• 2 giugno 2012: la Repubblica siamo noi!

    Anche da Ferrara il CAP organizza, in collaborazione con CGIL, la partecipazione alla manifestazione nazionale su acqua e beni comuni: per prenotare il pullman telefona allo 327-1808039 o scrivi a comitatoacquapubblica.ferrara@gmail.com

    Partecipiamo numerosi, perchè si scrive acqua, e si legge rispetto del voto popolare!

    Roma, sabato 2 Giugno 2012
    Ore 15.00 P.zza della Repubblica
    LA REPUBBLICA SIAMO NOI

    Manifestazione nazionale
    per l’attuazione del risultato referendario, per la riappropriazione sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia, per un’alternativa alle politiche d’austerità del Governo e dell’Europa

    Ad un anno dalla straordinaria vittoria referendaria, costruita da una partecipazione sociale senza precedenti, il Governo Monti e i poteri forti si ostinano a non riconoscerne i risultati e preparano nuove normative per consegnare definitivamente la gestione dell’acqua agli interessi dei privati, in particolare costruendo un nuovo sistema tariffario che continua a garantire i profitti ai gestori.

    Non solo. Da una parte BCE, poteri forti finanziari e Governo utilizzano la crisi economico-finanziaria per rendere definitive le politiche liberiste di privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, di smantellamento dei diritti del lavoro, del welfare e dell’istruzione, di precarizzazione dell’intera vita delle persone. Dall’altra le politiche d’austerità ridimensionano il ruolo dell’intervento pubblico per poi alimentare l’idea che la crescita sia possibile solo attraverso investimenti privati, che in realtà si appropriano dei servizi e devastano il territorio.

    E’ in atto il tentativo di imporre definitivamente il dominio delle “esigenze dei mercati” sulla democrazia, ovvero il diritto di tutte e di tutti a decidere collettivamente sul proprio presente e futuro.

    Il 2 giugno è da sempre la festa della Repubblica, ovvero della res publica, di ciò che a tutte e tutti appartiene. Una festa ormai da anni espropriata alle donne e agli uomini di questo Paese e trasformata in parata militare, come se quella fosse l’unica funzione rimasta ad un “pubblico”, che si vuole progressivamente consegnare agli interessi dei grandi gruppi bancari e dei mercati finanziari.

    Ma la Repubblica siamo noi.

    Le donne e gli uomini che nella propria quotidianità ed in ogni territorio lottano per la riappropriazione sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per un welfare universale e servizi pubblici di qualità, per la dignità del lavoro e la fine della precarietà, per il diritto alla salute e all’abitare, per l’istruzione, la formazione e la conoscenza, per la trasformazione ecologica della produzione, a partire dal Forum Alternativo dei Popoli di Rio+20, per politiche di pace e cooperazione.

    Le donne e gli uomini che, come nel resto d’Europa, pensano che i beni comuni siano fondamento di un nuovo modello produttivo e sociale.

    Le donne e gli uomini che dentro la propria esperienza individuale e collettiva rivendicano una nuova democrazia partecipativa, dentro la quale tutte e tutti possano contribuire direttamente a costruire un diverso futuro per la presente e le future generazioni.

    Crediamo sia giunto il momento in cui siano queste donne e questi uomini a riempire la piazza del 2 giugno.
    Con l’allegria e la determinazione di chi vuole invertire la rotta.
    Con la consapevolezza di chi sa che il futuro è solo nelle nostre mani.

    Promuovono: Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
    Per adesioni scrivere a segreteria@acquabenecomune.org

  • 2 giugno 2012: la Repubblica siamo noi!

    Anche da Ferrara il CAP organizza, in collaborazione con CGIL, la partecipazione alla manifestazione nazionale su acqua e beni comuni: per prenotare il pullman telefona allo 327-1808039 o scrivi a comitatoacquapubblica.ferrara@gmail.com

    Partecipiamo numerosi, perchè si scrive acqua, e si legge rispetto del voto popolare!

