ai quesiti referendari sulla legge elettorale.

  • Notizie del giorno

    arcuriUna volta ci pensava Berlusconi. Una notizia bomba al giorno e il gioco era fatto, all’ombra di queste potevano passare le peggiori nefandezze. La notizia di ieri era questa (abilmente commentata oggi da Lia Celi), quella di oggi sarà questa. All’apparenza non vi è una regia riconoscibile, sta di fatto che nel frattempo sta sicuramente succedendo qualcosa di importante di cui non si parla. Qualche esempio? In Birmania mi risulta (ma non trovo conferma sui nostri media) ci sia lo stesso regime di 4 mesi fa, i rifiuti continuano a stare nelle strade napoletane, il “futurista” della fontana di Trevi colpisce ancora, in Medio Oriente si continua a morire, a Ragusa 6 pensionati finiscono in carcere per abusi su una disabile mentale, i metalmeccanici sono in lotta dura, i partner della Arcuri fanno cilecca la prima notte. Ah, dimenticavo, continua anche il dibattito sulla legge elettorale.

  • A garanzia delle mani libere

    schedaLa proposta Bianco di nuova legge elettorale fa un po’ cagare. Scusate il termine forte, ma scrivendone da un bagno ne apprezzo almeno le capacità stimolanti. Tempo fa si diceva che non si possono fare leggi elettorali pensando al proprio tornaconto. Ma sappiamo che la coerenza in politica è cosa rara. Vorrei capire, se lo chiedono anche altri, perchè una formazione che prende il 6%, superando ampiamente uno sbarramento che non è una bazzeccola nel nostro paese, dovrebbe poi essere penalizzata nella distribuzione dei seggi. Poi è poco comprensibile come lo sbarramento del 7% sia a livello circoscrizionale e non di singolo collegio uninominale, come mi pare che sia in Germania. Le leggi elettorali dovrebbero tenere conto della tradizione politica di un paese (e l’Italia è frammentata non solo in politica) e garantire due cose: la rappresentanza e la governabilità. La prima subisce una prima mazzata dallo sbarramento (ma sono sempre stato favorevole al modello tedesco per cui lo accetto), una seconda da un riparto che favorisce in modo tecnicistico (e non trasparente) le formazioni più forti. Eppoi, quando stanno tutti a gridare della necessità di un maggior legame fra candidato e elettore e di una maggior possibilità di scelta di quest’ultimo, il 50% dei seggi è assegnato in collegi uninominali (con il nome già stampato sulla scheda) e l’altro 50% su liste bloccate: ma fatemi il piacere! La garanzia di governabilità è invece inesistente: nessun vincolo di coalizione, nessuna indicazione del premier. L’unica garanzia e quella delle mani libere. Del PD e di Berlusconi.

    Ne scrive anche Alessandro Ronchi, del quale condivido l’analisi tecnica e le considerazioni politiche. Anche l’apprezzamento per il sistema usato per le elezioni comunali, con qualche nota pero’: non è un caso che ci si dica spesso che il nuovo TUEL e la nuova legge elettorale abbiano svuotato di significato il consiglio comunale, e temo un po’ se penso allo stesso ordinamento portato sul parlamento nazionale… Ma è importante parlarne.