    Roma, sabato 2 Giugno 2012
    Ore 15.00 P.zza della Repubblica
    LA REPUBBLICA SIAMO NOI

    Manifestazione nazionale
    per l’attuazione del risultato referendario, per la riappropriazione sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia, per un’alternativa alle politiche d’austerità del Governo e dell’Europa

    Ad un anno dalla straordinaria vittoria referendaria, costruita da una partecipazione sociale senza precedenti, il Governo Monti e i poteri forti si ostinano a non riconoscerne i risultati e preparano nuove normative per consegnare definitivamente la gestione dell’acqua agli interessi dei privati, in particolare costruendo un nuovo sistema tariffario che continua a garantire i profitti ai gestori.

    Non solo. Da una parte BCE, poteri forti finanziari e Governo utilizzano la crisi economico-finanziaria per rendere definitive le politiche liberiste di privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, di smantellamento dei diritti del lavoro, del welfare e dell’istruzione, di precarizzazione dell’intera vita delle persone. Dall’altra le politiche d’austerità ridimensionano il ruolo dell’intervento pubblico per poi alimentare l’idea che la crescita sia possibile solo attraverso investimenti privati, che in realtà si appropriano dei servizi e devastano il territorio.

    E’ in atto il tentativo di imporre definitivamente il dominio delle “esigenze dei mercati” sulla democrazia, ovvero il diritto di tutte e di tutti a decidere collettivamente sul proprio presente e futuro.

    Il 2 giugno è da sempre la festa della Repubblica, ovvero della res publica, di ciò che a tutte e tutti appartiene. Una festa ormai da anni espropriata alle donne e agli uomini di questo Paese e trasformata in parata militare, come se quella fosse l’unica funzione rimasta ad un “pubblico”, che si vuole progressivamente consegnare agli interessi dei grandi gruppi bancari e dei mercati finanziari.

    Ma la Repubblica siamo noi.

    Le donne e gli uomini che nella propria quotidianità ed in ogni territorio lottano per la riappropriazione sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per un welfare universale e servizi pubblici di qualità, per la dignità del lavoro e la fine della precarietà, per il diritto alla salute e all’abitare, per l’istruzione, la formazione e la conoscenza, per la trasformazione ecologica della produzione, a partire dal Forum Alternativo dei Popoli di Rio+20, per politiche di pace e cooperazione.

    Le donne e gli uomini che, come nel resto d’Europa, pensano che i beni comuni siano fondamento di un nuovo modello produttivo e sociale.

    Le donne e gli uomini che dentro la propria esperienza individuale e collettiva rivendicano una nuova democrazia partecipativa, dentro la quale tutte e tutti possano contribuire direttamente a costruire un diverso futuro per la presente e le future generazioni.

    Crediamo sia giunto il momento in cui siano queste donne e questi uomini a riempire la piazza del 2 giugno.
    Con l’allegria e la determinazione di chi vuole invertire la rotta.
    Con la consapevolezza di chi sa che il futuro è solo nelle nostre mani.

    Promuovono: Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
    Per adesioni scrivere a segreteria@acquabenecomune.org

  • Per l’acqua pubblica, a Roma il 26 novembre

    Il Comitato Acqua Pubblica di Ferrara organizza il pullman per la manifestazione di Roma del 26 novembre per difendere il risultato referendario, chiedere l’approvazione della legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico e lanciare la campagna di “Obbedienza civile”: se il referendum continuerà ad essere ignorato, verrà praticata dal basso l’abolizione dei profitti garantiti dalle bollette, obbedendo così al mandato della maggioranza assoluta dei cittadini italiani.

    La partenza da Ferrara è prevista il 26/11 dall’Ex-Mof alle ore 7.00 (contributo di 20€ a persona).

    Per informazioni e prenotazioni, chiamate entro DOMENICA 20 NOVEMBRE Marcella 327-0170698 e Laura 347-4448538

    Vai al sito del CAP.

    (via verdiferrara)

  • IL 26 NOVEMBRE IN PIAZZA PER L’ACQUA, I BENI COMUNI E LA DEMOCRAZIA

    Il Comitato Acqua Pubblica di Ferrara organizza il pullman per la manifestazione di Roma del 26 novembre,
    con partenza dall’Ex-Mof alle ore 7.00 (contributo di 20€ a persona).

    Abbiamo bisogno di tutti per costruire la partecipazione da Ferrara!

    Per informazioni e prenotazioni, chiamate entro DOMENICA 20 NOVEMBRE Marcella 327-0170698 e Laura 347-4448538

    Il 12 e 13 giugno scorsi la maggioranza assoluta del popolo italiano ha votato per l’uscita dell’acqua dalle logiche di mercato, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano universale e per una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico.

    Un voto netto e chiaro, con il quale 27 milioni di donne e uomini – 180 mila nella sola provincia di Ferrara – per la prima volta dopo decenni, hanno ripreso fiducia nella partecipazione attiva alla vita politica del nostro paese e hanno indicato un’inversione di rotta rispetto all’idea del mercato come unico regolatore sociale.

    Ad oggi nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione: la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua continua a giacere nei cassetti delle commissioni parlamentari, gli enti locali – ad eccezione del Comune di Napoli – proseguono la gestione dei servizi idrici attraverso S.p.A. e nessun gestore ha tolto i profitti dalla tariffa.

    Non solo. Con l’alibi della crisi e dei diktat della Banca Centrale Europea, il Governo ha rilanciato, attraverso l’art. 4 della manovra estiva, una nuova stagione di privatizzazioni dei servizi pubblici locali, addirittura riproponendo il famigerato ”Decreto Ronchi” abrogato dal referendum. Governo e Confindustria, poteri finanziari e lobby territoriali, resisi conto che il popolo ha votato contro di loro, hanno semplicemente deciso di abolire il popolo, producendo una nuova e gigantesca espropriazione di democrazia. L’anticostituzionale Maxiemendamento presentato dal morente Governo Berlusconi, come il programma annunciato dal neo Presidente Monti, non fanno altro che confermare questa tendenza.

    La verità è che le politiche di austerity colpiranno i cittadini e le cittadine italiane, lasciando tranquilli i poteri forti che da anni ci stanno proponendo la ricetta delle privatizzazioni, della messa a profitto dei beni comuni e delle nostre stesse vite. Riteniamo inaccettabili questi provvedimenti e sappiamo che vogliono ignorare la richiesta della popolazione italiana di cambiare rotta ed uscire da questo sistema.

    IL RISULTATO REFERENDARIO DEVE ESSERE RISPETTATO

    E TROVARE IMMEDIATA APPLICAZIONE

    Per questo il 26 novembre, con la Manifestazione nazionale a Roma, saremo di nuovo piazza per difendere il risultato referendario, chiedere l’approvazione della nostra legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico e lanciare la campagna di “Obbedienza civile”: se il referendum continuerà ad essere ignorato, verrà praticata dal basso l’abolizione dei profitti garantiti dalle bollette, obbedendo così al mandato della maggioranza assoluta dei cittadini italiani.

    Siamo convinti che l’acqua sia un paradigma e che il popolo italiano questo lo sappia e che, per la prima volta dopo anni, si sia espresso chiaramente. Chi fa finta di non vederlo o di dimenticarlo non fa altro che mettersi nel campo di chi impoverisce, privatizza e precarizza la nostra società.

    Noi abbiamo detto che bisogna cambiare. Con noi l’hanno detto 27 milioni di italiani. Indietro non si torna.

  • Sabato 8 maggio la MMM riparte dal Reggae

    Sabato prossimo torna a Roma la Million Marijuana March, l’appuntamento annuale che si tiene in oltre 300 città del mondo per chiedere la fine delle persecuzioni per i consumatori, il diritto all’uso terapeutico della Cannabis per i Pazienti e il diritto a coltivare liberamente una pianta che è parte del patrimonio botanico del Pianeta. Gli organizzatori italiani per favorire la partecipazione consapevole rinunciano ad un po’ di carri e ripartono dal reggae. Vai alla presentazione per fuoriluogo.it.

  • Interinale dell’amore (che vince sempre)

  • Lunedì 8 marzo, ore 17,30 presidio contro il decreto elezioni

    Il decreto c.d. “interpretativo” adottato dal governo al fine di “sanare”, come riconoscono gli stessi ministri, inadempienze, errori ed illeciti nella presentazione delle liste elettorali lombarde e laziali  è un abuso che fa scempio delle regole istituzionali.
    Si tratta di un atto arbitrario,  un provvedimento ad hoc che ignora il quadro condiviso di regole  che costituiscono il presupposto di qualsiasi competizione elettorale.
    Le opposizioni democratiche devono, da subito, dare un segnale preciso  per la difesa della libertà e dei diritti sanciti nella nostra Carta Costituzionale.
    In queste ore è venuto meno il rispetto nei confronti del popolo italiano,  della sua sovranità e delle sue istituzioni.
    Per questo invitiamo tutte le forze democratiche, le organizzazioni sociali, le forze dell’associazionismo, il mondo della cultura, le energie intellettuali e la società civile  al presidio che si terrà lunedì 8 marzo in corso Ercole I D’Este davanti alla prefettura di Ferrara dalle 17,30.Federazione della sinistra (PRC-PdCI)
    Partito Democratico
    CGIL
    ANPI
    ARCI
    Legambiente
    Italia Dei Valori
    Federazione dei Verdi
    Grilli Estensi
    Cittadini del Mondo
    Gente di Sinistra
    Sinistra Aperta
    Sinistra Ecologia e Libertà
    Unire la sinistra Cento

  • Immigrati, il corteo giallo per i diritti

    Palloncini, striscioni, bandiere: ed i seicento in piazza ricordano il giovane Sahid

    l’articolo del Resto del Carlino: rdc_2marzo2010 (in formato pdf).

  • Liberi di non credere

    Ricevo via mail e segnalo sul blog la manifestazione dell’UAAR il prossimo 19 settembre:

    Il circolo di Bologna organizza un pullman per Roma il 19 settembre per facilitare la partecipazione di soci e simpatizzanti alla manifestazione indetta dall’ UAAR “Liberi di non credere”, primo meeting nazionale per un paese laico e civile.

    La partenza alle ore 7,00 è stabilita in Via Corticella all’altezza del civico 216, davanti al Bingo Living (ex discoteca), fermata “Marescalchi”  del bus notturno 62 ( che da li parte alle 1,49 – 2,49 – 3,49 – 4,49 facendo in pratica il giro di Bologna e fermando anche alla stazione ferroviaria ).

    Di giorno ci si arriva col bus 27B, fermata “Marescalchi” e col bus 27A, fermata “Moliere”, retrocedere al semaforo e prendere Via Marescalchi.

    Adiacente al punto di partenza c’è un parcheggio libero, cintato e alberato.

    L’uscita della tangenziale più comoda è la 6 Castelmaggiore, direzione Castelmaggiore. Ma è vicina anche l’uscita 5, Lame.

    Il viaggio a Roma prevede 5 – 6 ore (la manifestazione inizia alle 15,00), la ripartenza da Roma sarà alle ore 8,00 con ritorno al punto di partenza alle ore 1,00 – 2,00.

    La quota individuale richiesta è di 40,00€ e copre le spese del viaggio pasti esclusi.
    Nel caso non si raggiungano sufficenti adesioni entro il 09/09/09 il viaggio sarà annullato e la quota restituita per intero.
    Per adesione si intende il pagamento del biglietto: la rinuncia non comporta la restituzione della quota versata.

    Per le adesioni siete invitati a rivolgersii a me, Paolo Marani  ennepenneATtin.it

    Cerchiamo di essere in tanti a Roma e di riempire il … bus-ateo !!

  • del volantinaggio negato

    Ci vogliono tutti lì, rincoglioniti, a cantare. In perfetto stile berlusconiano.

    Miss Kappa sul divieto di volantinaggio nelle tendopoli abruzzesi…

  • buona educazione

    La buona educazione di Silvio Berlusconi, secondo Luca Borello su gratta e vinci

    Silvio Berlusconi, in Sardegna, ha così rimproverato un gruppo di universitari che avevano fatto irruzione durante il suo comizio per protestare contro i tagli all’università:

    “La differenza tra noi e quelli della sinistra, e devo presumere che voi lo siate, è che noi non ci sogneremmo mai di andare a disturbare una vostra manifestazione”

    E’ vero: lui di solito manda gli sbirri.

  • vi ricorda qualcosa?

    Del resoconto di Curzio Maltese sui fatti di piazza Navona di ieri, vorrei evidenziare, giusto perchè mi ricorda qualcosa, un passaggio:

    È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un’azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. “Lei dove va?”. Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: “Non li abbiamo notati”.

    Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: “Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!”. L’altro risponde: “Allora si va in piazza a proteggere i nostri?”. “Sì, ma non subito”. Passa il vice questore: “Poche chiacchiere, giù le visiere!”. Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra.

    Da Repubblica.it

  • della Scuola (e della Gelmini)

    A volte avere un blog serve almeno a ricordare cosa si è pensato e detto nei mesi precedenti. Un promemoria elettronico che a volte è utile.

    Utile ad esempio a ricordasi le dichiarazioni della neoMinistra Gelmini che, appena insediata, si lasciò andare alle classiche promesse da Ministro dell’Istruzione: più soldi per tutti.

    Peccato che Tremonti non sia troppo d’accordo, e che la politica del sinistro Governo Berlusconi sulla Scuola assomigli troppo a questa ipotesi, azzardata da Calamandrei nel lontano 1950:

    Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico”.

    Oggi manifestazione con fiaccolata con partenza alle 18,30 da Piazza Savonarola, in difesa della Scuola. Pubblica. I Verdi ci saranno.

  • Protest fail…

  • Voi siete qui – Direttive per il corteo d’autunno

    A tutti i compagni della sinistra. Direttive per il grande corteo d’autunno di lotta e protesta indetto dal Partito Democratico contro il governo Berlusconi. Attenersi alle disposizioni. Per dubbi e domande, rivolgersi al funzionario di zona. Non cedere alle provocazioni. Ingoiare questo articolo subito dopo la lettura.
    Compagni del nord-est. Comporsi ordinatamente in corteo alle spalle della delegazione regionale capeggiata dal compagno Calearo. Evitare atteggiamenti minoritari e slogan improvvisati, evitare abbigliamento troppo casual o trasandato: è possibile che il corteo venga invitato a un’assemblea di Confindustria. Non facciamo figuracce.
    Precari. Le forze produttive sottopagate o ricattate dal capitale si comporranno ordinatamente dietro lo striscione della componente Giavazzi. Visto che hanno molto tempo libero tra un contrattino e l’altro, si consiglia attenta lettura dei fondi del Corriere da cui ricavare gli slogan di riferimento (licenziare meno/licenziare tutti). Lo striscione con l’enorme scritta “Il liberismo è di sinistra” si collocherà immediatamente dopo lo striscione di apertura del corteo.
    Metalmeccanici. Tutti dietro lo striscione della componente Colaninno. Evitare inutili slogan sul contratto che risulterebbero controproducenti, sottolineare il ruolo degli imprenditori illuminati.
    Anziani e pensionati. Non dimenticare l’acqua minerale. Esibendo la social card del governo, i panini verranno scontati del dieci per cento.
    Caduti sul lavoro. Questa componente del corteo sarà numerosa ma, per forza di cose, immobile. Sarà aperta dal grande striscione “Industrie Marcegaglia”, a sottolineare la sensibilità della classe imprenditoriale e il suo attivo contributo agli incidenti sul lavoro.
    Comizio finale. Sul palco interverranno i maggiori esponenti del partito, a sottolineare la vivace democrazia interna. Aprirà Veltroni, poi interverrà Walter, e concluderà il comizio il compagno Walter Veltroni. Al termine, defluire ordinatamente.

    Alessandro Robecchi da il Manifesto di oggi.